Chi fra i lettori di Play2eye è giocatore di vecchia data, tanto da aver posseduto una macchina mitica come il Commodore 64, ricorderà sicuramente il fenomeno dei giochi “clone”: quei videogames che prendevano un concept già collaudato da titoli usciti poco tempo prima, cambiavano nomi ai personaggi, variavano un po’ le ambientazioni rispetto al prodotto originale e si presentavano come assolute novità. Il più evidente e celebre caso di clonazione di videogioco è senz’altro stato “Super Giana Sisters“, riproduzione al femminile dei fratelli Mario portati al successo da Shigeru Miyamoto. Con il passare del tempo e con l’aumentare della potenza delle console i fenomeni di clonazione si sono fatti sempre più rari, grazie anche all’arma legale del “plagio” che ogni Software House puo usare contro i copioni. Tuttavia ci sono casi in cui un gioco può essere creato prendendo idee in giro per il panorama videoludico e realizzando un mix che a volte si rivela essere azzeccato ed originale. Altre volte, un po’ meno: purtroppo è questo il caso del titolo Midway che ci accingeremo ad analizzare: RoadKill.
La (solita) apocalisse....
Pianeta terra, futuro prossimo venturo: una terribile epidemia ha decimato la popolazione terrestre e mandato nel caos il pianeta. Tutti i governi sono caduti e il potere adesso è in mano ai sopravvissuti che, riunitisi in gang, lottano costantemente gli uni contro gli altri per la sopravvivenza e la conquista del territorio, senza guardare in faccia niente e nessuno. I mezzi per la lotta sono automobili: veicoli modificati e trasformati in armi letali, con cui girovagare per quello che rimane delle città e far fuori i membri delle bande rivali. In questo mondo violento non essere un membro di una gang, significa subir torto oltre l'immaginabile: e questo concetto pare essere ben chiaro nella testa del protagonista di RoadKill: a bordo della sua auto, equipaggiata con mitragliatrici di serie, si reca nella città di Lava Falls per guadagnare soldi affiliandosi a qualche banda e diventare cosi un “pezzo grosso” della criminalità del futuro. A sentire la storia che fa da backgorund a RoadKill, si odora subito la poca ispirazione autonoma: da "Ken il guerriero" a "1997: Fuga da New York", il futuro post apocalittico e ultraviolento ha sempre esercitato un certo fascino sul popolo. Il fatto che RoadKill usi questa ambientazione potrebbe essere sia un pregio (per quelli a cui piacciono situazioni del genere), sia un difetto, per chi per una volta vorrebbe qualcosa di diverso dal solito. Ma RoadKill è un Action Game, quindi concentriamoci sull’azione e analizziamo la struttura di gioco: Semplicemente a bordo del nostro mezzo d’assalto, ovvero una macchina modificata per l'occasione, dovremo girare per le vie delle tre città del gioco, portare a termine missioni che via via ci saranno date, recuperare nuovi mezzi e nuove armi, e -se vogliamo- uccidere più gente possibile. Scendendo più nel dettaglio, RoadKill si presenta come un curioso incrocio fra la mitica serie Twisted Metal e il recente GTA. Nei panni di un aspirante gangster giunto da poco a nella cittadina di Lava Falls dovremo farci una reputazione presso i capi gang locali e per riuscirci dovremo portare a termine per loro delle missioni che vanno dall’eliminazione di un membro della gang rivale alla riscossione del “pizzo” presso i negozianti della città. Per portare a termine questi compiti non dovremo, come nel gioco della Rockstar, rubare dei mezzi agli innocenti cittadini: avremo a disposizione un veicolo equipaggiato di tutto punto, con una mitragliatrice e altri vari gadgets (che potremo raccogliere durante la missione) quali mine, missili e altre simpatiche armi. Man mano che andremo avanti nelle missioni, oltre a recuperare nuovi mezzi o a potenziare il nostro, guadagneremo anche il rispetto della gang per cui lavoriamo: se questo vi può sembrare qualcosa di positivo vi sbagliate di grosso: più affiliati saremo a una determinata banda più i membri delle altre gang ci attaccheranno senza pietà: sempre più frequentemente incontrerete “semplici “ pedoni armati di UZI o veicoli dotati di missili a ricerca di calore, che raramente vi daranno scampo. Ovviamente potrete reagire a questi attacchi, ma se esagerate con la violenza, attirerete l’attenzione dei pochi poliziotti locali, che interverranno sparando a caso su di noi e sui nostri nemici trasformando la battaglia in un vero inferno di piombo e missili. Girando per le strade della città potremo recuperare vari bonus, fra cui pezzi di macchine distrutte da rivendere, armi extra, e pezzi di armi che una volta assemblati ci daranno un upgrade per il nostro mezzo d’assalto. Se il compiere missioni o l’andare in giro a raccogliere bonus vi dovesse annoiare, potrete sempre sfogare la vostra frustrazione sui poveri pedoni innocenti, facendoli saltare a colpi di mitra o mettendoli allegramente sotto le vostre ruote. In quest'ultimo caso, spesso vedrete il malcapitato di turno schiacciato sul vostro parabrezza o trascinato dalla vostra auto con annessi schizzi di sangue su schermo. Tutti i dettagli violenti e la crudezza del linguaggio e delle scene presenti in RoadKill, lo rendono un titolo sconsigliato alle persone sensibili, ai minorenni o ai deboli di stomaco.
