Rusty Lake Paradise Recensione: un punta e clicca dalle atmosfere surreali

Rusty Lake Paradise è un'avventura punta e clicca nella quale le atmosfere horror si mescolano a inquietanti suggestioni lynchiane

Rusty Lake Paradise Recensione: un punta e clicca dalle atmosfere surreali
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  • Rusty Lake è un piccolo studio di sviluppo indipendente con sede ad Amsterdam, attivo dal 2014. Ma è anche una serie di avventure punta e clicca che rivisita con intelligenza e originalità il genere dei room escape. Rusty Lake è un universo immaginario, fatto di suggestioni oniriche, accadimenti surreali e atmosfere orrifiche, nel quale le varie vicende si intrecciano grazie a una serie di rimandi e citazioni. Lo studio ha all'attivo nove brevi room escape gratuiti (la serie Cube Escape) e tre avventure premium più corpose, Hotel, Roots e Paradise: si tratta di una produzione variegata ma con numerosi fattori caratteristici che rendono Rusty Lake unico nel suo genere.
    Innanzitutto spiccano la commistione di elementi quotidiani e soprannaturali, la logica che decostruisce i normali rapporti causa effetto, la compresenza della dimensione simbolica ed esoterica e di quella più disgustosa, fatta di assassinii, mutilazioni e fluidi corporei. Abbondano inoltre le citazioni più o meno esplicite a Twin Peaks, che è dichiaratamente la principale fonte di ispirazione. Caratteristico anche il linguaggio della narrazione, prevalentemente non verbale, che utilizza il gameplay per dar vita a storyline criptiche ed evocative nelle quali è più importante costruire una "sensazione" che una storia vera e propria. Lo stile grafico adottato, infine, è molto particolare: mescola illustrazioni vettoriali a tinte piatte - caratterizzate da un tratto forte ed espressionista - con suggestivi sfondi pittorici disegnati a mano.

    Benvenuti in Paradiso

    Rusty Lake Paradise segue le vicende di una famiglia piuttosto particolare: gli Eilander, infatti, sono i custodi dell'isola di Paradise, un luogo isolato e misterioso al centro del lago. La vicenda ha inizio col ritorno a casa del figlio maggiore Jakob, a seguito della notizia della morte della madre. È chiaro fin da subito che Paradise non è un luogo comune: dai sentieri nella foresta, alla capanna sperduta in mezzo al bosco, al tempietto in riva al lago, tutto pare sospeso in un'eternità senza tempo. I membri della famiglia sono strani e inquietanti personaggi che sembrano essere parte integrante dell'isola: il padre è un gentiluomo d'altri tempi, la nonna sembra un lupo travestito da vecchietta, la sorella è una creatura eterea, una ninfa dei boschi, una madonna dipinta immobile su una pala d'altare; i due fratelli compongono invece una sorta di duo comico: uno è grosso, rude, sempre affamato, l'altro è magro e bassino, con l'espressione e l'atteggiamento da scemo del villaggio.
    I personaggi sono grotteschi come il tratto che li disegna e come le situazioni in cui i puzzle del gioco li costringono: l'isola viene infatti colpita da una versione surrealista delle dieci piaghe d'Egitto, rappresentate in un dipinto posto sul muro di un pozzo stregato. Le piaghe sembrano emergere dalla terra stessa, trasudare dal corpo dei personaggi che, impassibili, si ritrovano nelle situazioni più assurde come se nulla fosse. Il giocatore, nei panni di Jakob, dovrà farsi strada tra enigmi e simboli mistici; guidato da una figura spettrale ricostruirà, piaga dopo piaga, la storia della sua famiglia e quella di Paradise, recuperando memorie perdute racchiuse all'interno di peculiari cubi neri, e aiutando i suoi familiari a completare uno strano e inquietante rituale.
    La creazione di un'atmosfera è decisamente il punto forte della saga di Rusty Lake e Paradise non fa eccezione. L'ambientazione ottocentesca riprende molte suggestioni della pittura dell'epoca, in particolare ai lavori di pittori come Arnold Böcklin e Henry Fuseli, che mescolano l'elemento naturale a suggestioni dell'inconscio. Il quadro che raffigura le dieci piaghe, e gli elementi surreali che costituiscono il mondo di gioco, rimandano all'opera dell'olandese Hieronymus Bosch.

