S.C.A.R. - Squadra Corse Alfa Romeo recensito su PS2

Il primo CARPG sotto scrupoloso esame

S.C.A.R. - Squadra Corse Alfa Romeo recensito su PS2
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  • Cent'anni di tradizione sportiva in un DVD

    S.C.A.R.: ovvero squadra corse Alfa Romeo. Un nome che è tutto un programma per gli amanti delle competizioni. Nata nel 1906 come "Società Italiana Automobili Darracq”, divenuta nel 1910 “Anonima Lombarda Fabbrica Automobili” e inizia a produrre i propri veicoli nello stabilimento del Portello di Milano già dal 1911, ma è solo nel 1919, al termine della prima Guerra Mondiale, che prende il suo nome e assetto industirale definitivo, grazie all'opera di Nicola Romeo, l’industriale napoletano che, nel 1915 ne assume il controllo con l’intento di trasformarlarla, insieme ad altre sue proprietà, in un polo di fabbricazione di materiale bellico. La travagliata storia della casa del Biscione è segnata da momenti di infinita gloria e drammatica crisi industriale. Modelli come la Giulietta, la Torpedo, la Duetto, rimarranno indimenticabili ancora per molte generazioni; lo stesso Henry Ford, fondatore dell’omonima casa statunitense ha dichiarato a riguardo del marchio italiano:" Quando passa un'Alfa Romeo mi tolgo il cappello".
    Il cuore di questo successo risiede nell’impegno sportivo; fin dalle sue origini Alfa Romeo ha collezionato una serie di successi nelle più prestigiose competizioni nazionali e mondiali. Le indimenticabili vittorie alla “Targa Florio”, conosciuta come "la corsa dalle diecimila curve", la "Mille Miglia", vinta per la prima volta nel 1930 da Tazio Nuvolari, il mantovano volante, le vittorie mondiali di Juan Manuel Fangio su su Alfa 158 e tante, tante altre ancora. Personaggi che hanno contribuito alla fama mondiale dell’automobile italiana come Ferrari, Pininfarina e Jano sono nati nelle officine e nei box dell’Alfa Romeo.
    Dopo un periodo piuttosto buio l’Alfa è tornata, negli ultimi anni, ad essere competitiva a livello mondiale. La 156GTA sta dando parecchio filo da torcere nel mondiale Turismo alle rivali tedesche BMW. E’ un momento d’oro per il marchio Italiano, sia nelle corse che nella produzione di vetture stradali e va celebrato nei modi migliori.
    Alla celebrazione nel mondo dei videogiochi ci pensa un team di sviluppo italiano, il più famoso in assoluto, quel Milestone che ha regalato agli utenti del PC l’insuperato Superbike 2001 e gli ottimi Screamer 1 e 2. Sembra proprio l’accoppiata vincente: un gioco programmato da italiani su un marchio automobilistico del nostro paese. Un po’ come vedere Capirossi in sella alla Ducati Desmosedici vincere una gara del MotoGP (magari anche l’intera stagione): una vittoria totale del made in Italy.
    Che cosa facciamo? Proviamo questo “S.C.A.R. - Squadra Corse Alfa Romeo”? Gli diamo fiducia?

    Come ti stresso l'avversario!

