Recensione Republique: Exordium

Da Rayan Payton e la sua Camouflaj uno stealth game pensato per le piattaforme mobile

Recensione Republique: Exordium
Articolo a cura di
Disponibile per
  • iPhone
  • iPad
  • Pc
  • PS4
  • Ryan Payton non è proprio l'ultimo arrivato nell'industria del videogame. Ha lavorato, fra gli altri, all'ultimo Metal Gear Solid e ad Halo 4, prima del "colpo di testa" che l'ha portato a fondare una piccola software house indipendente: Camouflaj. Lo studio di Seattle, dopo aver superato con successo (e sul filo del rasoio) una campagna Kickstarter aperta lo scorso anno, si è dedicato anima e corpo a quello che è senza ombra di dubbio uno dei più ambiziosi progetti mobile che si siano visti in questo 2014: Republique.
    Il gioco si presenta su App Store come un particolarissimo Stealth Game, pensato per sfruttare al meglio le caratteristiche del touchscreen, e colmo di idee sinceramente interessanti. Grazie ad un control scheme molto minimale e ad un approccio decisamente creativo, insomma, Republique riesce con successo ad adattare uno stile di gioco idealmente complesso ad un mondo abbastanza "spinoso" come può essere quello di tablet e smartphone. Nel farlo, ci presenta anche un'ambientazione ottimamente costruita: una "repubblica" asfissiante e oppressiva, che prospera grazie al controllo dell'educazione e delle menti, nascondendo il suo tremendo grigiore etico dietro i simboli vuoti di una grandezza sfiorita.
    Republique, insomma, è uno i quei titoli sempre più rari da vedere in ambito mobile: uno di quelli che anzitutto vuole raccontare una storia, e che abbraccia alti valori produttivi, per staccarsi dal maremagno di minuterie casual che affolla l'App Store.
    Coraggioso anche il modello di distribuzione: seguendo il successo delle avventure firmate Telltale, Republique adotta una release episodica. Quello che si trova su AppStore, insomma, è il primo di cinque capitoli che arriveranno nel corso dell'anno, andando a completare un arco narrativo qui appena iniziato, ma le cui premesse appaiono già discretamente affascinanti.

    Speranza

    E' un nome importante, quello della protagonista di Republique. Si chiama Hope forse proprio perchè è l'unica speranza di un mondo che ha smarrito ogni valore positivo, di un regime spietato travestito da falsa repubblica. Fin da subito si capisce quanto qui sia odioso, metodico e programmatico l'esercizio del controllo sociale: i giovani vengono istruiti all'interno di una enorme struttura chiamata "Metamorphosis", in cui gli viene inculcato il terribile dogmatismo che li porterà a venerare le strutture del potere. Se qualcosa va storto, se per caso qualcuno entra in contatto con uno dei libri proibiti o manifesta idee troppo rivoluzionarie, viene "riprogrammato": annullato come persona, trasformato in un fantasma senza memoria: in un foglio bianco su cui si può riscrivere quello che si vuole. Ed è questa la sorte che toccherà a Hope: qualcuno le ha passato un libro che nessuno avrebbe dovuto leggere, uno di quelli che denuncia i totalitarismi e promuove la libertà d'espressione. Hope sarà cancellata.
    A meno che non intervenga il giocatore, aiutandola a fuggire dalla cella di detenzione e guidandola fino alla libreria, dove qualcuno potrà offrirle protezione. Uno degli aspetti più particolari di Republique è proprio questa sua capacità di instaurare uno strano rapporto con il videoplayer, che non interpreta un personaggio all'interno del mondo di gioco, bensì sé stesso: in qualche maniera qualcuno ha hackerato il sistema informatico di Metamorphosis, trasformando poi lo smartphone del giocatore in uno strumento che può accedere con facilità ai sistemi di sicurezza dell'enorme complesso.

    "L'esordio di Republique è di quelli col botto. In un mercato ossessionato dalla voglia di proporre esperienze rapide e poco consistenti, Camouflaj arriva con un titolo che invece punta moltissimo sull'impianto narrativo"

