Recensione Smash Court Tennis 3 per PSP

Arriva una nuova, grande, simulazione tennistica su Playstation Portable

Smash Court Tennis 3
Recensione: Xbox 360
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • Psp
  • La serie Namco-Bandai approda su PlayStation Portable

    Nata nel lontano 1996 sulla prima PlayStation, la serie Smash Court Tennis inizialmente proponeva uno stile di gioco piuttosto arcade-oriented unita ad una rappresentazione grafica in stile super-deformed (alla stregua di everybody’s golf). Fu il primo successo che spinse la software house giapponese a proseguire con quella che si può definire una delle serie tennistiche più longeve. Col passare degli anni vi è stato un sempre maggior affinamento del sistema di gioco che ha raggiunto, con l’ultimo episodio apparso su PS2, un livello simulativo d’eccezione. Questa tendenza sembra tuttora confermata dall’uscita sul mercato del nuovo Smash Court Tennis 3, primo capitolo ad approdare su PSP, nonché esclusiva per il gioiellino tascabile Sony.
    Vediamo se riuscirà a scalzare dal podio l’ottimo Virtua Tennis, campione indiscusso del genere.

    A tutto campo

    Appena inserito l’UMD di gioco e visionato il filmato d’apertura verremo sorpresi da una notevole quantità di modalità di gioco. Il menu principale offre il classico match singolo, il torneo arcade, la modalità Pro Tour, un’area allenamento, una sezione minigiochi, le statistiche relative ai minigiochi, il menu multigiocatore e le classiche opzioni.
    Caldamente consigliato iniziare con l’approfondito allenamento composto da oltre 20 lezioni atte ad esplicare il sistema di controllo e prendere confidenza con i movimenti del nostro tennista, che, come vedremo in seguito, si dimostrerà molto meno reattivo rispetto agli atleti di Virtua Tennis.
    Terminato l’allenamento si può partecipare ad un singolo evento oppure ad un torneo itinerante: la possibilità di settare la difficoltà permette di prendere mano gradualmente con le meccaniche di gioco. 16 sono gli atleti realmente esistenti a disposizione e 14 gli stadi divisi tra campi di cemento, erba e terra. Vi è, inoltre, la possibilità di caricare il proprio tennista (creato nella modalità Pro Tour) e utilizzarlo durante i match singoli.
    Alla stregua del classico Sega anche Smash Court Tennis 3 mette a disposizione un buon numero di minigiochi: vi sono, infatti, numerosi stage d’allenamento e tre varianti piuttosto fantasiose del classico match singolo: Tennis Pac-Man, Tennis Galaga e Tennis Bomba; tutti decisamente divertenti, ben realizzati e, in conclusione, vero e proprio valore aggiunto del gioco assieme alla modalità multi-player.
    Tenendo presente, infatti, quanto ben si adatti alle sfide tra amici un gioco di tennis, Smash Court permette, una volta tanto su PlayStation Portable, la condivisione di gioco e, pertanto, la possibilità di giocare tramite connessione Wi-Fi Ad-Hoc utilizzando un’unica copia del gioco.
    Per dovere di cronaca si segnala, infine, l’assenza di una modalità multi giocatore on-line.

    Professional Tour

    Volutamente tralasciata nel paragrafo precedente per praticità d’esposizione, la modalità Pro Tour è quello che si può considerare il cuore del gioco, sicuramente il diletto che terrà il giocatore maggiormente impegnato e che riesce, fortunatamente, a coinvolgere e divertire enormemente.
    Nella fattispecie, questa modalità è similare alla carriera già presente in Virtua Tennis anche se decisamente più completa per quanto riguarda la personalizzazione del nostro tennista, sia a livello fisico sia per quanto riguarda l’affinamento della abilità di gioco.
    Dopo aver creato il proprio atleta scegliendone sesso, nome, nazionalità, altezza, peso, stile di gioco e caratteristiche esteriori, cominceremo la scalata verso la classifica mondiale. Il giocatore viene introdotto al primo anno di carriera partendo dall’anonimato fino a sfidare i detentori del podio tennistico internazionale guadagnando, nel contempo, la stima dei tifosi e il supporto di sponsor che ci ringrazieranno rifornendoci periodicamente di accessori quali racchette nuove e divise alla moda.
    A livello di interfaccia avremo un calendario che ci mostrerà, settimana per settimana, i tornei a disposizione, il ranking del giocatore, il suo livello di resistenza che, se eccessivamente basso, costringerà a qualche giorno di riposo e la possibilità di effettuare un contratto con i già citati sponsor o un esercizio di allenamento. Tali esercizi permetteranno di guadagnare un tot di punti esperienza alla stregua di ogni incontro vinto durante i tornei; in pieno stile RPG il nostro alter ego aumenterà di livello permettendoci di migliorare ogni parametro tecnico a disposizione (gioco di potenza, gioco di gambe, gioco tecnico, potenza in diritto, potenza in rovescio ecc.) o, in alternativa, di apprendere un numero considerevole di nuove mosse.
    La modalità si mantiene comunque estremamente bilanciata: le competizioni più prestigiose non saranno, infatti, accessibili fino a che non si raggiungerà una posizione sufficientemente alta all’interno della classifica e, inizialmente, sarà praticamente impossibile arrivare sul podio di uno dei tanti tornei open. Questa difficoltà iniziale spinge il giocatore ad allenarsi in modo tale da diventare sufficientemente competitivo da guadagnarsi il primo trofeo; in definitiva, bisogna ammettere che, con la pratica, le soddisfazioni non tardano ad arrivare.
    A completare una formula veramente ricca vi è la possibilità di mettere a contratto altri due giocatori per poter partecipare a tornei doppi maschili, femminili o misti e scalare, di conseguenza, altre classifiche mondiali.

