SpongeBob Battle for Bikini Bottom Rehydrated Recensione: in fondo al mar

Il platform di Spongebob più amato dai fan torna su console dopo sedici anni, cortesia di una nuova versione reidratata.

SpongeBob Battle for Bikini Bottom Rehydrated Recensione: in fondo al mar
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  • Sono trascorsi più di vent'anni da quando SpongeBob ha esordito nella tv statunitense, eppure la fiamma del suo successo tuttora non accenna a estinguersi. Personaggio di buon cuore e scarso intelletto, l'amabile spugna marina partorita dalle fantasie del compianto Stephen Hillenburg è ancora fra le icone pop più amate di sempre, fenomeno che ha invaso l'universo dell'entertainment con una quantità di prodotti a dir poco mastodontica. Chiaramente si parla anche di videogame, campo in cui, però, il nostro amico dalla voce squillante non si è mai distinto più di tanto, per lo meno sul fronte dei contenuti (numericamente parlando, invece, i giochi che portano il suo nome hanno pochi eguali: ne abbiamo contati trentanove!).

    Fra le produzioni scampate all'oblio c'è indubbiamente SpongeBob Squarepants Battle for Bikini Bottom, platform del 2003 targato THQ che i fan di vecchia data ricordano con incredibile affetto. Titolo al quale oggi, dopo sedici anni dalla sua prima release, il publisher ha pensato bene di togliere la ruggine, forse nell'ottica di anticipare idealmente l'uscita in sala del prossimo film animato, Amici in fuga. Attenzione, però: la sua riedizione Rehydrated - "reidratata", letteralmente - non è una blanda operazione di porting, bensì un progetto al crocevia fra remaster e remake, volto soprattutto a rivedere integralmente l'aspetto artistico-visuale di un videogioco che altrimenti, vecchio di due generazioni, avrebbe perso fin troppo smalto.

    Collezioni spugnose

    Iniziamo con il dire che, pur trovandoci di fronte a un'opera per certi versi cambiata rispetto agli albori, il gameplay dell'originale Battle for Bikini Bottom non sia stato in alcun modo scalfito. A beneficio di chi non avesse mai provato l'avventura di Spongebob su PlayStation 2, GameCube o Xbox, specifichiamo che l'esperienza di gioco è tranquillamente incasellabile nella categoria dei collectathon, branca del platformer molto in voga negli anni Novanta e riproposta non troppo tempo fa da Yooka-Laylee (ma anche, per esempio, dall'ottimo Snake Pass). In sostanza, dietro una trama molto esile - Plankton, al solito, vuole impossessarsi della ricetta dei Krabby Patty e per farlo sguinzaglia dei robot che, per errore, si ribellano subito al suo volere, per giunta invadendo l'intera città di Bikini Bottom - si nasconde una formula la cui base prevede il collezionismo sfrenato di tanti oggetti diversi, ognuno con una propria particolare funzione.

    Dalle comuni alghe scintillanti alle preziose spatole d'oro, passando per i calzini smarriti da quel tonto di Patrick Stella, l'accumulo seriale serve perlopiù a sbloccare nuovi segreti e porzioni di mappa di una Bikini Bottom suddivisa in livelli 3D di dimensioni abbastanza generose, da scandagliare in lungo e in largo a caccia di missioni da completare.

    Questi incarichi nascono dalle richieste di tutti i comprimari più noti al pubblico televisivo - da Mr. Krab a Squiddi, dalla Signorina Puff a Waterman & Supervista - e implicano l'azione alternata del trio di protagonisti giocabili formato da SpongeBob, Patrick e Sandy, ciascuno dei quali possiede delle proprie abilità peculiari. L'astro-scoiattolina Sandy è la più versatile dei tre, letale tanto nel corpo a corpo quanto negli attacchi dalla distanza, inoltre molto a suo agio nelle fasi di platforming puro poiché capace di planare roteando il suo lazo da cowgirl a mezz'aria.

    Patrick è invece il "grosso" della combriccola, utile in particolar modo quando si tratta di sollevare qualche cosa per poi lanciarla contro interruttori e avversari, o in generale ovunque serva. Infine, SpongeBob sfoggia un'agilità superiore, tira dei ceffoni che lasciano una scia arcobaleno e sa manipolare il potere delle bolle, con il quale, fra l'altro, è in grado di plasmare delle palle da bowling da scagliare contro tutto e tutti.

    Il costante passaggio di staffetta tra i protagonisti dona un certo dinamismo alla progressione, oltretutto arricchita da un buon avvicendamento di fasi che esulano dalle semplici meccaniche da gioco di piattaforme. Prevedibilmente il titolo è pieno di piccoli puzzle ambientali da risolvere, ma anche, a sorpresa, di gare a tempo à la SSX e persino di momenti stealth, a comporre un pot-pourri ricreativo che cerca in tutti i modi di scansare il tanto temuto effetto monotonia. Ce la mette tutta e, per buona parte delle circa sei-sette ore di Story Mode, riesce a centrare l'obiettivo senza troppi problemi.