    L'impostazione di gioco, insomma, si rivela fin da subito fuori dagli schemi: quello che possiamo fare è acquisire il controllo di una delle molte telecamere di sorveglianza, passando dall'una all'altra con un semplice tap. E' in questa maniera che dovremo "spiare" ciò che accade nelle vari stanze, dirigendo poi Hope in modo che possa sfuggire ai propri aguzzini, evitando di imbattersi nelle guardie che pattugliano l'area.
    Republique presenta quindi un sistema di controllo davvero scheletrico, perfetto per adattarsi alle prospettive del mobile gaming. Tutto funziona con dei semplici tocchi sullo schermo: con un tap sull'icona apposita si passa alla OmniView, la visuale che mette in evidenza tutte le telecamere ed i sistemi con cui possiamo interagire: serrature di sicurezza da sbloccare, elementi da esaminare, computer da violare. Quando invece saremo nella visuale normale, potremo dirigere Hope, chiedendole di raggiungere il punto che tocchiamo, di nascondersi dietro una copertura, ma anche di utilizzare oggetti o borseggiare le guardie per recuperare ciò che hanno in tasca.
    Sulle prime l'esperienza di gioco con Republique è abbastanza straniante, e appare forse un po' troppo lineare e inquadrata. Del resto è sufficiente tenere Hope ben nascosta, osservare le prevedibili routine degli avversari, e poi farla procedere quando le guardie sono voltate da un'altra parte, verso l'obiettivo sempre indicato su schermo.
    Ben presto il sistema comincia però ad ingranare, ed il giocatore si trova anzi stimolato ad esplorare con cura l'ambiente di gioco. L'occhio meccanico e indiscreto delle telecamera può infatti posarsi sui mille dettagli di un'ambientazione costruita con una cura invidiabile. Inquadrando un brandello di giornale o alcuni oggetti particolarmente importanti scopriamo nuovi tratti del setting messo in piedi dai ragazzi di Camouflaj. Republique è un titolo enormemente ricco, da questo punto di vista, ed uno degli elementi chiave dell'intera esperienza di gioco è proprio la curiosità di scoprire le scelleratezze del regime. Attraverso i frammenti delle storie raccontate sui quotidiani, i poster attaccati alle pareti, i commenti di Hope e le conversazioni della sua tutrice Mirelle, veniamo in contatto con un mondo anti-utopico affascinante e ottimamente caratterizzato. Republique condivide molti aspetti con quel grande capolavoro di sceneggiatura che è Remeber Me, aggiunge alla formula un pizzico del distacco asettico di Portal, e poi condisce il tutto con il tratto ben specifico del voyeurismo e della paranoia. L'ossessione per il controllo e per la supervisione vengono indagati con la stessa attenzione di grandi capolavori del cinema americano post-watergate ("La conversazione" di Francis Ford Coppola), o di tanti altri prodotti che più recentemente sono tornati a discutere dell'argomento (da Person of Interest a Watchdogs).

    E facile insomma restare colpiti e affascinanti dal lavoro di Camouflaj, tanto da spingersi magari ad esplorare gli anfratti più nascosti -rischiando che Hope venga scoperta- solo per recuperare uno dei molti libri banditi e capire qualcosa di più sulle logiche interne di questa cadente repubblica.
    Superate le fasi iniziali, comunque, si scopre che anche a livello di gameplay Republique ha molto da dire. Oltre a dover aggirare le ronde nascondendosi dietro le coperture, il gioco ci permette ad esempio di usare armi non letali per incapacitare le guardie, oppure di aprire qualche grata, consumando uno dei cacciaviti recuperati in giro per le stanze, per sbloccare passaggi alternativi. C'è anche un sistema che permette di migliorare le nostre capacità di Hacking: rivendendo le informazioni che avremo recuperato all'interno della struttura, possiamo sbloccare nuove abilità, che ci permettono ad esempio di hackerare i computer per accedere alle mail private delle guardie, o di sfruttare qualche oggetto elettronico (altoparlanti e radio) per distrarle. Quello che si compone, nel corso delle due ore e mezza necessarie al completamento di questo primo episodio, è quindi il profilo di uno stealth game particolare e curioso. Ci sono margini di miglioramento, sia sul fronte del livello di difficoltà che su quello della varietà. Ad esempio ci aspettiamo, nei prossimi episodi, di trovare qualche enigma in più da risolvere, dal momento che l'unico presente in questo capitolo è ben contestualizzato e ottimamente realizzato. Siamo anche molto curiosi di scoprire tutti i nuovi elementi che Camouflaj ha promesso di inserire, e che sicuramente andranno a vivacizzare la progressione. Ma in linea di massima questo incipit rappresenta comunque un esordio ottimo e intrigante, ben gestito da tutti i punti di vista. La trama comincia ad ingranare presentandoci i vari personaggi con cui ci confronteremo, e lasciandoci con un cliffhanger ben diretto; il gameplay risulta efficace, funzionale, e perfetto per i patiti dello stealth puro: galvanizzato anzi da un backtracking ottimamente strutturato e da un costante senso di scoperta; l'ambientazione affascina e cattura; e infine la componente grafica risulta solidissima, grazie alle prodezze di Unity Engine, sempre più diffuso come un framework dinamico ed in grado di dar vita a mondi poligonali davvero belli da vedere.

    Republique RepubliqueVersione Analizzata iPadE' sempre difficile giudicare un titolo pensato per un rilascio episodico, dal momento che quella che ci viene proposta è solamente la prima parte di un'avventura che si comporrà gradualmente, aggiungendo nuovi elementi alla formula di gioco e introducendo nuove tematiche nella narrazione. L'esordio di Republique, tuttavia, è di quelli col botto. In un mercato ossessionato dalla voglia di proporre esperienze rapide e poco consistenti, Camouflaj arriva con un titolo che invece punta moltissimo sull'impianto narrativo, presentandoci un'ambientazione affascinante, un'evidente attenzione per la recitazione (il doppiaggio è veramente incredibile), ed una serie di personaggi ben caratterizzati. Il gameplay, inoltre, porta con successo i ritmi e la tensione degli stealth game su piattaforma mobile, riuscendo al contempo ad essere un elemento importante per la caratterizzazione stessa del mondo di gioco. Assieme al Lone Wolf di Forge Reply, insomma, Republique incarna le avvisaglie di un “risorgimento” del mobile gaming, finalmente pronto a trasformarsi in qualcosa di consistente, solido e coinvolgente. Sicuramente da giocare, in attesa della localizzazione italiana che, ci ha promesso Ryan Payton, arriverà entro breve.

    9

    Che voto dai a: Republique

    Media Voto Utenti
    Voti: 15
    7.7
    nd