Snake Pass Recensione

Sumo Digital confeziona un puzzle-platform dal gameplay tecnico e ragionato, basato interamente sulla corporeità scivolosa di un serpente.

Snake Pass
Recensione: PlayStation 4
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Le idee sono una merce sempre più rara al giorno d'oggi. Nulla di strano se si prende in considerazione la crescita esponenziale che ha coinvolto i principali settori dell'entertainment, la cui usanza di sfornare opere su opere è diventata una necessità pressante, col prevedibile risultato di un certo appiattimento dell'estro realizzativo. Sotto questo aspetto, tutto sommato, il videogioco, pur costretto in egual maniera a una produzione incessante, sembra essere un medium ancora privilegiato, cortesia soprattutto di un sostrato indipendente che d'idee più o meno valide gorgoglia in continuazione. E tuttavia non sono pochi i generi che faticano a deviare dai propri atavici binari, che cioè mutano a malapena nella forma, ma si mantengono inalterati in una sostanza a cui, sovente, non farebbe male qualche tentativo di rimodernamento. Il puzzle-platform è affetto proprio da questa crisi da immobilismo, per cui viene quasi naturale accogliere a braccia aperte operazioni come Snake Pass, primo esperimento al cento per cento "indie" targato Sumo Digital. Il titolo, ancor più nello specifico, si prefigge l'obiettivo - infinitamente più complesso - di donare nuova linfa a un sottogenere assai radicato nelle proprie meccaniche semplici. Parliamo del collectathon, quella branca tutta "scova e raccogli oggetti" che vedrà presto, e dopo tanti anni, anche la sua riproposizione in salsa tradizionale con Yooka-Laylee. Come vincere una sfida così ardua? Anzitutto, mettendo chi gioca nei panni squamosi di un serpente a strisce. Poi foderando il concept con un gameplay atipico ma anche curato al dettaglio, che vi invitiamo a scoprire leggendo i prossimi paragrafi.

    Issati! Turnica! Arrotati! Developpa!

    Mentiremmo se scrivessimo che l'originalità di Snake Pass traspaia dalla descrizione dei suoi soli contorni ludici, che rientrano anzi perfettamente in quei canoni di cui accennavamo in apertura. Noodle, il nostro nuovo amico dalla lingua biforcuta, è infatti chiamato a ripristinare l'ordine naturale dell'universo celeste di Haven Tor, coadiuvato solamente dal suo fedele compagno colibrì. Il compito consiste nel riattivare i portali che collegano i mondi a composizione di questo luogo pacifico, isolotti sospesi nel cielo scenograficamente classificabili secondo i quattro elementi tipici di terra, acqua, fuoco e aria. Per farlo, il protagonista ha bisogno di trovare tre artefatti magici in ogni stage che sono sempre collocati al termine di percorsi tutt'altro che agevoli o lineari, ovviamente distanti dall'area del primo spawn. Fino a qui non ci sarebbero grossi problemi, se non fosse che Noodle è appunto un serpente comune, quindi senza alcun talento di sorta. Impossibilitato a saltare, egli è dunque costretto ad avanzare secondo le leggi del proprio essere flessuoso: non in linea retta, bensì zigzagando. In termini di control scheme, l'operazione combina il grilletto destro del pad, la cui pressione fa guadagnare velocità al rettile, con l'uso circolare dello stick analogico sinistro, adibito invece all'ondeggiamento della testa e, come diretta conseguenza, di tutto il resto del corpo. In più Noodle ha la capacità di sollevare il capo dal suolo al pigiare di un altro tasto, azione fondamentale nei pressi di certe strutture a canne di bambù intersecate, verso cui il personaggio può faticosamente protendersi, avvilupparsi con le spire e, all'occorrenza, avvinghiarsi con l'ausilio dell'altro trigger, il tutto al fine di risalire pareti rocciose molto alte o superare vuoti tra superfici altrimenti incolmabili. Ultima abilità in suo possesso è il fischio, che serve invece a richiamare Doodle, l'uccellino di cui si scriveva poc'anzi, per alzargli la coda quando sciaguratamente troppo stesa verso un precipizio, cosicché il peso sbilanciato non faccia scivolare nel vuoto il povero ofide.

    Si diceva che Snake Pass è innanzitutto un collectathon, per cui è facile intuire come, a parte le tre "chiavi" per portale, ogni livello sia in effetti disseminato di numerosi altri item facoltativi, la cui conquista in quantità, però, rende la sfida decisamente più stuzzicante e impegnativa. Ciascuna ambientazione ospita quindi venti globi bluastri sparsi in ogni dove, e in più cinque monete d'oro, le quali sono sempre ben celate o comunque parecchio difficili da intercettare senza correre il rischio di fare una brutta fine. Diventa presto un'esigenza entrare in perfetta sintonia con le leggi bislacche che regolano l'incedere di questo buffo eroe sui generis. Un'attività per niente semplice, che ci consente finalmente di approfondire il vero fiore all'occhiello di questa produzione: la fisica del serpente.

    Snake! Snaaaaaake!

