Senran Kagura: Peach Beach Splash Recensione

Abbiamo provato il nuovo spin-off di Senran Kagura, uno sparatutto in terza persona ricco di fanservice, ma ironicamente povero di contenuti...

Senran Kagura: Peach Beach Splash Recensione
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Quello di Senran Kagura è un pruriginoso franchise nipponico che negli ultimi anni ha fatto molto parlare di sé a causa dell'elevato fattore "fanservice" che da sempre ne caratterizza i vari episodi e rappresenta la sua principale -per non dire unica- attrazione. Un prodotto di nicchia destinato quasi unicamente a una precisa fascia di utenza: quella che non si scompone dinanzi a qualche mutandina o alle generose rotondità delle shinobi, ma soprattutto in grado di approcciarsi col giusto spirito alle imbarazzanti situazioni proposte e al sottile gioco di vedo/non vedo tanto apprezzato dagli amanti del genere. Peccato appunto che l'indiscutibile fascino delle provocanti protagoniste non sia affiancato da un altrettanto solido impianto ludico, bensì da una struttura lacunosa, spesso affetta da gravi problemi di ripetitità e fluidità che non sembrano affatto impensierire lo sviluppatore. Una snervante carenza che per ragioni più che mai lapalissiane non urta nemmeno i fan, maniacalmente focalizzati e "surriscaldati" dai corpi freschi e sodi delle proprie waifu.
    Dopo una breve assenza dalla scena ludica, se si escludono i porting per PC della serie "Versus", il più noto brand di casa Marvelous e Tamsoft torna sui nostri schermi con un coloratissimo ed estivo sparatutto in terza persona, in cui le nostre amate shinobi dovranno sotterrare le classiche armi ninja e sfidarsi invece a suon di schizzi ed armi ad acqua. Si facciano dunque da parte i perbenisti (reali o d'occasione), perché Senran Kagura: Peach Beach Splash promette una dose ancora più sconvolgente di gemiti, posizioni acrobatiche, seni enormi in costante movimento, e tante altre piccanti caratteristiche del brand.

    Miss Shinobi Bagnata

    Collocato cronologicamente dopo i fatti di Senran Kagura: Estival Versus, questo nuovo episodio disponibile in esclusiva su PlayStation 4 vede le shinobi di casa Marvelous gareggiare contro la loro volontà nel bizzarro ed estivo torneo chiamato "Peach Beach Splash", un particolare evento che promette alla squadra vincitrice un premio irrinunciabile: l'oggetto dei propri desideri, qualunque esso sia. Volenti o nolenti, le guerriere elite di casa Hanzo, Gessen ed Hebijo, così come la ribelle Homura Crimson Squad e tutte le altre combattenti su cui abbiamo già sbavato nei precedenti titoli per PS Vita e Nintendo 3DS, decidono dunque di partecipare allo strampalato combattimento, ignare del reale e gravoso motivo per cui Rin e il sensei Kiriya le abbiano teletrasportate forzatamente alla sede del torneo. Una storia spensierata e priva di mordente, proposta come freddo contorno al frenetico gameplay, che si dipana in cinque diversi archi narrativi principali (uno per ogni scuola, più lo scoppiettante capitolo conclusivo) e una dozzina di brevi episodi secondari composti rispettivamente da 10 o 5 missioni ciascuno, purtroppo ridondanti e alquanto brevi. Certo, la storia non è mai stata il pezzo forte del brand, né a Marvelous serviva un pretesto per mettere in mostra le forme da capogiro delle proprie fanciulle, ma in particolare in questo episodio risulta davvero faticoso seguire gli eventi narrati fra una missione e l'altra, invero assai banali. Quand'anche il giocatore riesca a non abbandonare gioco e controller già dopo qualche ora, la sensazione è comunque che il titolo sia solo un mero preludio al neo-annunciato Senran Kagura Seven (o 7EVEN, se preferite), quasi una sorta di contentino con cui tenere impegnati i fan fino alla sua uscita, peraltro anticipata dal un logo fiammeggiante in una scena posta dopo i titoli di coda.
    Se la storia risulta debole e noiosa, il gameplay non si comporta troppo meglio. Come anticipato nella nostra introduzione, Peach Beach Splash è uno sparatutto in terza persona -o quantomeno vorrebbe esserlo- pertanto dimenticatevi tutte le mosse speciali e le trasformazioni delle eroine, severamente vietate dal buon maestro Kiriya.

