Recensione Rainbow Six Siege - Operazione Polvere

Uscito dai radar per qualche mese, Rainbow Six Siege torna a far parlare di sè. Operazione Polvere porta due nuovi operatori ed una nuova mappa, oltre ad una serie di aggiunte estetiche e migliorie all'esperienza di gioco.

Recensione Rainbow Six Siege - Operazione Polvere
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • PS5
  • Xbox Series X
  • Era necessaria e fondamentale una ventanta d'aria fresca per Rainbow Six Siege: dopo un lancio non privo di difficoltà, ed una prima espansione comunque soddisfacente, lo sparatutto tattico Ubisoft era di fatto uscito di scena. In questo periodo molto caldo per il mercato videoludico, pieno di annunci riguardanti i nuovi titoli che ariveranno nel trimestre finale dell'anno (tra i quali i concorrenti diretti dell'FPS sviluppato da Ubisoft Montreal), Siege propone quindi la sua nuova espansione, dedicata al corpo dei Navy Seals. Blackbeard e Valkyrie sono i nuovi operatori, mentre Confine è una mappa ambientata in territorio mediorientale. Non solo: assieme ad Operazione Polvere arrivano nuove "chicche" estetiche e aggiunte al sistema di personalizzazione, che permetteranno ai giocatori di sbizzarrirsi nel rendere unico il proprio personaggio.

    Il soldato perfetto

    Craig Jenson, alias Blackbeard, è cresciuto in una famiglia borghese, senza alcun legame con il mondo militare. Tuttavia è sempre stato affascinato dai SEALS, ammaliato in particolare dalla tenacia e dalla disciplina che distinguono questo corpo da tutti gli altri. Impronta così tutta la sua adolescenza nel raggiungimento del suo obbiettivo: entrare a far parte dell'unità speciale della marina degli Stati Uniti, con lo scopo di massimizzare le sue capacità fisiche ma soprattutto mentali, cosi da poter diventare a tutti gli effetti il soldato perfetto. Letale ma al tempo stesso pragmatico, monta sulla sua arma uno scudo d'assalto rinforzato e trasparente, che gli permette di affrontare faccia a faccia i nemici riuscendo ad attutire gran parte dei colpi indirizzati verso i suoi punti vitali. Sia che decidiate di utilizzare il suo fucile d'assalto Mk27 CQB, o il suo fucile di precisione SR-25, Blackbeard si dimostrerà incredibilmente performante sul campo di battaglia, tanto da renderlo -forse- leggermente sbilanciato rispetto agli altri operatori disponibili. La possibilità di ricevere meno colpi nei primi secondi di uno scontro a fuoco rende tutto più facile, tenendo presente che utilizzare lo scudo non richiede nessuna abilità particolare da parte del giocatore: basterà equipaggiarlo, ed il gioco è fatto.

    Astuta e tenace

    Meghan J. Castellano è entrata a far parte dei Navy Seals per una serie di sfortunate coincidenze: ex-atleta e livello olimpionico, si frattura un braccio durante il terzo anno di superiori. Costretta così a dire addio al sogno olimpico, riversa tutta la sua tenacia e determinazione nella carriera militare, entrando a far parte dei servizi segreti della marina appena dopo aver conseguito la laurea. Sul campo di battaglia è di incredibile aiuto alla sua squadra: permette di posizionare in qualsiasi punto della mappa delle telecamere Blac Eye, mettendole a disposizione del team tramite gli strumenti di osservazione. Se utilizzate con astuzia, queste telecamere saranno una vera e propria spina nel fianco della squadra attaccante, che oltre ad essere individuata con più facilità e precisione, sarà anche costretta a perdere tempo e forze per eliminare le Black Eye disseminate nell'ambientazione. La sua dotazione, poi, permette al giocatore di decidere che tipo di approccio utilizzare: la mitraglietta MPX permette di essere più aggressivi, il fucile a pompa SPAS-12 invece richiede più accortezza -come qualsiasi shotgun: cogliere i propri avversari di sorpresa potrà rivelarsi determinante nell'economia della partita. Valkyrie è un operatore estremante consigliato a chi ha conoscenza approfondita delle mappe; nelle giuste mani le telecamere Black Eye possono davvero essere l'elemento che può portare il vostro team alla vittoria.

    Guerra di confine

    Presentata come la mappa più grande e con più elementi distruttibili di tutto il gioco, Confine si rivela in realtà più modesta nelle ambizioni, ma resta comunque un'aggiunta interessante nell'ambito della produzione.

