Recensione Socom US Navy Seals: Fireteam Bravo

I Seals Sbarcano sulla PSP e la scortano nella grande rete....

Recensione Socom US Navy Seals: Fireteam Bravo
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  • Psp
  • Small Soldiers



    Fin dai primi timidi passi mossi da Sony nel delicato mondo del gioco online il marchio Socom si è dimostrato l'arma più potente a disposizione del servizio gratuito offerto dalla stessa casa madre: nonostante l'oramai lunga ed onorata carriera, che conta ben tre sequel, il successo del gioco non sembra voler diminuire complice, forse, la ridotta disponibilità di giochi capaci di offrire un multiplayer via internet altrettanto corposo.
    Oggi, come tre anni fa, troviamo sugli scaffali dei negozi una voluminosa confezione di cartone riportante il marchio SOCOM, ma questa volta, oltre al prezioso headset necessario a comunicare istantaneamente con i nostri commilitoni, non è compreso un DVD da inserire nella nostra PS2, ma un esile UMD che contiene FIRETEAM BRAVO, il primo capitolo della saga programmata da Zipper Interactive per il promettente portatile Sony.
    Come mai fino ad ora l'online gaming sta diventando parte essenziale delle feature di una console portatile, e questo gioco potrebbe davvero rappresentare, se ben sviluppato e servito, un elemento di forte interesse per il parco titoli di PSP: andiamo a scoprire se i corpulenti marines americani protagonisti di Socom si trovano a loro agio anche nella piccola console di casa Sony.

    Socom Offline - Online



    Socom - Fireteam Bravo - è un third person shooter strategico; vestendo i panni di due membri dei NAVY SEALS (il team Bravo appunto), i cui nome in codice sono Lonestar e Sandman, dovremo sedare rivolte, salvare ostaggi, prevenire colpi di stato e fornire supporto all'intelligence statunitense o alleata.
    Le quattordici missioni, di cui è composto lo story mode, sono ambientate in quattro differenti nazioni, ognuna delle quali presenta caratteristiche architettoniche ed ambientali ben precise, capaci di influenzare radicalmente l'approccio alla missione. Ogni azione di combattimento presenta una serie di obbiettivi da conseguire, suddivisi in tre categorie: primari (imprescindibili), secondari (a discrezione del giocatore) e speciali. Questi ultimi sono generalmente aggiunti durante lo svolgimento della missione stessa, oppure sono conseguenza del ritrovamento di un oggetto particolare non elencato nel briefing. Come sempre un vero punto di forza di Socom risiede nella varietà delle situazioni e degli obiettivi da conseguire: ogni missione ne prevede almeno cinque differenti, da affrontare sia con i soli due SEAL che con altri personaggi non giocanti (prigionieri o civili da scortare in salvo). Non mancano le infiltrazioni, i raid all'interno di installazioni nemiche e la ricerca di prove sulla colpevolezza dei terroristi. Tra i tanti compiti da svolgere alcuni dovranno essere affidati obbligatoriamente al nostro compagno di squadra, Sandman, a cui chiederemo di irromprere in un edificio ed eliminare i terroristi, oppure disabotare i generatori di corrente o disattivare le cariche esplosive. Queste azioni vengono comandate tramite un menù che si attiva con una pressione del tasto “cerchio”: al suo interno troviamo una vasta gamma di comandi che possono essere impartiti sia a Sandman che a tutti gli altri personaggi che interagiscono con noi, e riguardano le azioni da compiere già citate ma anche il modo di avanzare e l'atteggiamento in battaglia (far piazza pulita, cessare il fuoco, irrompere o gettare una granata).
    Uno dei parametri che influenzano il giudizio finale di una missione (e la conseguente quantità di extra sbloccati come premio di una buona prestazione) riguarda proprio l'interazione tra il comandante di squadra (il giocatore) e tutti i personaggi a lui affidati. Sfortunatamente l'intelligenza artificiale di cui sono dotati il nostro alleato e le vittime di guerra non è esente da critiche e, se in certe situazioni vedremo Sandman scavalcare un muro di cinta, scaricare una raffica di mitragliatore contro gli avversari per coprirci, fino a giungere agli esplosivi da disinnescare, pochi secondi dopo dovremo dargli delle poderose spallate per spostarlo dallo spigolo in cui si è infilato...
    Gli avversari soffrono di altrettanti problemi, nonché di una certa “sindrome da Morfeo”, che li costringe in un sonno davvero inadeguato alla figura del terrorista, e che ci permette di coglierli di sorpresa senza fatica anche nei livelli di gioco più avanzati.
    Una volta completata una missione dello story mode questa si renderà disponibile anche per essere rigiocata singolarmente, così da tentare di raggiungere quegli obbiettivi secondari o speciali che magari si erano mancati in precedenza; inoltre vedremo crescere molto rapidamente il contenuto del menù degli “extra”, da utilizzarsi nelle singole missioni, nella campagna ma anche online e su Playstation 2! I veri fan della serie, coloro che possiedono sia Socom Fireteam Bravo che Socom 3 (nonché relative console per poterli giocare) potranno far interagire tra di loro i due giochi, sbloccando vicendevolmente armi ed attrezzature speciali.
    Il multiplayer di Socom è davvero notevole: sebbene riesca ben difficile immaginarlo, sedici giocatori dotati di altrettante copie di Socom possono organizzare un Lan Party e sfidarsi in corpose battaglie, tutte caratterizzate da nomi altisonanti come Suppression, Extraction, Free For All, Demolition e Captive. Le stesse modalità possono essere giocate via Internet, facendo abbondante uso dell'indispensabile headset incluso nella confezione, che permette una voice chat pulita e senza particolari Lag (così come il resto del gioco). Le mappe, infine, sono adeguate al genere di azione, un giusto mix di spazi aperti e fortificazioni da usare per tendere agguati.

