Recensione Star Soldier R

Hudson fa un pessimo esordio su WiiWare

Recensione Star Soldier R
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  • Wii
  • C’era una volta Star Soldier...

    Tanto tempo fa, quando il mercato non era ancora inflazionato da centinaia di titoli tutti uguali e da serie i cui seguiti si contano sulle zampe di un millepiedi, ai cari bei vecchi giocatori di una volta piaceva un genere particolare. Lo shooter, verticale o orizzontale, rappresentava l’apice del divertimento, nonché il genere più in voga all’inizio degli anni novanta, e le ragioni sono presto dette: ad un livello di difficoltà spesso pronunciato (tale da sconfinare talvolta nell’impossibile) ma che, una volta domato, regalava intensi momenti di soddisfazione, si coniugava una struttura di base semplicissima, che vedeva nella distruzione indiscriminata la sua ragion d’essere. Quel genere tanto amato in sala giochi non poteva non essere trasposto anche su console casalinga, e fu cosi che Hudson Soft. creò la serie di Star Soldier, facendola nascere su Nintendo 8bit con il primo episodio, Star Soldier appunto, e consacrandola sul Turbografx di casa Nec con tre (quattro contando l’episodio parodistico, Star Parodier) episodi di indubbio valore (qualitativo come storico): Super Star Soldier, Final Soldier, Soldier Blade. Anche il Nintendo 64 ebbe il suo shooter Hudson (praticamente l’unico su quella console): il buon Vanishing Earth. Da quel punto in avanti la storia di Star Soldier si è fermata, conoscendo solo qualche porting del primo episodio su Gamecube, PS2 e PSP, ma non offrendo più al giocatore bramoso di devastazione un gingillo con cui portare di nuovo all’estremo la sua coordinazione tra occhio e dito (veloce, molto veloce). Poi un bel giorno Nintendo se ne esce con la sua proposta di digital delivery: il canale WiiWare, che probabilmente molti appassionati avranno visto come un messia salvifico, piccola porta per rientrare in quel mondo fatto di navicelle spaziali, spari diagonali potenziabili ed enormi boss di fine livello. Immaginate voi quindi la faccia e poi la contentezza di chi apprese la notizia che Hudson, quell’Hudson maestra degli shooter, si era messa al lavoro su di un nuovo episodio di Star Soldier, precisamente Star Soldier R: gioia, giubilio, felicitazioni, auguri e figli maschi! Poi iniziano a circolare le prime immagini, discrete, i primi video, carini, ma che lasciano un po’ dubbiosi riguardo il grado di distruzione implementato. Ed infine la mazzata: l'annuncio che il titolo avrebbe contenuto due soli livelli di gioco, uno da due e uno da cinque minuti. Ed hanno anche provato a farci credere che non ci fosse nulla di male in un prodotto strutturato in quella maniera. Potrete confrontare i vostri record con quelli del resto dei giocatori del globo grazie alla Wi-Fi Connection, dicevano. Finalmente è giunto il tempo, per voi nerd, di impazzire rigiocando sempre gli stessi livelli e di dimostrare a tutti che siete i migliori. Ora, in tutto questo, ad Hudson sono sfuggite varie cose: a) i nerd non esistono più, o meglio non esiste più quella fascia di giocatore che ha nell’hi-score la sua unica ragione di vita. b) se ancora rimanesse qualche raro esemplare di questa specie in via d’estinzione, di sicuro anche lui inizierebbe a subire i colpi della noia dopo aver provato anche solo per una giornata le due modalità di Star Soldier R. c) le due suddette modalità sono presenti anche in altri due episodi della serie, Final Soldier (data: 1991) e Soldier Blade (data: 1992), peccato che in questi fungessero solo da corollario ad una modalità principale fatta di sette livelli di distruzione assicurata. Hudson ha quindi avuto il beato coraggio (e la sfacciata faccia di bronzo, per non dire altro) di far uscire oggi, nell’anno del signore 2008, un gioco che ha come uniche modalità due opzioni secondarie di titoli usciti rispettivamente diciassette e diciotto anni fa. Ma almeno, chiederete voi, son fatte bene quese due modalità? Ma ovvio che no.

