Recensione Seven Samurai 20XX

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Recensione Seven Samurai 20XX
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS2
  • Videogioco o Colossal Hollywoodiano?

    Prendete il più acclamato regista
    orientale; prendete uno dei suoi film più apprezzati e proiettate in un prossimo
    catastrofico futuro le vicende narrate da questa pellicola; fate rappresentare
    questo futuro dalla matita di uno dei più grandi illustratori europei e
    accompagnate il racconto con le musiche di un noto musicista giapponese. Per
    quanto possa sembrare strano da questo mix otterrete un videogioco: Seven
    Samurai 20XX, l' ultima fatica di Sammy Studios, un gioco alla cui
    realizzazione ha partecipato un cast di stelle del cinema, della musica e del
    fumetto da lasciare a bucca aperta. La sceneggiatura si ispira a "I sette
    samurai" di Akira Kurosawa ed è stata scritta "a quattro mani" con il figlio del
    compianto maestro, Hisao Kurosawa, presidente della Kurosawa Production. Il
    character design è stato affidato a niente meno che Moebius, noto al grande
    pubblico non solo per le sue opere a fumetti ma anche per le collaborazioni con
    il mondo del cinema (per "Il quinto elemento" e "Alien") e le musiche sono
    affidate a Ryuichi Sakamoto, vincitore dell'Academy Award per le musiche de
    "L'Ultimo Imperatore" di Bernardo Bertolucci. Per concludere il gameplay è
    curato da quella Sammy che tanto è apprezzata in tutto il mondo per il
    bellissimo picchiaduro 2D Guilty Gear, prossimo ad arrivare alla terza
    incarnazione su PS2.

    Sette guerrieri per un
    villaggio in pericolo

    Siamo in un momento imprecisato del 21° secolo; la razza
    umana sta vivendo un periodo storico molto simile al medio evo, in cui è
    dominata da una nuova razza, gli Umanoidi, esseri in parte biologici e in parte
    meccanici che hanno sviluppato oltre a una smisurata forza fisica anche una
    serie di poteri paranormali. Questi esseri vivono in enormi fortezze iper
    tecnologiche simili agli antichi manieri dei feudatari e amministrano la loro
    giustizia tramite gli "Agenti", esseri umani che hanno rinnegato la loro razza
    per mettersi al completo servizio dei nuovi dominatori. Attorno alle fortezze
    sorgono i villaggi degli esseri umani ormai ridotti all'impotenza e costretti a
    vivere degli "scarti" dei propri aguzzini. In questo oscuro periodo vivono i
    Samurai, guerrieri senza padrone che combattono il male e l'oppressione; uno di
    questi paladini della giustizia è Natoe, un giovane spadaccino il cui scopo
    nella vita è la difesa della libertà di ogni essere vivente. Un giorno Natoe si
    imbatte in un gruppo di esseri umani in fuga da un Umanoide di nome Zex; forte
    delle sue due spade il nostro eroe ingaggia uno scontro furioso con l'enorme
    automa e riesce a ferirlo e a metterlo in fuga. Gli uomini ringraziano Natoe e
    gli chiedono un ulteriore aiuto: il villaggio in cui vivono corre un grave
    pericolo a causa di una ragazzina di nome Hinata (il cui destino è di custodire
    il preziosissimo tesoro che potrebbe salvare gli esseri umani o dare il dominio
    assoluto ai loro acerrimi nemici) che si nasconde proprio nel piccolo borgo. Il
    villaggio è protetto dall'anziano samurai Kambei ma, a sua opinione, sono
    necessari sette samurai a garantire una sufficiente difesa; gli uomini chiedono
    quindi a Natoe di difendere il loro villaggio e di aiutarli a trovare gli altri
    cinque samurai. Riusciranno Natoe e Kambei a trovare gli altri guerrieri?
    Potranno contrastare l'attacco degli umanoidi e salvare il villaggio? Quale
    mistero cela la taciturna Hinata?

    Ok, ma il gioco?