    Le protagoniste hanno stavolta a disposizione un solo attacco melee, un po' legnoso ma utile per abbattere i manichini e gli altri ostacoli posti nelle varie missioni, e il getto d'acqua dell'arma in dotazione, il quale appunto varia a seconda della tipologia di pistola o fucile utilizzato: ciascun personaggio può infatti equipaggiare, a discrezione del giocatore, dieci armi diverse, le quali spaziano dalle pistole doppie, veloci e molto accurate, alla mitragliatrice, forse lo strumento più potente ed efficace del gioco, ma che richiede tempi di carica ben più lunghi. Una selezione davvero scarna e incomprensibile, che potrà essere triplicata attraverso l'acquisto di DLC a pagamento in parte già disponibili su PlayStation Store. Il solito e antipatico vizietto di Marvelous, insomma, che poteva anche funzionare per quanto concerne costumi, capigliature buffe e accessori vari, degli extra tutto sommato superflui e opzionali, ma che in questo caso penalizza fortemente l'armamentario del titolo e la diversificazione delle partite.
    In compenso, prima di ogni missione il giocatore può equipaggiare al personaggio selezionato un mazzo di carte (personalizzabile attraverso l'acquisto di bustine nell'apposito negozio), le quali forniscono ciascuna una skill di supporto o di attacco, a seconda della categoria e del grado di rarità.

    Giusto per fare qualche esempio, se alcune carte della glaciale Yumi permettono di scagliare contro gli avversari dei terribili proiettili di ghiaccio che danneggiano e congelano i malcapitati, la carta iniziale della bella Ryoki crea una barriera mobile attorno all'utilizzatore e azzera per alcuni secondi tutti i danni ricevuti. Una pregevole funzione che non solo apre le porte alla personalizzazione delle ragazze, ma soprattutto sprona la costruzione di mazzi bilanciati e strategie sempre più fantasiose ed elaborate, simili a quelle che adopereremmo, nel mondo reale, con card game del calibro di Magic o Yu-Gi-Oh!. Non è tutto, poiché persino i doppioni delle 810 carte disponibili hanno una peculiare utilità: sacrificando quelle doppie e inutilizzate, il giocatore potrà far salire di livello le armi più sfruttate, migliorandone i parametri di attacco, la gittata, la velocità di ricarica e così via, o magari incrementare i preziosi HP delle shinobi.
    Il titolo presenta infine due modalità secondarie: il multiplayer online, in cui gli utenti potranno sfidarsi in partite classificate e match liberi con una vasta gamma di regole da impostare, e le sfide "V-Road". Sulla prima scegliamo di non esprimerci poiché nei giorni scorsi, quindi precedenti al rilascio ufficiale, è stato alquanto difficile trovare degli avversari online; vi anticipiamo soltanto che il multiplayer appare un po' sbilanciato, in quanto i giocatori gareggiano coi propri deck: di conseguenza, chiunque abbia alle spalle un certo numero di ore godrà di un immediato vantaggio da non sottovalutare. Da parte nostra consigliamo quindi di dedicarvi al multiplayer online solo dopo aver completato la storia principale, o comunque quando sarete in possesso di un deck studiato a tavolino. La seconda modalità secondaria, detta V-Road Challenge, prevede invece una serie di tornei single player dalla difficoltà sempre crescente in cui il giocatore è chiamato a formare un team di cinque persone per vincere le varie coppe e sbloccare contenuti extra. Curiosamente, questa modalità secondaria ci è parsa già più divertente della campagna principale: se nelle missioni della storia si affrontano perlopiù manichini privi delle nostre stesse armi, quindi facilmente superabili, nelle sfide V-Road le uniche avversarie sono altre shinobi col medesimo equipaggiamento, per un tasso di difficoltà assai più elevato e appagante.

