Recensione Rayman Raving Rabbids 2

Avvistata un’orda di conigli armati di sturalavandini. E’ richiesta cautela!

Recensione Rayman Raving Rabbids 2
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Disponibile per
  • DS
  • Wii
  • The Importance of being Rabbid.

    Un anno fa, il primo Rayman Raving Rabbid ha accompagnato l’uscita di Wii ottenendo dei consensi critici più che discreti e, soprattutto, rimpinguando non poco le finanze Ubisoft dato che il titolo, pur essendo un multipiattaforma, ha trovato nella console domestica Nintendo l’humus più fertile per via della buona implementazione del sistema di controllo e per merito dell’indubbio carisma delle neo mascotte della softco d’oltralpe, ed è riuscito a superare agevolmente il milione di copie vendute. Ha addirittura guadagnato il secondo posto nella classifica dei migliori party game per Wii, preceduto solo dall’iconoclasta e petomane Wario e lo stesso Mario Party, seppur baciato da un riscontro di pubblico ancora maggiore, ha nettamente ceduto il passo sul versante del gameplay poiché i suoi ritmi di gioco soporiferi nulla hanno potuto contro la freschezza e l’originalità dei deliranti conigli. L’unica nota stonata proveniva dalla versione tascabile del gioco che, al posto di offrire la medesima esperienza ludica adattata alle peculiarità tattili e vocali del Nintendo Ds, era stata trasformata da Ubisoft in un platform game piuttosto scialbo.
    Dodici mesi sono passati e i tempi sono ormai maturi per l’immancabile sequel. La recensione della versione Wii potete già trovarla sulle pagine di Everyeye. Adesso è il momento di analizzare l’adattamento per il piccolo portatile Nintendo che, fortunatamente, si presenta questa volta nelle adattissime e consone vesti di un frizzante party game.
    Sono bianchi. Sono stressati. Sono armati di sturalavandini e racchette da ping pong e stanno per invadere il mondo al grido di “DAAAAAAAAAAAAGH!”.
    I Raving Rabbid sono di nuovo fra noi.

    Scientific fact: Bunnies never close doors.

    Gli studi d’etologia animale sembrano ormai concordare sul fatto che i Rabbid non siano sempre stati connotati da un comportamento schizoide, ipercinetico e tendenzialmente violento, ma che anzi abbiano sviluppato tali pulsioni psicotiche come arma di difesa. Inizialmente, erano una specie buona, paciosa, ingenua e proprio a causa di questo carattere mansueto, sono diventati oggetto di scherzi spesso anche pesanti. Dopo anni di vessazioni e tonnellate di stress accumulato, l’instabilità mentale ha conciato a farsi largo e come reazione hanno quindi deciso di vendicarsi, rendendo pan per focaccia contro tutti quelli che si erano presi gioco di loro. La prima vittima fu il celebre uomo melanzana Rayman che, nel primo episodio, ha dovuto affrontare le assurde prove messe in atto dai conigli per riavere la libertà. Non paghi delle “zingarate” fatte finora, i nevrotici roditori hanno deciso d’invadere il pianeta Terra con tanto di passaporto falso e bagaglio a mano. Il loro piano è semplice e geniale: mischiarsi agli umani, studiare il loro comportamento e imitare tutto ciò che fanno tramite assurdi minigiochi. In effetti, fra un rutto e uno sputazzo, distinguere un Raving Rabbid da un umano potrebbe risultare più ostico del previsto, ma per fortuna la melanzana senz’arti e dalla capigliatura new romantic è giunto sul pianeta Terra seguendo le tracce dei conigli, guidato dal nobile scopo di mettere in guardia gli uomini con tutte le prove raccolte tramite il pedinamento intercontinentale delle piccole creature pelose.
    Riuscirà un Rayman armato di stylus a salvare il globo?

    Bunnies Have Natural Rhythm.

