Recensione Sniper Elite 3 Ultimate Edition

Rebellion ci riporta in Africa, con qualche piccola aggiunta

Sniper Elite 3
Recensione: PlayStation 4
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Tra Remaster e Collection, una delle critiche più frequenti rivolte a questa generazione ancora giovane è proprio l'essere eccessivamente legata al passato, un trascorso tra l'altro nemmeno troppo lontano, dato che le riedizioni appaiono spesso anche relativamente a prodotti non certo anziani. Anche in questo panorama, dove alcune produzioni ne escono effettivamente arricchite (vedasi il recentissimo DmC: Devil May Cry portato a nuova vita sulla current gen) e altre non si sforzano più di tanto, la mossa del publisher Halifax appare molto curiosa. Riportare sugli scaffali Sniper Elite 3 a nemmeno un anno dalla sua uscita in una Ultimate Edition che si limita a raccogliere i DLC finora distribuiti lascia leggermente spiazzati, e allo stesso tempo apre ad un interessante discorso sui cambiamenti che il mercato videoludico sta affrontando in questi anni.

    L'eterno ritorno

    I long seller sono morti, lunga vita ai long seller. Se in passato produzioni non necessariamente accompagnate da un grande successo all'esordio potevano rimanere saldamente sugli scaffali anche diverso tempo dopo la pubblicazione, questo fenomeno appare ormai quasi completamente scomparso, e anche a questo dobbiamo il flusso praticamente continuo di riedizioni che affollano gli scaffali. Certo, c'è da considerare il salto generazionale, che senza dubbio ha portato le case a a considerare una seconda monetizzazione su prodotti sostanzialmente già confezionati, ma il discorso non si esaurisce lì. La verità è che l'espandersi del mercato e il numero impressionante di titoli tripla A che si avvicendano ogni anno, senza considerare tutte le uscite "minori" ma comunque molto seguite e l'affollatissimo settore indipendente, ha reso molto difficile per i singoli prodotti rimanere sotto la luce dei riflettori un tempo sufficiente da garantirsi vendite consone ai costi sostenuti. Ecco dunque che questa Ultimate Edition non differisce minimamente dal gioco originale, se non per il prezzo conveniente (circa 30 euro), e per l'aggiunta di un gran numero di contenuti scaricabili. Di questi ultimi, quello di gran lunga più interessante è costituito dal trittico di missioni dedicate a Winston Churchill, che vedranno il nostro Karl tentare di salvare il Primo Ministro britannico da un elaborato piano d'attentato.

    Nonostante la qualità sostanzialmente altalenante e un focus che appare a tratti spostato più sul puro stealth che sul cecchinaggio, si tratta di un'aggiunta in grado di garantire almeno altre tre ore di gioco ad una campagna singolo giocatore che al tempo dell'uscita originale non brillava per durata. A questo si affiancano i molti pacchetti di armi distribuiti (a pagamento) da Rebellion, i quali vanno ad arricchire l'arsenale personalizzabile con set di fucili da cecchino, da medio assalto e pistole atte a fornire una migliore scelta prima dell'inizio di ogni missione. Non mancano i bonus aggiunti dal lancio ad oggi, tra cui la modalità multigiocatore Cattura la Bandiera, una missione cooperativa e la modalità poligono di tiro, dove esercitarsi alle migliori cecchinate. Considerati il prezzo e la mole di contenuti aggiuntivi, non c'è dubbio sul fatto che questa Ultimate Edition di Sniper Elite 3 rappresenti un'ottima occasione per chi si sia perso l'uscita originale, magari preferendo al tempo altre produzioni, e abbia oggi intenzione di recuperare un gioco complessivamente interessante, sebbene afflitto da alcune problematiche evidenziate nella nostra precedente recensione.