Mix o non mix?
Dopo aver brevemente descritto la struttura di gioco di RoadKill passiamo ora ad analizzare i suoi pregi e i suoi difetti. In verità l’unico “pregio” che si può notare in questo gioco è proprio la sua eccessiva dose di violenza: il fatto di poter mettere sotto pedoni e vederli urlare doloranti sul vostro parabrezza potrebbe darvi non poche soddisfazioni, cosi come lo scatenare furiose sparatorie con le gang rivali. Superata questa fase iniziale di “esaltazione da violenza pura”, il gioco mostra tutti i suoi difetti. Prima di tutto si evince che il fatto di dover andare in giro sempre e per forza in macchina danneggia non poco la libertà di gioco che in titoli come questo (GTA e True Crime l’hanno dimostrato) conta non poco: non potrete entrare negli edifici (fra l’altro tutti uguali e sprovisti di garage), e per trovare bonus che sembrano irraggiungibili sarete costretti a fare con il vostro mezzo acrobazie che richiederanno non pochi tentativi e non poco tempo, aumentando cosi il tasso di frustrazione. In secondo luogo, gli scontri con gli altri veicoli sono veramente troppo caotici: spesso (troppo spesso) sparerete nel mucchio senza un minimo di tattica, ritrovandovi con la macchina danneggiata irreparabilmente senza capire il perché. Inoltre, alcune armi sono davvero inutili contro i vostri avversari. I combattimenti -insomma- non riescono trasmettere quell’adrenalina e quel minimo di tatticismo che invece gli scontri presenti in Twisted Metal riuscivano ad offrire, insieme ad un intrinseco divertimento. In ultimo si nota una terribile ripetitività nel concept delle missioni: si è ben lontani dalla varietà che era uno dei cavalli di battaglia dei due GTA usciti per PS2. L’unico fattore veramente originale di questo gioco è il rispetto che guadagnerete fra le varie gang: se raggiungerete un certo rango in una banda difficilmente potrete fare delle missioni secondarie per la gang rivale e -come detto- i membri di queste ultime vi spareranno a vista: conviene mantenere le giuste distanze da tutte le gang se vorrete completare al 100% il gioco. Per quanto riguarda i mezzi disponibili la quantità non manca: potrete guidare oltre 40 mezzi, tuttavia le differenze fra le varie macchine non sono poi così marcate, e comunque nessun mezzo è molto originale. Per cambiare automezzo dovrete per forza tornare al vostro Garage, e per guadagnarne di nuovi dovrete completare le varie missioni: scordatevi i rocamboleschi furti e le adrenaliniche fughe che la facevano da padrone per le strade di Vice City: in RoadKill avrete la “pappa pronta”.
