Red Dead Redemption 2 Recensione: il gioco Western di Rockstar arriva su PC

L'avventura di Arthur Morgan arriva su PC con un porting che, malgrado qualche piccolo inciampo, merita un posto d'onore nella vostra libreria.

Red Dead Redemption 2 PC 4K 60 FPS
Recensione: PC
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • Stadia
  • Il 1968 fu un anno incredibile per il cinema. Ad aprile arrivò nelle sale 2001: Odissea nello spazio, uno dei massimi capolavori di Kubrick, a giugno Roman Polanski si conquistò un posto a Hollywood con il suo Rosemary's Baby, mentre a dicembre Sergio Leone regalò al pubblico quello che probabilmente è il più grande western mai prodotto: C'era una volta il West. Una produzione da sogno, con Leone alla macchina da presa su un soggetto scritto a sei mani con l'aiuto di Bernardo Bertolucci e Dario Argento, girato sulle note di alcuni dei migliori pezzi di Ennio Morricone. Un film intriso di amara epicità, un racconto di frontiera ambientato tra i panorami infuocati di un'America ormai pronta a lasciarsi alle spalle pistoleri, banditi e duelli all'ultimo sangue. Tutti i personaggi ne sono consapevoli e ognuno di loro, in fondo, sta solo aspettando il momento giusto per abbandonare il palcoscenico della storia. La scena finale, quella che definisce il film, incarna alla perfezione questa poetica del declino, il canto del cigno di un sogno chiamato libertà. Sotto un sole incandescente, Frank (Henry Fonda) e Armonica (Charles Bronson) sono pronti al duello. Si fissano negli occhi, si preparano alla fine, fermi come gli eroi di un passato ormai quasi dimenticato. Tutto intorno gli operai continuano a lavorare alla ferrovia, al futuro della frontiera, senza neanche concedergli uno sguardo, un barlume di considerazione. Musica, attori e inquadrature compongono i tasselli perfetti di mosaico di arte e umanità. Passato e futuro in un affresco vivido e potentissimo. E mentre scriviamo queste parole, immaginiamo i fratelli Houser scrivere la sceneggiatura di Red Dead Redemption 2 proprio davanti al capolavoro di Sergio Leone, travolti dalla forza struggente della sua regia.

    D'altronde il capolavoro di Rockstar è per molti versi un'opera di stampo "leoniano", capace di trasformare in esperienza interattiva temi e modi del regista romano. È una storia fatta di personaggi profondi e indimenticabili, che si muove con ritmi tanto intensi quanto compassati, nell'abbraccio di ambientazioni cariche di atmosfera e impreziosite da musiche che devono tantissimo al lavoro di Morricone. Come in C'era una volta il West, anche Red Dead Redemption 2 è un'epopea che si muove sul confine sottile tra due epoche, calpestando i frammenti di un passato romantico sotto lo sguardo glaciale di un futuro disilluso, dove non trovano spazio cowboy solitari, lunghe cavalcate verso il tramonto e sinfonie di gloria a sei colpi. Un kolossal corale, che incanta i giocatori con un concerto di storie grandi e piccole, tra le maglie di un open world narrativo unico nel suo genere, che inebria con un costante senso di scoperta. Tutte sensazioni sostenute da un approccio più "realistico" al gameplay - almeno per gli standard di Rockstar - che valorizza le note più autoriali di un titolo imprescindibile, che merita un posto d'onore negli annali del gaming.

    Red Dead Redempion 2 è insomma un capolavoro assoluto, ma proprio come nel caso di C'era una volta il West questo non vuol dire che sia un'opera per tutti i palati. In molti potrebbero trovare la sua lentezza un po' logorante, e indigesti i vincoli di una struttura che, almeno per quanto riguarda la campagna principale, offre una libertà di approccio molto contenuta. Resta il fatto che con l'avventura di Arthur Morgan, Rockstar è riuscita a scrivere un'importante pagina del medium, che ora anche gli utenti PC possono gustare in tutto il suo toccante splendore. Anche perché, nel complesso, il team di sviluppo ha fatto un ottimo lavoro per offrire alla platea da scrivania un'esperienza all'altezza delle aspettative, con un porting sorprendentemente malleabile che, malgrado qualche piccolo inciampo, si allinea agli standard d'eccellenza delle controparti console.

