Road 96 Recensione: Pulp Fiction sulla strada

Dopo Valiant Hearts e 11-11 Memories Retold, Yoan Fanise e DigixArt ci invitano a prendere parte ad un viaggio verso la libertà.

Road 96 Recensione: Pulp Fiction sulla strada
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  • Pc
  • PS4
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  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • PS5
  • Xbox Series X
  • Fuggire, combattere secondo le regole o ribellarsi. Se doveste sovvertire al potere di una società opprimente, violenta e imbattibile, quale sarebbe la vostra scelta? È questa la grande domanda che viene posta al giocatore da Road 96, l'ultimo titolo di Yoan Fanise e DigixArt, lo stesso studio a cui dobbiamo Valiant Hearts e 11-11 Memories Retold (per rinfrescarvi la memoria, ecco la nostra recensione di 11-11 Memories Retold). Abbiamo provato a rispondere al quesito posto dagli sviluppatori innumerevoli volte, battendo ogni strada utile a raggiungere e superare l'invalicabile confine di Petria.

    Fanise aveva promesso un'avventura narrativa procedurale capace di dar vita a viaggi sempre nuovi, e sebbene il director (secondo chi vi scrive) abbia puntato forse troppo in alto, Road 96 riesce comunque a convincere nell'atipica struttura del suo racconto. Una vicenda volutamente frammentata, da ricostruire macinando chilometri ed evitando pericoli, per puntare all'agognata libertà. Come la voce narrante del gioco ama dire, però, "non si tratta di una missione semplice".

    Un viaggio diverso

    Nel 1996 l'estate che separa Petria dal giorno delle elezioni si preannuncia infuocata, tra lo strapotere del governante "uscente" Tyrak, i moti rivoluzionari delle brigate nere e le continue sparizioni di giovani dalle proprie case. In realtà l'attuale presidente non è altro che un tiranno, e gli adolescenti di Petria si spostano in massa per raggiungere la Road 96, la strada che porta al confine della nazione.

    Al giocatore il compito di impersonare proprio uno dei tanti volti anonimi che, di punto in bianco, raccoglie qualche spicciolo e il coraggio necessario per abbandonare la propria terra in cerca di un futuro migliore. Che sia in nome di una società pacifica, del potere democratico o del puro e semplice egoismo.

    Road 96, e ne dobbiamo dar atto fin da subito, è un prodotto difficile da inquadrare. Sulla carta ci troviamo nel terreno delle avventure prettamente narrative, del calibro di Firewatch (ecco la nostra recensione di Firewatch) o Life is Strange per intenderci, ma l'esperienza prende una piega differente per una serie di trovate piuttosto curiose: come vi abbiamo raccontato in sede di anteprima, il protagonista non è caratterizzato in alcun modo, e parte da un punto qualsiasi della nazione con stamina e finanze variabili.

    On the Road AgainOgni personaggio dei sette presenti può donare un'abilità al giocatore, che la manterrà nel corso dei suoi viaggi nonostante il cambio di avatar: hacking, furbizia, maggior stamina o scassinamento. Tutti i perks aumentano leggermente la capacità di azione, specie nelle situazioni più pericolose, e rappresentano un incentivo ulteriore per il new game plus.

    A dispetto di qualsiasi previsione raggiungere il confine di Petria richiede all'incirca un'ora di gioco, con giusto qualche scenario a separare il giocatore dalla "resa dei conti". Come intuito in altre occasioni la progressione è "modulare", con incontri e situazioni casuali che si susseguono a istanze. Iniziato un viaggio si vive pertanto un episodio selezionato dal sistema e, una volta che questo viene affrontato, quello successivo si presenta senza una continuità diretta col precedente a seconda della via selezionata: per esempio con l'autostop, o chiamando un taxi, oppure pagando il biglietto del bus, o ancora rubando un veicolo. Ovviamente, il cammino continuerà a patto di non andare incontro a un fallimento critico.

    Il viaggio presenta pericoli concreti, e non è raro finire in gabbia o sottoterra per una decisione presa con troppa leggerezza. Tuttavia tenendo duro e mantenendo i nervi saldi i chilometri calano rapidamente (tutto si conclude nell'arco dei quattro o sei scenari), ed è proprio quando si chiude una "run" che si comprende un po' di più il grande piano progettato da Fanise. Uno stratagemma narrativo che rende chiaro perché il director avesse citato Tarantino tra le sue fonti d'ispirazione.

    Personaggi e storie

    Per quanto l'assenza di una qualsiasi caratterizzazione aumenti il senso d'immersione con i fuggitivi di Petria, man mano che i viaggi si accumulano risulta chiaro un elemento imprescindibile del titolo: il giocatore non è il protagonista. Non importa riuscire a ottenere la libertà o fallire miseramente, poiché l'attenzione e il pathos emotivo sono tutti riservati a chi resta e alle sue motivazioni per farlo.

    Zoe è per esempio una ragazza come tante altre in giro per Petria, ma sembra nascondere una conoscenza ben più profonda della nazione; Fanny è una poliziotta che pensa a fare il suo dovere e non condivide lo "zelo" con cui i suoi colleghi cacciano gli adolescenti che puntano al confine; o ancora Jarod, tassista della compagnia Happy Taxi dall'aria terrificante, mentre i ladri Stan e Mitch risultano involontariamente goffi e ben poco pericolosi. Sette storie, sette anime che in qualche modo sono collegate tra loro tra passato e futuro, e ogni viaggio del giocatore aggiunge ulteriori tessere utili a comporre un grande puzzle.