    C’era una volta, perché oggi non c’è più

    Una volta volati via gli 800 Wii Points peggio spesi della vostra vita e avviato Star Soldier R vi ritroverete davanti alla scelta delle due nefaste opzioni di cui sopra. La prima che vorrete provare sarà quella da due minuti. L’inzio in fin dei conti non è malvagio: la navicella risponde bene ai comandi, graficamente il titolo è in fin dei conti gradevole, con modelli composti da un discreto numero di poligoni ma che soprattutto conservano lo stile particolare della serie. Buoni gli effetti tra esplosioni e raggi laser, ed il tutto scorre fluido senza un rallentamento. La musica che vi accompagnerà non è malvagia, non è di quelle che ti fanno venire voglia di spegnere l’audio, ma nemmeno di quelle che ti "gasano" (Lords of Thunder insegna). Il problema viene dopo. Il problema viene nel momento in cui s’indentifica con la colonna di nemici che ti viene addosso l’inizio di una roboante concatenazione di spari, mentre una volta elargita loro una buona morte il ritmo di gioco scema e latita proprio quando dovrebbe assecondare nel giocatore l’adrenalina che ha iniziato a fluire e la necessità di distruggere ancora. C’è un contatore delle combo in alto a sinistra, ma è come se non esistesse: perché i nemici arrivano in tempistica tale da rendere possibile l'aumento del combo counter, ma non in quantità tale da soddisfare il giocatore. E quando s’arriva alla fine di quel primo, piatto livello, ecco il boss: ora il contatore dei secondi sarà quasi esaurito, quindi o concludete la battaglia con pochi colpi precisi (un compito affatto impegnativo) o nulla di fatto. Tempo scaduto e tutti a casa. Mah. Via con la modalità a cinque minuti, quindi: il primo livello è lo stesso (ormai avrete iniziato a capire che aria tira), il secondo è un discreto passo avanti: il ritmo cresce, più navicelle, più distruzione, arriva il boss leggermente più impegnativo. Ma anche qui, vittoria o Time Up.
    E poi finisce Star Soldier R. Nessuno stimolo in più. C’è un termine scientifico che descrive perfettamente la sua esperienza di gioco: coitus interruptus. Non sappiamo in quanti riproveranno, dopo averle affrontate una singola volta, queste scialbe sezioni di gioco: pochi, proabilmente pochissimi, e con molta molta difficoltà qualcuno le rigiocherà solo al fine di scalare la classifica della Wi-Fi Connection. Se esistesse qualche giocatore con il coraggio di farlo, a lui rivolgiamo un accorato appello: quello di guardarsi intorno. Su Virtual Console c’è roba come Final Soldier, Soldier Blade, Lords of Thunder, Gate of Thunder, Blazing Lazers, Gradius III, R- Type, R-Type III, Air Zonk, Super Air Zonk. Ognuno di loro è oro, Super Star Soldier R è un’offesa ai bei tempi che furono.

    Star Soldier R Star Soldier RVersione Analizzata Nintendo WiiSuper Star Soldier R va punito. Va punito per le sue estremamente limitate modalità di gioco, per la sua struttura noiosa e mai avvincente, per il suo tentato imbroglio ai danni dei nostalgici, che magari non informati sulle sue opzioni, potrebbero volerlo aggiungere alla loro ludoteca. Non può arrivare ad infangare una serie come Star Soldier, troppo al di sopra degli schemi per essere toccata da robetta del genere: ed allora faremo come se non fosse mai esistito, e cercheremo rifugio negli innumerevoli sparatutto della Virtual Console.

    4.5

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