    Rayman Raving Rabbids 2 offre tre modalità di gioco, due per il single e una per il multiplayer, denominate sagacemente “Avventura”, “Punti” e “Multi”.
    Selezionando “Avventura” potremo “pedinare” i conigli lungo le loro peregrinazioni pseudo turistiche ed affrontare i gustosi minigiochi proposti da Ubisoft. I livelli sono sei, ciascuno dei quali suddiviso a sua volta in altrettanti minigame; com'è ormai abitudine nell’affollato panorama dei party game, ogni nuovo gruppo di prove sarà affrontabile via via che si completano i vari carnet ludici. Dato che il tema del gioco è incentrato sullo studio del comportamento umano da parte dei Rabbid, ogni insieme di sfide si svolge in una differente zona del pianeta: gli Stati Uniti, il Sud America, l’Europa, l’Asia, il Giappone e l’Oceania sono i territori sottoposti alla lente d’ingrandimento dei roditori. Alla fine d’ogni minigioco, otterremo un voto e un relativo punteggio necessari a sbloccare le altre competizioni e i bonus item per abbellire il nostro coniglio che verrà visualizzato sullo schermo nel modo in cui avremo deciso di agghindarlo. Naturalmente, i vestiti e gli accessori verranno messi a disposizione solo dopo aver conseguito il massimo punteggio nei minigiochi; a segnalare la perfetta esecuzione di una prova, sarà un’icona alquanto appropriata visto e considerato che i protagonisti del videogame sono dei conigli: una carota apparirà, infatti, al raggiungimento dello score massimo.
    Selezionando “Punti” potremo invece tentare di battere i punteggi nei minigame ottenuti dagli sviluppatori ottenendo come ricompensa altri oggetti extra.
    La modalità “Multi” ci consente di affrontare il videogame sfidando un amico mediante una singola cartuccia o creando una rete di gioco tramite più copie del medesimo. La differenza sostanziale ruota intorno al fatto che se si possiedono più cartucce sarà possibile selezionare un numero più nutrito di gare.
    L’ultima delle opzioni disponibili, “Coniglio”, ci consente di abbellire il nostro Rabbid vestendolo di tutto punto e armandolo di oggetti decisamente poco pericolosi quanto divertenti come scopettoni per il wc, macchine fotografiche, palette, trombette e chi più ne ha più ne metta. Nella medesima sezione, possiamo trovare anche un divertente editor per pitturare e decorare via pennino la psicotica bestiola che potrà limitarsi ad emettere delle assurde grida di disappunto per il solletico che gli causeremo.

    Bunnies Have a Great Ear for Music.

    I minigiochi presenti in Rayman Raving Rabbids 2 non sono numerosissimi, ma agli studi magrebini di Ubisoft Casablanca va riconosciuto il merito di aver egregiamente trasposto sul portatile Nintendo tutta l’irriverente carica di simpatia dei folli conigli. Il minor numero di prove presenti su Ds rispetto alla controparte casalinga è, paradossalmente, sia un merito che un demerito: nonostante le discrete critiche ricevute dalla seconda incursione casalinga di RRR, uno dei punti sui quali si è intervenuti con maggior veemenza è l’eccessiva ripetitività d’alcuni test. Su Nintendo DS questo avviene in minuta logicamente minore e quindi i minigiochi che richiedono lo stesso tipo di azione via stylus pen sono si presenti, ma meno fastidiosi. Inoltre, la natura “portatile” del gioco rende quindi la minor longevità un difetto più trascurabile, alla luce del fatto che in fin dei conti la filosofia del “pochi, ma buoni” è abbracciata in toto.
    Davvero ottimo l’utilizzo delle feature di Nintendo Ds. Tutte le possibilità offerte dalla console Nintendo trovano modo di essere sfruttate a dovere dal giocatore grazie a minigame in cui dovremo, ad esempio, soffiare dentro al microfono per gonfiare del chewing gum o raffredare le zampe ustionate del Rabbid, altre in cui dovremo “parlare al Ds” per fare più rumore possibile come nel gioco “Io, Coniglio” in cui quattro Rabbid all’interno di una sala cinematografica sono intenti a fare chiasso coi loro cellulari: il nostro scopo sarà appunto quello di gridare come dei forsennati nel microfono del Ds, fermarci all’arrivo della maschera per poi chiamare i cellulari dei conigli avversari e renderli vittime dell’ira del controllore.
    Forse è sconsigliabile affrontare tale prova a bordo di un bus o della metro perché le nostre grida unite ai “DAAAAAAAAAAAAGH!” dei Rabbid potrebbero attirare su di noi l’attenzione degli altri passeggeri e, in men che non si dica, ci troveremmo circondati dagli operatori sanitari dei reparti psichiatrici: a quel punto affermare che stavamo gridando per sconfiggere altri conigli equivarrebbe ad aggiungere altra carne al fuoco.
    Alla fine d’ogni carnet di minigiochi incontreremo anche una prova musicale sulla falsariga dei classici rhythm game in cui dovremo toccare a tempo le pillole che cadono dall’alto dello schermo per far si che i conigli si esibiscano in esibizioni pop degne di nota e di punteggi elevati. Tre le cover di brani celebri presenti nel gioco: “Smoke on the Water” dei Deep Purple, “Funky Town” del Lipps Inc. e “Celebration” dei Kool & The Gang che, cantate con le assurde vocine dei Rabbid, acquistano un quid decisamente e piacevolmente bislacco.
    E’meglio non anticipare altro sulle divertenti prove presenti nel gioco, per preservare il gusto dell’effetto sorpresa; va però evidenziato come il livello di difficoltà del titolo si attesti su livelli medio bassi e questo, purtroppo, contribuisce ad una scarsa longevità.
    I controlli rispondono sempre bene alle sollecitazioni, ad eccezione di una prova in cui dovremo ricopiare sul Touch Screen le immagini tracciate dal Rabbid nello schermo superiore: in quest’occasione le tristemente note defiance di Ds nel riconoscere le linee tracciate, tornano a farsi sentire.

