Rise of Insanity Recensione: un horror psicologico ispirato a Layers of Fear

Arriva su Steam Rise of Insanity, un horror psicologico che trae ispirazione da congeneri come Layers of Fear, ma che si rivela anonimo e poco ispirato.

Rise of Insanity Recensione: un horror psicologico ispirato a Layers of Fear
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  • Guardare le pagine della libreria virtuale di Steam negli ultimi tempi fa lo stesso effetto di sgomitare in un'affollata piazza del mercato. Tra lo schiamazzo insopportabile si odono le moine degli istrioni che pubblicizzano una merce poco allettante, dall'altro lato una parata in costume calamita l'attenzione degli astanti; da sola, in un piccolo angolo, c'è invece una signora intenta a cucire fantastici tessuti, mentre al centro, dai banchi più ambiti, si agita una folla entusiasta. Una bolgia circense in cui è difficile, se non impossibile, discernere le merci più rare e preziose dalla roba più dozzinale. Spesso, quindi, si viene trasportati dalla fiumana: si segue una corrente incostante che conduce nei lidi più disparati. Si entra senza sapere cosa nascondono realmente quelle vetrine sfolgoranti. Se l'etere potesse assumere una fisicità, apparirebbe come uno scorcio cyberpunk figlio del miglior Ridley Scott.

    Uno di tanti

    Rise of Insanity ha un nome difficile da ricordare, ma non solo per una scelta di parole anonima. Rise of Insanity è solamente uno dei tanti horror che, ogni mese, approdano sui lidi virtuali di Valve speranzosi d'ottenere un riconoscimento, senza però avere in dote un bagaglio sufficiente di qualità.
    È senza dubbio un gioco sfortunato, perché queste parole le stiamo rivolgendo a lui, e non ad un altro suo "collega" che magari avrebbe meritato più durezza. Del resto è come prendersela con un venditore di fumo in particolare in una piazza stracolma di venditori di fumo.

    Rise of Insanity è il parto di uno sparuto gruppo di menti polacche, rilasciato dopo un periodo di gestazione in accesso anticipato. Racconta la storia di uno psicologo, tale Stephen Dowell, alle prese con una vicenda di follia e violenza familiare. Una bomba di cliché che viene sganciata sui giocatori fin dai primi momenti, smontando progressivamente tutte le aspettative costruite dalla descrizione o dai trailer. Evidentemente consci dell'assurda banalità del plot, gli sviluppatori hanno però effettuato una manovra per provare a dar un po' di brio a delle premesse: con un piccolo sforzo creativo hanno tagliuzzato l'incedere, frammentato i momenti topici ed infarcito tutto con deliri mentali d'ogni genere. Peggiorando la situazione.
    Quello che comincia come un horror psicologico poco ispirato si trasforma in un balbettio folle ed al limite dell'intelligibilità, un singulto audiovisivo dall'estetica imbarazzante e senza nessuno spessore "psicologico" (come sbandierato invece dagli autori). È palese che la maggiore fonte d'ispirazione sia stata proprio Layers of Fear, ma se il gioco di Bloober Team coniugava atmosfera e guizzi narrativi, il prodotto di Red Limb Studio difetta di qualsiasi di queste virtù. E per di più non se ne rende neppure conto.
    Per tutta la sua - fortunatamente - brevissima durata, Rise of Insanity cerca di imbastire un'atmosfera orrorifica per dar supporto alla sconclusionata corrente narrativa. Ogni scena finisce, però, per strapparci un sorriso amaro. Quando poi sembra essere arrivato il momento in cui tutti i nodi vengono al pettine, un'ingiustificata sequenza tampone si mette in mezzo tra noi e l'agognata conclusione, dilatando in maniera scellerata il ritmo. Ecco, il gioco può essere concluso anche in due ore scarse, ma abbiamo avuto comunque l'impressione che durasse fin troppo.

    E potremmo ancora continuare, parlandovi ad esempio dell'utilizzo degli enigmi, sparsi un po' a casaccio tra le varie sequenze, con il solo intento di ispessire la dimensione ludica. Livelli che si susseguono ad un ritmo impressionante, e che non riescono a restituire un senso di compiutezza o fluidità. Vedendo gli ambienti di gioco spogli e privi di qualsivoglia afflato artistico, peraltro, ci è quasi sembrato che a sviluppare Rise of Insanity sia stata un'intelligenza artificiale a cui sono stati assegnati degli asset e la funzione "randomize".
    Insomma, non c'è molto che si salva da questo cimitero di creatività. Non ci sentiamo di consigliarlo neanche ai pionieri della VR, visto che l'impatto visivo non è poi così esaltante e che i casi registrati di motion sickness sono davvero molti.

    Rise of Insanity Rise of InsanityVersione Analizzata PCÈ un “no” perentorio il nostro giudizio su Rise of Insanity. Il titolo di Red Limb si sforza tanto per sembrare speciale, ma così facendo dimostra solo la sua banalità. Accoglie delle sequenze che vogliono apparire “poetiche” o “d’atmosfera”, l’impressione, tuttavia, è che siano state imbastite dopo un lancio di dadi. La trama è forzosamente intricata, e scomoda nomi e nomuncoli per creare un’appiccicosa ragnatela d’incomprensioni. Siamo insomma di fronte ad un guazzabuglio di trovate triviali al limite del manierismo spinto, che fanno di Rise of Insanity solo un altro horror insipido che affolla i virtuali saloni di Steam.

    4.5

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