Tecnicamente
Analizzando tecnicamente RoadKill, si puo notare come il titolo abbia dalla sua parte davvero pochi argomenti convincenti. Partiamo dalla grafica: se da un lato non possiamo far altro che rimanere per lo più stupiti dalla vastità degli ambienti di gioco e dal senso di “sporco” che essi trasmettono, dall’altro non possiamo fare a meno di notare come le textures non siano troppo definite e di come le varie zone della città risultino essere tutte dannatamente uguali: sia il colore sia il posizionamento degli edifici non ci risulteranno molto d’aiuto nell’orientarci. Fortunatamente la presenza di tunnel o di cavalcavia ci darà qualche punto di riferimento in più. Come se non bastasse, potremo contare su una minimappa nel lato in basso a destra del teleschermo che, ricorda dannatamente quella dell’ultimo capolavoro di casa Rockstar. Fra una missione e l’altra seguiremo le peripezie del nostro aspirante criminale attraverso filmati in full motion di qualità non altissima, ma coerenti con lo spirito ultraviolento del gioco. Tuttavia, se le stesse sequenze fossero state realizzate con il motore grafico del gioco, non si sarebbe avuta alcuna perdita, anzi -a nostro giudizio- le cose avrebbero potuto addirittura migliorare. Discorso diverso per quanto riguarda il reparto audio: mentre saremo a bordo della nostra macchina (per cui durante tutto il corso del gioco) potremo sintonizzarci sulle varie stazioni radio di ogni città (altra idea presa da GTA), che trasmetteranno sia divertenti dialoghi fra DJ sia brani Hard Rock/Metal di artisti storici del panorama musicale (quali i Judas Priest). Tutta questa musica d’atmosfera unita a un doppiaggio veramente ben fatto fanno sì che la qualità del reparto sonoro di Roadkill si alzi al di sopra della media, rendendolo sicuramente il miglior aspetto del gioco. Giocabilità senza infamia e senza lode per il titolo Midway: la vostra macchina si farà guidare docilmente e i comandi sono piazzati in modo strategico sul joypad, così da permettervi di guidare e sparare senza nessun problema. L’uso delle armi secondarie è ben gestito, ed in alcune missioni vi troverete addirittura un “partner” comandato dal computer che sparerà al vostro posto lasciando a voi il compito di guidare. Sulla longevità di questo gioco ci sarebbe molto da discutere: oggettivamente il titolo presenta 3 città piene zeppe di missioni e sotto-missioni, ma di queste la maggior parte tutte uguali: anche volendo lasciar perdere le missioni e concentrandosi solo sull’ammazzare inermi cittadini o sull’ingaggiare violente battaglie con le auto che si incontrano, il titolo risulta noioso entro breve tempo, e difficilmente il guadagnare nuovi mezzi o nuove armi riuscirà a resuscitare il vostro interesse. Un accenno al tentativo dei programmatori di inserire una modalità multiplayer: dai due ai 4 giocaroti, grazie all’uso del multitap. In questa modalità ogni giocatore sceglierà il proprio automezzo fra quelli disponibili, e scenderà in campo contro gli altri in un furibondo "tutti contro tutti". Senza dubbio un ottimo espediente per allungare la longevità del gioco, ma considerando che in giro c’è già Twisted Metal Black Ondine e che sta per arrivare Destruction Derby Arena, i commenti si fanno da soli.
(Tristi) Conclusioni
Sintetizzando in poche parole quanto detto in precedenza: Road Kill è un mix veramente malriuscito fra generi di giochi che, con un po piu di impegno, sarebbe potuto risultare quantomeno interessante. Parliamoci chiaro: se volete un simulatore di crimine, GTA è il top della categoria; se cercate duelli automobilistici, Twisted Metal Black Ondine è quello che fa per voi; se invece vi accontentate di un gioco dove l’unico vero divertimento è la violenza, allora Road Kill potrebbe interessarvi, anche se passata l’euforia iniziale chiunque si stancherà e inserirà Manhunt nei proprio tray. Come concludere? RoadKill poteva essere un gioco interessante, ma alla luce di quanto visto si rivela un “clonemix” di altri titoli anonimo quanto mai.
