Recensione Project Zero per Xbox

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Recensione Project Zero per Xbox
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS2
  • Xbox
  • Introduzione

    Tecmo
    ha dato alla luce il suo primo Survival horror,il quale va ad affiancare Silent
    Hill II finora unico esponente del genere sulla console di casa Microsoft. Avete
    paura dei fantasmi, siete deboli di cuore o siete terrorizzati dal buio? Se la
    risposta è sì Project Zero non è il gioco che fa per voi. Inquadrature
    cinematografiche, audio avvolgente ed inquietante ed atmosfere da brivido fanno
    di questo titolo una vera e propria esperienza Horror.

    Palazzo Himuro

    Una leggenda narra che
    in Giappone vicino Tokio, dispersa in un fitto bosco, vi sia un' antica e
    fastosa, anche se ormai decaduta, villa chiamata palazzo Himuro. Sempre secondo
    la leggenda pare che questa magione sia infestata dai fantasmi di persone
    sacrificate durante strani rituali religiosi praticati in epoca medioevale. E’
    in questa villa che un giorno arrivò Miku, alla ricerca del fratello scomparso,
    che a sua volta si addentrò nel palazzo maledetto alla ricerca di un celebre
    scrittore. Miku durante il corso della storia scoprirà di possedere poteri
    paranormali e di poter catturare le manifestazioni ectoplasmiche di palazzo
    Himuro grazie ad una macchina fotografica molto particolare ereditata dalla
    madre. Da qui in avanti sarete voi a controllare le mosse della protagonista
    alla ricerca d’indizi che possano districare la complicata matassa d’eventi
    responsabili di tutte quelle sparizioni. Durante il gioco dovrete raccogliere
    oggetti, combattere fantasmi e risolvere i puzzle che vi troverete di fronte nel
    corso della storia. I puzzle in realtà non saranno molto difficili da
    sciogliere, saranno solo complementari alla longevità del gioco, la vera
    difficoltà sarà far fronte agli attacchi dei fantasmi più forti e veloci che si
    avvalgono inoltre di una discreta intelligenza artificiale. Il salvataggio delle
    progressioni è affidato ad un altro tipo di macchina fotografica collocata in
    varie stanze del palazzo e segnalato sull’indispensabile mappa della casa( mappa
    senza la quale sarà molto facile perdere la strada tra le innumerevoli stanze
    della magione) mediante un segnale blu. Il sistema di controllo è ben
    distribuito sul pad ed ha un ottima resa nel gioco, l’unico difetto è che a
    volte Miku si incastra tra oggetti dello sfondo, ma il tutto dura pochi istanti
    e salvo che non vi sia un fantasma alle vostre spalle non arrecherà alcun danno
    e non spezzerà il ritmo del gioco.

    Le
    armi

    Il bello delle armi di questo gioco e che
    in realtà non ci sono; gli unici oggetti a disposizione di Miku sono infatti una
    piccola torcia elettrica ed una macchina fotografica capace di catturare i
    fantasmi. La torcia ha un utilità pressoché nulla dato che il fascio di luce che
    proietta è assolutamente insufficiente ad illuminare le oscure stanze della
    villa. Molto più utile, anzi indispensabile, sarà la macchina fotografica che
    costituirà l’unico mezzo per sfuggire dalle grinfie dei fantasmi. Premendo il
    tasto B si impugna la macchina e si entra in modalità mirino, ovvero si passa
    dalla terza alla prima persona, fatto questo inizierà la caccia al fantasma,
    operazione che potremmo idealmente suddividere intre parti: ricerca, puntamento,
    scatto. L'apparizione di un fantasma durante il gioco sarà segnalata sia da un
    indicatore luminoso che aumenta d’intensità sia dalla vibrazione del pad; la
    ricerca avviene orientando la macchina in modo da puntare nella direzione dove
    l’indicatore sopraccitato mostra una luminosità maggiore. Il puntamento consiste
    nel centrare all’interno di un mirino circolare la sagoma del fantasma, così
    facendo la macchina si caricherà più o meno velocemente d’energia mistica del
    fantasma, la quantità accumulata viene indicata da simboli che compaiono intorno
    al mirino. A questo punto si può scattare la foto che rinchiuderà in se stessa
    l’energia indicata sul mirino. Solitamente più l’ectoplasma rimane all’interno
    del mirino e più si avvicina più danno subirà allo scatto della foto. Inoltre
    nel caso di distanze molto ravvicinate il mirino potrebbe assumere una
    colorazione rossa, se si esegue una foto in questo momento oltre a sottrarre al
    fantasma un ingente quantità d’energia si otterrà anche un effetto respingente
    che allontanerà la presenza. Queste operazioni sembrano semplici e scontate, in
    realtà spesso i fantasmi appaiono all’improvviso e non sempre sono ben visibili,
    inoltre, le scarse dimensioni di alcune stanze ed il buio non lasciano spazio ad
    incertezze od errori e regalano scontri frenetici e di grande effetto. Le
    prestazioni della macchina possono essere modificate acquistando, grazie ai
    punti conquistati catturando i fantasmi, funzioni speciali o amplificando quelle
    base. È inoltre possibile caricare diversi tipi di pellicola che donano alla
    macchina un potere maggiore.

