Recensione REZ (NTSC)

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Introduzione

Ipnotico, e' l'unico aggettivo che viene in mente per definire l'ultimo (capo)lavoro degli U.G.A. (United Game Artists), team interno di Sega capitanato dal geniale Tetsuya Mizuguchi , già creatore di Space Channel 5.

Rez è uno sparatutto decisamente atipico, niente navicelle, superami, boss di fine livello immensi e astronavi enormi da distruggere, qui lo scopo è solo uno: comporre la propria musica colpendo i nemici e creare suoni e ritmi diversi.

REZ

Diciamolo subito in questo gioco la longevità non esiste, sarebbe come giudicare Tetris o altri. Il gioco nel bene o nel male dura 2 ore, ma non è paragonabile agli altri titoli. Rez è una perla, un esperienza in cui si è in una sorta di trance creata dal connubio tra 3 aspetti fondamentali, grafica, musica e giocatore. La grafica porta in un mondo psichedelico (in stile Il Tagliaerbe per chi l'ha visto), senza texture e senza i vari effetti dai quali siamo ormai "assuefatti" grazie ai giochi moderni; un mondo pieno di poligoni wireframe, scoperti. Insomma qualcosa di essenziale e di ipnotico che si sposa molto bene con il secondo "anello" del sistema Rez: il sonoro. Le musiche sono martellanti, forti, ipnotiche, fanno scorrere i livelli senza che ve ne accorgiate, vi accompagnano in un viaggio, un viaggio nel quale ovviamente non siete solo spettatori inermi, ma durante il quale plasmerete il mondo. Deciderete voi il ritmo, le sonorità, anche voi sarete una parte di Rez.

Il gioco è suddiviso in una serie di ambientazioni (cinque per l'esattezza), ognuna a sua volta scissa in 10 aree. Il vostro compito è disinfestare questi mondi da una "presenza" che si presenterà sotto forme diverse. Voi controllate un elemento, una proiezione virtuale, in grado di evolversi in varie forme (a cui ovviamente corrispondono diversi attacchi e diversi suoni), e durante il vostro passaggio in ogni area dovrete vedervela con le sentinelle mandate da Eden (questo il nome della presenza).

Il sistema di gioco è semplice: viaggerete attraverso i vari mondi in modo continuo, senza potervi spostare liberamente, ma solo con la possibilità di ruotare la visuale di 360°, in modo da aver comunque sempre la situazione sotto controllo. Ogni volta che colpirete dei nemici assisterete a splendidi giochi di luce e alla creazione di suoni. Avrete a disposizione 2 attacchi, il fuoco normale, e la classica smart bomb (anche se in Rez e' differente dall'arma conosciuta negli altri sparatutto). In base alla vostra abilita' attiverete melodie differenti, ad esempio colpendo 3 sentinelle di seguito attiverete un certo tipo di melodia, colpendone 8 ne attiverete un altro. I nemici che incontrerete sono vari e di svariate dimensioni, e come i diversi mondi, sono decisamente azzeccati e affascinanti. Si va dalla semplice e scarna "ambientazione a griglia" alla Matrix, fino alla rappresentazione di costruzioni tipiche dell'India e della Cina, il tutto corredato da diverse tonalità di colore e diversi effetti che si sposano alla perfezione con il fondale. Ovviamente ognuna delle ambientazioni e' contraddistinta anche da un differente tema musicale, sempre martellante, fatta eccezione per l'ultimo mondo, dove si passa a ritmi più soft, con una musica onirica forse in linea con l'ambientazione, ma che stacca decisamente troppo da tutto il resto. Di IA non è il caso di parlare: Rez vuole essere un esperienza, un connubio tra musica-grafica-giocatore, e infatti venire uccisi e' quasi impossibile. Il fine è creare la propria melodia e dare il proprio tocco personale ai vari temi musicali presenti nel gioco. Detto così potrebbe sembrare alla lunga noioso, ma vi assicuro che Rez fin dal primo minuto si rivela come detto in apertura "ipnotico", e che sarete rapiti dall'atmosfera creata.

Graficamente siamo su ottimi livelli, il design è curatissimo a partire dal menu di selezione degli stage fino ad arrivare alle ambientazioni (ricreate ognuna da un diverso artista). I vari effetti e giochi di luce sono anch'essi costruiti ottimamente. Purtroppo il grave problema delle "scalette" afflige anche questo gioco. Le musiche sono perfette, in sintonia coi livelli e in grado di avvolgere il giocatore dall'inizio alla fine, ovviamente lo stile è house/progressive, quindi vi deve piacere in genere.

Per ultimo menzioni i controlli, semplici e intuitivi: 2 tasti per usare le armi, e lo stick analogico per ruotare la visuale. ludoteca Play2.

Conclusione

In definitiva Rez è un nuovo centro per Sega che non si smentisce come fonte inesauribile di nuove idee e capolavori (vedi Shenmue), è un gioco strano, divertente e in grado di catturare completamente il giocatore, sicuramente visto il particolare gameplay poggiato particolarmente sullo stile musicale e sul fatto che il fine è creare una melodia personale piuttosto che distruggere tutto, non piacerà a tutti, rimane tuttavia un capolavoro, un altro gioco da avere nella propria ludoteca personale.