    Dressing Room e DLC

    Era piuttosto ovvio che Peach Beach Splash avrebbe presentato la consueta Dressing Room che in questi anni ha ispirato tanti altri franchise (incluso uno spin-off di Hyperdimension Neptunia). In questa stanza delle meraviglie potremo ancora una volta cambiare i costumi e le acconciature delle eroine, dando libero sfogo alla fantasia e alla perversione, poiché il gioco offre nuovamente la possibilità di "toccare" i corpi delle fanciulle e scatenarne le oscene (ma spassose) reazioni, senza però mai scadere -meno male- nell'hentai. Il pacchetto include di base una marea di costumi, accessori e capigliature, ma tantissimi altri potranno essere acquistati via DLC: già in questa prima settimana di lancio è stato infatti rilasciato un esorbitante quantitativo di extra a pagamento, il cui prezzo totale eclissa addirittura quello del gioco base e che nelle prossime settimane, a giudicare da quanto visto sul PlayStation Store nipponico (dove il titolo è già disponibile da qualche mese) lo supererà di quasi due volte.

    Data l'esclusività per PlayStation 4, Senran Kagura: Peach Beach Splash vanta i migliori modelli poligonali offerti sinora dai titoli della serie, almeno per quanto concerne le combattenti. Il character design dà però il meglio di sé nei bellissimi artwork sbloccabili al termine degli archi narrativi e delle missioni secondarie, e negli sporadici filmati d'animazione, i quali vantano una resa persino superiore a quella dell'anime omonimo. Sono invece le texture a lasciarci ancora volta l'amaro in bocca, la cui qualità è tutto fuorché omogenea: mentre alcune risultano luminose e sfoggiano colorati dettagli che ben si intonano col clima estivo della produzione, troppe sono ancora spoglie ed eccessivamente buie, in netto contrasto con le prime.
    Bene ma non benissimo per quanto concerne la colonna sonora, la quale, nonostante sia al 100% originale, non ci ha convinti appieno: alcuni temi risultano frenetici tanto quanto il gameplay, ma non tutti accompagnano degnamente l'azione. Non che serva dirlo, ma il titolo presenta infine un'unica traccia doppiata in lingua giapponese, peraltro magnifica e ricca di tutte le voci storiche che ci hanno accompagnati in questi anni, mentre menu e testi sono stati tradotti soltanto in lingua inglese, rispettando la consueta tradizione di Marvelous! Europe. Un ostacolo in realtà facilmente sormontabile, data la scarsa rilevanza rappresentata dai dialoghi nell'economia del gioco.

    Senran Kagura: Peach Beach Splash Senran Kagura: Peach Beach SplashVersione Analizzata PlayStation 4Senran Kagura: Peach Beach Splash è esattamente quello che ci aspettavamo: un gioco frenetico e colorato, ma contenutisticamente povero e orfano di un solido impianto ludico, che fa del becero fanservice il proprio cavallo di battaglia. Siamo infatti dinanzi a un prodotto che a primo impatto risulta facilmente spassoso, ma l’entusiasmo iniziale lascia il posto alla noia dopo alcune ore a causa di una ripetitività che da sempre caratterizza le incarnazioni del franchise. Pertanto, a meno che il giocatore non sia già uno sfegatato cultore della serie e più in generale delle procaci fanciulle 2D, il titolo non riesce a tenere incollati allo schermo per tutte le 12-15 ore richieste per il suo totale completamento. Se siete appunto estimatori del brand, aggiungete un punto al voto finale e godetevi (senza lasciare il joypad, sia chiaro!) il nuovo trastullo propostovi dallo sviluppatore nipponico Tamsoft. Chiunque sia invece alla ricerca di uno sparatutto vivace e tinteggiato, ma soprattutto competitivo, ricco di contenuti e di frequenti aggiornamenti, farebbe meglio a orientarsi altrove. Qualora rientriate in questa categoria, siamo convinti che sappiate già a quale porta bussare, ma se così non fosse, ve la indichiamo noi: quella dello sgargiante e inimitabile Splatoon.

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