    Ambientata in territorio mediorientale, ci troviamo all'interno di quella che sembra una struttura ormai sotto il controllo di un qualche esercito ostile: fatiscente, consumata dalla guerra, vi trasmetterà un senso di allerta continua, complice anche una caratterizzazione a livello estetico e "sonoro" davvero azzeccata. Nonostante possa sembrare complicata da memorizzare, il posizionamento delle stanze e dei corridoi risulterà di facile apprendimento, e funzionale nel creare scontri a fuoco intensi. Gli ambienti non sono facili da difendere, tantomeno da assaltare, e questo rende l'approccio alle partite discretamente vario. Le aree sono ricche di muri facilmente distruttibili e spazi che variano dell'aperto al claustrofobico, portando quindi una maggiore imprevedibilità dell'azione. Insomma, Confine è sicuramente un'aggiunta gradita alla rotazione delle mappe. Soprattutto perché Siege ha bisogno come il pane di nuovi contenuti sul fronte dei Playground: i tempi "morti" tra un'espansione e l'altra permettono ai giocatori di memorizzare a dovere le planimetrie di ogni singola ambientazione, rendendo così molto meno incerte le partite. Forse, per i futuri DLC, non sarebbe una cattiva idea avere un maggior numero di arene, oltre a i classici due operatori.

    Bilanciamento e matchmaking

    Tra le migliorie apportate da Operazione Polvere, spiccano sicuramente quelle relative al bilanciamento e matchmaking. Con lo scopo di rendere ogni partita godibile ed equilibrata, le modifiche sono ricadute sulla rivisitazione di alcune dotazioni, ed il buff ai danni degli shotgun. Tra le più importanti citiamo sicuramente lo scudo di Montange, che ora dispone anche da protezioni laterali, rendendolo così una scelta sicuramente interessante se decidiamo di introdurci in ambienti ben difesi. Sledge invece non avrà più granante letali e cariche da irruzione, entrambe sostituite da granate stordenti.

    Disponendo già di un'abilità che permette di far breccia in qualsiasi punto della mappa, il team di sviluppo ha voluto dotare Sledge di granate in grado di variare il suo stile di gioco, evidentemente troppo votato all'attacco puro. Per tutte le altre modifiche vi rimandiamo al sito ufficiale, dove troverete tutti i dettagli inerenti al bilanciamento, e non solo. Il matchmaking invece punta ancora all'abbinamento di giocatori con abilità simili; decisione spinta dalla necessità di rendere la playlist classificata sempre più equilibrata. Quest'ultima ha subito poi una rivisitazione per quanto riguarda i gradi, e il metodo mediante il quale questi ci viengono assegnati. Ora ad ogni fine stagione i giocatori verranno ricompensati in base al loro grado, così da stimolare la competitività di ogni singolo match. Oltre a questo, si aggiungono piccole introduzioni a livello estetico: ciondoli, copricapi e nuove skin allargheranno il ventaglio di scelte che il giocatore avrà a disposizione per rendere unico il proprio operatore. Novità non molto incisiva ma comunque gradita, in quanto il sistema di personalizzazione soffriva a causa delle poche opzioni disponibili.

    Rainbow Six Siege Rainbow Six SiegeVersione Analizzata Xbox OneOperazione Polvere conferma il buon lavoro di Ubisoft su Rainbow Six Siege. BlackBeard e Valkyrie sono due ottime aggiunte: sulle prime, come ogni nuova introduzione, possono sembrare leggermente sbilanciati, ma si tratta solamente di un'impressione legata alla necessit di metabolizzare le loro tattiche. Nel corso di prove approfonditeabbiamo visto come possano essere facilmente eliminati da un team organizzato. Confine ci è piaciuta per estetica e sviluppo, si allinea perfettamente alla qualità del mapset già presente e offre una nuova ambientazione ben caratterizzata. Possono invece lasciare qualche dubbio i continui arrangiamenti al bilanciamento di armi ed operatori: probabilmente il team di sviluppo non ha ancora certezze al riguardo, e avremmo gradito il raggiungimento di una situazione più stabile in tempi più brevi di quelli che si profilano. In generale il titolo esce sicuramente migliorato update dopo update, dimostrando che il team di sviluppo è attento alle esigenze della community. Adesso, dopo la rivisitazione delle playlist classificate, non resta che fare l'ultimo grande salto e tentare di sfondare con più convinzione nel panorama eSport.

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