Recensione RoadKill
Leggi la nostra recensione e le opinioni sul videogioco RoadKill - 1098
Il fenomeno dei
Chicloni
fra i lettori di Play2eye è giocatore di vecchia data, tanto da aver posseduto
una macchina mitica come il Commodore 64, ricorderà sicuramente il fenomeno dei
giochi “clone”: quei videogames che prendevano un concept già collaudato da
titoli usciti poco tempo prima, cambiavano nomi ai personaggi, variavano un po’
le ambientazioni rispetto al prodotto originale e si presentavano come assolute
novità. Il più evidente e celebre caso di clonazione di videogioco è senz’altro
stato “Super Giana Sisters“, riproduzione al femminile dei fratelli Mario
portati al successo da Shigeru Miyamoto. Con il passare del tempo e con
l’aumentare della potenza delle console i fenomeni di clonazione si sono fatti
sempre più rari, grazie anche all’arma legale del “plagio” che ogni Software
House puo usare contro i copioni. Tuttavia ci sono casi in cui un gioco può
essere creato prendendo idee in giro per il panorama videoludico e realizzando
un mix che a volte si rivela essere azzeccato ed originale. Altre volte, un po’
meno: purtroppo è questo il caso del titolo Midway che ci accingeremo ad
analizzare: RoadKill.
La (solita) apocalisse....
Pianeta terra, futuro prossimo venturo: una terribile
epidemia ha decimato la popolazione terrestre e mandato nel caos il pianeta.
Tutti i governi sono caduti e il potere adesso è in mano ai sopravvissuti che,
riunitisi in gang, lottano costantemente gli uni contro gli altri per la
sopravvivenza e la conquista del territorio, senza guardare in faccia niente e
nessuno. I mezzi per la lotta sono automobili: veicoli modificati e trasformati
in armi letali, con cui girovagare per quello che rimane delle città e far fuori
i membri delle bande rivali. In questo mondo violento non essere un membro di
una gang, significa subir torto oltre l'immaginabile: e questo concetto pare
essere ben chiaro nella testa del protagonista di RoadKill: a bordo della sua
auto, equipaggiata con mitragliatrici di serie, si reca nella città di Lava
Falls per guadagnare soldi affiliandosi a qualche banda e diventare cosi un
“pezzo grosso” della criminalità del futuro. A sentire la storia che fa da
backgorund a RoadKill, si odora subito la poca ispirazione autonoma: da "Ken il
guerriero" a "1997: Fuga da New York", il futuro post apocalittico e
ultraviolento ha sempre esercitato un certo fascino sul popolo. Il fatto che
RoadKill usi questa ambientazione potrebbe essere sia un pregio (per quelli a
cui piacciono situazioni del genere), sia un difetto, per chi per una volta
vorrebbe qualcosa di diverso dal solito. Ma RoadKill è un Action Game, quindi
concentriamoci sull’azione e analizziamo la struttura di gioco: Semplicemente a
bordo del nostro mezzo d’assalto, ovvero una macchina modificata per
l'occasione, dovremo girare per le vie delle tre città del gioco, portare a
termine missioni che via via ci saranno date, recuperare nuovi mezzi e nuove
armi, e -se vogliamo- uccidere più gente possibile. Scendendo più nel dettaglio,
RoadKill si presenta come un curioso incrocio fra la mitica serie Twisted Metal
e il recente GTA. Nei panni di un aspirante gangster giunto da poco a nella
cittadina di Lava Falls dovremo farci una reputazione presso i capi gang locali
e per riuscirci dovremo portare a termine per loro delle missioni che vanno
dall’eliminazione di un membro della gang rivale alla riscossione del “pizzo”
presso i negozianti della città. Per portare a termine questi compiti non
dovremo, come nel gioco della Rockstar, rubare dei mezzi agli innocenti
cittadini: avremo a disposizione un veicolo equipaggiato di tutto punto, con una
mitragliatrice e altri vari gadgets (che potremo raccogliere durante la
missione) quali mine, missili e altre simpatiche armi. Man mano che andremo
avanti nelle missioni, oltre a recuperare nuovi mezzi o a potenziare il nostro,
guadagneremo anche il rispetto della gang per cui lavoriamo: se questo vi può
sembrare qualcosa di positivo vi sbagliate di grosso: più affiliati saremo a una
determinata banda più i membri delle altre gang ci attaccheranno senza pietà:
sempre più frequentemente incontrerete “semplici “ pedoni armati di UZI o
veicoli dotati di missili a ricerca di calore, che raramente vi daranno scampo.
