Recensione Samurai Warriors 4-II

Tecmo Koei festeggia il decimo anniversario della serie musou dedicata alle battaglie del Giappone feudale con una versione riveduta e corretta del capitolo pubblicato lo scorso anno.

Samurai Warriors 4-II
Recensione: PlayStation 4
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS3
  • PSVita
  • Pc
  • PS4
  • Il mercato attuale offre davvero ampia scelta a chi apprezza la tipica formula dei musou, caratterizzata da un button mashing forsennato e da combattimenti su ampissima scala contro centinaia di unità nemiche. Tecmo Koei è riuscita ad espandere il genere in maniera decisa negli ultimi anni, grazie non solo alle numerose serie "main" e ai tanti spin-off accompagnati dalle sigle "Empires" e "Xtreme Legends", ma anche alle prestigiose licenze ottenute, come quella del manga One Piece o della serie Nintendo The Legend of Zelda. Certo è che l'immobilismo che oramai caratterizza il gameplay di questa specifica tipologia di gioco comincia davvero a farsi asfissiante, ribadito con fermezza da titoli in fin dei conti tutti troppo simili tra loro, distinti esclusivamente dalle differenze stilistiche che caratterizzano i vari brand di volta in volta protagonisti, nonché da qualche meccanica inedita minore inserita di tanto in tanto. La software house giapponese non sembra però preoccupata da questo andamento, e anzi, decide addirittura di cogliere l'occasione per celebrare la serie di Samurai Warriors, arrivata oggi al suo decimo anno di vita, proponendo una versione perfezionata dell'ultimo capitolo rilasciato appena un anno fa. Samurai Warriors 4 - II non solo si presenta al pubblico current-gen con un titolo a dir poco bislacco in fatto di numerazione, ma anche con minimi cambiamenti, i quali non riescono a migliorare in maniera sostanziale un prodotto già piuttosto debole nella sua controparte "originale".

    Festa mesta

    Dieci anni d'attività sono un traguardo piuttosto importante oggigiorno per il mondo videoludico e non solo, motivo per cui sembrava lecito attendersi dei festeggiamenti in pompa magna da parte di Tecmo Koei per questo speciale compleanno di Samurai Warriors. Quello che invece troviamo racchiuso in questo secondo quarto capitolo ha il sapore di un party a sorpresa mal riuscito, una triste "minestra riscaldata" dal sapore scialbo e anonimo. Chiunque abbia giocato uno dei tanti musou che popolano il mercato contemporaneo saprà già cosa attendersi: scelto uno dei 56 personaggi che compongono il roster del titolo, ciascuno appartenente ad un diverso clan, dovremo prepararci a spazzare via orde di nemici in mappe più o meno vaste, discretamente caratterizzate per ambientazioni ed elementi degli scenari a dirla tutta. Come da tradizione di questa serie, specificamente dedicata alle scazzottate tra guerrieri del Giappone feudale, in ciascuna missione potremo selezionare un secondo personaggio, da alternare in tempo reale con la semplice pressione di un tasto. La presenza di un diverso protagonista non solo rende l'azione di gioco un tantino più dinamica e varia, permettendo una minima diversificazione delle abilità e degli attacchi a nostra disposizione, ma contribuisce anche a rendere il ritmo di gioco più sostenuto ed incalzante, dal momento che dovremo lottare per evitare il realizzarsi delle condizioni di sconfitta ma anche per tenere in vita entrambi i nostri combattenti. Oltre agli attacchi di base tornano nuovamente anche gli "Hyper Attack", realizzati con combo costruite partendo dalla pressione del tasto dell'attacco pesante piuttosto che dell'attacco leggero. Non manca ovviamente la classica barra dedicata agli attacchi speciali musou, mosse devastanti diverse per ciascun personaggio, grazie alle quali spazzar via in pochi secondi centinaia di avversari, oltre che polverizzare le difese dei più coriacei generali nemici. Una delle novità di questo Samurai Warriors 4 - II è costituita dal sistema di sviluppo dei personaggi implementato ex-novo, per una progressione delle statistiche e delle abilità di ciascun combattente strettamente legata alla sconfitta dei vari luogotenenti nemici. Quest'ultimi infatti, una volta annientati, dropperanno un tomo, appartenente ad una delle quattro tipologie principali (velocità, attacco, difesa e resistenza): quando vorremo potenziare il nostro protagonista ci ritroveremo dinanzi ad un'enorme griglia divisa in molteplici esagoni, ciascuno legato ad un attributo piuttosto che ad un'abilità specifica ottenibile. Salendo di livello sui campi di battaglia ed investendo il numero di tomi richiesto, potremo sbloccare il bonus relativo a ciascuna casella, potenziando così attacco e difesa, ma anche sbloccando nuove mosse o abilità passive, per un sistema che ci ha ricordato l'ottima sferografia di Final Fantasy X. Buono anche il lavoro svolto sull'arsenale dei tanti protagonisti, reso in quest'edizione ancora più vasto grazie all'introduzione delle armi rilasciate in passato come DLC, perfettamente integrate nel sistema di "loot" di base del titolo. Gli strumenti di morte recuperabili sul campo sono davvero tanti, ciascuno caratterizzato non solo da differenti valori di attacco, velocità e difesa, ma anche da skill peculiari, legate magari a danni di natura elementale. Lame, lance e katane possono inoltre essere potenziate attraverso l'uso intensivo, una meccanica che viene estesa in questa revisione del titolo originale anche alle tante cavalcature equipaggiabili, per una maggiore e più totale personalizzazione non solo del proprio personaggio ma anche del relativo destriero. Le novità non si fermano qui; segnaliamo infatti l'introduzione di un personaggio inedito, ma già conosciuto ai veterani della serie, ovvero il giovane Li Naomasa: di conseguenza si segnalano anche alcune variazioni riguardanti la progressione dello Story Mode, operate alla luce dell'introduzione del nuovo character giocabile. La struttura di questa modalità non ha conosciuto comunque modifiche sostanziali, riproponendo la classica serie di cinque missioni relative a ciascun arco narrativo delle varie "dinastie" selezionabili, proprio come offerto un anno fa, per una longevità sicuramente discreta.

