SingStar Celebration Recensione: cantiamo insieme

La serie musicale di Sony torna con SingStar Celebration, nuovo gioco della collana PlayLink per PlayStation 4.

SingStar Celebration Recensione: cantiamo insieme
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  • PS4
  • PS4 Pro
  • Era un bel po' di tempo che non si vedeva in giro, il "karaoke" made in Sony, quel Singstar che all'epoca della PlayStation 2 aveva convinto davvero tutti a cantare a squarciagola di fronte allo schermo della TV: anche il cugino timido che di solito se ne sta zitto zitto in un angoletto.
    Grafica coloratissima, stile da vendere, e tanti "capitoli" (monografici o meno) con delle ottime tracklist: questa era la formula del successo di uno dei brand più conosciuti ai tempi del vecchio "monolite nero".

    Poi sono passati gli anni, è scoppiata la bolla dei giochi musicali (facendo calare a picco sia Guitar Hero che Rockband, che non si sono mai più ripresi), e in qualche modo questa fase di stanca deve aver influito anche sull'indice di gradimento di Singstar. Si conti poi che il capitolo uscito su PS4 era abbastanza discutibile in quanto a struttura, contenuti e interfaccia, e la frittata è completa: tre anni fa Singstar è stato cacciato dal locale, allontanato dai buttafuori di Sony, consapevoli che era davvero arrivato il momenti di fermarsi.

    Adesso, però, il brand prova a tornare sul palco entrando dall'ingresso di servizio, e "infilandosi" nella collana PlayLink. Questa serie molto eterogenea di prodotti, in cui si collocano anche Hidden Agenda e Dimmi Chi Sei, dovrebbe essere caratterizzata da titoli immediati, accessibili, adatti al gioco di gruppo e pensati per assottigliare la barriera che separa il videogioco dal grande pubblico: quello che viene normalmente definito "casual". Il nuovo capitolo della serie, aderente alla filosofia della collana, si chiama Singstar Celebration, e si presenta ai nastri di partenza decisamente agguerrito, e con un prezzo di lancio davvero interessante. Che sia la volta buona?

    Canta come vuoi tu

    Un'altra caratteristica della collana PlayLink, da cui per altro la serie prende il nome, è la necessità di collegare uno smartphone alla propria PlayStation per poter giocare. Un sistema che Sony ha architettato perché ritiene i moderni "cellulari" uno strumenti più immediato e intuitivo del pad (ma forse anche per "abituare" i non giocatori ad avere qualche app Sony sui propri device).
    Nel caso di Singstar Celebration lo smartphone viene utilizzato come microfono, dopo aver scaricato l'apposita applicazione (SingStar Mic). Il sistema di rilevamento della voce funziona bene, e l'idea è ottima, perché il download dell'app è immediato e non impone costi aggiunti. Inoltre, davvero chiunque può unirsi alla partita, così come accade, per esempio per altri brand "sociali" come Just Dance.

    In verità Singstar Celebration funziona anche con i microfoni dei vecchi capitoli: con quelli cablati dell'epoca PS2, che vengono riconosciuti in un lampo quando si connette il dock alla presa USB della console), e con quelli wireless arrivati nella generazione successiva. Potete quindi rispolverarli se li avete a portata di mano.

    Struttura e Tracklist

    Una volta avviata l'applicazione si viene catapultati nel menù iniziale, che ci permette di avere accesso alle varie aree di gioco. Prima di cominciare a cantare possiamo dare una sbirciatina ai video condivisi dagli utenti più coraggiosi, talentuosi o esibizionisti, scoprendo quindi una sorta di piattaforma social. A onor del vero questa sezione avrebbe bisogno di una ristrutturazione integrale, dal punto di vista della struttura e del look.