    S.C.A.R. è un gioco di corse tutt’altro che comune: il giocatore, prima di iniziare a gareggiare, deve crearsi un alter ego virtuale. In seguito il menu principale del gioco ci proporrà le classiche competizioni, singola, in multiplayer, contro il tempo e Online. Il cuore della modalità Single Player è denominata “Dinastia” e comprende cinque livelli di difficoltà, da amatore a leggenda, che a loro volta si dividono in una lunga serie di competizioni singole raggruppate in mini trofei monomarca (Naturalmente la marca in questione è Alfa Romeo). I livelli di difficoltà vanno affrontati in sequenza: ogni successo ottenuto permette al giocatore di gareggiare in una competizione di livello superiore. Per avere successo nella prova è necessario completare la gara piazzandosi almeno al terzo posto. Il Gameplay, per ora, non si discosta molto da un qualsiasi capitolo della saga di Gran Turismo: le vere novità introdotte da S.C.A.R. risiedono nel pilota, che subisce lo stress da competizione e a sua volta può esercitare una pressione nervosa sui propri avversari: come accade nella realtà, in cui un pilota spesso ottiene la vittoria inducendo il proprio avversario in errore, tallonandolo o tentando spesso il sorpasso.
    Una barra verde, posta nell’angolo basso dello schermo, indica quanto il nostro pilota può resistere agli attacchi di un avversario. Questa barra inizia a ridursi appena una vettura si avvicina ed entra in scia, e più il contendente si fa aggressivo più la barra calerà rapidamente. L’unico modo che abbiamo per fermare la diminuzione della barra è di restare distanti da un inseguitore, non importa come. Potreste riuscire ad essere abbastanza freddi da distaccarlo e quindi rimontare, oppure potreste anche farvi sorpassare. Una volta che la situazione è tornata alla normalità il nostro pilota riprende il controllo dei propri nervi e la barra gradualmente si ripristina. Se non riuscite a interrompere la riduzione della barra verde il risultato è un KO, ovvero un momento di “puro panico” provato dal nostro pilota, in cui la vista risulta annebbiata e il suono si diffonde ovattato. Guidare a duecento all’ora in condizioni simili è davvero difficile.
    Quanto detto finora, a proposito di pressione subita, vale per voi quanto per i vostri avversari: se tallonate un altro corridore iniziate ad esercitare una pressione sul vostro avversario, ancora una volta direttamente proporzionale alla distanza che vi divide. A questo punto la barra verde che cala non è più la vostra, ma quella della vettura che vi precede (è ben visibile sopra il modello poligonale dell’automobile). Se la sua barra verde si azzera il KO è garantito: lo vedrete scodare, comportarsi irrazionalmente e, in molti casi, uscire rovinosamente di pista. La cosa più divertente in assoluto riguarda l’interazione tra gli altri sette piloti in gara, che si mettono reciprocamente sotto pressione a vicenda. Durante una competizione di S.C.A.R. i KO non sono evento raro: capita spesso di verere il leader della corsa commettere qualche errore, entrare in testacoda e coinvolgere nel proprio incidente altre due o tre vetture, che si ritrovano, loro malgrado, bloccate nel mezzo del tracciato o nell’erba, con il muso che guarda il lato sbagliato della pista. Non si era mai visto un gioco con delle competizioni tanto vitali quanto quelle che si affrontano in S.C.A.R.

    Michael Schumacher Has Leveled Up!

    La seconda novità introdotta in questo gioco di corse dal team Milestone sono i punti esperienza, detti XP. Ogni azione degna di merito provoca un guadagno di punti esperienza: la vittoria in una gara, ma anche il semplice piazzamento, il sorpasso, il KO, l’intimidazione prolungata o un giro “pulito”, in altre parole senza che la macchina sia danneggiata, sono solo alcuni dei possibili parametri di acquisizione di punti XP. Accumulando sufficienti punti il pilota cresce di livello, ottenendo la possibilità di incrementare le proprie caratteristiche. Potrete decidere di rendere il pilota più resistente alla pressione emotiva (aumento dei punti della “barra verde”) o di aumentare il raggio di azione (in metri) della nostra facoltà di intimidire, oppure potrete andare a variare lo stile di guida.
    I punti abilità si guadagnano anche raggiungendo degli “obiettivi secondari” durante una gara, come mettere a KO un certo numero di avversari, vincere la gara senza riportare danni o migliorare il record della pista. Non tutte le competizioni prevedono obiettivi secondari: le prime gare, le più facili, non ne hanno. E’ possibile controllare se sono presenti nel ricco menù che precede la gara.
    Da questa schermata si può anche consultare il montepremi (i punti XP che si possono guadagnare in funzione del piazzamento), la griglia di partenza e le abilità di ogni avversario (così da poter elaborare una strategia di gara).
    Se riuscirete a “dominare” un evento (guadagnare l’oro in tutte le competizioni di un trofeo) guadagnerete un bel bonus: nella maggior parte dei casi renderete disponibili un’automobile o un circuito da utilizzare nella modalità Time Attack e, nelle gare più prestigiose, sarete premiati con un accessorio per personalizzare la tuta del nostro pilota. Come in un vero e proprio Gioco di Ruolo, ad ogni parte della tuta è associata un’abilità ed un punteggio. Così, se nei classici RPG abbiamo armature che migliorano la difesa, in S.C.A.R. faremo la conoscenza di caschi che migliorano la resistenza allo stress, guanti che aiutano il feeling con il mezzo, stivali che facilitano l’azionamento dei pedali. Se sarete in grado di analizzare le abilità (e i punti deboli) dei vostri avversari prima di iniziare la competizione potrete scegliere anche l’equipaggiamento più opportuno da utilizzarsi in gara e giungere più facilmente al traguardo per primi (conquistando, magari, anche qualche obiettivo secondario).

