Recensione Rush for Berlin

L'arte della guerra, nella sua essenza più pura

Recensione Rush for Berlin
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  • Pc
  • Stormregion chiama... EveryEye risponde!

    Dopo il succoso speciale pubblicato a Febbraio, giunge direttamente dal fronte la versione finale di Rush For Berlin, attesissimo strategico in real-time di Stormregion, che in questi mesi è riuscito a calamitare attorno a se l’attenzione dei gamers e della stampa internazionale. Poichè il tempo è tiranno e mai come in RFB una componente fondamentale nel gioco, buttiamoci subito nella mischia per iniziare la nostra corsa verso Berlino!

    Il sigillo di qualità

    La software house sviluppatrice di Rush For Berlin è la ben nota Stormregion che, dopo aver rilasciato due strategici di successo, sugella la serie Panzers con un terzo capitolo in tempo reale ambientato nel periodo della Seconda Guerra Mondiale, tra il 1944-45. La storia narra le vicende che determinarono la “corsa verso Berlino”, punto di svolta per le sorti di un conflitto su scala mondiale che vedeva impegnati Alleati, Sovietici e Tedeschi in una guerra senza fine, insaziabile del sangue e dei corpi dei caduti sul campo: Berlino difatti rappresenta l’ultimo baluardo del Terzo Reich ed una sua capitolazione inferierirebbe un colpo mortale alle mire espansionistiche tedesche, un colpo da sferrare ad ogni costo.
    Dissimilmente dai suoi predecessori, Rush For Berlin punta i riflettori proprio, ed unicamente, sullo scenario rappresentato pocanzi, cercando di massimizzare la fedeltà storica e di simulare quanto di meglio sfornato dalla tecnologia dell’epoca.

    Un ‘Rush’ di novità...

    Il gioco permette sfide in singolo ed in multigiocatore, ma è alla modalità singleplayer che il team di sviluppo ha dedicato gran parte del tempo. Per i nuovi comandanti la scelta della campagna da intraprendere è limitata a due schieramenti: l’esercito americano e quello russo; i veterani, invece, avranno anche modo di capeggiare la resistenza francese contro gli invasori tedeschi o guidare verso la vittoria l’esercito del Furher. La campagna francese e quella tedesca sono degli spin-off che esulano dalla trama principale del gioco mostrando la prima spaccati di realtà locali, mentre la seconda il ventaglio di assi nella manica di cui avrebbe potuto godere l’esercito tedesco (il temibile razzo V-2, la corazzata ambulante T-95, il mastodontico carro Maus sono solo un assaggio) che, se da prototipi fossero passati alla produzione di massa, probabilmente avrebbero cambiato le sorti del conflitto. Le campagne sono suddivise in missioni (in totale 25) e si sviluppano in modo dinamico con aggiornamenti sul campo dei nuovi obiettivi da raggiungere, ma l’impatto iniziale non è mai da kamikaze poichè ogni intervento è preceduto da un’accurata sessione di briefing con tanto di filmati e voce guida, il tutto rigorosamente in italiano. Durante il briefing possiamo scegliere quante e quali unità schierare in campo: è possibile ottenere, nei modi che vedremo, ulteriori soldati e mezzi anche in corso d'opera, ma RFB punta ad un maggiore tatticismo nella gestione di gruppi limitati anzichè dei classici “squadroni della morte”, caratteristici dei titoli raccogli risorse/costruisci a piu’ non posso/spedisci nella mischia contando sul fattore superiorità numerica. Qui la musica è ben diversa: difficilmente ci sarà modo di creare eserciti mastodontici, per cui la buona riuscita dipenderà dalle informazioni raccolte sulla dislocazione delle unità nemiche, da un’oculata pianificazione strategica, dalle abilità speciali dei nostri ufficiali e, altra novità, dal tempo!

