Recensione Silent Hunter 3

Il terrore dei mari ritorna dopo 2 anni

Recensione Silent Hunter 3
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • Ubisoft alla riscossa

    Sono pochi i videogiochi che tentano di simulare le azioni di un sottomarino, ancora meno sono quelli che ci riescono (com’è successo con il mediocre Silent Hunter 2) ma finalmente Ubisoft si è riscattata dal suo precedente fallimento sfornando un vero e proprio capolavoro del genere, Silent Hunter 3.
    Silent Hunter 3 si rifà precisamente ai combattimenti degli U-Boat tedeschi contro quelli alleati durante la seconda guerra mondiale ricreando gli scenari di battaglie veramente accadute come l’affondamento del Bismark o il raid nel porto inglese di Scapa Flow.

    Un tuffo nel blu

    Il cuore del gioco è sicuramente la modalità carriera, nella quale vi verrà chiesto subito a quale battaglione di U-Boat (veramente esistiti) vorrete arruolarvi e l’anno da cui cominciare la vostra “carriera” nella marina tedesca visto che sarà possibile seguire gli avvenimenti sin dall’inizio della guerra come sarà possibile partire pressocchè dalla fine; prima di entrare in acqua vi verrà data la libera scelta tra i numerosi sottomarini selezionabili (catalogati in base all’anno in cui avete scelto di avventurarvi e al battaglione al quale vi siete uniti) e la prima missione di pattugliamento.
    Una volta entrati in mare il disorientamento è tanto e il prendere confidenza con i comandi del gioco non è un’impresa facile, viene in vostro aiuto un consistente elenco di tutorial video che spiegano come ovviare a qualunque problema, dal problema del “come girare a sinistra” al problema del “cosa devo fare se ho un cacciatorpediere che corre a tutta manetta verso di me”

    Le missioni non fanno acqua

    Le succitate missioni, per la maggior parte dei casi, si atterrano al raggiungere un determinato settore della mappa e pattugliarlo con il nostro U-Boat in cerca di squadroni nemici da abbattere.
    Non credete che l’abbattere una nave nemica sia una cosa facile, prima di tutto bisogna considerare che la struttura di un sottomarino è estremamente fragile, perciò basteranno pochi colpi per trasformare il mare intorno a voi nella vostra tomba.
    Altra cosa di cui bisogna tener conto prima di affiorare in superficie e sparare è l’ottima I.A. del nemico, un mercantile, per esempio, se ci avvista, di sicuro non rimarrà lì a guardarci o scappare,ma chiamerà in suo soccorso navi alleate con un volume di fuoco maggiore.
    Perciò per portare a casa la pelle è necessario stare il più possibile con la testa sott’acqua e fare in modo che i motori non facciano troppo rumore, questo procedimento potrà portare via molto del vostro tempo e se non si ha una estrema dose di pazienza raramente Silen Hunter 3 darà delle soddisfazioni.

    Più vero del vero

    Come succitato, l’Intelligenza dei nemici e dei nostri alleati è una delle migliori mai viste in un videogioco, se durante una pattuglia incontrate un aereo in ricognizione, quest’ultimo non tarderà a chiamare i caccia bombardieri e altre navi, tutti muniti di bombe di profondità e nel caso veniate scoperti mentre puntate un mercantile avversario, questo fuggirà rendendo vani il lavoro delle ultime 2 ore! (esperienza personale ndr)
    Tuttavia il realismo è completamente personalizzabile:
    ai livelli più bassi il gioco farà di tutto per venirvi in soccorso, mirerà per voi, renderà il mare più docile e le condizioni metereologiche clementi nei vostri confronti.
    Alzando il livello di difficoltà Silent Hunter 3 mostra tutte le sue carte facendo vedere una cura nella simulazione della realtà senza eguali:
    Quando precedentemente dovevamo soltanto premere un tasto per far partire un siluro verso il bersaglio, adesso bisognerà tracciare con matita, righello e compasso (virtuali) le traiettorie e le rotte su una cartina dell’epoca situata a bordo.
    Anche le condizioni metereologiche ci saranno per la maggior parte dei casi avverse, creando onde con il solo intento di sbatacchiarci contro una banchina o uno scoglio e organizzando piogge torrenziali che limiteranno di molto la visibilità ritardando la nostra reazione di fronte ad un nemico (senza considerare la che il sommerigibile non starà mai fermo), e il fatto che dovremo persino tener d’occhio l’indicatore del carburante è a dir poco terrorizzante!