    Bullseye

    Sin dalla prima missione, Sniper Elite 3 introduce il giocatore ad un gameplay meno legato alla linearità che caratterizzava (e in parte limitava) il predecessore. Infiltrati dietro le linee nemiche, ci troviamo inseriti in contesti aperti di grandi dimensioni, con una serie di obiettivi da completare nell'ordine che preferiamo. Chiaramente, le aree attorno ai bersagli sono molto ben pattugliate dalle forze nemiche, e gettarsi sul campo alla cieca non porterà mai a nulla di buono. Il nostro migliore amico diventa quindi il binocolo, grazie al quale è possibile marcare fino a sette bersagli e solo successivamente elaborare una strategia. Quest'ultima sarà molto differente a seconda che il livello preveda degli espedienti utili a mascherare il rumore degli spari o meno. Nel primo caso, sarà sufficiente scegliere bersagli isolati, aspettare che compaia il simbolo che indica un rumore sufficientemente forte di sottofondo, e successivamente premere il grilletto. In caso contrario, in seguito allo sparo i nemici entreranno in fase di allerta, ed avvieranno delle ricerche in direzione del colpo subito. A questo punto sarà necessario riposizionarsi in fretta, e prepararsi nuovamente a colpire. Questa operazione di sfoltimento delle linee nemiche, seguita poi da un avvicinamento in prima persona, rimane la più soddisfacente dell'intera esperienza ludica, sebbene già mostri alcuni cedimenti. L'intelligenza artificiale nemica, sin dal primo episodio della saga, ha sempre presentato alcune importanti debolezze, e i livelli aperti di Sniper Elite 3 non aiutano certo. Per cominciare, a prescindere dal livello di difficoltà scelto, i nemici disporranno sempre di un raggio di consapevolezza molto limitato, ancor più evidente in caso di uccisioni stealth ravvicinate. Secondariamente, la loro capacità di effettuare ricerche non sempre si rivela efficiente, facendo sì che -in alcuni livelli- fare la spola tra due punti di cecchinaggio sia più che sufficiente. Inizialmente, l'onnipotenza nei confronti del nemico può anche restituire una certa soddisfazione, ma la credibilità e il senso di sfida vanno chiaramente a risentirne. A questo si aggiunge una certa ripetitività degli obiettivi da completare, che spesso presentano al giocatore tre bersagli da colpire in libertà, per poi aprire ad un combattimento finale. Sebbene le mappe cerchino di variare la formula di base, alternando giorno e notte, ambienti aperti e qualche edificio, la ripetizione è comunque presente, nonostante la longevità già non eccezionale.

    Mentre la struttura complessiva dell'avanzamento è quindi diversa rispetto a quella del secondo episodio (con tutti i limiti appena elencati), a non cambiare affatto sono invece le meccaniche di cecchinaggio: una volta inquadrato il bersaglio, si può decidere di tentare un colpo diretto (piuttosto difficile a causa dell'oscillazione) oppure attivare il Tempo di Concentrazione. Tramite il trattenimento del fiato otteniamo quindi una mira molto più stabile, e -a seconda delle impostazioni di difficoltà- un indicatore del probabile punto d'impatto del proiettile. Seppure ripetitiva e per nulla rinnovata rispetto a quanto visto nel predecessore, l'attività di cecchinaggio rimane indubbiamente capace di restituire un notevole senso di soddisfazione, e ancora il fulcro portante della produzione. Basta vedere, ad esempio, quanto poco ispirate siano le fasi stealth, fiaccate anch'esse da un'intelligenza artificiale poco accorta. Sia che si decida di procedere con le eliminazioni alle spalle, sia pistola silenziata alla mano, evitare le pattuglie ed eliminare gli avversari isolati si rivela un'attività sin troppo semplice per soddisfare davvero. A fronte di queste considerazioni, ci si chiede perché Rebellion abbia voluto scommettere proprio sui livelli aperti, chiaramente al di là delle sue capacità di ottimizzazione. Una più onesta campagna lineare, magari corredata da qualche novità relativa alle meccaniche di cecchinaggio e da un (più che necessario) upgrade alle intelligenze artificiali, avrebbe probabilmente valorizzato in maniera molto più incisiva le caratteristiche tipiche della serie.

    Sniper Elite 3 Sniper Elite 3Versione Analizzata PlayStation 4Con questa Ultimate Edition, Sniper Elite 3 si riduce nel prezzo e si arricchisce di contenuti tutto sommato interessanti, con il picco rappresentato dalla mini-campagna dedicata al salvataggio di Churchill. Va da sé che, considerata l'assenza di miglioramenti e modifiche alla campagna singolo giocatore, chiunque abbia già acquistato il gioco in precedenza non ha davvero alcun motivo per pensare ad un secondo investimento. Per tutti gli altri, il valore del gioco rimane il medesimo, con tutti i suoi pro e contro, mentre il prezzo nettamente più appetibile potrebbe invogliare a recuperare il lavoro di Rebellion.

    7.3

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