    Multiplayer

    L’esperienza di gioco multiplayer non ha subito variazioni dal nostro primo contatto: le classiche modalità multigiocatore Cooperative, Domination e Deathmatch hanno fatto largo alle nuove R.I.S.K. e R.U.S.H. Nella modalità R.I.S.K. (Race-Intensive Strategic Kombat) ad ogni sfidante è assegnato un obiettivo che gli altri giocatori ignorano: chi completerà per primo la missione porterà a casa la vittoria! Nella modalità R.U.S.H (Relentlessly Utilized Score Hunt), invece, l’obiettivo principale è fare incetta di punti cercando di completare nel minor tempo possibile i compiti assegnati. Chiudono la rassegna: Cooperative Mode, classico gioco collaborativo in cui è possibile sfidare i propri amici e l’intelligenza artificiale; la modalità Deathmath classica e la Domination Mode. Le sfide possono essere organizzate sia tra amici “locali”, con rete LAN, sia con sfidanti sparsi in tutto il mondo, grazie al supporto per la tecnologia GameSpy. Al momento in cui scriviamo i server di gioco sono poco frequentati ma considerando le potenzialità del titolo, i prossimi mesi si preannunciano roventi.

    Inizia qui la scalata a... Berlino!

    La “road to Berlin” inizia con un ottimo tutorial suddiviso in capitoli che, grazie al parlato in italiano e alla graduale introduzione dei meccanismi di gioco, permette di acquisire una padronanza rapida non solo dell’interfaccia utente ma anche di uomini e mezzi che ci sosterranno in missione. Fin dalle prime battute appare chiaro il richiamo al titolo del gioco, “Rush”: nelle missioni, difatti, non solo sarà imperativo portare a termine gli obiettivi primari, ma dovremmo svolgere il tutto entro un periodo di tempo limitato su cui si baserà il punteggio ottenuto per valutare il nostro operato in campo. Agguantare la vittoria in tempi ottimali permetterà di beneficiare di vari bonus che potranno essere utilizzati nelle missioni successive. L’esercito sovietico e quello alleato saranno i primi con cui prenderemo confidenza. I sovietici hanno dalla loro uomini valorosi, sprezzanti della morte e totalmente votati alla causa della madre Russia: abituati a combattere in condizioni estreme e temprati nel corpo e nell’anima dal rigido addestramento, colmeranno il gap tecnologico di mezzi e armi a loro disposizione. Da inverni più miti giungono invece gli Alleati, prima superpotenza al mondo, forti di tecnologie d’avanguardia e degli ingenti capitali investiti nella formazione dell’esercito, ora al nostro comando. Entrambi dispongono di varie tipologie di mezzi meccanizzati e unità di fanteria (la varietà delle unità simulate è tra i punti di forza), che saranno introdotti durante il gioco e che permetteranno di completare gli obiettivi assegnati: infiltrazione dietro le linee nemiche, conquista di punti strategici, missioni di incursione e recupero sono alcune delle tappe necessarie per fare terra bruciata verso la roccaforte tedesca, il tutto condito da obiettivi secondari che, per loro natura, non sono obbligatori ma concorrono al punteggio finale. E’ importante cercare di limitare al massimo le perdite poichè le unità acquisiscono esperienza sul campo e possono essere utilizzate di missione in missione, a patto, naturalmente, che sopravvivano. In aggiunta a queste figure, Rush for Berlin introduce gli eroi, ufficiali dotati di abilità speciali, che sebbene abbiano una chiara ispirazione da GdR, non determinano il game over quando eliminate. Le abilità degli eroi si dividono in attive (ad esempio la richiesta di supporto aereo) o passive (il veicolo su cui si trova un ufficiale viene automaticamente rigenerato) e rivestono un ruolo chiave nel gioco ma, come anticipato pocanzi, se i nostri ufficiali dovessero cadere in battaglia avremmo comunque modo di continuare la nostra missione: sarà indubbiamente tutto più complesso ma, finalmente, possiamo parlare di imprevedibilità. E non possiamo che sorridere compiaciuti.

    Specialità della casa: Intelligenza Artificiale, prego!

