Recensione Resident Evil Code Veronica

Prosegue la saga narrativa di Resident Evil

Recensione Resident Evil Code Veronica
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  • Proprio nell'anno durante il quale Capcom ha scomodato Code Veronica, pubblicando un remake in HD che non ha certo brillato per qualità generale e successo da parte del pubblico, arriva in libreria il romanzo ufficiale, con una traduzione rivista e corretta rispetto a quella utilizzata in passato per la prima edizione italiana, uscita all'interno della collana Urania e ormai praticamente introvabile.

    L'arrivo sull'isola

    Resident Evil Code: Veronica ripercorre perfettamente la trama del gioco, in origine uscito per Sega Dreamcast ma poi portato su altre piattaforme, la più nota versione delle quali è caratterizzata dal suffisso X.
    La trama narra le vicende avvenute in seguito agli eventi accaduti a Raccoon City, che invece fanno da sfondo ai primi tre capitoli della serie, pubblicati originariamente per la prima console casalinga di Sony, e spostano l'attenzione lontano dagli Stati Uniti, verso una piccola isola sperduta nell'oceano, utilizzata dalla Umbrella come covo segreto nel quale poter continuare a proseguire le proprie sperimentazioni illegali indisturbata.
    Claire Redfield ne scopre involontariamente l'ubicazione, in seguito a una brevissima permanenza a Parigi per raggiungere il proprio fratello Chris: Claire verrà rapita e portata sull'isola, anche se la sua prigionia durerà pochissime ore in quanto un raid aereo colpirà la struttura, proprio nelle prime pagine del romanzo, donandole una libertà tanto attesa quanto improvvisa.

    Puntare alla sopravvivenza

    Durante i primi capitoli Claire farà la conoscenza di entrambe le fazioni in gioco sull'isola: prima incontrerà e si scontrerà con Steve Burnside, ragazzo molto giovane anch'esso bloccato sul piccolo lembo di terra, arrampicato sopra una torre d'avvistamento e impegnato a sfruttare una potente mitragliatrice d'appostamento per fare pulizia di infetti.
    Claire farà capire rapidamente che non è uno zombie, piazzando un proiettile nel riflettore luminoso che Steve utilizza per controllare i dintorni, dando il via ad un rapporto che, progressivamente, progredirà fino a diventare un sentimento ai confini tra l'attrazione fisica e l'amicizia.
    In seguito entrambi faranno la conoscenza dei gemelli Ashford: Alfred, la folle mente che gestisce l'isola dalla villa posta nella parte più remota, dotata di ogni possibile sistema di sicurezza e di una sala alla quale convergono i segnali delle decine di telecamere presenti in ogni angolo delle costruzioni della Umbrella, e sua sorella, la geniale Alexia, ricercatrice straordinaria sempre al lavoro su nuove varianti del T-virus, venerata come una dea dal fratello, con il quale ha un legame che trascende quello di sangue per profondità e forza, fino a trasformarsi in vera e propria simbiosi.

    Fedeltà assoluta

    Chi ha giocato a Code Veronica, in passato o nella sua moderna incarnazione in alta definizione, si troverà subito a proprio agio nelle atmosfere del libro: la narrazione è calma e rilassata, soprattutto all'inizio, subendo poi brusche accelerazioni, esattamente come succedeva nel gioco, giocando la carta del mistero dei gemelli Ashford e dosando sapientemente il ritmo, sfruttando gli zombie non più solo come carne da macello, ma dando loro una valenza diversa, rispetto alle folle presenti tra le strade allo sbando di Racoon City.
    Anche i personaggi sono fedeli a quelli del gioco, anche se Claire non rispecchia esattamente il personaggio creato da Capcom, risultando più infantile in determinati contesti e sfoderando invece un'anima da leader in altri, soprattutto se rischiosi o ai limiti della sopravvivenza.
    L'ambientazione è il vero fiore all’occhiello di Code: Veronica e l'isola, con tutti i suoi misteri, torna nel romanzo in maniera fedele al passato, con il suo carico di luoghi apparentemente innocui ma che nascondo ben altro.
    La fedeltà del romanzo al gioco, però, si spinge troppo avanti, riproponendo tematiche ed oggetti che, oggettivamente, in un libro appaiono fuori contesto, soprattutto quando, per fuggire dalla più classica autodistruzione della base, i due protagonisti saranno costretti a cercare delle chiavi di forma romboidale, da inserire in un pannello di controllo in grado di sbloccare l'accesso ad un idrovolante, decollando verso un inatteso cambio di location.
    La scelta di rimanere così fedeli al gioco, quindi, fa sorridere in alcuni passaggi, soddisfacendo i fan della serie videoludica ma risultando sicuramente indigesta per un lettore occasionale, che magari si ricorda i primi, storici, episodi ma che non ha mai affrontato Code: Veronica, il capitolo forse meno noto fra tutti, anche se molto apprezzato dai conoscitori della serie.

    Resident Evil Code: Veronica romanzo Resident Evil Code: Veronica romanzoVersione Analizzata LibriDopo alcuni episodi che si sono discostati dalla trama dei videogiochi, si torna su binari più canonici, grazie ad un romanzo che ripercorre perfettamente le gesta di Claire in Code: Veronica. La fedeltà è così marcata da scadere nel ridicolo in alcuni passaggi, segno che le esigenze di trama e di gameplay di un videogioco non sempre possono trovare il proprio posto all'interno di un romanzo. Una buona lettura, con una traduzione curata e praticamente esente da errori, che soddisferà il giocatori di vecchia data che ancora ricordano con affetto Code: Veronica, risultano molto meno interessante per chi ha rigiocato al gioco di recente, magari nella sua versione in HD, in quanto la trama è identica praticamente in ogni dettaglio.

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