    Seven Samurai 20XX è uno Slash'em Up
    tridimensionale in cui impersonate lo spadaccino "purtroppo" solitario Natoe. Il
    "purtroppo" si deve all'assoluta mancanza di altri personaggi giocabili:
    nonostante ci siano sette protagonisti, ognuno con una storia, un carattere e
    uno stile di combattimento proprio, l'unico utilizzabile nello Story Mode è
    appunto Natoe... Il gioco è diviso in undici capitoli, in cui dovrete aprirvi la
    strada tra orde di umanoidi fino a giungere all'immancabile boss di fine
    livello. Per combattere Natoe ha a disposizione la sua fida Katana, con cui
    realizzare una vastissima serie di combo mediante la pressione del tasto
    quadrato e della leva analogica sinistra; inoltre, quando un'apposita barra è
    carica al massimo, si può attivare la tecnica di combattimento Nitoh Ryu con cui
    Natoe, sfoderando una seconda spada, si trasforma in una furia di fendenti
    praticamente impossibili da evitare. Per caricare la barra del Nitoh Ryu ci sono
    vari metodi: il primo e più semplice è attendere: ci vuole sicuramente un po'
    di tempo ma il risultato è assicurato. Una ricarica completa e immediata di
    questa barra è il premio per l'esecuzione di una Just Guard, che si ottiene
    parando un colpo di un vostro avversario mediante la pressione del tasto
    triangolo. La barra si ricarica parzialmente eseguendo il Just Attack o il Just
    Step; il primo è un attacco che si esegue dalla lunga distanza premendo il tasto
    di attacco contemporaneamente alla leva di comando; permette di effettuare uno
    scatto nella direzione indicata e di colpire il nemico in quella traiettoria. Il
    Just step invece permette a Natoe di scattare alle spalle del proprio avversario
    premendo il tasto X e la leva direzionale. L'esecuzione di Just Guard, Step e
    Attack permette di ricaricare la barra anche durante il Nitoh Ryu mode e quindi
    è possibile prolungare quest'attacco praticamente all'infinito. La quantità di
    nemici da affrontare durante un combattimento varia da poche unità a qualche
    decina in contemporanea sullo schermo; è inutile dire che con pochi avversari è
    abbastanza semplice impostare uno scontro "tecnico" ma, con l'aumentare dei
    nemici, i combattimenti si riducono purtroppo ad una nevrotica pressione del
    tasto attacco intervallato da qualche tentativo di difesa e di fuga. I primi
    livelli di gioco sono dedicati alla ricerca dei compagni d'armi: dovrete
    visitare molte aree dei ghetti che circondano la fortezza degli umanoidi. In
    alcuni di questi livelli dovrete parlare con gli abitanti del posto per ottenere
    informazioni sulla possibile locazione di un samurai; in realtà i dialoghi e le
    informazioni che ottenete risultano parecchio inutili, poiché la strada è in
    ogni caso una sola anche nei livelli più lunghi da esplorare. E' possibile
    qualche volta cimentarsi in una sub quest che ha come obiettivo la sconfitta di
    un nemico nascosto nello stage che state affrontando; se completerete con
    successo queste sfide potrete utilizzare il nemico affrontato nel versus mode
    che si attiva una volta completato il gioco. E' presente nel gioco anche una
    piccolissima componente RPG; quando completate uno stage il computer analizzerà
    i vostri dati di combattimento e potenzierà leggermente il parametro più debole.
    Quello che veramente piace di Seven Samurai 20XX è la trama: il gioco si
    sviluppa come se fosse una serie animata giapponese; ogni stage è un episodio
    vero e proprio, a volte avvincente a volte commuovente. Il mistero che avvolge
    la piccola Hinata, il destino del villaggio e la ricerca dei valorosi samurai
    stimolano il giocatore a proseguire nel gioco. In effetti la trama del gioco
    sembra essere l'unico elemento di un certo interesse in questo titolo: il
    gameplay di Seven Samurai 20XX è davvero molto limitato, a tratti irritante. Si
    passano mezz'ore a premere continuamente il tasto di attacco tentando di
    eliminare l'esagerata quantità di nemici presenti sullo schermo; il Nitoh Ryu
    mode peggiora ulteriormente le cose, poiché ad ogni colpo corrisponde un effetto
    di illuminazione; quando i nemici sono tanti (e capita spesso) i bagliori
    rendono davvero impossibile l'interpretazione di quanto accade sullo schermo.
    Le combo che si possono eseguire sono tanto difficili da realizzare e da gestire
    in combattimento quanto inutili nel momento in cui ci sono troppi nemici. Le
    fasi di esplorazione sono lunghe e noiose; il loro unico scopo è di giungere in
    un luogo preciso vedere una cut scene in cui vi sarà indicato il posto
    successivo da raggiungere e così via fino al raggiungimento di un Boss. La
    monotonia delle fasi di ricerca e di esplorazione verrà interrotta molto spesso
    dai caricamenti di cui questo gioco abbonda; pensate che bisogna attendere anche
    per consultare la mappa dello stage. I combattimenti con i Boss sono degni di
    altrettante lodi; essendo difficile gestire Natoe è altrettanto arduo impostare
    una strategia efficace per affrontare il nemico; insomma ci si riduce come
    sempre ad attivare il Nitoh Ryu mode e a colpire il nostro nemico in guardia
    fino a quando non si esaurisce la sua barra di guardia e rimane indifeso.

