Recensione Skulls of the Shogun

Skulls of the Shogun per Xbox 360 è un action RPG con elementi picchiaduro e strategici: un mix di generi che sembra funzionare a dovere sulla console Microsoft.

Recensione Skulls of the Shogun
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • Pc
  • Immaginate di essere un potente, autoritario e carismatico generale giapponese al tempo dei samurai. Focalizzatevi su un immenso campo di battaglia, devastato dalla furia della guerra e ricoperto di un sottile strato di cadaveri trucidati dall'odio del nemico. La battaglia è stata lunga, estenuante, fisicamente martoriante. Eppure siete ancora vivi, vigorosi e determinati a vincere, fosse anche grazie alla sopravvivenza di un solo uomo. Infatti è proprio quello che sta per accadere: stremati ma risoluti state per uccidere l'ultimo soldato nemico. L'ultimo? Penultimo evidentemente, visto che di punto in bianco una spada irrompe nel bel mezzo del vostro addome, uccidendovi senza nemmeno darvi il tempo di vedere il meschino assassino.
    A un passo dal rango di Shogun, il Generale Akamoto è costretto a trascinare la sua campagna di conquista negli inferi, nel tentativo di scoprire cosa sia successo nei suoi ultimi istanti di vita, vendicarsi e magari trovare il modo per ritornare nella dimensione terrena. Queste sono le spiritose e bizzarre premesse narrative di Skulls of the Shogun, strategico a turni pubblicato in esclusiva su Xbox Live e disponibile sulle piattaforme che supportano Windows 8 e Windows Phone.

    Guerra tra spiriti

    Se la grafica cartoon, le battute comiche che spesso si concedono i personaggi e le loro proporzioni super-deformed vi stanno facendo pensare a uno strategico dai toni leggeri, ideale per staccare la tensione generata da produzioni ben più acclamate, siete totalmente fuori strada. Skulls of the Shogun è sorprendentemente profondo e ricchissimo sul fronte strategico, ricolmo di meccaniche da studiare e padroneggiare: piuttosto impegnativo, farà piangere lacrime amare a chiunque avrà l'insolenza di sottovalutarlo.
    L'idea di fondo è semplice: in ogni livello dovrete eliminare tutti gli avversari presenti sul campo di battaglia, sfruttando al meglio le truppe e proteggendo a tutti i costi il Generale, visto che la sua (seconda) morte combacia con il game over.
    Le meccaniche di base non sono moltissime a conti fatti, ma ugualmente riescono ad attivare tutta una serie di situazioni, bonus ed eventuali pericoli che dovrete sempre tenere in considerazione nell'attuazione delle vostre fini strategie.

