Recensione Sakura Wars

Anche i piloti di mech da guerra hanno un cuore

Recensione Sakura Wars
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Disponibile per
  • PS2
  • Wii
  • Tra Evangelion e Full Metal Panic

    Chi è cresciuto a pane e anime avrà sognato almeno una volta di combattere a bordo di giganteschi mech da battaglia, vivendo magari al contempo una struggente e romantica storia d’amore. Scomodare il meraviglioso Evangelion è fin troppo semplice. Sorvolando sull’odio suscitato dall’incapacità disarmante del protagonista Shinji, qualsiasi altro ragazzo adolescente al suo posto, se ne sarebbe fregato dei problemi familiari, godendosi la sensazione di sentirsi divinità guidando gli EVA per di più scortato da due splendide ragazze quali erano Asuka e Rei. Anche Full Metal Panic in questo senso offriva tanta linfa per alimentare sogni più o meno realizzabili. Tra mech da guerra e colonnelli tutt’altro che mascolini (come dimenticare la sfacciata Teletha Testarossa?) qualcuno avrebbe venduto tutte le proprie console pur di trovarsi nei panni di Sousuke Sagara.
    Insomma se siete cresciuti con questi anime, anche voi avrete fantasticato su queste cose. Oggi NIS ha ben pensato di darci la possibilità di vivere un’esperienza simile sempre in TV, ma con un joystick fra le mani. Anzi, ad essere precisi dovremmo parlare di Wiimote, visto che Sakura Wars: So Long, My Love, strategico a turni infarcito di ore e ore di dialoghi, è uscito proprio su Nintendo Wii.

    New York, 1928

    Una breve anticipazione sulla trama è più che sufficiente per farvi rendere conto quanto il prodotto NIS altro non sia, se non una trasposizione interattiva di un classico anime tutto robottoni, esplosioni e dolci donzelle da conquistare.
    L’universo di gioco è ambientato in un 1928 alternativo dai toni steam-punk in cui l’ambientazione occidentale si mescola con qualche elemento d’oriente moderno, creando un mix riuscito e sicuramente affascinante.
    Shinjiro Taiga è un giovane ragazzo di 19 anni e, a dispetto della sua tenera età, è un abile pilota di mech da battaglia. Proprio per questa sua caratteristica è stato richiesto il suo inserimento nella famosa Star Division, squadra di difesa americana attiva nella città di New York. Giunto nello stato dello Zio Sam il nostro si sconterà con una società completamente differente e la sua vita verrà stravolta da nuovi ritmi e conoscenze. A peggiorare le cose ci si mette la timidezza di Shinjiro che inizialmente gli causerà non pochi problemi con gli altri membri della Star Division che, casualmente, sono tutte ragazze della sua età.
    La qualità della sceneggiatura è fuori da ogni dubbio. Per quanto il corso degli eventi non dimostri una spiccata originalità, non mancano colpi di scena e sequenze animate di grande impatto registico ed emotivo. Un applauso va soprattutto al cast e alla loro caratterizzazione. I personaggi, principali e secondari, sono moltissimi, e per quanto non manchino figure stereotipate o ricorrenti il lavoro svolto in questo senso è sicuramente da applaudire. Naturalmente Sakura Wars va interpretato correttamente. Stiamo parlando di un gioco di chiara matrice giapponese dove i ritmi e la lunghezza dei dialoghi sono appunto settati su determinati standard. Se cercate un gioco veloce, con parti non interattive limitate al massimo, vi annoierete dopo la prima mezz’ora di gioco. Il contrappasso per una trama e per un cast estremamente curato è insomma una certa prolissità e ridondanza nei dialoghi che farà sicuramente la felicità di tutti gli amanti del japan-style, ma che annoierà a morte buona parte del pubblico.
    Tuttavia chi acquisterà Sakura Wars: So Long, My Love deve saperlo sin da subito che le conversazioni tra i personaggi sono di importanza centrale.