Ovviamente potrete reagire a questi attacchi, ma se esagerate con la violenza,
attirerete l’attenzione dei pochi poliziotti locali, che interverranno sparando
a caso su di noi e sui nostri nemici trasformando la battaglia in un vero
inferno di piombo e missili. Girando per le strade della città potremo
recuperare vari bonus, fra cui pezzi di macchine distrutte da rivendere, armi
extra, e pezzi di armi che una volta assemblati ci daranno un upgrade per il
nostro mezzo d’assalto. Se il compiere missioni o l’andare in giro a raccogliere
bonus vi dovesse annoiare, potrete sempre sfogare la vostra frustrazione sui
poveri pedoni innocenti, facendoli saltare a colpi di mitra o mettendoli
allegramente sotto le vostre ruote. In quest'ultimo caso, spesso vedrete il
malcapitato di turno schiacciato sul vostro parabrezza o trascinato dalla vostra
auto con annessi schizzi di sangue su schermo. Tutti i dettagli violenti e la
crudezza del linguaggio e delle scene presenti in RoadKill, lo rendono un titolo
sconsigliato alle persone sensibili, ai minorenni o ai deboli di stomaco.
Mix o non
Dopo aver brevemente descritto la struttura di gioco di RoadKill passiamo oramix?
ad analizzare i suoi pregi e i suoi difetti. In verità l’unico “pregio” che si
può notare in questo gioco è proprio la sua eccessiva dose di violenza: il fatto
di poter mettere sotto pedoni e vederli urlare doloranti sul vostro parabrezza
potrebbe darvi non poche soddisfazioni, cosi come lo scatenare furiose
sparatorie con le gang rivali. Superata questa fase iniziale di “esaltazione da
violenza pura”, il gioco mostra tutti i suoi difetti. Prima di tutto si evince
che il fatto di dover andare in giro sempre e per forza in macchina danneggia
non poco la libertà di gioco che in titoli come questo (GTA e True Crime l’hanno
dimostrato) conta non poco: non potrete entrare negli edifici (fra l’altro tutti
uguali e sprovisti di garage), e per trovare bonus che sembrano irraggiungibili
sarete costretti a fare con il vostro mezzo acrobazie che richiederanno non
pochi tentativi e non poco tempo, aumentando cosi il tasso di frustrazione. In
secondo luogo, gli scontri con gli altri veicoli sono veramente troppo caotici:
spesso (troppo spesso) sparerete nel mucchio senza un minimo di tattica,
ritrovandovi con la macchina danneggiata irreparabilmente senza capire il
perché. Inoltre, alcune armi sono davvero inutili contro i vostri avversari. I
combattimenti -insomma- non riescono trasmettere quell’adrenalina e quel minimo
di tatticismo che invece gli scontri presenti in Twisted Metal riuscivano ad
offrire, insieme ad un intrinseco divertimento. In ultimo si nota una terribile
ripetitività nel concept delle missioni: si è ben lontani dalla varietà che era
uno dei cavalli di battaglia dei due GTA usciti per PS2. L’unico fattore
veramente originale di questo gioco è il rispetto che guadagnerete fra le varie
gang: se raggiungerete un certo rango in una banda difficilmente potrete fare
delle missioni secondarie per la gang rivale e -come detto- i membri di queste
ultime vi spareranno a vista: conviene mantenere le giuste distanze da tutte le
gang se vorrete completare al 100% il gioco. Per quanto riguarda i mezzi
disponibili la quantità non manca: potrete guidare oltre 40 mezzi, tuttavia le
differenze fra le varie macchine non sono poi così marcate, e comunque nessun
mezzo è molto originale. Per cambiare automezzo dovrete per forza tornare al
vostro Garage, e per guadagnarne di nuovi dovrete completare le varie missioni:
scordatevi i rocamboleschi furti e le adrenaliniche fughe che la facevano da
padrone per le strade di Vice City: in RoadKill avrete la “pappa
pronta”.