    Gioco tecnico

    I programmatori hanno sfruttato tutti i tasti frontali di PlayStation Portable per simulare al meglio i classici colpi del tennis. Con la X effettueremo uno slice, col triangolo un lob e col cerchio e quadrato due tipologie diverse di colpi potenti. La pressione più o meno prolungata dei quattro pulsanti determinerà la conseguente potenza ed efficacia della risposta. Naturalmente a seconda della posizione sul campo del giocatore, della sua velocità d’intervento sulla palla e della direzione nella quale indirizzeremo il colpo vi saranno tutta una serie di possibili esiti che, indiscutibilmente, dimostrano una notevole cura nella realizzazione delle animazioni di gioco (anche se, come vedremo in seguito, non è tutto oro ciò che luccica). Inoltre, qualora l’avversario ci desse la possibilità di eseguire una schiacciata comparirà sul terreno di gioco un’icona a forma di pallina; se il giocatore sarà abbastanza veloce da trovarsi nel punto indicato avrà la possibilità di eseguire uno smash spiazzante. Per finire, la pressione del tasto R1 permette l’esecuzione di un breve scatto.
    Volendo fare un paragone, bisogna dire come la giocabilità di Smash Court Tennis 3 prenda le distanze dal suo antagonista Sega: se Virtua Tennis unisce velocità arcade e velleità simulative tali da creare una commistione pressoché perfetta tra realtà ed esagerazione videoludica, il titolo Namco-Bandai mette in scena incontri meno spettacolari e decisamente più attinenti alla realtà dove i tennisti mantengono posizione e studiano attentamente le mosse dell’avversario evitando il più possibile di correre su e giù per il campo (se non strettamente necessario).
    Creare l’occasione per uno smash vincente, infatti, non è cosa da tutti e ci vuole uno studio attento delle possibili mosse dell’avversario prima di rischiare un avvicinamento a rete.
    Sta di fatto che tale formula di gioco potrebbe scoraggiare i neofiti; inizialmente sarà difficile piazzare un colpo preciso ed evitare di mandare a fondo campo metà dei colpi effettuati, eppure, se si dimentica per un attimo lo stile arcade di Virtua Tennis e si entra nella mentalità di Smash Court si scoprirà entro breve un gameplay completo, profondo ed appagante.

    Match point mancato

    Da un punto di vista prettamente grafico Smash Court Tennis 3 si difende egregiamente. I modelli poligonali degli atleti godono, infatti, di fattezze alquanto realistiche e di un elevato livello di dettaglio. Ugualmente ben fatti tutti i campi di gioco, i backgrounds che fanno da sfondo ad ogni incontro (decisamente pittoreschi il tramonto californiano e i giardini londinesi) e la resa del pubblico che, per quanto bidimensionale e non troppo definito, anima egregiamente gli spalti.
    A penalizzare il reparto tecnico vi sono alcune animazioni che, nonostante l’ottima fattura, spesso risultano talmente slegate tra loro da compromettere la naturalezza dei movimenti degli atleti, un difetto che risulta ancora più marcato negli avversari controllati dalla CPU. Avversari che, tra l’altro, godono di un’AI poco studiata, tanto che sovente vi capiterà di osservare il vostro antagonista muoversi in direzione opposta alla palla per poi tornare indietro e lanciarsi in un salvataggio disperato.
    Difetti macroscopici questi, ma che, in definitiva, penalizzano più il coinvolgimento del giocatore che il reale divertimento offerto.
    Terminiamo con l’aspetto audio: bisogna ammettere quanto gli effetti siano decisamente meno efficaci rispetto a quelli utilizzati da Sega per il suo Virtua Tennis; inoltre va segnalato un marcato “fuori-sync” dell’audio, difetto che spicca durante il servizio dell’avversario, momento nel quale si nota maggiormente l’incoerenza tra l’animazione del giocatore ed il suono della battuta.
    Tracce musicali piuttosto anonime non tolgono né aggiungono valore al prodotto.

    Smash Court Tennis 3 Smash Court Tennis 3Versione Analizzata PSPSmash Court Tennis 3 offre, alla pari del diretto rivale Virtua Tennis, una mole impressionante di modalità di gioco, spaziando dalla partita veloce, al torneo arcade passando per la lunga e completa modalità Pro Tour e gli appassionanti mini-giochi. Sebbene l’approccio di gioco sensibilmente più tecnico e un sistema di controllo poco reattivo rispetto al rivale Sega potrebbero inizialmente indispettire, solo un allenamento costante permette di godere appieno della completezza che il titolo Namco-Bandai è in grado di offrire. Di contro, a fare da contrappeso ad un’esperienza altrimenti imperdibile resta un aspetto audio sottotono, un AI non all’altezza e diverse animazioni inspiegabilmente slegate tra di loro. In definitiva, Virtua Tennis: World Tour, per merito della sua maggiore immediatezza e velocità di gioco, rimane l’indiscusso numero uno delle simulazioni tennistiche su PlayStation Portable. Per coloro che, invece, ricercano uno stile di gioco più riflessivo e un set di comandi sensibilmente più ampio, Smash Court Tennis 3 si rivelerà sicuramente la scelta appropriata. Una menzione particolare, per finire, va alla possibilità di giocare in multi-player Ad-Hoc mediante un unico UMD: speriamo che sia d’esempio anche per quei produttori che si ostinano a richiedere 4 copie di gioco per fare una partita in compagnia.

    7.5

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