Recensione Shinobido:storie di ninja

Storie di ninja tascabili

Recensione Shinobido:storie di ninja
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  • Psp
  • Medioevo portatile

    Shinobido - Storie di Ninja è la versione portatile di un action/stealth ambientato nel medioevo giapponese che fece la sua prima comparsa su Playstation 2 durante i primi mesi del duemilasei. Lo scopo di Spike, il team che ha sviluppato l'originale “Shinobido - Way of the Ninja” era quello di proporsi come valida alternativa all'ormai veterano concorrente, quel “Tenchu” che nel 1998 ha inaugurato un nuovo modo di concepire le avventure dei neri assassini al servizio degli Shogun. Purtroppo la marcatissima somiglianza con il rivale ed una realizzazione tecnica mediocre hanno relegato nell'ombra Shinobido ed il suo nome si è confuso nella miriade di giochi di media fattura del parco giochi di Playstation 2. L'avvento di una versione portatile di Shinobido, sebbene sia testimonianza del costante malcostume di convertire titoli del passato prossimo in versione handheld, potrebbe rivelarsi un toccasana per il parco giochi di Playstation Portable: l'inossidabile Tenchu, infatti, ha fatto un esordio tascabile deplorevole. Visuale ridotta, controlli inadeguati e gameplay scarno sono i punti deboli di un avventura di Rikimaru ed Ayame tutt'altro che memorabile.
    Shinobido ha la possibilità di imporsi con una certa facilità come titolo di riferimento di un genere che mescola azione, strategia, ambientazione e sceneggiatura, una somma di ciò che la maggior parte dei giocatori cerca in un videogame....

    Silenzioso e Letale

    In Shinobido il giocatore impersona il ninja Goh, protagonista anche del precedente episodio; ancora una volta l'assassino dovrà mettersi al servizio dei bellicosi Shogun della provincia di Utakata e per loro compiere le più silenziose nefandezze che il medioevo nipponico abbia mai visto.
    La modalità storia di questo gioco ci permette di visualizzare una mappa del Giappone su cui è disegnato un percorso diviso in tappe e bivii. A ciascuna di queste soste forzate corrisponde una missione: gli obbiettivi sono canonici e comprendono il consueto assassinio di un noto esponente della nobiltà o il furto di un oggetto custodito in un palazzo oltre ad altri generi di incarichi leggermente “alternativi”, come il trasporto di oggetti di valore o la scorta del nostro cliente in un pericoloso viaggio.
    Come sempre avremo a disposizione, oltre alla fidata Katana, un vasto repertorio di gadget da vero assassino dell'ombra che comprendono trappole esplosive, fumogeni, differenti pergamene magiche nonchè l'immmancabile rampino da utilizzare durante le scalate; al nostro arsenale si possono poi aggiungere le armi lasciate al suolo dai nostri avversari sconfitti.
    Il sistema di controllo del nostro ninja è realizzato con cura, anche se non è esente da un paio di difetti che vanno “tamponati” con un po' di pratica: il tasto X consente di effettuare vari tipi di salto oltre al classico balzo in avanti. Se lo si preme mentre si corre paralleli ad una parete, per esempio, si ottiene come risultato la corsa lungo il muro “alla Prince of Persia” (con tanto di passaggi di parete in parete); in modo molto simile è possibile balzare di muro in muro fino al cornicione di un palazzo e rimanere poi aggrappati a quest'ultimo. Il tasto X, infine, se premuto in concomitanza con il tasto dorsale R consente di rotolare sul pavimento nella direzione indicata con il Dpad.
    Il tasto “Triangolo” ha varie funzioni, tutte legate ad attacchi speciali: con esso si effettua la classica aggressione silenziosa giungendo di soppiatto alle dell'avversario oppure si possono effettuare un'altra serie di mosse speciali come la proiezione o lo sgozzamento. A differenza di Tenchu, in cui un nemico poteva essere “aggredito” alle spalle solo se non allertato, in Shinobido è possibile effettuare questa tecnica anche quando l'avversario è conscio del pericolo che corre. Ciò che non è garantito, invece, è il successo di questa tecnica, e questo risultato varia in funzione di quanto il vostro nemico è in stato di allerta.
    Se si tenta un'aggressione alle spalle di un samurai conscio del pericolo che corre è lecito aspettarsi una reazione, nella maggio parte dei casi in grado di vanificare i nostri sforzi ma non solo. Il duello può rivelarsi estenuante per Goh che potrebbe rimanere immobile ed ansimante per qualche secondo (così come la sua vittima).
    Ma allora come si fa a valutare questo fondamentale parametro? Sul lato superiore dello schermo vengono visualizzati delle icone (occhi stilizzati) che identificano lo stato di “vigilanza” dei nemici più vicini. Nella loro semplicità questi segnalatori contengono moltissimi dati sullo stato dell'avversario come la sua distanza (più l'occhio è visibile più il nemico è vicino) il suo stato (grigio-inerte, blu-sospettoso, rosso-aggressivo) e sulle sue “attività” (l'occhio che si muove indica la pattuglia e quando brilla indica che siamo stati individuati).
    Il sistema di combattimento di Shinobido si basa sugli attacchi che si effettuano con i tasti Quadrato e Triangolo combinati ai movimenti con lo stick analogico. Alle semplici combo effettuabili fin dall'inizio dell'avventura potremo affiancare nuove tecniche che apprenderemo completando le missioni. Al termine dei nostri incarichi, infatti, vengono assegnati dei punti esperienza in quantità direttamente proporzionale alla bontà del nostro operato. Il conseguimento di un sufficiente quantitativo di tali punti porta al canonico aumento di livello e miglioramento di parametri del nostro personaggio e permette di apprendere nuove tecniche sempre più efficaci. L'ottenimento di risultati particolarmente brillanti, inoltre, premia con lo sblocco di un nuovo guerriero alleato da utilizzare sia durante lo story mode che nelle partite in Multiplayer.
    Le modalità di gioco che esulano dallo story mode sono a dire il vero un po' limitate: oltre alla battaglia wireless per quattro giocatori in rete locale (su scenari preimpostati o su mappe create con un editor interno al gioco) troviamo soltanto la “Missione Singola” che permette di rigiocare una delle avventure già completate per migliorare il punteggio conseguito in precedenza.

