Recensione Second Sight

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Recensione Second Sight
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  • PS2
  • Pc
  • Arcani racconti

    Si narra che migliaia di anni fa la mente umana possedesse straordinarie capacità sovrannaturali, grazie alle quali gli uomini potevano compiere azioni incredibili, come spostare oggetti senza nemmeno sfiorarli o comunicare con i propri simili attraverso il pensiero. Cose pazzesche, da perderci la ragione. La stessa leggenda (che forse tanto leggenda non è...) vuole che ancora oggi, nel mondo, vi siano persone dotate di questi fenomenali poteri psichici e a dir la verità alcune di esse, qualche volta, tentano di ricordarcelo facendo fugaci apparizioni televisive o rilasciando brevi e spesso derise interviste a giornali e giornalini vari. L'odierno raziocinio ha fatto poi il resto, spingendoci a nutrire verso tematiche simili un'indifferenza ed una diffidenza totali. Una razionalità che, come una fitta nebbia autunnale, ci impedisce di guardare al di là dei nostri nasi. E la cosa più preoccupante è che non ce ne rendiamo conto, presi come siamo dagli affanni e dalle ansie quotidiane, dalla ricerca sfrenata del successo, dalla smania di fare sempre più soldi. Probabilmente, proprio questo regredire dell'animo umano, nel corso dei millenni, ci ha portato a perdere quei doni divini, quelle facoltà così uniche. Un vero peccato. O forse, chissà, una vera fortuna. Chi potrà mai dirlo? In fin dei conti, tuttavia, conoscendo tutto il male che un singolo uomo può commettere rispetto alle buone azioni, aver perduto poteri così grandi (se mai li abbiamo avuti...) potrebbe essersi rivelata cosa buona e giusta. La vita, però, spesso e volentieri riserva molte sorprese e quando meno te l'aspetti possono capitarti cose eccezionali, come svegliarti mezzo drogato sul letto di una clinica dall'aria tutt'altro che tranquillizzante ed accorgerti che qualche ignoto individuo si è divertito a giocherellare con le tue anestetizzate membra. Ma se non dovesse bastare, il top dello sbigottimento e dell'angoscia arriverà quando ti rendi conto di poter aprire porte e finestre con la sola imposizione delle mani o quando, come vittima di un ancestrale incantesimo, ti accorgi di poter guarire da tagli e ferite solamente concentrandoti su te stesso. Cose inverosimili, alle quali nessuno crederà mai. A parte coloro i quali le provano sulla propria pelle. Non è così, dottor John Vattic?

    Domande senza risposte

    Immagino vi starete chiedendo chi sia tale individuo. Domanda legittima che merita cortese risposta: John Vattic, in realtà, non sa nemmeno lui chi diavolo sia. Da quando si è svegliato in quella fredda, silenziosa stanza asettica, completamente rasato e pesantemente sfigurato, è come se la sua esistenza e tutto il suo passato fossero stati cancellati in un sol colpo, spazzati via da un ciclone di eventi ignoti e misteriosi dei quali ha perso completamente il ricordo. "Chi sono, cosa mi sta succedendo, che razza di posto è mai questo?" Tutte domande che rimbombano nella mente di John, quesiti che gli martellano il cervello, che gli rodono l'anima, ma ai quali, seppur sforzandosi, non riesce a dare uno straccio di risposta. Forse, quella risposta, risiede proprio all'interno di quella struttura, di quel posto sconosciuto nel quale qualche losco personaggio l'ha rinchiuso. Ecco allora che per spiegare l'inspiegabile, per districare l'inestricabile, John Vattic comincia un lungo, allucinante viaggio alla ricerca della verità. Un viaggio fatto di insidie dietro ogni angolo, di nemici dietro ogni porta. Ma, nonostante tutto, John non è completamente solo ed indifeso. Anche stavolta non ne conosce i motivi, ma appena risvegliatosi dal coma si accorge con stupore, misto a terrore, di possedere eccezionali poteri psichici, facoltà straordinarie che gli permettono di spostare oggetti con la sola forza del pensiero o di guarire e rigenerarsi grazie ad un'oscura forza interiore. Addirittura di rendersi completamente invisibile e sgattaiolare inosservato davanti a guardie e telecamere di sorveglianza. Tutto così pazzesco. Tutto così incredibilmente fuori da ogni logica e razionalità. Anche se a volte è proprio nell'illogico e nell'irrazionale che ognuno di noi dovrebbe ricercare le risposte alle paure più cupe ed angoscianti. John Vattic, suo malgrado, seguirà questa strada, alla ricerca di un'identità perduta, di una vita dimenticata. Voi dovrete aiutarlo al meglio delle vostre possibilità. John ne ha estremo bisogno. Non tradite le sue speranze.

