Recensione Republic, the revolution

Leggi la nostra recensione e le opinioni sul videogioco Republic, the revolution - 1500

Recensione Republic, the revolution
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  • Pc
  • Cos'è Republic?

    È un videogioco, fin qui e facile e non ci piove, ma se proviamo a fare un passo avanti e cercare di “rinchiuderlo” in un genere preciso, ecco è qui che cominciano ad esserci le prime infiltrazioni.
    “Republic, the revolution” è un miscuglio di generi, un ibrido se vogliamo usare un termine più qualificante, ma prima di analizzarne la struttura di gioco, credo sia preferibile individuare cosa si prefigge di ricreare sui nostri computer il team di sviluppo.
    Gli "Exilir Studios" con questo prodotto vogliono simulare la carriera di un “attivista politico”: il nostro alter ego, infatti, si troverà a muovere i primi passi nella creazione di un partito nella piccola città di Ekaterine, per poi progredire fino all'arrivo nella capitale Berenzina ed ottenere la carica di presidente di Novistrana.



    O è un genio o ha una gran confusione in testa...

    Demis Hassabis, ex ragazzo prodigio della Bullfrog, non ha scelto un progetto facile per lanciare la sua software house, la politica è una attività molto complessa e particolare. Ma il talento di Hassabis non è cosa da mettere in discussione, nel lungo periodo di sviluppo(si parla di 5 anni) i dipendenti della “Elixir Studio” non sono rimasti con le mani in mano, hanno infatti creato un sistema di gioco molto ricercato e profondo. Questa produzione racchiude elementi comuni a diversi generi e li agglomera insieme in un contesto nuovo e molto vario, non si tratta pero solo di un “miscuglio”, infatti si possono notare anche idee e soluzioni innovative.
    Giusto per chiarire meglio a quali generi è possibile ricondurre “Republic”, facciamone una veloce panoramica:

    - GDR, il richiamo qui non è dato tanto da delle similitudini nella meccanica di gioco, ma soprattutto dall'impostazione iniziale (e in parte da quella generale), infatti sarete chiamati a dare un nome al vostro alter ego e poi a sceglierne uno anche per la fazione, con il relativo simbolo. Naturalmente sono presenti anche altre particolarità, fra cui la crescita dei personaggi e l'apprendimento di abilita durante il corso del gioco(ma queste caratteristiche sono ormai presenti anche nei platform), c'è anche il reclutamento di membri e la gestione del “party”, anche la storia e gli obbiettivi principali sono intervallati da numerose “sotto-quest”. Altri fattori importanti sono ricercabili nella libertà che il gioco permette, decideremo noi quale indirizzo politico prendere(militare, liberale, socialista e quant'altro) e che strada usare per raggiungerlo(Moralista o gioco sporco).

    - Strategici, qui entriamo nella vera e propria meccanica di gioco, dovrete decidere e pianificare le vostre strategie per raccogliere consensi(o farli perdere ai vostri antagonisti), al tempo stesso dovrete anche studiare contro-strategie per vanificare la disinformazione messa in atto dal computer, naturalmente nulla è cosi facile, dovrete valutare moltissimi fattori e variabili per trovare una linea politica vincente.

    - Gestionali, le similitudini di questo genere si trovano naturalmente nella gestione delle risorse umane e materiali, verrete infatti chiamati a organizzare i vostri uomini ed il loro tempo, le risorse materiali si dividono in 3 tipi e a seconda dell'azione, verrà richiesto il dispendio di determinate risorse, niente di cosi fuori dall'ordinario quindi.

    - Simulativi, in fondo questo gioco si preannuncia come un simulatore di politica, una simulazione molto curata e ricca di variabili, le vostre scelte influenzeranno molti fattori diversi e a volte anche la più semplice azione, potrebbe avere un effetto indesiderato se decisa frettolosamente.

    - Survival, lo ammetto, questo paragone è particolarmente forzato, ma giocando a questo titolo non potrete fare a meno di concordare con me, Karasov ogni giorno che passa diventa sempre più potente e pazzo, far arrivare vivo al giorno delle elezioni il nostro protagonista sarà una vera impresa...

    Ma le innovazioni???

