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Negli anni '90 il Super Nintendo ha coccolato gli appassionati di videogiochi con un gran numero di esperienze memorabili. All'epoca, la divisione dei mercati mondiali era ancora piuttosto netta. Le console avevano i blocchi regionali e molti giochi giapponesi, anche di qualità, non vedevano la luce in occidente. A cadere vittima di questo genere di politiche sono state anche saghe qualitativamente eccellenti, la cui unica colpa era non avere un nome abbastanza conosciuto nei mercati esteri. In alcuni casi la presenza delle apprezzate edizioni americane ha permesso anche ai giocatori europei già attrezzati per gli acquisti d'importazione di colmare eventuali lacune, ma sono molti i nomi rimasti confinati in Giappone.
Tra questi spicca il terzo capitolo di Romancing SaGa, una serie che sotto molti punti di vista poteva rivaleggiare con colossi del calibro di Final Fantasy e Dragon Quest, o con perle come Chrono Trigger. Come spesso accade quando un contenuto non viene reso disponibile attraverso i canali ufficiali, gli appassionati hanno trovato un modo per goderselo sfruttando una traduzione fan-made. A più di 20 anni di distanza dall'uscita originale, Square Enix ha finalmente deciso di pubblicare la versione in lingua inglese del gioco su tutte le piattaforme attualmente in circolazione. Abbiamo avuto modo di testare con mano quella per PlayStation 4, che ci ha fatto provare le emozioni e la frustrazione tipiche di un'epoca da molti dimenticata.
A quanto pare le pesanti critiche ricevute dopo le ultime remastered dei suoi vecchi titoli, hanno convinto Square Enix ad abbandonare l'orribile grafica sfumata con cui ha distrutto la componente artistica di opere anche molto importanti. L'approccio usato con Romancing SaGa 3, infatti, non punta a rendere più moderna la grafica, ma lavora per ottimizzare la resa della superba pixel-art originale sui pannelli attuali, con risultati davvero pregevoli.
Se amate la vecchia grafica bidimensionale stilizzata ma ricca di dettagli, apprezzerete molto ciò che vedrete sul monitor dopo aver caricato questa valida versione restaurata. Come molti sanno, tuttavia, tra i punti di forza dei vecchi JRPG non c'era la realizzazione tecnica. La parte del leone spettava infatti alla narrazione, alla caratterizzazione dei personaggi e alla profondità dei sistemi di combattimento e di crescita del party. Sotto questi punti di vista, Romancing SaGa 3 non delude. Sebbene la premessa dell'avventura non sia delle più originali, la libertà con cui ci si può approcciare al gioco merita tutta la vostra attenzione. Con questo titolo, infatti, Square Enix aveva già esplorato la struttura frammentaria tanto apprezzata nel recente Octopath Traveler, offrendo al giocatore la possibilità di vivere in prima persona le storie di otto personaggi, all'interno di un'unica grande avventura.
A differenza di quanto accade nell'esclusiva per Nintendo Switch, tuttavia, in Romancing SaGa 3 è ancora presente un personaggio principale ben identificabile, che però non toglie spazio ai comprimari di turno. Il modo in cui ogni storia viene raccontata, la costante e necessaria ricerca di informazioni per proseguire, la scrittura gradevole (seppur datata) dei dialoghi, rendono l'avanzamento della trama sempre coinvolgente, al punto che è davvero difficile trovare la forza per chiudere una sessione di gioco dopo averla iniziata.
Il sistema di combattimento è la diretta evoluzione di quello di Romancing SaGa 2. La struttura è quella classica a turni, con i personaggi del party e gli avversari che si alternano in battaglia sfruttando al meglio le opzioni offensive e difensive a disposizione. Gran parte del divertimento arriva dalla necessità di scoprire le tecniche combinate tra i vari personaggi, sperimentando nel corso dei combattimenti. Le prestazioni sul campo di battaglia dipendono dal tipo di formazione con cui si schiera il gruppo, dall'arma arma utilizzata e dalla scuola di magia prediletta.
Col tempo, l'uso delle armi e degli incantesimi permette di sbloccare abilità sempre più utili e potenti. Si tratta dell'unico elemento del sistema di progressione lasciato in mano al giocatore. Tutto il resto viene gestito in modo casuale, rinunciando ai classici punti esperienza in favore di una crescita casuale delle statistiche dei personaggi. Questo dettaglio, associato alla presenza di otto eroi chiave di cui seguire le gesta, favorisce la rigiocabilità, anche più dei finali multipli di Chrono Trigger.
La fluidità del gameplay è favorita anche da una struttura priva dei vincoli e delle rigide direttive narrative tipiche dei JRPG degli anni '90. Una volta superata la fase introduttiva, infatti, l'avventura di Romancing SaGa 3 può essere affrontata con una certa libertà di movimento, con un gran numero di missioni secondarie con cui spezzare la lunga Quest principale. La struttura non lineare è resa ancor più gradevole danna necessità di scoprire i vari luoghi della mappa di gioco raccogliendo informazioni dai PNG sparsi per le ambientazioni.
Difficilmente vi imbatterete casualmente in un'ambientazione di cui non avete mai sentito parlare. Prima di vedere un posto segnalato sulla mappa, infatti, è necessario sentirne parlare da qualcuno, anche solo vagamente. L'accesso ai luoghi più pericolosi, tuttavia, è garantito solo dopo aver raggiunto una determinata soglia di HP. Si tratta di una scelta sensata per evitare ai giocatori di intraprendere sfide oltre le proprie possibilità, che però non viene spiegata in alcun modo, creando un po' di confusione nelle fasi iniziali.
Al di à delle caratteristiche interessanti e innovative per l'epoca in cui venne pubblicato, questo valido JRPG Square Enix porta con sé una serie di problemi tipici del genere, come il grinding selvaggio prima degli scontri con alcuni boss, o la massiccia mole di incontri casuali. Rispetto ad altri esponenti dei JRPG, inoltre, i dungeon non presentano enigmi o segreti di alcun tipo, rivelandosi spesso dei semplici percorsi pieni di mostri da abbattere, che conducono al boss di turno.
Romancing SaGa 3Versione Analizzata PlayStation 4La remastered di Romancing SaGa 3 è l'occasione perfetta per recuperare un ottimo JRPG della vecchia scuola, senza doversi affidare a traduzioni amatoriali e a rom pirata. Square Enix ha fatto un buon lavoro con il comparto grafico, riuscendo a preservare la pixel-art originale adattandola ai pannelli moderni. Il risultato finale è una gioia per gli occhi e si sposa alla perfezione con una colonna sonora eccellente che ha resistito magnificamente allo scorrere del tempo. Forse si sarebbe potuto fare qualcosa di più sul fronte delle opzioni extra, soprattutto quelle utili per migliorare la qualità dell'esperienza (come la velocità dei testi, delle animazioni in combattimento e altri dettagli simili), ma in generale ci troviamo di fronte a un prodotto consigliato a tutti coloro che hanno amato Octopath Traveler e a chi sente la mancanza dei JRPG di una volta.
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