Sapere E' Potere: Recensione del nuovo gioco della serie PlayLink

Un quiz game per PS4 che mescola le regole di Trivial con le dinamiche della tecnologia PlayLink in una divertente esperienza per il multiplayer locale.

Sapere E' Potere: Recensione del nuovo gioco della serie PlayLink
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  • PS4
  • Quali migliori mesi di quelli che precedono il Natale per spendere un po' di tempo a videogiocare in compagnia? È pur vero che il nostro medium, dal punto di vista dell'esperienza multigiocatore, abbia cambiato rotta da molti -troppi!- anni a questa parte. Lo svago domestico condiviso è stato soppiantato brutalmente da quello online, per cui i titoli che favoriscono l'euforia spalla a spalla con amici e parenti si contano oramai sulle dita di una mano - con tanto di avanzo. E tuttavia PlayLink, nuova serie per PS4 di pura indole "social", sta tentando d'imporre un parziale dietrofront a questa tendenza, consegnando alla console Sony nuovi prodotti di rara accessibilità e immediatezza, fruibili usando il proprio dispositivo mobile al posto del classico controller. Dimmi Chi Sei! ha aperto le danze con un inaspettato carisma, mentre SingStar Celebration, ultima iterazione della nota serie karaoke, si è accontentato di una performance ludica decisamente più modesta. Ora è il turno di Sapere è Potere, degli stessi Wish Studios che hanno sviluppato il party game capostipite della collana. Un quiz à la Trivial Pursuit investito da un fascio di luci e lustrini tipicamente da show televisivo, dove il fattore interattivo, neanche a dirlo, fa la parte del leone all'interno di una formula di gioco tutto sommato riuscita.

    Gli ostacoli del sapere

    Sapere è Potere si appoggia a poche regole semplici. Innanzitutto è un titolo "multiplayer-only": per giocare servono da un minimo di due a un massimo di sei utenti muniti di smartphone o tablet con sistema operativo iOS o Android, tutti provvisti dell'app dedicata e connessi alla medesima rete wi-fi. Pressappoco come in Dimmi Chi Sei!, prima di cominciare è necessario farsi un bel selfie, sul quale andranno a sovrapporsi i tratti somatici di un avatar scelto tra quelli messi a disposizione dal software. In linea con l'aspetto super deformed del presentatore del quiz, tutti gli avatar hanno una caratterizzazione ai limiti del demenziale: c'è un uomo vestito da hot dog, uno scienziato extraterrestre, una fatina coi baffoni e i denti sporgenti, e così via. Smaltite le "socialate" più frivole si passa dunque al cuore della gara, che consiste nel rispondere a una serie di domande che conduce pian piano alla sfida finale, la cosiddetta Piramide del Sapere. I quesiti sono suddivisi in batterie di tre, intramezzate da due prove più particolari che riprenderemo a breve. Per ciò che riguarda i test standard, si tratta di domande di cultura generale raggruppate secondo una grande quantità di macro-aree tematiche.
    Ad ogni manche il gioco propone quattro diverse categorie, che spaziano - tra le altre - dalla storia alla mitologia, dal gossip alla politica, dal cinema al web, finanche a temi totalmente incentrati sulla cultura dello stivale tricolore. Ciascun giocatore viene chiamato a esprimere la sua preferenza dal proprio touchscreen personale: se la decisione dell'argomento è unanime, o comunque si delinea una maggioranza, si passa direttamente al quesito; in caso contrario, il software, in maniera casuale, ne sorteggia uno tra quelli indicati dagli utenti.
    Ogni sfidante possiede inoltre uno e un solo bonus, lo Strapotere, che può utilizzare in un turno a discrezione al fine di forzare l'algoritmo a scegliere il tema prediletto; un'azione dal discreto valore tattico, se sfruttata con sensatezza. Come i più tradizionali giochi a quiz, Sapere è Potere propone una serie di interrogativi a opzione multipla, cui ciascun partecipante deve rispondere direttamente su schermo tattile entro un dato limite di tempo.