    Si tratta pertanto della medesima tecnica utilizzata proprio da Tarantino nel film Pulp Fiction, dove diversi personaggi all'apparenza separati tra loro erano in realtà interconnessi in diversi modi. L'idea, unita alla messa in scena "tipica" di titoli come il già citato Firewatch, funziona e risulta fresca e piacevole, ma ci sono alcune piccole sbavature. Innanzitutto, per terminare Road 96 servono all'incirca sette/otto ore, suddivise all'incirca in altrettanti viaggi.

    Immergiti nel cementoUna peculiarità di Road 96 è la visuale scelta per le opzioni di dialogo: al posto di avere dei menu invasivi sullo schermo, gli sviluppatori hanno optato per risposte che appaiono al fianco dei personaggi con cui si chiacchiera. Una scelta minimalista e che mette l'utente sempre con "l'inquadratura corretta". Unica macchia di questo elemento è il fatto che, se l'NPC in questione è in movimento, anche le opzioni di dialogo seguiranno il suo incedere, portando ogni tanto a selezioni erronee durante le conversazioni.

    Una schermata chiarisce quanto si sia approfondita la conoscenza dei vari personaggi, e terminata l'avventura resteranno ancora alcuni buchi del quadro generale da riempire. L'epilogo, pertanto, potrebbe mancare di alcuni "pezzi" utili a comprendere pienamente la scena, e sebbene il pathos del finale sia avvertibile, a nostro avviso siamo ben lontani dalla carica emotiva di Valiant Hearts (per restare nel pedigree dello studio). Fortunatamente è possibile iniziare da subito un new game plus per scoprire gli scenari mancanti, ma non è detto che l'algoritmo sia permissivo in tal senso: la promessa di Fanise di vivere viaggi unici a ogni partita si è pertanto rivelata veritiera solo in parte, laddove la ripetizione di un capitolo ci ha mostrato anche la poca profondità di variabili disponibili. Un difetto che non ci sentiamo di torchiare più di tanto, dato che il pericolo del fallimento riesce comunque ad arrivare in maniere anche inaspettate, ma sul fronte narrativo si avverte la poca influenza del giocatore su diversi eventi.

    Nel giro di quindici ore di gioco emergono pertanto delle ripetizioni, dato che si procede a tentoni nello stanare tutti gli scenari presenti. Ne consegue che Road 96 risulta un'esperienza da consumare rapidamente, sebbene sfoggi un equilibrio sopraffino tra temi importanti (anche politici) e frenesia del "viaggio on the road".

    Da citare anche trovate più ludiche, utili a variare la classica formula dei dialoghi che rimane preponderante lungo tutta l'avventura: dal fuggire a una volante della polizia all'abbattere dei pirati della strada con l'ausilio di una sparachiodi, passando per diversi mini-giochi più classici o citazionisti. In un viaggio c'è sempre un po' di tutto, e i ragazzi di DigixArt non si sono di certo risparmiati.

    Una strada non sempre a fuoco

    Che lo studio di Fanise non avesse un budget stratosferico è un fatto palese, e per collettivi semi-indipendenti non si pretende il fotorealismo, tuttavia la Road 96 risulta una strada alternata da luci e ombre. Da un lato i personaggi "principali" sono ben caratterizzati e, al netto di animazioni legnose e un po' arretrate, mostrano un'ottima espressività (merito anche degli attori scelti per il cast).

    Di contro, tralasciando il riciclo percepibile degli NPC usati per tutti gli altri comprimari, è proprio l'ambientazione a trasmettere le sensazioni più contrastanti.

    Gli sviluppatori hanno infatti costruito diversi momenti in cui apprezzare il contatto con la natura, che siano le stelle sopra un campo di caravan o una cascata immersa nel verde. Allo stesso modo si assiste a scene nelle intenzioni più "vivaci" ma che, dati gli scarsi mezzi a disposizione, mancano l'effetto impattante voluto da Fanise e i suoi ragazzi. Ovviamente tali valutazioni sono state fatte sulla versione Switch di Road 96, che mostra anche diversi cali di frame rate proprio nelle sezioni leggermente più aperte (ogni scenario è lineare e ambientato in una piccola zona).

    Soprattutto in portabilità, quindi, Petria non rappresenta uno spettacolo d'altro profilo, ma ovviamente il fulcro di tutta l'esperienza è e resta la narrativa. Tornando infine proprio sull'algoritmo procedurale del gioco, questo si limita a modificare ora del giorno e ambientazione di uno scenario, senza particolari guizzi ludici.

    Road 96 Road 96Versione Analizzata PCRoad 96 è un'esperienza difficile da inquadrare, e forse manca dell'impatto emotivo di Valiant Hearts o della delicatezza artistica di 11-11 Memories Retold. Restano però alcune idee meritevoli di esser scoperte, come il coraggio di dare il ruolo dei protagonisti a un ristretto numero di comprimari e lo scombinare le loro storie sulla falsariga di Pulp Fiction. Consigliamo pertanto il gioco di DigixArt a quegli utenti appassionati di esperienze narrative e in cerca di qualcosa di diverso nel mercato. Road 96 non risulterà totalmente innovativo, ma mostra a tratti la scintilla dell'originalità. Per trovarla, però, bisognerà imboccare la giusta strada.

    7.5

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