Tecnicamente
Analizzando tecnicamente RoadKill, si puo notare come il titolo
abbia dalla sua parte davvero pochi argomenti convincenti. Partiamo dalla
grafica: se da un lato non possiamo far altro che rimanere per lo più stupiti
dalla vastità degli ambienti di gioco e dal senso di “sporco” che essi
trasmettono, dall’altro non possiamo fare a meno di notare come le textures non
siano troppo definite e di come le varie zone della città risultino essere tutte
dannatamente uguali: sia il colore sia il posizionamento degli edifici non ci
risulteranno molto d’aiuto nell’orientarci. Fortunatamente la presenza di tunnel
o di cavalcavia ci darà qualche punto di riferimento in più. Come se non
bastasse, potremo contare su una minimappa nel lato in basso a destra del
teleschermo che, ricorda dannatamente quella dell’ultimo capolavoro di casa
Rockstar. Fra una missione e l’altra seguiremo le peripezie del nostro aspirante
criminale attraverso filmati in full motion di qualità non altissima, ma
coerenti con lo spirito ultraviolento del gioco. Tuttavia, se le stesse sequenze
fossero state realizzate con il motore grafico del gioco, non si sarebbe avuta
alcuna perdita, anzi -a nostro giudizio- le cose avrebbero potuto addirittura
migliorare. Discorso diverso per quanto riguarda il reparto audio: mentre saremo
a bordo della nostra macchina (per cui durante tutto il corso del gioco) potremo
sintonizzarci sulle varie stazioni radio di ogni città (altra idea presa da
GTA), che trasmetteranno sia divertenti dialoghi fra DJ sia brani Hard
Rock/Metal di artisti storici del panorama musicale (quali i Judas Priest).
Tutta questa musica d’atmosfera unita a un doppiaggio veramente ben fatto fanno
sì che la qualità del reparto sonoro di Roadkill si alzi al di sopra della
media, rendendolo sicuramente il miglior aspetto del gioco. Giocabilità senza
infamia e senza lode per il titolo Midway: la vostra macchina si farà guidare
docilmente e i comandi sono piazzati in modo strategico sul joypad, così da
permettervi di guidare e sparare senza nessun problema. L’uso delle armi
secondarie è ben gestito, ed in alcune missioni vi troverete addirittura un
“partner” comandato dal computer che sparerà al vostro posto lasciando a voi il
compito di guidare. Sulla longevità di questo gioco ci sarebbe molto da
discutere: oggettivamente il titolo presenta 3 città piene zeppe di missioni e
sotto-missioni, ma di queste la maggior parte tutte uguali: anche volendo
lasciar perdere le missioni e concentrandosi solo sull’ammazzare inermi
cittadini o sull’ingaggiare violente battaglie con le auto che si incontrano, il
titolo risulta noioso entro breve tempo, e difficilmente il guadagnare nuovi
mezzi o nuove armi riuscirà a resuscitare il vostro interesse. Un accenno al
tentativo dei programmatori di inserire una modalità multiplayer: dai due ai 4
giocaroti, grazie all’uso del multitap. In questa modalità ogni giocatore
sceglierà il proprio automezzo fra quelli disponibili, e scenderà in campo
contro gli altri in un furibondo "tutti contro tutti". Senza dubbio un ottimo
espediente per allungare la longevità del gioco, ma considerando che in giro c’è
già Twisted Metal Black Ondine e che sta per arrivare Destruction Derby Arena, i
commenti si fanno da soli.
(Tristi) Conclusioni
Sintetizzando in poche parole quanto detto in
precedenza: Road Kill è un mix veramente malriuscito fra generi di giochi che,
con un po piu di impegno, sarebbe potuto risultare quantomeno interessante.
Parliamoci chiaro: se volete un simulatore di crimine, GTA è il top della
categoria; se cercate duelli automobilistici, Twisted Metal Black Ondine è
quello che fa per voi; se invece vi accontentate di un gioco dove l’unico vero
divertimento è la violenza, allora Road Kill potrebbe interessarvi, anche se
passata l’euforia iniziale chiunque si stancherà e inserirà Manhunt nei proprio
tray. Come concludere? RoadKill poteva essere un gioco interessante, ma alla
luce di quanto visto si rivela un “clonemix” di altri titoli anonimo quanto
mai.
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