    Si tratta di una competizione a punteggio, per cui accumula più punti chi risponde in modo corretto - ovvio a dirsi - e chi lo fa più velocemente, mentre chi fornisce la risposta giusta ma con minor lestezza dovrà accontentarsi di uno score più o meno inferiore.
    Ai cluster di domande canonici, dicevamo, subentrano due prove intermedie di carattere molto differente. La prima chiede di unire due parole o frasi separate per creare degli abbinamenti esatti: per esempio il nome di una personalità illustre con la sua professione, oppure le due parti utili a comporre il titolo di un film.
    La seconda prevede invece di trascinare i nomi che compaiono al centro del piccolo schermo touch verso il suo lato destro o sinistro: tipicamente, il test consiste nell'associare un personaggio pubblico alla rispettiva nazionalità di nascita. Minigame "a raffica di vocaboli" volti a mettere sotto torchio la resistenza e la rapidità dei concorrenti, i due appena citati sono anche i più peculiari dell'offerta, quelli che mettono in luce la vocazione interattiva del PlayLink più di ogni altro.
    Infine, come accennavamo, ogni partita si conclude con la Piramide del Sapere. Qui i punti accumulati in ogni manche consentono ai giocatori di partire da un gradino più o meno alto di una piramide che va poi scalata fino in cima, azzeccando il più rapidamente possibile le risposte ad una serie di quesiti a catena. Chi prima giunge in vetta vince il gioco, semplicemente.

    La ricetta di Sapere è Potere è insomma piuttosto classica, insaporita però da una dinamica che la rende un tantino più tesa e coinvolgente del consueto. Prima di ogni domanda, ciascun utente può infatti attingere a un ventaglio di tre malus utili a rallentare, in fase di risposta al quesito, uno a scelta fra gli avversari.
    È possibile scagliare una melma verde che impiastriccia le caselle del device altrui, così da obbligare il malcapitato a pulirle col dito prima d'immettere l'input; idem per il malus a palla di neve, per cui i riquadri vanno picchiettati per infrangere il ghiaccio che li ricopre; infine, le bombe semoventi, se toccate per sbaglio, oscurano lo schermo per qualche istante, mentre le termiti rosse rosicchiano alcune lettere delle risposte, rendendole parzialmente illeggibili. È chiaro che, in un'ipotesi di soltanto due contendenti, la dinamica dei malus perda parecchio mordente, laddove dai tre giocatori in su dimostri tutta la sua efficacia nel creare quel senso d'imprevedibilità mista a goliardia che è tipico dei migliori giochi da competizione casalinga.

    Nella sua semplicità sostanziale, insomma, la produzione Wish Studios intrattiene esattamente come ci si aspetterebbe da un prodotto del genere. Il suo limite, semmai, consiste in un'offerta davvero troppo ingessata nella sua struttura di base, che rimane invariata partita dopo partita e che rischia perciò di trasmettere un senso di ripetitività abbastanza avvertibile sulla distanza. Qualche modalità in più rispetto alla sola principale avrebbe sicuramente giovato all'esperienza, oltre che giustificato un prezzo di vendita - € 19,99 - forse un po' sproporzionato in relazione al contenuto effettivo del pacchetto.
    D'altro canto, dal punto di vista tecnico, Sapere è Potere è realizzato in modo davvero impeccabile, visivamente allegro e colorato e in più appaiato a un'applicazione smart molto ben progettata. Il gioco è poi interamente localizzato in italiano, tanto nei testi scritti quanto nel doppiaggio. La verbosità dell'anchorman dal ciuffo ingellato potrebbe venire un po' a noia a lungo andare; d'altronde ogni sua spiegazione delle regole di gioco è sempre molto chiara ed esauriente, e la qualità del voice acting d'indubbio valore.

    Sapere è Potere Sapere è PotereVersione Analizzata PlayStation 4Nuovo tentativo di riabilitazione dell’esperienza in multiplayer locale da parte di Sony Interactive Entertainment, Sapere è Potere è anche un gradito ritorno del medium alla formula del quiz game digitale, genere che negli ultimi anni era scomparso dai radar. Accessibile e spassosa, l’opera Wish Studios rimpasta i canoni dei giochi televisivi di fascia preserale con alcune dinamiche interattive fresche ed avvincenti, espressioni virtuose della filosofia che Sony sta cercando di promuovere con la tecnologia “pseudo-mobile” del PlayLink. Senza raggiungere le vette di Dimmi Chi Sei!, ancora punta di diamante del catalogo per originalità e varietà di soluzioni ludiche, Sapere è Potere si dimostra comunque un passatempo più che degno di far parte della collana. Non troppo ricco in termini di contenuti, certo, ma molto divertente in compagnia di un gruppo di amici affiatato. Se numeroso, poi, ancora meglio.

    7.5

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