Recensione Red Dog: superior firepower

Quando ai cani non basta solo ringhiare

Recensione Red Dog: superior firepower
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  • DC
  • Cane rosso...

    All'arrivo del Dreamcast in tutti i negozi italiani, pochi conoscevano la nuova console Sega. Nessuna pubblicità televisiva, nessuna informazione a riguardo, ma solo un monitor che proiettava il “dream on” nei centri commerciali, una dimostrazione dei giochi presenti e futuri che sarebbero stati disponibili sulla console. La gente, tra lo stupore generale (allora era impensabile poter avere videogiochi con un dettaglio così elevato), osservava con una certa curiosità, tra i titoli delle rolling demo, uno strano video. Questo mostrava un gioco in cui un veicolo, apparentemente militare, dalla forma insolita e in grado di abbattere qualsiasi ostacolo, si esibiva in movimenti particolari, giochi di ruote, manovre ed acrobazie. La particolarità era rappresentata inverosimilmente proprio dalla naturalezza dei movimenti del veicolo, specialmente delle sue ruote, che rispondevano correttamente alle più svariate irregolarità del terreno, come se non avesse nulla da invidiare ad un ben più sofisticato, e costoso, rover marziano. Il gioco tuttavia uscì solo un anno dopo e nella più totale indifferenza della massa, specie quella più “casual”; fenomeno motivato o ingiustificato?

    Un incrocio tra una cinquecento ed un panzer!

    Protagonista indiscusso del titolo in esame (uno dei rari Combat Racing) è un veicolo futuristico dalla forma e dalle potenzialità fuori dal comune, il top per combattere la criminalità ed il terrorismo. Uno strumento completamente studiato per ovviare a problemi derivanti da superfici instabili e da gravità, con capacità balistiche e difensive evolute. Per proteggerci dagli attacchi nemici avremo in dotazione una sorta di schermo difensivo, che non solo eviterà l’impatto del proiettile avversario ma, in alcuni casi, lo respingerà inoltrandolo al nemico. A livello offensivo, invece, inizialmente potremo utilizzare la torretta principale del sistema, molto maneggevole e precisa, ruotabile a 360 gradi orizzontalmente e 45 verticalmente, non eccessivamente potente ma comunque in grado anche da sola di garantire la sopravvivenza. Durante l’avventura sarà possibile tuttavia implementare la potenza di fuoco attraverso degli upgrade quantomeno indispensabili, gestibili attraverso la pressione di un tasto diverso da quello di fuoco standard e che permetteranno l’uso combinato con un utilissimo scudo difensivo.
    Il Red Dog sembra dunque un mezzo invulnerabile, ma l’apparenza a volte può ingannare e, difatti, non è sempre molto semplice utilizzare lo scudo; ricordiamo che non è consentito ripararsi all’infinito, appunto, e dopo una manciata di secondi la protezione si disattiverà per permettere la sua ricarica; per questo, viene dato al giocatore il “disagio”, se così può essere definito, di farne buon uso. Ma questo non è tutto, infatti anche quando avrete la possibilità di schermare gli attacchi occorrerà valutare bene l'eventualità nella quale sarà possibile solamente coprire la parte frontale del veicolo, lasciando quindi vulnerabili i lati e la parte posteriore, specialmente nei numerosissimi casi in cui sarete circondati da orde di nemici. Subire danni infatti non è mai molto piacevole, specialmente quando la barra energetica non è lunghissima già di default. Fortunatamente ci si può affidare all’incredibile manovrabilità dello strumento, capace, come già accennato, di percorrere le superfici irregolari con destrezza, spesso potendo fare buon uso del turbo, disponibile anche nella retromarcia ed attivabile semplicemente premendo due volte consecutive il grilletto dell’acceleratore.

    Squadra che vince non si cambia!

    Dal punto di vista del gameplay, strutturalmente parlando, Red Dog non propone nulla di nuovo. Stiamo parlando di uno dei tantissimi giochi di stampo strettamente action diviso in missioni, a loro volta suddivise in obiettivi. Tuttavia, non risulta mai monotono e anzi, grazie ad alcuni accorgimenti, le sfide risultano sempre avvincenti. Ogni qual volta si porterà a termine una missione verrà sbloccato un minigame col preciso scopo di maturare le nostre capacità nelle varie tattiche combattive; la vittoria in un minigame chiaramente non è un inutile contorno all'avventura principale, ma darà diritto ad un power up per il nostro modulo di combattimento, che in alcuni casi si rivelerà molto utile per aggirare le circostanze più intricate di una missione. Sia le missioni che le sub-missioni sono sempre realisticamente difficoltose, e non cadono mai nella banalità: in parte ciò è dovuto anche al grosso lavoro riposto nell’intelligenza artificiale del nemico, ma anche alla complessità del nostro stesso mezzo. I nemici a volte sono molteplici e dalle diverse caratteristiche, sicché spetterà al giocatore stabilire la strategia di combattimento più adatta. Ogni sfida è posta in modo tale da non essere mai prevedibile, e sarà necessaria molta attenzione perché basterebbe anche un istante per tramutarsi in semplici ed inutili rottami. Il termine della missione è generalmente accompagnato da un boss di fine livello che, come da tradizione, occorrerà sconfiggere in modo ragionato. Le missioni sono tante e se aggiungiamo poi la presenza dei numerosi minigame (sempre divertenti e altamente rigiocabili), comprendiamo immediatamente come si sia tentato di realizzare un titolo abbastanza longevo, specie se comparato ad altri noti esponenti della categoria.

    Sul fronte tecnico...

    La grafica, e l’impatto visivo tutto, non fanno di certo gridare al miracolo, ma restano comunque buoni, senza troppe pretese: livelli ben disegnati, boss e nemici convincenti nel design; semplicità ma anche accuratezza, specialmente in relazione al nostro mezzo, che risulta abbastanza ricco di dettagli. L’azione, inoltre, non è mai vittima di rallentamenti da esplosioni e complicanze varie, risultando perciò sempre altamente godibile.
    Sul comparto sonoro: buone le musiche, persino quella del menù iniziale, con tonalità chiaramente techno e che, dunque, ben si adattano alla tematica del gioco (che necessariamente abbisogna di un sound altamente frenetico, visto il contesto). Di ottima fattura anche gli effetti sonori, assolutamente credibili e che accompagnano bene il senso di distruzione presente su schermo.

    Red Dog: superior firepower Red Dog: superior firepowerVersione Analizzata DreamcastUn titolo che, seppur attorniato dal silenzio di stampa e pubblico, riesce a dimostrarsi davvero curato ed interessante; sicuramente un buon acquisto, consigliato a chiunque abbia voglia di distruggere senza particolari motivazioni, ma specialmente a chi ama i giochi “vecchia scuola”, semplici e divertenti, privi del più stereotipato protagonista belloccio, qui sostituito da un simpaticissimo cane metallico da combattimento. Nulla viene promesso dunque, ma molto, in ultima istanza, viene offerto.

    8

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