    Migrazione assistita

    Le differenze tra un qualsiasi capitolo di Socom per Playstation 2 e l'episodio “portatile” non si limitano all'ambientazione: molti affezionati avranno notato che il team da comandare non è più composto da quattro membri delle forze armate statunitensi, ma soltanto due. Questa è, seppure importante, una novità marginale: ciò che invece contiene sostanziali innovazioni è il gameplay, che ha subito delle ottimizzazioni per meglio adattarsi sia alla console (e al genere di intrattenimento che offre) che al controller.
    Per quanto riguarda la gestione del personaggio il lavoro svolto è buono: la mancanza di uno stick analogico si sente, ma con un po' di abitudine si riesce ad entrare in confidenza con il nuovo metodo di gestione della visuale. Il pad analogico permette, come immaginabile, gli spostamenti e le rotazioni, mentre lo “strafe” si ottiene premendo lo stesso pad in contemporanea al tasto dorsale sinistro. La gestione delle armi e delle visuali, invece, è affidata alla croce direzionale analogica: la pressione della freccia sinistra attiva il menù armi (da scorrere con i tasti su/giù) e il tasto “Triangolo” influisce sulla modalità di fuoco (colpo singolo, raffica breve o automatico)
    Le rimanenti direzioni sono adibite al controllo delle visuali (prima persona - mirino telescopico - puntatore speciale) e della panoramica sulle ambientazioni.
    Un ulteriore novità riguarda il sistema di puntamento: la pressione del tasto dorsale destro attiva un mirino automatico, che si blocca sull'avversario più vicino. Questa semplificazione rende il gioco un po' più arcade rispetto alla controparte per Playstation 2, forse leggermente più adatto all'esperienza “portatile” anche perchè, nonostante le generose dimensioni, lo schermo di PSP non consente la stessa precisione di puntamento di uno schermo televisivo...

    Hai sentito? Era un colpo di AK47U!



    Tecnicamente Socom non fa gridare al miracolo, ma riesce a coinvolgere il giocatore con ambientazioni varie, sufficientemente vaste e credibili; i personaggi sono un po' poveri sia come realizzazione del modello tridimensionale che come animazioni (che sono abbastanza varie, ma banali e di qualità altalenante). Ciò che, invece, soddisfa è la costanza del framerate, motivo per cui l'azione appare sempre chiara e frenetica, ma soprattutto i filmati di intermezzo sono fatti con un inaspettata cura sia nella realizzazione che nella regia.
    Ultimo plauso va al comparto sonoro, ricco di melodie militari e di effetti sonori incredibilmente realistici. Altrettanto buono è il doppiaggio, che si avvale di attori che recitano nelle differenti lingue del luogo in cui si svolge l'azione, sia durante gli intermezzi che nel gioco.

    Socom US Navy Seals: Fireteam Bravo Socom US Navy Seals: Fireteam BravoVersione Analizzata PSPSOCOM - FIRETEAM BRAVO - Dimostra ancora una volta che Playstation Portable ha ingranato finalmente la marcia giusta e che è in grado di regalare un livello di intrattenimento portatile adeguato ai tempi e all'investimento economico che richiede. La componente offline di questo shooter è in grado da sola di regalare un bel po' di ore di sano divertimento, ma appena si attiva l'interruttore WLAN e si entra nella grande rete le possibilità di intrattenimento si moltiplicano a dismisura. L'unico appunto si può fare alla cosmesi generale, un po' meno curata di altri prodotti della stessa fascia (l'imminente Syphon Filter - Dark Mirror è notevolmente superiore). Amanti dell'azione dotati di una connsessione ADSL, indossate il vostro headset e impugnate Playstation Portable; ci vediamo sul campo di battaglia!

    8

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