SSX On Tour - Recensione PlayStation 2

Let's Rock! SSX è un arcade dallo stile inconfondibile e dai ritmi accesi. Un bel centro per Electronic Arts, scopriamolo assieme.

SSX On Tour - Recensione PlayStation 2
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  • PS2
  • Xbox
  • NGC
  • Psp
  • Tutta questione di Stile

    Questa è la definizione, presa da un vocabolario italiano, del sostantivo stile: "Modo personale e peculiare di espressione che caratterizza l'opera di un artista, distinguendola da opere diverse".
    In campo videoludico essere "stilosi" è diventata la parola d'ordine degli ultimi cinque anni: ogni genere ludico, a suo modo, prevede una dose ormai esasperata di azioni "stylish" o situazioni "cool", non importa si tratti di platform (qualcuno ha detto Viewtiful Joe?), action adventure ( chi è più cool del mezzo demone Dante?), racing game (Burnout) o simulatori sportivi...l'importante è compiere azioni che nessun'altro è in grado di fare. Ad un certo punto, però, il vento della novità introdotto dal nuovo metodo di giudizio inizia a calare, a diventare una brezza, a non provocare più brivido perchè ad esso ci siamo abituati. Ma davanti a Ssx On Tour siamo costretti nuovamente a chinare il capo e riconoscere la maestria nell'aver creato uno nuovo modo di definire lo "stile" in un videogioco.

    Rock'n'Roll, Baby

    Visionario, delirante e perfettamente riuscito.
    Questi aggettivi sono i primi che ci sono passati per la testa assistendo all'introduzione e muovendoci dentro i menù di Ssx on Tour.
    Unicorni che suonano chitarre, scoiattoli dalle fattezze umane che ci fanno la linguaccia sono solamente alcune delle stramberie a cui assisteremo. Il gioco punta a ricreare uno stile grafico essenziale, graffiante nei contorni ma d'impatto nella forma...e ci riesce su tutta la linea!
    Difficilmente riuscirete a dimenticare la caricatura umana oppure i cavalli che vi sorridono durante i caricamenti. Sembra di essere catapultati su un quaderno di scarabocchi di un pazzo delirante appassionato di musica heavy-metal.
    Qui ci allacciamo all'altra componente accessoria meglio riuscita nel gioco: l'accompagnamento sonoro. Basterebbe dire che la main theme del gioco è degli Iron Maiden per renderci conto della qualità di questa parte. Senza ombra di dubbio una sound track come questa non sfigurerebbe nemmeno in un negozio di musica: Queen of Stone Age, Motorhead, Scorpions danno l'idea di quanta cura sia stata riposta nella selezione delle tracce musicali.
    Tutto questo a prima vista può sembrare un optional ma vi assicuriamo che l'unicità di questo titolo è nell'amalgama totale con il gameplay vero e proprio. La musica è un punto cardine di tutta l'esperienza videoludica: nei momenti di relativa calma (ad esempio quando non rischiamo la vita contro un muro) si abbassa di tono e ci permette di sentire tutti i suoni della montagna. Viceversa non appena la velocità aumenta, la musica si fa incalzante e gli effetti sonori enfatizzano il cambiamento di stato diventando più striduli.
    Tenere premuto il tasto relativo al Boost mentre si sfreccia giù per una discesa, è qualcosa di molto simile a quanto visto in Burnout. Il motion blur svolge il suo lavoro alla grande, portandoci a dei livelli di frenesia che ricordano più un racing game che un gioco di snowboard.
    Il motore grafico che è alla base di queste meraviglie è una versione potenziata di quello già apprezzato fin dai tempi del primo Ssx. I personaggi poligonali perdono forse in qualità, a voler fare i pignoli, ma tutto il contorno ne guadagna negli effetti di luce: esplosioni, fuochi d'artificio e le tempeste di neve non sono mai stati così realistici. La montagna che farà da sfondo alle nostre gesta sembra non finire mai grazie all'introduzione dello tecnologia streaming, per il caricamento in tempo reale dei dati.
    Il ri-modellamento dei personaggi è stato necessario per aumentare la dimensione dei tracciati ma non ha toccato in nessun modo le animazioni, che invece risultano fluide e particolareggiate.
    L'aspetto grafico - e non parliamo solo di numero di poligoni - è sempre stato un fiore all'occhiello della serie e anche in questa ultima uscita riesce nel difficile compito di stupire sia sul lato artistico che su quello tecnico.