    Tanto per cominciare la mappa non è divisa in caselle. Ogni unità, durante il suo turno, potrà muoversi liberamente entro il suo raggio d'azione cercando riparo, raggiungendo uno specifico punto della mappa o attaccando gli avversari. Naturalmente ogni tipologia di soldato avrà vantaggi e svantaggi specifici. I cavalieri sono capaci di lunghi spostamenti, ma hanno una difesa piuttosto scarsa. La fanteria è famosa per la sua resistenza agli attacchi. Gli arcieri sono ideali per attacchi a distanza, ma sul corto raggio si dimostrano impacciati. I monaci sono in grado di potenti attacchi paranormali e di curare gli alleati feriti, ma pagano le loro abilità con una barra di salute ridicola.
    Una volta metabolizzate le specificità di ogni unità, il passo successivo è quello di prendere in esame del cosiddetto scudo di anime. Ogni personaggio è in grado di creare una barriera di difesa per quelli nascosti dietro di lui: creare un muro di fanti per proteggere gli arcieri (o lo stesso Generale Akamoto), è una tecnica a cui spesso ricorrerete, soprattutto i quei momenti in cui vi troverete in inferiorità numerica o avrete necessità di far rifiatare alcuni soldati a discapito di altri.
    Non va poi dimenticata l'importanza del contrattacco. Ingaggiando i nemici corpo a corpo, questi avranno la possibilità di restituire una piccola parte del danno subito: spesso sarà più efficace e consigliabile lasciare agire arcieri e monaci, piuttosto che fanti e cavalieri. Sempre in questo senso è importante considerare altri due fattori. Il primo riguarda la possibilità di far nascondere i soldati tra la vegetazione, per diminuire la possibilità che vengano colpiti da offensive dalla distanza. Secondariamente è importante notare che ogni danno subito sposterà fisicamente l'unità di qualche metro: colpire un nemico sul bordo di un burrone, in soldoni, si tramuterà nella sua morte istantanea. Questi accorgimenti sono legati ad una fine strategia del posizionamento, che sembra davvero uscita da un manuale di guerra del Giappone antico, e che infonde a Skulls of the Shogun un carattere tutto suo.
    E visto che tutto si ambienta all'inferno, perchè non inserire una componente paranormale? Eccovi accontentati. i caduti sul campo di battaglia lasceranno sul posto il loro teschio. Facendone mangiare tre allo stesso alleato lo vedrete guadagnare il rango di Demone: oltre ad attacco, difesa e punti vita potenziati, queste unità godranno di un doppio turno. Inutile dire che avere tra le propria fila simili soldati vi faciliterà incredibilmente la vita e permetterà la creazione di strategie altrimenti impossibili.
    Infine non va dimenticata la possibilità di infestare, presidiandoli, campi di riso e santuari con i quali far recuperare punti vita ai soldati e generarne di nuovi. Anche in questo caso Skulls of the Shogun si avvicina in maniera interessante al contesto del Giappone feudale, che si respira potentemente nonostante l'ambientazione infernale. Davvero grandiosa la capacità del titolo di stuzzicare gli appassionati dell'arte della guerra, da sempre molto vicina al periodo storico che il titolo prende in esame in modo divertito.
    Il gameplay è insomma profondissimo e ogni livello vi costringerà a dare il meglio di voi, senza dare mai per scontate le sorti dello scontro; tanto più che spesso e volentieri, senza preavviso, giungeranno rinforzi nemici pronti a rinfoltire le fila e a rimettere completamente in discussione la situazione.
    Certo non manca una minuscola sbavatura: l'assenza della griglia garantisce un certo grado di libertà in più, ma per contro lascia incerto il videogiocatore sulla posizione occupata o sulla reale distanza mantenuta nei confronti degli avversari, burroni e altri elementi dello scenario. Capiterà di perdere qualche soldato per questo piccolo difetto, ma con un po' di pratica e abitudine riuscirete ad aggirare quasi totalmente il problema.

    Il simpatico stile dalle tinte oscure, ma grazioso e generoso di colori, dona a Skulls of the Shogun un'ottima caratterizzazione. Puliti e chiari i menù.
    Buono il sonoro, diviso tra effetti mai invadenti e musiche in sintonia con il contesto. Nulla di memorabile, ma la perizia con cui hanno lavorato i ragazzi di 17-bit merita un plauso.
    Ottima anche la longevità. Alla quindicina di ore necessarie per completare l'avventura principale, vanno sommate quelle che passerete in compagnia dei vostri amici. Fino a quattro utenti potranno sfidarsi in una modalità Versus o aiutarsi in co-op con tanto di drop-in/out istantaneo. Come se non bastasse. Non va poi dimenticata la possibilità di fruttare il salvataggio cloud e il cross-platform: iniziando la partita su Xbox 360 potrete continuarla quando volete anche su un sistema Windows 8 o Windows Mobile.

    Skulls of the Shogun Skulls of the ShogunVersione Analizzata Xbox 360Difficile non consigliare Skulls of the Shogun agli appassionati del genere. Contando su un gameplay profondo, anche se un po' appesantito da troppe meccaniche, la creatura di 17-bit si presenta come uno strategico a turni impegnativo e vario. Proprio a causa della sua difficoltà di fondo non è indirizzato a un pubblico di neofiti, ma nulla impedisce anche a loro di mettersi alla prova con un prodotto comunque generoso di soddisfazioni e mai realmente frustrante. La presenza del multiplayer, per quanto limitato, è la ciliegina sulla torta che riesce a far ulteriormente guadagnare valore a un titolo già prezioso.

    8

    Che voto dai a: Skulls of the Shogun

    Media Voto Utenti
    Voti: 28
    7.5
    nd