    Gioie e dolori degli RTS, l’Intelligenza Artificiale di RfB è tra le più avanzate sulla piazza. Se la serie Panzers è riuscita a fare breccia negli strateghi di tutto il mondo, è proprio grazie alle raffinate routine di AI messe a punto dagli sviluppatori: abbiamo assistito in più di una occasione a clamorose ritirate dell’esercito nemico quando “consapevole” che dinanzi alle nostre forze sarebbe capitolato, a manovre di accerchiamento per qualcuno dei nostri mandato in esplorazione (e mai piu’ tornato...) o a veri e propri agguati ad opera di cecchini nascosti all’interno degli edifici. Andando a sondare il comportamento degli alleati, possiamo ritenerci ugualmente soddisfatti: i fastidiosi problemi di pathfinding occorrono solo in casi di “traffico intenso” sulla traiettoria ideale da percorrere, traiettoria che non corrisponde generalmente alla “linea d’aria” in quanto ogni tipo di terreno influenza la velocità e l’andatura dei vari mezzi che tenderanno a percorrere la strada a loro più adatta.

    Popcorn a volontà... ehy, ma non è un film!

    L’engine grafico alla base di RfB è un’evoluzione del Geopard Engine, analizzato mesi addietro in occasione della nostra anteprima. Sostanzialmente dai filmati e dagli screenshots pubblicati allora a quelli catturati con la versione finale del gioco, non è cambiato nulla, sintomi di una maggiore dedizione agli aspetti di bilanciamento e gameplay anzichè di raffinamento estetico. Il Geopard Engine 3 senza sfoggiare rendering fotorealistici riesce ad affrescare scenari verosimili e particolareggiati, basati su reali topografie dei territori di scontro. Diversamente da altri strategici, qui, il territorio, è modellato in 3D reale, quindi con colline, rupi, avvallamenti e quant’altro, che contribuiscono ad aggiungere ulteriori variabili da prendere in considerazione prima di un attacco o per organizzare la propria difesa. Restando in tema di elementi naturali, anche il cielo ha voce in capitolo poichè l’alternanza del giorno e della notte avranno impatto sul campo visivo delle unità e, per nostra fortuna, persino le sentinelle non ne saranno immuni! Dunque cielo, terra e... acqua. Per quest’ultima le immagini avranno già detto la propria, ma tecnicamente il traguardo visivo è stato ottenuto con il sapiente utilizzo di Pixel e Vertex Shader 3. Fortunatamente anche i possessori di schede grafiche non di ultima generazione potranno deliziarsi con ottimizzazioni dedicate agli Shader 2. Lo zoom e la possibilità di ruotare a 360° la telecamera di gioco offrono lo spunto per analizzare i modelli tridimensionali di fanteria e mezzi: l’impatto visivo, nel complesso, è convincente ma texture e antialiasing mascherano un numero di poligoni appena sufficiente che, volendo godere di uno scontro a distanza ravvicinata, si contano tutti. Il motore, tuttavia, è flessibile, configurabile per trarre il massimo sia da pc-ninja sia da hardware meno datati anche se, naturalmente, si dovrà rinunciare a molte delle chicche grafiche introdotte dai programmatori. L’audio è un gradino sopra il comparto grafico: il doppiaggio audio è notevole, le esplosioni e i “suoni di guerra” sono realistici e spazializzati, a patto di possedere un sistema di casse adeguato, mentre l’accompagnamento musicale propone temi trionfali e di grande verve che sprigionano adrenalina da tutti i pori.

    Rush for Berlin Rush for BerlinVersione Analizzata PCRush for Berlin è un gioco che regalerà molte soddisfazioni agli amanti della serie ma anche agli appassionati di strategici in real-time: il fattore esperienza e lo sterminato numero di unità e mezzi a disposizione, il buon livello di sfida assicurato dall’AI, la fedele ricostruzione storica e le due campagne bonus fanno dimenticare alcuni problemi come, ad esempio, i tempi di caricamento, talvolta ingiustificabili, il livello di difficoltà calibrato in modo non graduale o la mancanza di novità sostanziali che, purtroppo, non ci permettono di consigliarvi un acquisto ad occhi chiusi. Un buon prodotto, senza alcun dubbio, ma se gli strategici sulla WWII sono tra i titoli più blasonati perchè non cavalcare l’onda con prodotti realmente innovativi e... originali?

    8.0

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