    Una conversione sorprendente

    Prima di procedere con l'analisi del comparto tecnico della versione PC di Red Dead Redemption 2, vale la pena di sottolineare l'ovvio: il motore utilizzato da Rockstar per il suo capolavoro western, così come gli asset che gestisce, sono stati concepiti per sfruttare al meglio ogni fibra muscolare dell'hardware in dotazione alle console dell'attuale generazione.

    Questo non vuol dire che lo sviluppatore ha messo nelle mani dell'utenza PC una versione di seconda scelta, ma solo che i giocatori da scrivania non devono aspettarsi delle rivoluzioni assolute in termini di resa generale, specialmente considerando la qualità complessiva del titolo su macchine mid-gen (Xbox One in primis).

    Per essere ancora più chiari, in assenza di tecniche avanzate come il Ray Tracing o di revisioni radicali dei singoli asset (modelli poligonali, texture, shaders, ecc), buona parte del pubblico non noterà differenze abissali rispetto alla qualità - eccellente - delle precedenti versioni del gioco. Di nuovo, parliamo di un porting che non può in alcun modo essere definito "pigro" o rinunciatario, ma che al contempo deve fare i conti coi limiti di un engine che, in ogni caso, pare pensato di superare i confini di questa generazione.

    Uno di questi limiti riguarda il miglior livello di ottimizzazione riscontrato con l'hardware di AMD (che produce quello per console), almeno per quanto riguarda le schede più diffuse sul mercato. Tanto per fare un esempio, un PC con una buona CPU e dotato di una RX 590 (una scheda non troppo lontana da quella di Xbox One X), è generalmente in grado di offrire prestazioni in 4K tendenzialmente sovrapponibili a quelle dell'ammiraglia di Microsoft (tra i 25 e i 35 fps), con l'aggiunta di un miglior filtraggio anisotropico.

    Di contro, però, una configurazione con montata una GTX 1070 (tecnicamente più potente) mostra una minore solidità prestazionale, accompagnata da una maggiore frequenza di fenomeni di stuttering. Disparità sostanzialmente assenti se si utilizzano schede Nvidia di ultima generazione come la poderosa RTX 2080 Super, che a 2160p batte la Radeon 7 senza troppa fatica. Le ragioni di questo divario variabile coincidono con i punti deboli dell'architettura Pascal (e Maxwell), non particolarmente efficiente quando si tratta di gestire in maniera asincrona le operazioni di calcolo. Un problema che si fa significativo con un titolo come Red Dead Redemption 2 (che sfrutta molto queste dinamiche), a prescindere dalle API selezionate. A tal proposito, abbiamo comunque notato prestazioni leggermente migliori con le Vulkan, che si confermano come la scelta migliore per tutte le configurazioni di gioco. A prescindere dall'entità di queste variabili, come anticipato, si nota una chiara coerenza nella resa prestazionale del titolo rispetto alle controparti console.

    Il principale vantaggio di questa versione è rappresentato, come intuibile, dalla sua grande scalabilità: su PC gli utenti hanno a disposizione una valanga di opzioni e settaggi da modificare per ottimizzare l'esperienza in base alle proprie esigenze, alla ricerca dell'equilibrio ideale tra effettistica, frame rate e risoluzione. A 1080p, conquistare la soglia dei 60 fps non impone sacrifici particolarmente drammatici su praticamente ogni configurazione di fascia media (GTX 1060, GTX 1660, RX 580), con una qualità dell'immagine che si mantiene sempre su livelli più che soddisfacenti, tali da custodire intatto l'incredibile fascino dei panorami dipinti da Rockstar.

    Portando al minimo lo slider in testa al menù delle opzioni grafiche, è perfino possibile raggiungere lo stesso frame rate (sempre a 1080p) su schede vecchie di un lustro come l'ancora diffusissima GTX 970 o la RX 480, il tutto senza minare drammaticamente la godibilità degli scenari. Questo con la complicità di un motore assemblato per catturare i sensi dei giocatori con un mosaico di atmosfere uniche: un obiettivo sostenuto da effetti volumetrici che, anche se impostati al minimo, mantengono buona parte della loro efficacia.