    A tal proposito si segnala infine l'introduzione dell' "Endless Castle Mode", una vera e propria fusione delle meccaniche implementate nello scorso capitolo dalle modalità "Challenge" e "Survival": i giocatori saranno chiamati così a resistere ad ondate di nemici di difficoltà crescente, oppure a fronteggiare scontri con modificatori speciali attivi. In alcune stanze del castello bisognerà abbattere la minaccia avversaria per raccogliere una data quantità di oro prima dello scadere del tempo, in altre invece sfidare i propri limiti contro soldati in grado di annientarci in un solo colpo. Il risultato finale restituisce quindi una modalità che cerca di offrire una valida alternativa alla sequela di battaglie relative alla storia principale, vivacizzando il gameplay con alcune variabili al fine di allontanare la monotonia, riuscendo però nell'impresa solo parzialmente, per un tentativo piuttosto timido attraverso il quale si sarebbe dovuto osare molto di più.

    Dieci anni e sentirli tutti

    Le introduzioni inedite presenti in questa riedizione celebrativa di Samurai Warriors 4 non riescono purtroppo a risollevare le sorti di un prodotto che, già con la pubblicazione originale, esponeva il fianco a numerose critiche. Il rinnovato sistema di progressione risulta godibile e discretamente implementato, contribuendo ad aggiungere un pizzico di profondità al gameplay del titolo. Quest'ultimo però rimane l'aspetto meno riuscito del gioco, monotono all'inverosimile e privo di tutte quelle piccole meccaniche introdotte dagli esponenti più recenti del genere, vedi i quick time event e gli attacchi Kizuna presenti in One Piece: Pirate Warriors 3, capaci di vivacizzarne i ritmi del gameplay aggiungendo una discreta varietà al combat system.

    Nota negativa anche sul fronte delle varie modalità di gioco: Endless Castle non colpisce, impallidendo dinanzi alla complessità e alla ricchezza dell'Adventure Mode di Hyrule Warriors o del Diario dei sogni del più recente titolo dedicato ai pirati di Oda. Insomma, Samurai Warriors 4 - II non solo risulta piuttosto avaro di novità, elemento già piuttosto grave visto il prezzo "quasi" pieno richiesto per l'acquisto, ma perde anche il confronto con i più recenti musou, capaci a modo loro di osare e di proporre qualcosa di nuovo, pur rimanendo ben saldi alla tradizione del genere.

    Samurai Warriors 4-II Samurai Warriors 4-IIVersione Analizzata PlayStation 4Lo sforzo operato da Tecmo Koei con questo Samurai Warriors 4 - II è stato piuttosto blando, proponendo una rivisitazione dell'opera originale che riesce a colmarne le tante lacune solo in minima parte. Scenari inediti, un nuovo personaggio giocabile, un sistema di crescita completamente rivisto e alcuni ritocchi operati alla gestione dell'equipaggiamento del proprio eroe non giustificano i 50 euro richiesti, ne tanto meno costituiscono una degna celebrazione del decimo anniversario della serie. La cura e l'impegno riposti nei più recenti musou, arricchiti dal fascino di importanti licenze e da un timido seppur tangibile sperimentalismo, sono qui elementi del tutto assenti; qualora quindi vogliate trascorrere qualche ora spensierata a menar cazzotti in allegria non possiamo che consigliarvi di rivolgere la vostra attenzione verso altri esponenti del genere, la cui offerta ludica risulta certamente più ricca, variegata e meglio concepita.

    6.3

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