    L'influenza di Twin Peaks in questo capitolo è prepotentemente dichiarata, in modo esplicito e quasi eccessivo: dai gufi alle voci distorte, l'influenza della loggia nera sul mondo di Paradise si sente davvero tanto. Lo stile grafico, pur nella continuità con i capitoli precedenti, rinuncia al caratteristico decorativismo à la Wes Anderson in favore di un tratto più asciutto e severo, più adatto a creare una tensione quasi mistica.
    La colonna sonora è eccezionale: mescola malinconiche melodie al pianoforte con delicate sonorità elettroniche, rendendo Paradise un'esperienza potentemente suggestiva. Il gioco si articola in dieci livelli, ognuno dei quali è autoconclusivo: risolta la sequenza di enigmi e recuperato il cubo della memoria, ci si ritrova all'ingresso di Paradise, pronti a iniziare il livello successivo. Gli enigmi e i minigiochi sono originali e fantasiosi, non tutti particolarmente innovativi a livello di game design ma molto efficaci nel creare il giusto grado di coinvolgimento. La narrazione, infine, è vaga e onirica, legata non solo al gameplay ma anche alle brevi sequenze che ricostruiscono i ricordi del passato del protagonista e della sua famiglia.

    L'uso dello spazio e del tempo nel design della serie Rusty Lake

    Oltre all'atmosfera, un altro elemento interessante che distingue la maggior parte dei Rusty Lake dalla miriade di banali punta e clicca che si trova negli store digitali è l'uso intelligente degli elementi spaziali e temporali. Se la struttura classica del genere di riferimento prevede la navigazione lineare attraverso i diversi ambienti di una mappa di gioco, il room escape riduce questi ambienti allo spazio circoscritto di una stanza: una limitazione che rende non semplicissimo dar vita a esperienze avvincenti e non banali. Il grande pregio degli sviluppatori di Rusty Lake è l'aver saputo lavorare all'interno dei vincoli del room escape rivisitandoli in modo quasi sempre originale. In Cube Escape: Seasons, il primo lavoro del team, sono presenti ad esempio quattro livelli temporali che vengono prima esplorati sequenzialmente per poi dare al giocatore la possibilità di muoversi tra l'uno e l'altro e intervenire nel passato per modificare il futuro. Certo, non tutti e nove i room escape della serie presentano la stessa raffinatezza nel design, ma se alcuni sono decisamente dimenticabili, altri presentano manipolazioni spaziali o temporali molto intriganti: in Arles il celebre orecchio di Van Gogh diventa un tunnel per una dimensione parallela, in Theater gli enigmi si alternano su un palcoscenico come numeri di cabaret.
    Rusty Lake Hotel, il primo dei tre giochi premium, è strutturato in modo abbastanza classico: ambientato appunto in un hotel, ha anch'esso un'impalcatura a livelli (ciascuno dei quali permette l'accesso a una stanza) che si sviluppano nell'arco di più giornate che sono legati da un'unica storyline. Rusty Lake: Roots racconta un'epopea familiare utilizzando una struttura a quadri: si sussegue in ordine cronologico una sfilza di episodi della vita dei personaggi, ognuno realizzato con le logiche di un room escape.

    Rusty Lake Paradise invece gioca nuovamente, come Seasons, sui mutamento di uno spazio ad opera dello scorrere del tempo: tutta la vicenda si svolge nello stesso luogo, l'isola di Paradise, in una mappa che mantiene più o meno la stessa forma e di cui ciascuno dei dieci livelli costituisce una variazione. Luoghi prima segreti diventano accessibili man mano che si avanza nel gioco, e nuovi elementi vengono a rimpiazzare i precedenti, seguendo il mutare delle piaghe e delle stagioni.

    Rusty Lake Paradise Rusty Lake ParadiseVersione Analizzata PCRusty Lake Paradise è un’avventura punta e clicca molto particolare e suggestiva, che mescola elementi orrifici e soprannaturali rivisitando il racconto biblico delle dieci piaghe d’Egitto in modo surreale, mescolandolo con simbolismi e immaginari appartenenti all’universo di Twin Peaks. Le ambientazioni, la colonna sonora, perfino i puzzle e i minigiochi sono costruiti per restituire un’atmosfera ben definita, una sensazione di inquietudine che si insinua sotto la pelle e poi rimane addosso, impalpabile ma persistente, anche dopo aver terminato l’esperienza.

    7.5

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