Recensione Soldier of Fortune II: Double Helix

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Un genere sfruttato

Quello dei Fps è
sicuramente uno dei generi più sfruttati dalle software house che programmano su
Xbox: si va dagli strategici come Gost Rechon , ai poco cervellotici come Return
to castle wolfenstein , fino agli “epici”(un nome su tutti: Halo). Questo
Soldier of Fortune 2 fa parte di quella categoria che fa del massacro l’unico
scopo, obbligando il giocatore a proseguire più di riflessi che di ingegno. Il
classico gioco adatto a scaricare la frustrazione di un apatico giorno di
lavoro, o perchè no, di un votaccio a scuola; è un “genere”che però gode di
grande considerazione nei videogiocatori, ricordandoci che prima di tutto un
gioco deve divertire(e in questo caso missione compiuta, anche se con qualche
riserva).

Protagonista e trama

Il protagonista, tale John Mullins, è un soldato di ventura, ex
membro delle forze speciali USA, attualmente miglior agente di THE SHOP,
un'organizzazione segreta creata dal congresso degli Stati Uniti al fine di
compiere operazioni antiterrorismo ogni qualvolta non sia possibile intervenire
in maniera ufficiale. Il design del nostro eroe, però, è tutt’altro che
esaltante: vi impersonereste mai in un ometto sulla cinquantina, coi baffetti e
il cappello da pescatore? Penso proprio di no, e mai come in questo caso la
“prima persona” è una manna dal cielo. La trama è di chiara origine yankee: il
vostro compito, infatti, sarà quello di sventare un attacco batteriologico ad
opera di un gruppo di terroristi denominati “Prometheus”, che pare abbiano
testato la loro arma su un villaggio Colombiano, sul quale sarete presto a
indagare. La narrazione della storia avviene sia attraverso Cut-scene durante il
gioco, che in infimi filmati di intermezzo, che però non riescono nel compito di
far calare completamente il giocatore all’interno della vicenda. Non
mancheranno, ovviamente, scontati colpi di scena, ma è logico che la trama
rivesta un ruolo secondario in questo genere di giochi.

Grafica,
ambientazioni e I.A.

Il motore grafico è
quello dell’ormai vetusto Quake 3 Arena, ed effettivamente è innegabile che gli
anni comincino a sentirsi. L’impatto è comunque discreto, e, sebbene i poligoni
mossi non siano ai livelli delle produzioni attuali, sia i nemici che gli
ambienti risultano di buona fattura. Ho riscontrato però alcuni cali di
frame-rate piuttosto fastidiosi, anche se esclusivamente in situazioni concitate
ben nutrite di personaggi su schermo. Altro problemino, a volte delle parti del
corpo dei nemici passano attraverso ai muri o alle porte, ma sono difetti che
fortunatamente non rovinano l’esperienza di gioco. I personaggi , comunque, sono
molto fluidi e naturali nei movimenti(fantastico come i terroristi si tocchino
nei punti dolenti), e sono dotati di un’ I.A. sicuramente sopra la media. Per
fare qualche esempio, è esaltante vedere come i terroristi cerchino la copertura
mentre si avvicinano a noi, oppure come i feriti si vadano a nascondere per
tenderci un agguato. I nemici di SOF2 reagiscono inoltre alla nostra presenza ed
ai rumori che produciamo in maniera veramente credibile. Se infatti vi muovete
silenziosi e defilati, è impossibile essere avvistati, regalandoci l’impressione
di essere veramente all’interno di una cospirazione bio-nucleare. Altra chicca,
se lancerete una granate state certi che i vostri nemici tenteranno non solo di
schivarla, ma anche di rispedirla al mittente con tanto di insulto in
sottofondo. Le ambientazioni sono molto varie e ben caratterizzate, anche se ho
trovato alcuni livelli molto bui, il che vi costringerà ad usare il visore
notturno( che è molto simile a quello presente in Sprinter Cell). Personalmente
ho trovato meglio realizzati gli ambienti esterni, visto che quelli interni
risultano un po’ spogli nell’arredamento e nell’oggettistica, ma questa è stata
probabilmente una scelta dei programmatori per concederci maggiore libertà. In
ogni caso, sono certo che vi divertirete attraverso le ammaglianti foreste
Colombiane, all’interno dei tenebrosi laboratori russi, e nella misteriosa
quanto affascinante città di Praga; senza dimenticare l’immancabile mafia
cinese, che vi condurrà a fare piazza pulita nella mitica Hong Kong.