    Fatta una rapida carrellata dei generi da cui il team di sviluppo ha preso ispirazione, è ora giusto parlare anche delle principali innovazioni che hanno permesso di amalgamare fra loro questi diversi generi per dare vita ad un gioco sulla politica.
    In un titolo del genere sembra ovvio che uno degli aspetti fondamentali sia la varietà e la differenziazione delle diverse ideologie, la cosa particolare in questo caso e l'assegnamento della propria visione politica. Si, avete capito bene, l'assegnamento, infatti l'ideologia politica del nostro personaggio non viene decisa direttamente dal giocatore in base a statistiche o diversi valori numerici, ma è elaborata sulla base delle risposte date ad una lista di 10 domande. Questo elenco di domande ci pone solitamente di fronte a delle situazioni e ci chiede di scegliere fra quattro possibili reazioni o comportamenti.
    L'ideologia di partenza, non potra essere cambiata(cosi come non cambieranno le ideologie degli altri personaggi del gioco), ma non preoccupatevi, non vi troverete a dover percorrere dei binari predeterminati. La gestione della vostra carriera politica è completamente aperta a qualsiasi possibilità, potrete essere un esempio morale e di rettitudine oppure mandare i vostri subalterni ad attaccare le sedi e gli esponenti delle altre fazioni.
    Altri aspetti “originali” del gioco si possono trovare all'interno delle liste di azioni, fra tutte da citare la fase di arruolamento(denominata: “Caccia di testa”), dovremo prendere contatto con il cittadino che vogliamo reclutare, per poi cercare di convincerlo ad unirsi a noi, attraverso una discussione(che approfondiremo nel tutorial a Republic), questa è solo una delle tante attività che potrete svolgere a Novistrana.

    Ma quella è la SWAT. Ehi! Che fa quel predicatore??

    Al contrario di molti titoli di questo segmento, Rebublic vanta un motore grafico di prim'ordine, che ha permesso ad Hassabis di immergere il giocatore nelle strade ricche di vita e dettagli. Vi ritroverete ad importunare operai che rincasano la sera, barboni che si scaldano davanti ad un fuoco oppure ad assistere allo svolgimento delle azioni dei vostri uomini e dei vostri avversari politici. Il tutto sempre in maniera alquanto realistica, grazie alle diverse condizioni atmosferiche e di luce, che sottolineano il trascorrere del tempo.
    Ma come spesso accade per i giochi di genere manageriale o gestionale, la grafica non è la parte fondamentale, le incredibili e realistiche mappe 3D della città sono coinvolgenti e ben curate, ma non affatto utili. La maggior parte del tempo lo impiegherete a controllare i vostri uomini sulla mappa 2D, vanificando buona parte del lavoro e del tempo dedicato alla costruzione del motore di gioco.
    I menu generali sono molto semplici e abbastanza standard, notevoli quelli a scomparsa usati per assegnare le varie azioni ai nostri uomini, sono curati e leggibili, magari non proprio intuitivi ma questo si risolve con la pratica.



    Non è tutto oro quello che luccica....

    Il motore di gioco non è l'unica cosa che merita delle critiche(tra l'altro non per scarsità tecniche del suddetto), ma prima di tutto è d'obbligo una precisazione fondamentale, le aspettative e le attese per questo gioco erano elevatissime, grazie alle affermazioni e le promesse della “Elixir Studios”, promesse non completamente mantenute, infatti molti dei “fan” di questo titolo sono rimasti con l'amaro in bocca, questo perché si sono ritrovati per le mani un titolo molto valido, ma minato da alcuni problemi e difetti.
    I problemi sono diversi, quello che ritengo più grave pero è lo scarso sfruttamento della meccanica di gioco, infatti pur permettendo una grande varietà e liberta di azione, per lunghi tratti di gioco, ci ritroveremmo a fare sempre le stesse cose: studiare una zona, raccogliere consensi in quella zona e cosi via; questo porta con se anche un altro difetto, il ritmo di gioco e molto altalenante, ci troviamo periodi di gioco lenti e abbastanza noiosi ad altri veloci e frenetici, dove non riusciremo neanche a pianificare con calma le mosse o contromosse che ci vengono richieste(il che può essere particolarmente snervante).
    Un altro punto amaro è costituito dall'assenza di un tutorial valido, infatti oltre al corposo libretto di istruzioni(non efficacissimo però) le indicazioni che compaiono durante il gioco non sono cosi valide e dettagliate come si potrebbe sperare.

    Concludendo

    “Republic, the revolution” rimane comunque uno dei titoli più validi e originali di questi tempi, infatti giochi basati sulla politica sono rari e per trovarli bisogna solitamente andare a spulciare le liste di siti di abandonware.
    È un gioco da avere, non è per tutti a causa dell'argomento, della struttura di gioco particolare e di alcuni difetti(che minano ma non rovinano la qualità generale del titolo), avrete bisogno di una buona dose di pazienza e determinazione per raggiungere il finale di questo gioco, ma la soddisfazione di portarlo a termine, vi ripagherà di qualunque fatica.

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