    Regola numero uno: agire nell'ombra

    Free Radicals, lo studio che realizzò il primo, vero sparatutto per PlayStation 2, Time Splitters, ci riprova. Quel gioco ed i suoi due sequel ottennero un buon successo di pubblico e critica, mettendo in luce il talento e l'estro creativo di quell'allora giovane e promettente software house. E' passato qualche annetto e quegli stessi coders, com'è nell'ordine delle cose, hanno acquisito più esperienza ed un bagaglio tecnico che hanno dato i loro ottimi frutti. Questo Second Sight ne è la chiara dimostrazione. Un titolo certo non rivoluzionario, ma secondo noi abbastanza sottovalutato e preso un po' troppo di mira dai soliti sapientoni videoludici, quelli ai quali non va mai giù nulla e che si prendono sempre la briga di criticare tutto e tutti, indistintamente. La cosa davvero triste è che ce ne sono a vagonate. Pazienza, vorrà dire che ci tapperemo le orecchie e faremo loro tanti simpatici sberleffi... Ma torniamo al gioco in questione. Vediamo un po': prendete le atmosfere da inquietante thriller paranormale, aggiungeteci una dose di azione stealth stile Snake e stemperate il tutto con una manciata di sani e pirotecnici scontri d'arma da fuoco. Fatto? Bene, eccovi servito Second Sight. Giocarci, credeteci sulla parola, si è rivelata una piacevolissima sorpresa. La meccanica di gioco, sulle prime, potrebbe risultare ostica a più di qualche utente, anche se in realtà, una volta "digerita", ricordarsi che pulsante premere o quale levetta spostare per compiere le varie azioni diventa immediato ed istintivo anche per i giocatori più giovani e dunque meno smaliziati. I comandi di gioco prevedono sostanzialmente l'uso delle due levette analogiche per lo spostamento fisico di Vattic e per l'utilizzo della telecinesi, mentre tutti gli altri pulsanti, compresi i dorsali, sono deputati all'uso delle armi, al loro caricamento ed ai vari movimenti di stampo stealth che tanto ci verranno in aiuto durante il gioco, come ad esempio accovacciarsi per passare sotto finestre o posti di guardia o strisciare con la schiena lungo muri e pareti, magari sbirciando al di là degli spigoli per accertarsi che la strada sia sgombra da pericoli ed imprevisti. Presa confidenza con il joypad, Second Sight trasmette un senso di onnipotenza davvero notevole e l'esperienza ci porterà a capire in fretta e d'istinto quale facoltà psichica meglio si adatta ad un determinato frangente. Ad esempio, se l'unica via d'uscita a nostra disposizione sarà un corridoio sorvegliato da sentinelle armate, potremo sollevare qualsiasi oggetto mobile nelle vicinanze (dai cestini delle immondizie fino alle casse di legno passando per i monitor dei computer) e scagliarli contro le guardie che crolleranno a terra stordite. Oppure, se il nostro obiettivo, sia esso un pulsante da premere od una leva da abbassare, venisse a trovarsi in luoghi fisicamente inaccessibili, sarà possibile dare origine ad una proiezione di noi stessi, diciamo una sorta di ectoplasma che, invisibile ed indisturbato, svolgerà il lavoretto al posto nostro. Fico, non vi sembra? Molto importante, comunque, sarà evitare di farsi scoprire dal nemico: la componente stealth ricopre un ruolo fondamentale, anche perché una volta scattato l'allarme, in breve tempo una miriade di "vigilantes", pistola alla mano, vi raggiungeranno e vi accerchieranno con una certa rapidità scaricandovi contro una pioggia di proiettili e rendendovi la fuga cosa piuttosto complicata. L'I.A. avversaria, in realtà, non è poi così sofisticata come sembra ed aggirare i nemici, anche senza utilizzo dei poteri, risulta tutto sommato agevole. Ciò che aggrava la situazione in caso d'allarme, alla fin fine, è la veemenza dell'attacco rivoltoci e soprattutto la quantità numerica di sentinelle che vi partecipano. Ovviamente l'arsenale che raccoglieremo lungo il cammino permetterà di stenderne parecchie e con una relativa facilità, ma la strategia migliore rimane pur sempre quella di agire nell'ombra ed evitare a tutti i costi gli scontri a viso aperto (MGS docet...). Utilizzare le armi, grazie al puntamento automatico, diventa semplice e divertente allo stesso tempo e la possibilità di aggiustare ulteriormente la mira grazie all'uso della levetta destra si rivela ulteriore incentivo al divertimento. Simpatico ma soprattutto utile il mirino del fucile di precisione che appare sulla destra dello schermo una volta imbracciata l'arma, una trovata che permette di avere costantemente la situazione sotto controllo e che consente spostamenti agevoli anche mentre si sta sparando. Molto apprezzata e molto spettacolare sarebbe stata la possibilità di combinare poteri psichici e potenza delle armi per dare origine a combinazioni d'attacco davvero devastanti e probabilmente questo è l'unico appunto negativo che ci sentiamo di rivolgere al sistema di gioco di Second Sight. Per il resto il titolo sfoggia doti veramente apprezzabili, coinvolge fin da subito e la sua trama intrigata e zeppa di colpi di scena spinge il giocatore a proseguire l'avventura senza mai una sosta. Bello. Bello davvero.

