Recensione Seven Blades

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Recensione Seven Blades
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Introduzione

Di samurai e ninja, nell'ambito dell'attuale mercato videoludico, ultimamente se ne sono visti ben pochi. Salvo la fugace apparizione di Kengo, e ultimamente le voci su relativo seguito (nonché sull'atteso Tenchu 3), nessun altro titolo si è proposto di far parlare dell'affascinante oriente.

Ad aggiungersi alla non troppo nutrita schiera di giochi con ambientazione orientale antica, arriva adesso 7 Blades, nuovo prodotto di Konami.

Gli eroi della leggenda

Come avrete avuto modo di capire, le vicende si svolgono nel Giappone medievale, in misteriose e affascinanti terre. L'ambientazione e i fatti narrati si allontanano decisamente dallo sfrenato realismo e vogliono invece incentrarsi sull'aspetto mistico e magico della cultura orientale, volgendo la loro attenzione su magie e spade incantate. La storia del gioco si basa su un'antica leggenda Giapponese, riguardante un misterioso gruppo religioso deciso a prendere il controllo dell'isola di Dejima.

La leggenda narra che ogni singolo uomo mandato ad indagare sui loschi piani della malvagia setta, sarebbe misteriosamente scomparso. Adesso toccherà a voi scoprire cosa si nasconde dietro l'intricata cospirazione.

L'avventura potrà essere giocata con due personaggi, selezionabili tra la sedicente Yuri, e l'abilissimo Gokurakumaru. Prevedibilmente ogni personaggio conterà su un proprio stile di combattimento enormemente differente; ciò permetterà un approccio al gioco totalmente differente a seconda della vostra scelta.

Gokurakumaru è abilissimo nel combattimento ravvicinato, e può contare quindi sia su una vasta serie di colpi a mani nude, che permetteranno di stordire o sbilanciare i vostri avversari, sia su un'incredibile destrezza nel maneggiare le spade. A vostra disposizione avrete sette diverse lame (da cui anche il nome del gioco), che si renderanno mano a mano disponibile col proseguire dell'avventura. Ogni spada conterà su caratteristiche diverse, nella velocità d'utilizzo, nella potenza e nel raggio d'azione. Inoltre avrete l'opportunità di utilizzare una mossa speciale diversa per ogni arma.

La giovanissima Yuri dovrà invece contare sulla sua destrezza e basarsi sul combattimento a distanza. Velocissima combattente, sarà in grado di utilizzare al meglio ben otto tipi di armi da fuoco. I suoi riflessi vi permetteranno di schivare i colpi nemici e di allontanarvi dalla massa dei nemici per poi riempirli di proiettili quando tenteranno di avvicinarsi. È logico aspettarsi uno stile più lento, sia dovuto ai tempi di ricarica delle armi, sia dovuto al tempo che passerete fuggendo dai nemici più potenti nel disperato tentativo di trovare qualche munizione per un'arma più potente della semplice pistola di base.

Gameplay

Tralasciando adesso le caratteristiche e le differenze fra i personaggi, veniamo al Gameplay. Inizialmente appare semplice e pulito, divertente e spettacolare. Andando avanti nel gioco si finisce inevitabilmente con lo scoprire alcuni difetti veramente fastidiosi: gli attacchi portati a segno se si utilizza il personaggio maschile sono troppo spesso lenti e il sistema di puntamento non ottimale farà sì che vi troviate a fendere l'aria mentre l'assurdo numero di nemici che vi assalirà senza pietà. Il sistema delle inquadrature non è di facile utilizzo, e in ambienti stretti, dove la libertà di movimento è limitata, vi troverete troppo spesso a non vedere i nemici che vi minacciano in quel momento, e addirittura potrete non distinguere chi vi sta colpendo. Oltre alle imperfezioni tecniche il gioco presenta anche molti difetti stilistici e alcune disattenzioni non da poco. L'elemento più snervante consiste nel fatto di vedervi arrivare addosso ondate di nemici tutti uguali, che spesso si muovono all'unisono, e che cadono sotto i vostri colpi nello stesso identico modo.

Spesso inoltre disprezzerete la troppa innaturalezza dei movimenti, sia vostri che degli avversari.

Per ultimo, non ometto la caduta di stile avvenuta nell'inserire come oggetti curativi vari cibi. Nel mezzo di uno scontro vedersi lanciare al volo dal vostro fido assistente le più disparate pietanze per poi sentire il rumore dei vostri morsi non risulta né umoristico né piacevole.

Conclusioni

Seven Blades è un prodotto valido, ma con delle carenze troppo grandi perché possa riuscire a sfondare.

Un più attenta gestione del sistema di controllo avrebbe sicuramente aiutato, ma sarebbe comunque rimasto il senso snervante di ripetitività che purtroppo affligge questo titolo. Una maggiore differenziazione fra i nemici, un'impostazione che lasci anche spazio alla riflessione, invece che alla pura e semplice azione, avrebbero fatto migliorare molto il gioco. Purtroppo dovremo aspettare ancora per avere un gioco ambientato nell'antico oriente degno del nome di capolavoro.

Per ora alleniamoci con questo.

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