    Questo non significa che le differenze tra i diversi preset siano scarse o insignificanti, ma solo che Rockstar ha fatto tutto quello che era umanamente possibile per mantenere intatto il selvaggio carisma della sua opera, anche quando alle prese con macchine non particolarmente prestanti. Va da sé che, impostando il gioco al massimo, si notano miglioramenti importanti per quel che riguarda aspetti come l'illuminazione generale e la qualità delle ombre, ma in molti altri casi i benefici risultano materiale da puristi della grafica, e siamo disposti a scommettere che una fetta abbondante del pubblico non faticherà a correggere al ribasso alcune delle opzioni più onerose.

    L'eccezione più significativa, in questo caso, riguarda il preset delle texture, che sotto lo standard "alto" appaiono fin troppo slavate. C'è però da dire che l'impatto di questo valore sulle prestazioni è ragionevolmente contenuto. Volendo tirare le somme di questo lungo discorso, possiamo affermare che la versione PC di Red Dead Redemption 2 si presenta al pubblico come il risultato di un'opera di conversione eccellente, capace di offrire un'esperienza visivamente clamorosa anche mantenendo i settaggi a cavallo tra valori medi e alti.

    Considerando che, dopo qualche giorno di "rodaggio", anche il comparto online sembra aver raggiunto un buon livello di solidità (tendenzialmente superiore a quello delle controparti console), gli inciampi più significativi di questo porting riguardano crash e glitch lamentati dai giocatori sin dal lancio. I primi, per la gran parte legati ai difetti del launcher di Rockstar, al momento della stesura di questo articolo sono già praticamente spariti, mentre permane qualche occasionale fenomeno di stuttering (audio e video) che, stando alle dichiarazioni del team di sviluppo, dovrebbe essere risolto a breve.

    Un grosso punto a favore è invece rappresentato dalla qualità dei controlli con mouse e tastiera (completamente personalizzabili), che non solo rendono più semplice la gestione di tutte le dinamiche di gioco ma rivoluzionano la piacevolezza della visuale in prima persona, grazie alla maggiore precisione del sistema di mira.

    Tra le aggiunte di questa versione (che include anche nuovi talismani, armi, cavalli, mappe del tesoro e una manciata di missioni) la più interessante è senza dubbio la nuova modalità fotografica implementata da Rockstar, che non è più solo legata a uno specifico oggetto in-game, ma permette di immortalare ogni momento di gioco, aggiungere effetti e filtri di ogni genere, e poi condividere le proprie creazioni sul Social Club.

    Red Dead Redemption 2 Red Dead Redemption 2Versione Analizzata PCRed Dead Redempion 2 arriva su PC con un porting che, dopo qualche inciampo iniziale, consegna nelle mani dell’utenza PC un capolavoro che mantiene intatto tutto il suo incredibile valore. Un valore sostenuto da un comparto tecnico maestoso, perfettamente in sintonia con la gamma delle note emozionali trasmesse dall’epopea di Rockstar. Malgrado i limiti di un engine concepito per sfruttare al massimo ogni scampolo di potenza delle console dell’attuale generazione, il gioco mostra su PC una scalabilità sorprendente, figlia di un processo di ottimizzazione attento ed efficace, che mantiene sostanzialmente intatti i punti di forza della produzione anche su macchine con diversi anni sulle spalle. La filosofia con la quale Rockstar ha costruito questa versione è figlia di quella transizione morbida che segnerà il passaggio tra questa generazione e la successiva, tanto che è facile vedere nel preset più alto un assaggio di quella che sarà la prossima iterazione tecnologica: non un totale stravolgimento dell’impatto grafico, ma più che altro una maggiore attenzione alla pulizia dei singoli dettagli. Detto questo, però, il gioco rimane perfettamente godibile su hardware meno prestanti, grazie a un rapporto tra sforzo hardware e prestazioni ben bilanciato, che mostra una grande coerenza con l’ottimizzazione su console. In definitiva, al netto dei problemi al lancio (già per la gran parte risolti), la versione PC si allinea con il giudizio di valore espresso nella recensione di Red Dead Redemption 2 per PS4 ed è per questo motivo che non si sentiamo di alterare in alcun modo quel giudizio. Farlo sarebbe quantomeno fuorviante, dato che il titolo - ora come un anno fa - si conferma come un’aggiunta immancabile al vostro curriculum di videogiocatori.

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