    "Metti il tigre nel motore..."

    L’ultima, e più discussa, novità introdotta da S.C.A.R. è il “Tiger Effect”. In parole povere è possibile, premendo il tasto R2, tornare indietro nel tempo di qualche secondo per correggere eventuali errori commessi durante la gara. Il Tiger Effect può essere usato soltanto poche volte nell’arco di una competizione, perché richiede un tempo di ricarica piuttosto lungo. In vostro aiuto viene il livello del pilota: tra le abilità del nostro alter ego virtuale ce ne sono alcune che influenzano l’effetto tigre. Assegnando loro i punti, che ricevete con il passaggio di livello, ottenete una riduzione del tempo di ricarica o l’aumento dei secondi di cui si può tornare indietro nel tempo. Per concludere la carrellata su questa feature è doveroso segnalare che alcuni dei capi di vestiario che potete conquistare durante la partita permettono di migliorare le prestazioni del Tiger Effect.

    Minuziose imprecisioni

    Tecnicamente S.C.A.R. è un gioco più che buono. Le molte Alfa Romeo presenti nel parco auto sono realizzate con la dovuta cura e i danni che subiscono durante le competizioni sono visibili e abbastanza realistici (spesso si arriva al traguardo con l’auto parecchio sfasciata). I circuiti, purtroppo, sono realizzati con qualità un po’ discontinua: in S.C.A.R. si possono distinguere due tipi di circuito: il classico autodromo, come Laguna Seca ed Hockeneim, e i circuiti ambientati nelle strade comuni italiane. Alcuni degli autodromi, come Laguna Seca, sono realizzati davvero molto bene, contengono una buona quantità di dettagli, giochi di luce sull’asfalto ed elementi del paesaggio in movimento. Al contrario della pista statunitense, tragitti come Valencia e Hockeneim appaiono parecchio spogli, quasi “provvisori”. Ci sono dei punti in cui le tribune sembrano vuote e soltanto le grida del pubblico, che si odono transitandovi a fianco, laciano intuire che i molti colori dei sedili starebbero a rappresentare le maglie degli spettatori.
    Stessa sorte tocca ai circuiti nazionali: quelli ambientati sui Colli Veneti e in Sicilia sono davvero curati e coinvolgenti (anche come struttura del tracciato). Altri, come quelli ambientati a Milano e Firenze, appaiono approssimativi, con poche texture dedicate ai palazzi e una marcata ripetizione degli oggetti che compongono le ambientazioni. Rimane sempre alta la qualità del design dei tracciati: ai velocissimi Colli Asolani si contrappone la guida lenta e tecnica dei tragitti ambientati nel capoluogo lombardo e in quello toscano. Di tutti i tracciati esistono due versioni, una corta e una lunga, che spesso contiene delle interessanti “variazioni sul tema” (come nel tragitto siciliano, molto lungo e rapido, nella cui versione corta è inserita una serie di rapidissime curve a gomito). Una menzione di merito va al frame rate, davvero incrollabile nonostante i le molte diversioni operate dagli otto piloti e i relativi incidenti che provocano spesso e volentieri.
    La colonna sonora è curata, ricca di remix di famosi brani della musica italiana (addirittura qualche lavoro del maestro Sergio Leone!). Il lavoro svolto dai ragazzi di Milestone per creare un gioco italiano, in tutto e per tutto, è davvero lodevole e da premiare. Buoni anche gli effetti snori: il rombo dei motori è ben fatto e gli effetti di contorno, come il battito del cuore durante un inseguimento o il “disturbo” dell’udito durante un KO o un incidente, svolgono bene il loro scopo.