    Un ninja impacciato

    Shinobido ha dei gravi difetti figli di una programmazione poco curata: l'interazione tra Goh ed il fondale è troppo imprecisa e la vasta gamma di azioni che il nostro eroe può compiere, mescolata alla dubbia qualità delle collisioni, provoca frequenti situazioni di confusione, specie negli stages strutturati a dungeon o in quelli ad ambientazione cittadina. Altrettanto ingestibile è il combattimento con uno o più avversari, complice una telecamera che riprende l'azione coprendo buona parte dell'avversario. Sempre a proposito della telecamera c'è da evidenziare sia la grande imprecisione che la difficoltà di variare l'inquadratura manualmente: troppe volte capita di trovarsi ad osservare l'azione senza riuscire a capire cosa sta succedendo e altrettante volte ci si aspetta di vedere l'inquadratura ruotare e visualizzare l'area dello schermo in cui si svolge l'azione senza che però questo succeda... La regolazione manuale della telecamera funziona in modo ottimale fino a quando questa operazione si effettua “da fermi”; durante la corsa o mentre si cammina accucciati la rotazione della visuale avviene in modo tutt'altro che intuitivo e provoca, almeno durante le prime partite, più di qualche problema.
    A questi difetti strutturali si aggiungono piccoli problemi “di contorno”, come la carenza della trama e la varietà delle missioni che, nonostante il numero, perdono il loro fascino originale non appena iniziano a ripetersi gli obbiettivi da conseguire, il che accade piuttosto in fretta...

    Tecnica

    Shinobido non eccelle nemmeno sotto il punto di vista tecnico: i modelli poligonali dei personaggi sono ben fatti ed animati con altrettanta cura ed inoltre va segnalata la buonissima varietà sia visiva che comportamentale degli avversari (ci sono persino dei giganteschi orsi bruni); l'azione, infine, viene visualizzata con framerate alto e costante.
    Se i problemi di telecamera di cui abbiamo già parlato ampiamente possono essere superati con un po' di pazienza ed altrettanto allenamento, sulla sulla povertà delle ambientazioni non possiamo però soprassedere: la visuale è leggermente più profonda di quella del rivale Tenchu (che, ricordiamo, limitava il campo visivo del ninja agli oggetti distanti un palmo dal suo naso...) ma gli oggetti che compongono gli scenari di combattimento sono quanto di più povero si sia visto negli ultimi mesi su Playstation Portable. L'effetto finale è alquanto modesto.
    La colonna sonora è composta da piacevoli motivi capaci di mixare le atmosfere orientali ad un ritmato techno; oltre a questi potremo ascoltare i classici rumori passi felpati da ninja, clangori di spade che si intrecciano ed i lamenti dei nostri nemici mentre li sgozziamo... tutto nella norma.

    Shinobido:storie di ninja Shinobido:storie di ninjaVersione Analizzata PSPShinobido è un prodotto potenzialmente vincente minato da una programmazione lacunosa e da una generale incuria nella cosmesi. Ciononostante gli appassionati di questa tipologia di videogiochi potrebbero soprassedere sui problemi di collisioni e telecamere e riuscire comunque a divertirsi con questo titolo; le buone idee implementate nel gameplay lo rendono comunque un titolo a tratti piacevole ed il discreto numero di missioni (purtroppo a tratti un po' ripetitive) mantengono l'interesse vivo per un tempo sufficiente.

    5.5

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