    Parlare di più per sparare meglio

    Già perché il titolo NIS affida ai dialoghi il sistema di crescita di ciascun personaggio. Ma andiamo con ordine.
    Salvo conversazioni fine a sé stesse, il gioco utilizza il sistema LIPS. Questo si attiva nel caso di dialoghi in cui sarà richiesta una vostra interazione e si struttura attraverso quattro varianti. La modalità Normal vi richiede di rispondere a una domanda, la Double vi metterà di fronte a decisioni multiple, nella Analog dovrete regolare l’intensità delle vostre risposte decidendo la forza e il tono di voce, infine Stick vi richiederà di eseguire determinati movimenti con l’analogico. Il tempismo sarà una caratteristica da tenere sempre a mente durate queste fasi, visto che avrete solo una manciata di secondi per dare risposta al vostro interlocutore.
    Tramite il LIPS avrete la possibilità di volta in volta di modificare il corso degli eventi e i rapporti con gli altri personaggi in base alle scelte che effettuerete. Ciò tornerà tanto più vitale quando intratterrete conversazioni con i membri della Star Division. Non esistono infatti punti esperienza affidati a ogni membro del party. L’unico modo per potenziarvi e potenziare le ragazze-colleghe passerà attraverso l’instaurazione di buoni rapporti d’amicizia e, perché no, d’amore. Via via che si fideranno di voi sbloccherete così nuove abilità, ampliando le possibilità strategiche in battaglia. Non solo, ma naturalmente questo meccanismo apre le porte a una lunga serie di diversi finali possibili.
    L’altra parte del gameplay di Sakura Wars è quello che si vive sul campo di battaglia, quando cioè si abbraccia la componente strategica. Come i più classici giochi del genere, dovrete controllare ogni singola unità della Star Division in lotta contro un certo numero di nemici in arene che livello dopo livello cambieranno conformazione e ambientazione. A differenza di titoli quali Fire Emblem e Advance Wars, il tutto non dipenderà dal numero di caselle che attraverserete, ma da una barra che, in qualche modo, può essere ricondotta all’energia di cui quel singolo mech gode per quello specifico turno. Ciò significa che potrete attaccare, muovervi, esibirvi in attacchi combinati con altri alleati, usare oggetti e ripararvi ogni volta che lo vorrete purché abbiate ancora energia sufficiente. Il gameplay è insomma di per sé molto semplice, visto che sfrutta una meccanica abbastanza consolidata e basilare. Ciò non significa che So Long, My Love sia un gioco facile. Ancora una volta infatti, solo un approccio strategico e ben ragionato potrà garantirvi la vittoria e allontanarvi dal game over. Non sono nemmeno rarissimi i casi in cui dovrete riprovare lo stesso livello almeno due volte, visto che al primo colpo difficilmente saprete prevedere attacchi e strategie avversarie quasi infallibili.
    Se insomma la pazienza è un requisito necessario durante i lunghi dialoghi, tanto più dovrete averne sul campo di battaglia: per quanto le meccaniche del gameplay sono impensabilmente snelle per un titolo del genere, solo l’azione ragionata porterà a dei risultati.

    Anime interattivo e non solo

    Il comparto grafico-sonoro di Sakura Wars: So Long, My Love è di tutto rispetto. Le scene animate, in perfetto stile anime, sono registicamente e qualitativamente uno spettacolo. Solo il poterne vedere di nuove vi spingerà a completare il gioco almeno una volta. I dialoghi sfruttano le schermate fisse riproponendoci gli artwork dei personaggi. Una soluzione sicuramente comoda per gli sviluppatori e sufficientemente gradevole anche per l’utente, per quanto alla lunga, vista la mole di conversazioni presenti, potreste anche stancarvi leggermente. Durante le fasi di battaglia, il titolo si allontana sensibilmente dallo stile cartonesco per abbracciarne uno più realistico. Lo stacco è sicuramente evidente e siamo sicuri che alcuni non gradiranno questa scelta, ma anche in battaglia da un punto di vista meramente tecnico le cose funzionano più che egregiamente. I modelli poligonali dei mech sono sufficientemente dettagliati e ben mossi da animazioni credibili. L’essenza quasi totale di rallentamenti poi è un minimo sindacale che tuttavia fa sempre piacere veder rispettato. Buoni anche gli effetti speciali durante gli attacchi più devastanti.
    Dal punto di vista del sonoro c’è bisogno di una piccola precisazione: a differenza della versione per PS2, in quella per Wii non è previsto il parlato in giapponese. Per quanto la cosa possa incontrare l’indifferenza dei più, ciò non toglie che rimanga comunque una feature in meno, capace di fare la felicità dei tanti italici nippofili. Fortunatamente il doppiaggio, in inglese, è di ottima fattura con voci capaci di restituire le emozioni provate dai personaggi. Ottime anche le musiche: le tracce sono molte e quasi tutte azzeccatissime. Effetti sonori nella media.
    Completare Sakura Wars: So Long, My Love non è certo cosa da un giorno. Giocandolo con una certa regolarità potreste comunque impiegarci più di un paio di settimane. L’assenza di una modalità on-line è una pecca per un gioco del genere, ma il suo alto grado di rigiocabilità, visti i tanti finali possibili, rende comunque il prodotto NIS estremamente longevo.

    Sakura Wars: So Long, My Love Sakura Wars: So Long, My LoveVersione Analizzata Nintendo WiiSakura Wars: So Long, My Love è un prodotto praticamente imperdibile per tutti i nippofili amanti degli strategici a turni. L’ottima trama, l’equilibrio del gameplay, diviso in fasi dialogiche e in battaglie, il curatissimo comparto grafico-sonoro e una longevità difficilmente pareggiabile, rendono questo gioco un must del suo genere. Certo la sua particolarità gli impedirà di fare breccia nei cuori del grande pubblico. I ritmi lentissimi e la necessità di un approccio strategico e ragionato, rendono So Long, My Love inaccessibile a chiunque sia alla ricerca di un titolo veloce o/e ha poco tempo da dedicare ai videogiochi. L'assenza di un adattamento linguistico rende ancora più ardua la fruizione di questo titolo. Ciò non toglie che il prodotto NIS sia uno dei punti più alti toccati dalla softeca Wii e resti un ottimo strategico a turni per la console Nintendo, fossilizzato su meccaniche di gioco classiche, ma comunque efficaci.

    7.8

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