    Rischi e vantaggi dell'innovazione

    Giudicare Squadra Corse Alfa Romeo non è per niene facile, forse perché “inventa” un nuovo gerere di giochi di corse. L’introduzione della “pressione psicologica” durante la gara è a dir poco geniale e rende le corse molto tattiche e ricche di colpi di scena. I piloti hanno dei comportamenti molto differenti, che derivano in parte dalle abilità personali, in parte dal “carattere” di cui sono stati dotati. Soltanto con l’esperienza si riesce ad imparare come gestire queste virtù degli avversari a proprio favore o come sfruttare le loro debolezze per metterli in difficoltà.
    Il modello di guida delle automobili è molto credibile: le prime automobili che guidate sono in pratica delle vetture di serie, con setting degli ammortizzatori, gomme e freni da vettura in commercio. E’ praticamente impossibile impostare le curve sfruttando i cordoli o inserirsi in rapide varianti senza rilasciare il gas; provarci significa aver preventivato una rovinosa uscita di strada. Le cose cambiano appena mettete le mani sopra una bella 147 da campionato Turismo, rigida come una tavola e attaccata al suolo come una calamita. Una piacevole via di mezzo è rappresentata dalle roadster e dai coupè: automobili come GTV, GT e Spider sono degli ottimi compromessi per iniziare a guidare.
    Rimangono le vetture del registro storico Alfa Romeo, dei veri e propri pezzi di dopoguerra nazionale che rivivono egregiamente in questo controverso gioco targato Milestone.
    L’aggettivo “controverso” è indicativo della perplessità che si prova d’innanzi a questo gioco: è tecnicamente ben fatto, ricco di trovate che variano tra l’originale e il geniale ed è un prodotto assolutamente italiano. A costo di sembrare un po' troppo nazionalisti si prova un certo orgoglio nell’inserire nella Playstation 2 un gioco programmato da dei nostri connazionali, incentrato su un illustre marchio automobilistico nostrano, in cui si gareggia su strade che potrebbero essere quelle che passano sotto casa nostra al ritmo di melodie scritte da Sergio Leone.
    A questo punto iniziano i dubbi: il primo deriva dall’illustre “brand”, ovvero Alfa Romeo. In S.C.A.R. ci sono un mucchio di automobili, nient’altro; da un gioco del genere ci si poteva aspettare di tutto, un po’ di storia del modello selezionato, qualche curiosità, foto storiche, documentari... non c’è traccia di questo o di qualsiasi altra cosa che possa portare lustro alla casa del Biscione che non sia l’auto che si guida.
    Poi, una volta iniziata la corsa, vi accorgete che manca qualcosa: non è possibile effettuare un settaggio dell’automobile. E’ una carenza piuttosto grave, specie se si pensa ad Alfa Romeo come l’auto dal “cuore sportivo”; una competizione si svolge anche nei box, dove si lavora anche tutta la notte per adattare la vettura al tracciato. Una carenza del genere rischia di ridurre il titolo Milestone ad un semplice Arcade. Ad aggravare la precaria situazione contribuisce l’assenza di qualifiche e ordine di partenza; in gara sarete sempre ultimi.
    L’elemento RPG è, per certi aspetti (specialmente quelli legati alla pressione sull’avversario) davvero geniale. In molti casi però cade nell’inverosimile; è difficile capire come un pilota possa migliorare la propria accelerazione, velocità massima e tenuta di strada... casomai sarà il veicolo a subire dei miglioramenti. Da come è trattato invece sembra che, aggiungendo un punto abilità alla voce in questione, il nostro eroe vada più forte.
    E per finire c’è il Tiger Effect: dopo lunghe porve, notti di meditazione, esperimenti e supposizioni si può confermare che questa feature non c’entra praticamente nulla con le corse automobilistiche. E’ vero, non c’è un solo gioco che può vantare quest’opzione, ma non sarà che gli altri non ce l’hanno perché non ha senso averla?

    S.C.A.R. - Squadra Corse Alfa Romeo S.C.A.R. - Squadra Corse Alfa RomeoVersione Analizzata PlayStation 2S.C.A.R. è un gioco che obbliga a vivere le corse automobilistiche in un modo differente, sbilancia l’attenzione del giocatore verso il pilota, distogliendolo dall’automobile. I metodi che usa per creare l’effetto desiderato sono tanti: dalla splendida “pressione emotiva” alla struttura RPG -tra l’altro non esente da critiche- al Tiger Effect, che sinceramente è la cosa meno riuscita di tutto il gioco. Nell’enfatizzare la figura del pilota si sminuisce parecchio e -secondo noi- immotivatamente, tutto quanto ruoti attorno alla competizione, automobili comprese. E’ un vero peccato, perché fa apparire S.C.A.R. incompleto rispetto a GT4 o Toca Race Driver 2, piuttosto che originale e differente. Se siete arcistufi di collezionare centinaia di automobili, se non ce la fate più a correre contro una fila indiana di avversari e se volete provare un gioco di corse che non sia né arcade né simulatore andate subito a provare questo Squadra Corse Alfa Romeo: merita una possibilità.

    7.5

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