    Ottimi architetti

    La realizzazione tecnica sembra andare a braccetto con le buone meccaniche di gioco. Il comparto grafico denota qualità davvero apprezzabili: ambientazioni particolareggiate, ben costruite e gestite da un motore solido, senza tentennamenti, in grado di restituire ai nostri occhi architetture e spazi aperti ottimamente concepiti, frutto di un evidente studio condotto a priori. La notevole pulizia d'immagine ci rende la vita facile in ogni circostanza, permettendoci di scrutare in profondità i vari luoghi che ci circondano e mettendo in risalto anche il particolare più insignificante. Non vorremmo fare un paragone troppo azzardato, per carità, ma in certe occasioni, soprattutto dentro la clinica in cui Vattic riprende conoscenza, sembra quasi di stare all'interno della nave che in Sons of Liberty trasporta il nuovo Metal Gear. Non so se mi spiego... Azzeccata anche la gamma cromatica, composta da tonalità sempre piuttosto fredde ma che aderiscono alla perfezione allo stile visivo generale ed all'essenza psicologica della produzione. Un plauso va rivolto inoltre alle animazioni dei personaggi, sia quelle del nostro dottore, sia quelle degli avversari. Movimenti fluidi e convincenti che aiutano ad immedesimarsi oltremodo negli eventi che scorrono a schermo. Anche la colonna sonora svolge egregiamente la sua mansione: le musiche si rivelano sempre a tema e sottolineano molto bene le diverse situazioni con le quali verremo a contatto, supportate da effetti sonori altrettanto efficaci che riproducono al meglio i rumori ambientali ed il frastuono delle armi, il tutto supportato anche dalla codifica in Dolby Surround. Il parlato in inglese si fa apprezzare per una pregevole qualità d'interpretazione. Abbastanza deludente, invece, l'opera di localizzazione in italiano, che prevede dei sottotitoli tradotti in modo non proprio ortodosso, palesando numerosi errori di traduzione. In ogni caso nulla di così grave da compromettere la comprensione dei dialoghi. Tecnicamente un gioco che sa farsi rispettare sotto ogni punto di vista (o quasi...) e che potrebbe dare del filo da torcere a titoli molto più blasonati e reclamizzati. Staremo pazientemente a vedere.

    Un meritato applauso

    Solo tre parole: complimenti Free Radicals. Già, perché questa britannica software house pare proprio aver fatto centro nuovamente, realizzando un titolo di tutto rispetto, molto valido sia concettualmente che tecnicamente parlando. Storia intrigante ed atmosfere inquietanti racchiuse in ambienti poligonali davvero apprezzabili, curati nei dettagli e dipinti egregiamente. Il tutto sostenuto da un gameplay ottimo, che offre all'utente una facile gestione dell'azione e mette a disposizione una varietà di poteri, di mosse e di armi veramente notevole. Second Sight è un gioco coinvolgente, uno di quelli che non lasciano spazio alla noia e che anzi fila via una meraviglia, lasciandosi giocare tutto d'un fiato. Un titolo che regalerà momenti videoludici intensi e divertenti allo stesso tempo. Un gioco da provare assolutamente e che merita anche qualche chance d'acquisto.

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