    Spostando la nostra attenzione dal lato più esteriore (menù, grafica e sonoro) all'essenza del gioco, notiamo per la prima volta nella storia della saga l'introduzione degli sci.
    Se fino ad ora Ssx è sempre stata la patria degli snowboarders, ora, in fase di creazione del nostro personaggio, potremmo selezionare gli sci. Le differenze nel controllo risultano minime e soprattutto legate alle manovre aeree effettuabili: non aspettatevi in definitiva un simulatore di sci.
    Una volta scelto l'abbigliamento e il look del nostro rider ci troveremo di fronte ad una serie di eventi possibili tra cui scegliere. Alle classiche gare di corsa e di trick si aggiungono le competizioni miste, denominate slopestyle, dove si dovrà badare al punteggio, legato al numero e complessità dei tricks, e alla corsa vera e propria. Interessanti novità giungono da tutta una serie di prove accessorie molto divertenti, come portare a termine un numero di handplants (andare in verticale appoggiandosi su una mano) o salti prima della fine del tempo. Una sfida ci ha colpito per l'idea tanto semplice, quanto ben riuscita: giungere al traguardo toccando la neve il meno possibile. Ogni volta che la sfioreremo, partirà un timer che, giunto a zero, comporterà la nostra immediata squalifica.
    Tutti questi eventi servono per accrescere l'hype (attenzione dei media) intorno al nostro rider e portarlo al ruolo di rock-star mondiale per quanto riguarda la disciplina scelta.
    Una volta sulla neve, l'appeal della serie è immutato: controlli reattivi e tricks di grande effetto. Chi ha già giocato un precedente episodio della saga ricorderà gli "Ubertricks", evoluzioni selezionabili dopo aver precedentemente caricato la barra di boost, in grado di fruttare molti più punti del normale. Ora il nome è stato cambiato in "Monster Tricks", ma soprattutto sono selezionabili in maniera più veloce con la levetta analogica destra invece che con una complicata combinazione dei tasti dorsali. La sostanza è immutata, tanto quanto la loro natura fuori di testa, ma è stato fatto un deciso passo in avanti per una fruizione più immediata.

    La difficoltà del gioco non è alta: riempire la barra di boost per giungere ai famigerati Monster Tricks è compito per niente arduo. Francamente bisogna riconoscere che Ssx non ha mai avuto velleità tecniche in questo senso e anzi ha sempre posto l'attenzione sull'immediatezza.
    L'altra differenza che salta agli occhi è la presenza di alcuni sciatori che, puntualmente, ci si pareranno di fronte spingendoci ad una disastrosa caduta. Come omaggio, o forse citazione, alla serie Burnout, troviamo anche le Close Calls: passando accanto ad uno sciatore senza urtarlo riceveremo un piccolo aumento alla barra boost.
    La presenza degli sciatori unita alla vastità della montagna, aumenta la sensazione di libertà. Spesso ci saranno cartelli con una banderuola sopra ad indicare percorsi ricchi di salti o di scorciatoie. I programmatori hanno forse calcato la mano nella massiccia presenza di tratti da fare in grind (scivolata), ma tutto sommato questa scelta non scalfisce troppo un gameplay solido e ben strutturato.

    SSX On Tour SSX On TourVersione Analizzata PlayStation 2Rinnovare un prodotto è sempre un compito pericoloso, soprattutto quando si parla di giochi come Ssx 3. La strada percorsa da Ea in questo Ssx on Tour è coraggiosa: creare un nuovo stile limando qua è là un gameplay riuscito. Ci sentiamo di promuovere ampiamente questa scelta in virtù degli ottimi risultati ottenuti. Il mix di familiarità e novità che ne è uscito, sorprende sia i vecchi appassionati della saga che i novizi, permettendo una fruibilità molto alta. Chi già possiede i precedenti episodi della saga dovrebbe solo riflettere se le novità, soprattutto a livello di presentazione e di contorno, bastano ad un’ulteriore acquisto. Tutto questo sperando che la prossima uscita sia ricca in sostanza come questa è ricca in stile.

    8.5

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