    L’atmosfera

    Rinchiudetevi nella stanza più buia della vostra
    casa, accendete televisore, impianto 5.1 e XBOX, a questo punto inserite il DVD
    di Project zero nella console. Da questo momento in poi di atmosfera ne avrete
    in abbondanza! Tecmo sembra avere puntato molto sulla costruzione di un ambiente
    virtuale capace di suscitare determinate emozioni e bisogna riconoscere che ha
    fatto un ottimo lavoro. È facile, mentre si gioca a questo titolo, farsi
    coinvolgere da una sensazione di terrore. Tutti gli elementi del gioco
    contribuiscono ad aumentare la paura e la tensione, a partire dalle
    ambientazioni buie e decadenti, passando da musiche agghiaccianti, urli e
    lamenti che gelano il sangue quando di tanto in tanto echeggiano nei lunghi
    corridoi di cui non si vede la fine, per finire con l’argomento principale del
    gioco: i fantasmi. Esseri quasi invisibili,deceduti a causa di orribili
    sacrifici religiosi (per questo si mostrano a noi sfigurati e mutilati) che a
    sorpresa spuntano da posti impensati. Project zero è in grado di regalare
    sensazioni forti grazie anche ad un uso della vibrazione del pad a dir poco
    azzeccata. Ad ogni apparizione o momento di pericolo infatti scatta una forte
    scossa seguita da piccole vibrazioni intermittenti che simulano il battito
    cardiaco di Miku che costantemente aumentano d’intensità. L’effetto trasmesso è
    di grande tensione. Altro particolare che contribuisce ad aumentare o alterare
    l’emozioni di chi si pone di fronte a questo capolavoro del survival horror è la
    macchina fotografica. Come già detto non vi sono armi a disposizione della
    protagonista, ciò fa si che si scateni un senso di vulnerabilità che forse non
    ci sarebbe o sarebbe minore se potessimo stringere fra le mani un fucile a canna
    mozza come nei più classici titoli dello stesso genere. Insomma tutto in Project
    zero è stato studiato per regalare forti sensazioni di terrore ed il risultato
    non può che lasciare pienamente soddisfatti.

    Grafica

    Dal punto di vista grafico Tecmo
    non sembra aver fatto miracoli; tecnicamente la realizzazione dei modelli è
    buona ma non eccezionale. Diverso è per i fantasmi che sono realizzati molto
    bene, dettagliati e orripilanti, i movimenti sono fluidi ed adatti alla loro
    entità vaporosa. Se il dettaglio tecnico non eccelle spicca, invece, la
    realizzazione stilistica, tutto è realizzato in modo coerente con l‘epoca e la
    trama del gioco. Le ambientazioni sono bellissime, buie quanto basta e tetre
    fino all’inverosimile. Gli oggetti sono disposti nelle stanze in maniera sempre
    naturale ed in linea con gli eventi della storia e non risultano mai estranei
    allo sfondo. I personaggi che appaiono nel corso del gioco sono quasi tutti
    caratterizzati in maniera eccellente, mostrando una peculiare cura dei
    particolari da parte del team di sviluppo. Molto bello il fascio di luce
    proiettato dalla torcia di Miku, assolutamente insufficiente per illuminare le
    stanze ma molto ben realizzato e bello da vedere. Durante il gioco sono presenti
    anche altri effetti di luce, anche questi ben realizzati, anche se un po’ rari.
    In Project zero non mancano anche alcune location esterne anch’esse godono di
    buona fattura anche se si denota che è stata prestata più attenzione
    all’allestimento delle stanze di Palazzo Himuro. Le telecamere sono programmate
    in modo efficiente e non risultano mai un ostacolo durante le azioni di
    “combattimento”, inoltre, sfoggiano inquadrature di tipo cinematografico di
    sicuro effetto. Le azioni di gioco sono a volte interrotte da FVM in stile
    “flash back” di gran impatto e dall’ottima fattura con effetti di bianco e nero
    o in negativo. Nel complesso un gioco che si lascia guardare molto volentieri e
    che riproduce ambientazioni e atmosfere da brivido.

    Audio

    La realizzazione audio è
    in linea con la buona fattura del resto del gioco, le musiche non sono mai
    fastidiose o fuori luogo; sono,al contrario, belle ma soprattutto agghiaccianti
    e danno un sostanziale aiuto alla creazione della già citata atmosfera. Gli
    effetti sonori sono ben realizzati, ad esempio le porte che cigolano emettono
    uno scricchiolio diverso a seconda del materiale della porta. Anche i passi di
    Miku risuonano in maniera diversa in base alle varie pavimentazioni e in
    generale sono tutti suoni molto realistici. Molto belle anche le voci, sia dei
    personaggi sia quelle che di tanto in tanto vagano straziate per le stanze della
    casa. Tutto il suono, inoltre, è stato programmato sfruttando una tecnologia
    chiamata “ARNIS Sound Technologies Next-Generation Spatial Acoustic Sound
    System”, una specie di emulazione del Dolby 5.1, che sfruttando i semplici
    canali stereo accresce la sensazione di “audio posizionale”.

    Conclusione

    Difficile trovare
    un altro titolo che sappia trasmette cosi efficacemente il senso di terrore
    della protagonista, trasmettendolo a chi tiene in mano il pad. Pienamente
    consigliato a tutti gli amanti del genere e non,pienamente sconsigliato a chi è
    troppo sensibile o debole di cuore a chi non sopporta la cultura giapponese e a
    chi soffre di crisi d’astinenza da armi distruttive.

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