    Qualche precisazione è comunque necessaria. Anzitutto, pur rientrando nel novero dei tie-in fatti come si deve, è bene non aspettarsi da Battle for Bikini Bottom una finezza ludica pari o maggiore a quella dei pesi massimi del genere (da Banjo-Kazooie a Spyro the Dragon, per citarne un paio). L'insieme è piacevole e funzionale, ma la presenza di alcune imperfezioni - effetti di pop-up saltuari, diverse collisioni poligonali imprecise - impedisce alla produzione di oltrepassare soglie qualitative di una certa importanza.

    Si tratta di difetti cui purtroppo la nuova edizione del gioco non pone rimedio, denotando, solo e soltanto in materia di polishing, un lavoro non proprio encomiabile. In seconda battuta è bene evidenziare che l'esperienza, piuttosto facile da portare a termine, si rivolge principalmente a un pubblico giovane, meglio se appassionato ai racconti audiovisivi della spugnetta e dei suoi buffi compari.

    Conoscere a menadito l'universo di SpongeBob non è vincolante, ma è senza dubbio la condizione migliore per apprezzare un prodotto che sprizza rimandi allo show di casa Nickelodeon da ogni poro. Oltre ai dialoghi dal piglio demenziale, le musiche riprese dal cartone e altre strizzate d'occhio agli spettatori irriducibili, sorprende la cura riposta nella costruzione dei vari stage, alternanza di setting estrapolati direttamente dai luoghi della serie tv e scenografie pensate ad hoc per questo viaggio interattivo, anch'esse totalmente in linea con lo spirito delle puntate.

    Il fondo dell'oceano in alta definizione

    A parte rilevare che le fondamenta ludiche di Battle for Bikini Bottom sono invecchiate in maniera più che dignitosa, in questa sede è opportuno concentrarsi sull'opera di rifacimento vera e propria, cuore pulsante della nuova offerta per sistemi current-gen. Da questo punto di vista, il nuovo team di sviluppo - Purple Lamp Studios, subentrato ai ragazzi di Vicarious Visions - ha senz'altro dimostrato di avere della stoffa. Pur non essendo un remake a trecentosessanta gradi, la versione Rehydrated ripensa totalmente l'impianto cosmetico della produzione primigenia, senza però limitarsi a traghettarla verso i lidi dell'HD e dei 60 fps. Tutto ciò che riguarda il cast di personaggi, dai modelli poligonali alle animazioni, è stato infatti ricostruito in modo da renderne le espressioni facciali e le movenze più naturali e, di rimando, avvicinare il mix di cut scene e fasi in-game a una qualità simile a quella delle avventure in CGI viste al cinema.

    L'attività di "reidratazione" interessa inoltre tutte le ambientazioni, anch'esse rifatte e ritinteggiate tramite una palette cromatica assai più accesa e brillante che in principio (a voler trovare il pelo nell'uovo, i colori "acquatici" della vecchia edizione erano forse più adatti a illustrare gli scorci di una cittadina suboceanica). Gradevole da osservare in azione, il nuovo Battle for Bikini Bottom gode altresì di un comparto audio che saprà riempire di felicità gli estimatori italiani del franchise, forte di un doppiaggio inedito - e di alto livello - che coinvolge tutte le inconfondibili voci originali del cartoon, da Claudio Moneta a Mario Scarabelli, da Pietro Ubaldi a Mario Zucca.

    Anche in fatto di contenuti secondari, bisogna ammettere che Battle for Bikini Bottom Rehydrate si comporti discretamente bene. Per l'occasione, infatti, gli sviluppatori hanno recuperato dalla catasta delle idee scartate un elemento mai inserito nel gioco del 2003, ossia un'inedita sfida co-op per due utenti, usufruibile sia in locale che online.

    Non è nient'altro che una classica modalità orda, con ondate di nemici che attaccano gli isolotti ove i due avatar dei giocatori - selezionabili da un roster più ricco rispetto a quello della campagna principale - tenteranno di difendersi in ogni modo possibile. Ciò nondimeno, siamo sicuri che anche questa piccola aggiunta abbia una sua degna ragion d'essere, soprattutto nell'ipotesi di qualche partitella genitore-figlio.

    SpongeBob SquarePants: Battle for Bikini Bottom Rehydrated SpongeBob SquarePants: Battle for Bikini Bottom RehydratedVersione Analizzata PlayStation 4Gradita riproposizione di un platform su licenza insospettabilmente ben realizzato, SpongeBob Squarepants: Battle for Bikini Bottom Rehydrated non faticherà a conquistare i fan della simpatica spugna dai denti sporgenti, specie i più piccoli. Il merito va soprattutto a un restyling piuttosto accurato, capace d’intervenire là dove era maggiormente necessario in vista di proporre ai videogiocatori odierni un titolo vecchio di generazioni, soggetto -come ogni cosa- all’inesorabile incedere del tempo.

    7.5

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