    Le prime sessioni spese in compagnia di Snake Pass ci hanno parzialmente ricordato i momenti passati ad imprecare contro lo sgusciante protagonista di Octodad: Dadliest Catch. Così come quel polpo goffo e sgraziato, anche Noodle, sulle prime, pare non volersi proprio far manovrare a dovere, rischiando di lasciare l'utente a dir poco frastornato. La fortuna è che il disorientamento iniziale tende a trasformarsi in un sano senso di sfida dopo pochi minuti dal primo stage di tutorial. Ci sentiamo di attribuirne il merito ad almeno un paio di fattori. Il primo, il più importante, corrisponde all'estrema cura che gli sviluppatori hanno riposto nella realizzazione del motore fisico attorno cui gravita ogni singola meccanica di gioco. Nel continuo curvare e aggrovigliarsi, le movenze della simpatica serpe sono riprodotte in modo molto realistico e con un'attenzione quasi maniacale, precise al punto tale da regalare grandi soddisfazioni a chi, con esercizio e dedizione, riuscisse a diventarne padrone fino in fondo. Il che non è facile, ma nemmeno impossibile; il merito è soprattutto di un sistema di gestione degli input che, pad alla mano, si dimostra assolutamente consono allo svolgimento delle prove poste in essere dal software, benché piuttosto inusuale. E, proprio a proposito di prove, ecco emergere il secondo fattore che ci fa decretare la buona riuscita di Snake Pass, vale a dire l'ottimo connubio tra progressione e level design.

    La costruzione e la difficoltà dei livelli sembrano infatti studiate con perizia per andare di pari passo con l'apprendimento delle peculiari regole motorie dell'animale, così da evitare all'utente il confronto con situazioni troppo complesse senza che prima egli abbia fatto sufficiente pratica. La sfida si fa insomma più ispida in maniera graduale, con l'aggiunta progressiva di strutture semoventi, di mulini girevoli, di colate di lava, di folate di vento e, in buona sostanza, di quanto possa mettere genuinamente alla prova le nuove skill serpentine di chi sta impugnando il controller. Nonostante il titolo di Sumo Digital ci abbia sorpreso da quasi tutti i punti di vista, non possiamo però sottrarci dall'evidenziare quello che è forse l'unico punto a sfavore di una realizzazione tecnica altrimenti ineccepibile. La messa a punto della camera virtuale poteva senz'altro essere migliore, laddove si dimostra invece bizzosa nel dover stare appresso ai continui intrecci di Noodle, oltre che molto lenta nel caso in cui si decidesse d'intervenire ricalibrandola in maniera manuale. Data la natura ragionata di gran parte dei rompicapi, la questione non arreca danni sensibili alla godibilità dell'esperienza, salvo il tedio, talvolta, di dover aggiungere del trial & error in eccesso a quello già congenito ai passaggi più insidiosi. L'altra faccia della stessa medaglia è un sistema di check point tutto sommato generoso, che consente, per altro, di sfruttare le stesse postazioni anche dopo averle percorse la prima volta. Di Snake Pass, poi, potrebbe far storcere il naso la quantità non certo esorbitante degli stage contenuti nella campagna, quindici se si escludono le rispettive varianti "a tempo" da sbloccare. Si tratta però di un falso problema, essendo gli scenari parecchio lunghi e articolati, più che sufficienti a sviscerare ogni possibile sfaccettatura del sistema di gioco. I completisti interessati a far piazza pulita di collezionabili, tra l'altro, avranno parecchio di che sollazzarsi anche dopo i titoli di coda. Se infine c'è poco da dire sul comparto visivo, allegro e sgargiante esattamente come in tutti gli screenshot che lo anticipano, vale invece la pena spendere qualche parola in più sul lavoro svolto da David Wise, compositore veterano il cui nome è legato a doppio filo alle musiche della serie Donkey Kong Country. Non è un caso che in Snake Pass riecheggino molte delle note selvatiche e lievemente trasognate che noi tutti videogiocatori degli anni Novanta abbiamo adorato consumando i capolavori "scimmieschi" di Rare e Nintendo. Data l'affinità di setting tra i giochi in questione, e in più la bravura di un maestro dallo stile intramontabile, non ci saremmo aspettati niente di meno.

    Snake Pass Snake PassVersione Analizzata PlayStation 4Siamo ben felici di poter inserire anche Snake Pass nel novero delle tante sorprese positive del mese appena trascorso. A scapito della patina sbarazzina e un po’ “casual” che lo riveste, il titolo di Sumo Digital sprigiona molto presto un’esperienza dalle sfumature originali, a tratti perfino coraggiosa nel proporre un mix di meccaniche non soltanto personale, ma anche parecchio tecnico e, una volta entrati in sufficiente confidenza con esso, straordinariamente gratificante. Disponibile per PC e per tutte le console fisse di corrente generazione, siamo sicuri che il prodotto avrà parecchio da dire agli amanti del puzzle-platform dai ritmi pacati e dal procedere riflessivo, quasi strategico. Così come non possiamo che consigliare spassionatamente questo piccolo viaggio serpeggiante a chi fosse in cerca di qualcosa che sappia andare oltre i soliti schemi, a costo di qualche leggera, sostenibilissima imperfezione.

    8

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