    Bunnies aren’t scared of the dark.

    Sotto il profilo tecnico, la versione portatile di RRR2 batte nettamente la versione casalinga. In rapporto alle potenzialità delle due console, è difficile non riconoscere come il chipset di Nintendo Ds sia stato sfruttato in maniera decisamente più oculata di quello Wii. I modelli poligonali dei Rabbid sono davvero buoni e mantengono inalterato tutto il loro carisma e tutto il loro notevole quantitativo di stile con delle animazioni fluide e spassose. Nonostante i premi sbloccabili come gli accessori e i vestiti siano solitamente in inutile palliativo per allungare il brodo dei party game, la divertita e divertente art direction del gioco contribuisce a rendere davvero vivace l’attività di editing dei conigli, donando un autentico valore aggiunto.
    Stesso discorso per il sonoro: le digitalizzazioni degli assurdi versi dei Rabbid sono qualitativamente ottime, così come la resa delle cover musicali. Insieme a Osu! Tatakae Ouendan e Zelda Phantom Hourglass siamo al cospetto di uno dei migliori commenti sonori per Ds ed è davvero consigliabile collegare delle casse all’uscita per le cuffie del piccolo Ds per godere appieno del lavoro svolto dai programmatori.

    Rayman Raving Rabbids 2 Rayman Raving Rabbids 2Versione Analizzata Nintendo DSRayman Raving Rabbids 2 è quella che solitamente viene definita una gradita sorpresa. Dopo il deludente platform dello scorso anno, c’era davvero bisogno di un’incursione “portatile” dei conigli pazzi Ubisoft capace di trasportare nelle nostre tasche, tutta la genuina follia di cui sono portatori (mal)sani. Il minor numero di minigiochi presenti rispetto alla versione Wii, unito al livello di difficoltà medio basso lascia davvero l’amaro in bocca perché l’eccentricità d’alcune prove e il divertimento che ne scaturisce porta il giocatore a desiderare inevitabilmente un numero sempre maggiore di performance conigliesche. Tuttavia, come già detto, quello che all’apparenza può sembrare un difetto, può da un lato contribuire ad evitare l’insorgere di quella fastidiosa sensazione di dejà vu che caratterizza la fruizione della versione casalinga. Non bisogna poi dimenticare che, trattandosi di un party game, può sempre godere di una seconda vita attraverso la doverosa e consigliatissima fruizione in multiplayer. La realizzazione tecnica rende davvero onore tanto alle capacità del Ds quanto ai Rabbid che, carota dopo carota e urlo dopo urlo, si stanno ritagliando il loro angolino di celebrità nel variopinto mondo dei videogames.

    7

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