Sonoro

Molto
buono il comparto sonoro, sia per quanto riguarda le musiche che gli effetti
sonori. Ogni arma( e ce ne saranno più di venti)ha un proprio rumore, così come
ogni nemico ha la propria voce caratteristica. Un particolare che ho trovato
originale(sebbene non sia una novità assoluta, visto che era presente anche nel
prequel) è che i nemici parleranno nella lingua del luogo in cui vi troverete.
Sarete così “obbligati”a interpretare se vi hanno perso di vista o se invece
stanno studiando un piano per trivellarvi di sorpresa. Inoltre i nemici urlano
quando sono colpiti e rantolano prima di morire in modo molto realistico. Questo
perché la Raven non ha badato a spese, e ha ingaggiato degli attori
professionisti per ogni personaggio, tra i quali spicca Mark Hamill( per i pochi
che non lo conoscano, Luke Skywalker in Guerre Stellari).

Gameplay e
longevità

Una caratteristca di
Soldier of Fortune 2 è sicuramente la violenza. Se siete tipi particolarmente
impressionabili vi sconsiglio a priori l’acquisto del gioco, sebbene sia
possibile attraverso le opzioni diminuire la fuoriuscita di sangue e budelle. E’
però esaltante testare la propria mira, visto che qualsiasi parte del corpo
venga colpita, subisce delle “modifiche”. Se per esempio colpite il braccio con
un’ arma potente, è molto probabile che il vostro nemico sia obbligato a
raccoglierlo e metterselo in spalla( in questo contesto, “Salvate il soldato
Ryan” ha fatto scuola). A differenza di molti fps, non vi è alcuna presenza di
radar o bussole, ma nonostante ciò vi risulterà praticamente impossibile
perdervi, visto che quasi sempre la strada da intraprendere è esclusivamente
una. Così come sarà molto difficile essere bloccati, visto che gli enigmi si
limitano a misere azionature di porte o ascensori. Per quanto riguarda il
gameplay puro, non fatevi ingannare da uno dei primi livelli in cui dovrete
compiere la missione senza far suonare gli allarmi(in pieno stile Stealth), il
fine del gioco è quello di far passare a miglior vita qualsiasi cosa vi si muova
davanti. Tutto questo è facilitato da un sistema di controllo che si fonde alla
perfezione con il joypad dell’xbox, che sembra proprio studiato apposta per
questo genere di giochi. Per quanto concerne la longevità, è da segnalare come
l’avventura principale sia di discreta durata(10-15 ore); questo grazie alle 52
missioni che andranno affrontate con diversi obiettivi, che si aggiornano in
tempo reale. Le missioni hanno una struttura molto sempilce: c’è un obiettivo
primario, che si è obbligati a completare, e alcuni secondari, che possono
essere svolti dai giocatori più abili. Ma se dal single player non si può di
certo chiedere di più, è dal multyplayer che nasce il mio sconforto. E’ infatti
assente una qualsiasi modalità di deadmatch offline, limitando in maniera
piuttosto netta gli abitanti dei piccoli centri che non possono disporre del
servizio “Live!”.

Conclusioni

Questo gioco lascia un po’ l’amaro in bocca, perché se
avessero risolto i problemi grafici, e avessero implementato una solida modalità
multyplayer ci troveremmo di fronte ad uno dei maggiori esponenti del genere;
così com’è, invece, è soltanto un buon gioco, molto divertente, ma che dà
l’impressione di non essere completo al 100%. Comunque consigliato agli amanti
del genere, e anche a chi ha voglia di intraprendere la carriera di giocatore di
Fps: si troverebbe con un bel gioco in softeca, adatto anche ai neofiti.