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Santorini, la recensione del gioco da tavolo: un'altra e poi basta...
Un gioco da tavolo adatto a chiunque: uno sguardo per innamorarsene, trenta secondi per impararlo, decenni per stufarsene. Insomma, una sfida... divina!
INFORMAZIONI GIOCO
Articolo a cura di
Marco Mottura
La storia alla base del concept di Santorini sconfina quasi nel mito, nella leggenda: l'anno è il 1985, e Gordon Hamilton - destinato a diventare uno stimato matematico, un educatore e un game designer - si imbatte per puro caso in un poster che raffigura alcuni manager lanciati verso il successo, letteralmente intenti a scalare dei grattacieli sempre più alti attraverso una serie di scale. Qualcosa scatta immediatamente nella testa del giovane canadese, le sinapsi si mettono in moto e passo dopo passo nasce l'idea di un gioco da tavolo composto da una griglia a base quadrata su cui si sfidano due lavoratori, intenti a raggiungere il livello più alto della città greca di Santorini.
C'era una volta, nell'Antica Grecia...
Per Hamilton, che sin da piccolo è cresciuto col pallino della matematica e dei board game (arrivando a crearsi di volta in volta le regole per poter ovviare alla sua cronica mancanza di amici con cui divertirsi...), Santorini diventa una specie di figlio prediletto, di creatura da accudire e crescere con amore: incomincia fabbricandosi i componenti del gioco in prima persona, all'insegna del fai-da-te più spinto, e negli anni apporta via via modifiche più o meno marginali alla consolidatissima formula base.
Prova anche a vendere la sua creazione a qualche editore, naturalmente senza successo. Almeno fino al 2004, annata in cui decide di provarci finalmente in prima persona, auto pubblicando Santorini con una distribuzione com'è ovvio che sia molto limitata.
Nonostante tutti gli sforzi e le energie profuse, il destino sembra tuttavia accanirsi con il povero Gordon: vuoi per la mancanza di visibilità o vuoi per l'estetica a dir poco minimale (un insieme di blocchi completamente bianchi, senza dubbio elegantissimi ma non proprio accattivanti), Santorini non riesce a ritagliarsi lo spazio che forse meriterebbe, ed anzi sembra avviarsi verso un inesorabile e definitivo oblio. Eppure, nel 2016, ecco il miracolo che nessuno mai si aspetterebbe: Roxley Games, etichetta canadese di Calgary, prende il gioco di Hamilton, gli rifà completamente il look - aggiungendo un'adorabile estetica cartoon e un tabellone sfacciatamente tridimensionale che non può non catturare lo sguardo a prima vista - e fa partire una campagna Kickstarter. Il riscontro è travolgente: la richiesta iniziale è di 85.000 Dollari canadesi, ma in un mese se ne raccolgono oltre 700.000, come nel migliore degli happy ending.
Comporre mano a mano il tabellone, creando ogni volta una città diversa fatta di casette bianche con i tetti blu, è parte dell'innegabile fascino "LEGO" del gioco.
Numero di giocatori: da 2 a 4
Numero ideale di giocatori: 2
Tipologia: competitivo
Complessità: bassa
Publisher: Cranio Creations
Lingua: italiano
Età: 8+
Prezzo suggerito: 35€
Si controllano, su una griglia 5x5 di caselle quadrate, due pedine ciascuno (una a testa se si gioca in quattro, ovvero fondamentalmente in un due contro due sia cooperativo che competitivo). Appena un paio le azioni da svolgere per turno: muoversi di una casella in una delle otto direzioni possibili e in seguito costruire un blocco-torre in uno degli otto spazi adiacenti. L'obiettivo finale è quello di riuscire a far salire uno dei propri lavoratori su una torre a tre piani, prima che qualcuno possa impedire l'accesso al livello vincente posizionando un tetto a cupola. Con una fondamentale discriminante, anzi due: una pedina-lavoratore può salire di un solo livello alla volta e non può occupare caselle già occupate dagli altri, rendendo fondamentale pianificare con un certo anticipo le mosse di ciascuno. Credetemi, scritto così sembra enormemente più complesso di quanto non risulti in effetti dal vivo, con oltretutto le dimensioni generose dei materiali che non ammettono confusione o passi falsi.
Una ricetta base genuinamente brillante, che per certi versi ricorda in qualche modo la dama: pochissime regole fondamentali, ma una mole smisurata di manovre e di possibilità a disposizione, con l'ulteriore pregio di risultare godibile a qualsiasi livello (perché Santorini si dimostra uno spasso assoluto tanto per i bambini quanto per i giocatori più hardcore, che anzi non si risparmieranno colpi proibiti in match tiratissimi, in cui la minima distrazione può rivelarsi fatale).
Le carte Potere degli Dei vi costringeranno a imprese eroiche, movimentando decisamente la formula e costringendovi a pensare diversamente dal solito.
Eppure proprio in questo insieme randomico di modifiche extra dato dalle carte Potere degli Dei sta uno dei numerosi pregi di Santorini, perché comunque andrà a finire la partita c'è da scommettere che sia voi che il vostro avversario bramerete un immediato rematch. E poi un altro ancora, e ancora e ancora. Così, ammaliati da una scacchiera 5x5 come accadde al vecchio Ulisse con il canto delle Sirene.
8.5
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Giochi da Tavolo e Board GameVersione Analizzata MultiSantorini è una sfida di ingegno e di logica elegante, sottile e dannatamente soddisfacente da mettere in tavola: uno strategico brillante, di quelli che chiunque può comprendere in pochissimi istanti, ma che non basterebbe una vita intera per arrivare a padroneggiare. Il gioco perfetto per divertirsi in coppia, in famiglia, fra amici o con bambini anche relativamente piccoli: uno di quei passatempi che ci si potrebbe portare sulla proverbiale isola deserta, oppure dentro a un bunker anti-radiazioni alla Fallout. Perché in un quarto d'ora scarso, grazie ai suoi materiali azzeccatissimi, al suo tono allegro e alla sua evidente intelligenza di fondo, Santorini si dimostra capace di stimolare, di divertire e di appassionare con la semplicità dei grandi. Se non siamo dalle parti di un instant classic, poco ci manca.