    Al margine opposto dello schermo c'è invece il Sing Store, la sezione in cui acquistare brani aggiuntivi per rimpolpare la propria tracklist. Qui si possono anche scaricare le versioni Demo di alcune canzoni, tracce disponibili in edizione "ridotta" da provare gratuitamente. Sebbene l'intento sia potenzialmente interessante, pensiamo che questo sistema risulti poco incisivo: sarebbe stato meglio, probabilmente, far provare tutta la canzone magari una sola volta, semmai grazie ad un sistema di streaming simile a quello utilizzato ad esempio da Guita Hero Live. Avviare tutta la procedura di download per poi trovarsi in libreria un pezzo troncato è solo una lungaggine che sembra avere poco senso.
    La catalogo di brani disponibili nello Store, in ogni caso, è davvero esteso, pieno di classici, artisti interessanti, band emergenti e tormentoni irrinunciabili. Il costo delle canzoni è ancora un po' elevato (1.39€), ma siamo sicuri che con una spesa mirata potrete comporre una playlist adatta alle vostre esigenze.
    Singstar Celabration, venduto al prezzo decisamente invitante di 20 euro, ha in ogni caso un elenco di brani immediatamente disponibili dopo l'installazione. Si tratta, come vuole la tradizione, di trenta tracce, che in verità diventano 33 grazie alla presenza di qualche sorpresa scaricabile gratuitamente (parliamo di Every You Every Me dei Placebo e di Bohemian Rapsody dei Queen!).
    Anche questa selezione "di base" è caratterizzata da un'ottima varietà: ci sono icone pop del calibro di Britney Spears (Oops!... I Did It Again), classiconi intramontabili (Wonderwall degli Oasis), brani che metteranno alla prova le vostre corde vocali (Hello di Adele), e più in generale alcuni fra i nomi più noti del momento, da Sia agli One Direction.
    Fra la bellissima Rehab di Amy Winehouse e gli U2, fra Hilary Duff e gli ABBA, tuttavia, mancano completamente i brani italiani, che andranno nel caso acquistati separatamente. Un difetto di non poco conto, soprattutto per un titolo che vorrebbe coinvolgere tutti i tipi di pubblico.

    Continuiamo per altro a non capire come mai la modalità Party, protagonista di tante serate ai tempi delle prime edizioni, sia ancora bistrattata, considerata come un'opzione del tutto secondaria e priva delle opzioni e delle sfide che da sempre la tenevano in piedi (dimenticatevi il classico momento del "passa il microfono"). È un peccato che manchi, insomma, un game mode capace di cavalcare la vena sociale della collana PlayLink, e che Singstar Celebration sia di fatto limitato (così come il suo diretto predecessore, Ultimate Party) ad una serie di sfide uno contro uno.

    SingStar Celebration SingStar CelebrationVersione Analizzata PlayStation 4Singstar Celebration recupera l'impostazione generale dell'ultimo capitolo della serie, lo sfortunato Ultimate Party. Uno stile complessivo un po' più asettico del solito ed un inspiegabile impoverimento sul fronte delle modalità lo rendono un “episodio” comunque inferiore rispetto ai migliori esponenti della serie. È assurdo che l'enorme potenziale di Singstar, accentuato anche dall'ingegnosa trovata dell'app che sostituisce il microfono, non venga sfruttato a dovere. Basterebbe davvero tornare alle radici del brand: lavorare ad un'interfaccia più vivace ed allargare l'offerta ludica, ripescando le modalità più riuscite. D'altro canto il rapporto fra costo del pacchetto e numero di tracce è più che buono, e visto che non ci sono costi aggiuntivi per le periferiche, l'acquisto è suggerito a chiunque voglia animare una serata fra amici. Torniamo comunque a dire che ci sarebbe bisogno di cambiare filosofia: pensare a Singstar come ad una piattaforma, pubblicare a cadenza regolare Playlist tematiche e nuove raccolte, così da disinnescare un altro problema abbastanza vistoso: il costo ancora troppo elevato delle tracce aggiuntive. Insomma: Celebration se la cava soprattutto in virtù di un'offerta allettante, ma in futuro ci sarà bisogno di fare di più.

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