    Grafica e Sonoro

    Se la situazione sembra drammatica la grafica non aiuta a risollevare
    le sorti di SeveSamurai 20XX. Come sempre la parte dedicata alla trama è la
    parte migliore del gioco: le cut scene sono realizzate molto bene come regia e
    sceneggiatura, un po' meno bene come modelli poligonali. I filmati in Computer
    Grafica sono brevi e poco ispirati: generalmente si limitano a offrire una
    panoramica sugli elementi salienti del paesaggio. Dove invece è difficile
    trovare dei lati positivi è nella grafica ingame: i fondali sono approssimativi,
    con poche texture (anche se abbastanza definite) e privi di elementi di
    contorno; i nemici sono pochi (se non si contano i molti samurai) e hanno
    pochissime animazioni a disposizione. Ma ciò che lascia senza parole sono i cali
    di frame rate. Si passa linearmente da un frame rate altissimo con qualche
    nemico sullo schermo ad un'immobilità pressoché assoluta con un nutrito numero
    di avversari da affrontare. L'utilizzo smodato di luci durante il Nitoh Ryu
    Mode rallenta ancor di più l'azione e la rende praticamente incomprensibile. Il
    sonoro è fortunatamente su un livello leggermente superiore; il parlato delle
    Cut Scene è ben recitato e anche l'adattamento dei dialoghi dal giapponese
    all'inglese è riuscito. Le musiche di Sakamoto (che si limitano alla colonna
    sonora del filmato iniziale e alla musica dei titoli di coda) fanno bene il loro
    lavoro e gli effetti sonori... beh ci sono, anche se non sono particolarmente
    evocativi.

    Amare
    conclusioni

    Non si può assolutamente parlare in maniera positiva di Seven
    Samurai 20XX: i pregi maggiori di questo gioco sono da ricercarsi ovunque tranne
    che nel gioco stesso: una buona trama, qualche personaggio ben caratterizzato e
    disegnato e delle musiche orecchiabili sono gli unici veri pregi di un gioco
    noioso quasi sempre e frustrante per quel che resta. Il sistema di combattimento
    è sviluppato male e la componente esplorativa è priva di contenuti. Rigiocarlo è
    possibile, visti gli extra e i bonus che sono presenti nell'avventura
    principale ma dubito che in molti avranno voglia di ripetere l'esperienza,
    magari ad un livello di difficoltà maggiore. Un gioco da consigliarsi soltanto
    agli appassionatissimi di Slash'em up e di manga; per il resto un inatteso
    fiasco di casa Sammy.

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