    Ping....ping....ping fa il radar

    L’aspetto tecnico più curato i Silent Hunter 3 è di sicuro il sonoro.
    Per ogni avvenimento che accadrà sullo schermo i programmatori hanno abbinato un suono diverso, quando si è sommersi si ha addirittura una sensazione di claustrofobia da quanto i gli echi dell’acqua e gli screpitii della lamiera siano riprodotti perfettamente, per non parlare del panico di quando un colpo di cannone o un siluro nemico di colpiscono, le lamiere ruggiranno e l’equipaggio sarà in preda al panico urlando, piangendo e persino pregando!
    Il parlato (che per la cronaca non è stato tradotto in italiano nessuna parte del gioco) è disponibile in inglese e in tedesco ed è interpretato in maniera eccellentesia per quanto concerne l’equipaggio che i nemici.

    Nel blu dipinto di blu

    Tecnicamente Silent Hunter 3 non eccelle ma fa sempre la sua porca figura (ohibò che linguaggio NdVlad) sfoggiando una gestione dell’acqua eccellente in tutte le evenienze ( mare calmo, mosso, molto mosso ecc...) e gestisce a puntino ogni aspetto della superficie facendo increspare le onde, riflettere le porzioni ci costa e le navi che, solcando le acque, lasciano una scia di schiuma abbastanza convincente.
    Un occhio di riguardo è stato sicuramente usato per la realizzazione dei sottomarini, sia esternamente, ricreando i riflessi dell’acqua quando il mezzo è sommerso, sia internamente visto che, attivando la visuale interna ci sarà consentito entrare nel sottomarino ed esplorarlo come faremmo in un normale sparatutto in soggettiva; qui saltano subito all’occhio la quantità allarmante di leve, contatori, manopole e quant’altro formati da una buona complessità poligonale e tutto ricoperto da texture di ottima fattura. All’interno del mezzo ci sarà ovviamente l’equipaggio (che tramite un’apposita schermata sarà completamente smistabile e gestibile come in un piccolo minigioco manageriale), il quale non starà fermo sull’attenti, ma starà svolgendo le sue normali funzioni di cannoniere, navigatore e così via con animazioni più che convincenti. Sarà anche possibile impartire ordini o chiedere di fare rapporto ai vari addetti semplicemente ciccando sopra di loro.

    Silent Hunter 3 Silent Hunter 3Versione Analizzata PCSiamo finalmente arrivati alle conclusioni, di sicuro non sfugge all’occhio che Silent Hunter 3 è un prodotto molto ambizioso e la maggior parte di queste ambizioni sono state sicuramente raggiunte, complice la maniacale ricerca del realismo, un realismo tale da far calare il giocatore in situazioni completamente estranee a lui, un atmosfera che non fatica a farci sentire in mezzo al mare circondati da nemici allertati armati di tutto punto, o un sistema di controllo talmente macchinoso da farci sentire veramente ai comandi di un U-Boat. Tutto questo per i veri maniaci (e per maniaci intendo quelli che allagano la propria casa prima di mettersi al PC) è sicuramente il gioco perfetto ma, può essere anche il suo maggior difetto, vista la scarsa diffusione di questo genere, di appassionati non ce ne saranno molti e sfornare un prodotto così “di parte” non è certo una bella mossa quando il videogiocatore medio vuole solo un gioco che gli permetta di mirare e sparare.

    7.5

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