Recensione StarFox Assault

I fan sono avvertiti: questo StarFox non fa per voi.

Recensione StarFox Assault
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  • NGC
  • Starfox... Take Off!

    Sono passati tanti anni da quando i giocatori vennero scioccati dalla più esaltante grafica mai vista su console, e da un sistema di gioco originale e strepitoso... Era il 1993, anno in cui arrivò (ovviamente a casa dell’amico più fortunato) la cartuccia di Starfox per Super Nintendo, primo sparatutto veramente 3D a comparire su console, grazie alla mirabolante (per i tempi) potenza del mai tanto osannato chip Super FX.
    In quel momento molti si innamorarono perdutamente dell’universo in cui si svolgevano le avventure di Fox McCloud e del team Starfox, tanto da far nascere un'attesa spasmodica per l’uscita del suo seguito per N64, rivelatosi un capolavoro sotto ogni punto di vista, e sognare ad occhi aperti cosa sarebbe potuto essere la versione GameCube, considerata la potenza delle console a 128 bit.
    Dopo il “gioco originale trasformato in spin-off” che è stato Starfox Adventures, esperimento in chiave “zeldosa” riuscito a metà, ecco nascere dalla collaborazione tra Namco e Nintendo un vero seguito nello stile della serie... ma con quali risultati?

    Ho paura di volare

    Un nuovo episodio deve sempre (e obbligatoriamente, aggiungeremmo) portare delle novità, per non rischiare di scadere nel già visto e coinvolgere quindi solo i fan sfegatati: cosa ci ha preparato dunque Namco?
    Visto che Starfox è storicamente uno “sparatutto con astronavi”, che nella versione per N64 ha visto l’inserimento di alcune sezioni terrestri a bordo del Landmaster, ha pensato bene di stravolgere il DNA del titolo offrendoci una maschera affascinante creata appositamente per accalappiare i fan (il primo livello) sotto cui troviamo una quantità industriale di sezioni sparatutto tipo-fps create con l’intento (almeno si spera) di conquistare una più ampia fetta di pubblico. Ma come sono dunque queste sezioni, che rappresentano la vera novità del gioco?
    A costo di sembrare eccessivamente critici, ci troviamo di fronte a una realizzazione disarmante: a prescindere dall’aspetto puramente grafico (di cui parleremo in seguito) il risultato è quantomeno inatteso, essendo storicamente abituati da Nintendo a gameplay calibrati al millimetro e sistemi di controllo perfetti. Fox (l’unico personaggio che controlleremo nelle sezioni a terra) si muove con una risposta ai comandi eccessivamente rapida, senza inerzia né morbidezza nell’andatura, comportando spesso una fastidiosa insicurezza nel percorrere strade strette o salire sulle strutture, poiché si ha costantemente l’impressione di non avere pieno controllo sui movimenti dell’eroe e di rischiare di cadere da un momento all’altro, costringendosi a una nuova (e noiosa) risalita delle strutture appena superate.
    Se il controllo sui movimenti può sembrare pessimo, questo di certo trova un ottimo compagno nel sistema di puntamento: mirare ai nemici è un’impresa, soprattutto considerato che Fox sembra muove la propria arma senza la minima fluidità, costringendo il giocatore a continue correzioni anziché a morbidi e leggeri spostamenti per tenere sempre sotto tiro un nemico piuttosto evasivo.
    Per quanto siano diverse le modalità di controllo disponibili (dual analog o meno) per le sezioni a terra, non si riesce a ottenere un risultato soddisfacente... cosa piuttosto deludente se parliamo di un titolo marchiato Nintendo.
    Abbandonando per un attimo il fattore controlli, ci troviamo dinanzi a missioni ripetitive, tutte con lo stesso denominatore comune, ovvero raggiungere gli obiettivi visualizzati sulla mappa, distruggerli e proseguire verso il nuovo obiettivo. Costituendo questi livelli la maggior parte del gioco ed essendo il level design piuttosto poco ispirato né tanto meno coinvolgente, è presto detto che le sezioni a terra rappresentano il grosso punto debole del gioco, che va a perdere tutto il suo coinvolgimento in una carenza di divertimento capace di disarmare anche il più convinto fan di Starfox. Che dire, niente male come novità...
    Fortunatamente le (poche) sezioni a bordo della nostra navicella preferita tengono alto il nome della saga: sono splendide visivamente e vantano un sistema di controllo preciso che calzerà a pennello ai veterani, risultando divertenti e coinvolgenti grazie alle scelte di design dei livelli, forse non all’altezza di Starfox 64 ma comunque ben congeniate. Nulla da dire quindi, anche i boss (non troppo difficili e contraddistinti da schemi di attacco classici) fanno il loro dovere, pur senza stupire il giocatore: probabilmente con tutta la potenza a disposizione Namco avrebbe potuto studiare nemici più grandi e impegnativi, capaci di intimorire come succedeva nei predecessori.
    Tuto considerato, pollice alto per le sezioni in volo!

    Sono un asso sull’airwing!

    Eccoci dunque a parlare di una delle note stonate del gioco che più lasciano l’amaro in bocca. Come nei precedenti episodi, i compagni di squadra spesso e volentieri si appoggeranno a Fox in richiesta di aiuto... nulla di male se non fosse che queste richieste siano davvero molto frequenti (soprattutto nelle sezioni a piedi) e provengano principalmente da quello che dovrebbe essere l’asso della squadra, ovvero Falco Lombardi.
    Il nostro caro rapace si dimostrerà più di una volta impacciato e privo della benché minima capacità di reazione, senza nessun momento del gioco in cui dimostri effettivamente il suo valore ma limitandosi a interpretare il ruolo di amico-rivale di Fox nelle scene di intermezzo.
    Per quanto il gameplay (storicamente) veda integrarsi egregiamente l’alternarsi tra l’abbattere i nemici e salvare i compagni, vedere il pilota numero uno dello Starfox Team posto allo stesso livello di Slippy (nella squadra più per le doti di tecnico che di pilota), il giullare del gruppo, contribuisce a far perdere consistenza alla caratterizzazione della squadra, limitandosi a offrire personaggi “ospiti”, fini a se stessi.
    Invece di “StarFox”, avrebbe avuto più senso se il gioco avesse avuto lo stesso nome del protagonista...

    Mission Accomplished!

    Cosa rimane dunque di tutto il lavoro profuso nella realizzazione di Assault?
    Una modalità principale appena sufficiente, affiancata da una storia non troppo originale (chi l’ha ideata deva aver visto troppe volte Star Terk, Indipendence Day e tanta Sci-Fi di serie B) ma comunque interessante e una modalità multiplayer a 4 giocatori (ovviamente) priva di supporto LAN. Se all’inizio l’idea di superare il gioco nei suoi 3 livelli di difficoltà spingerà i più accaniti a spolpare il gioco, presta la ripetitività delle missioni e la boriosità del loro svolgimento scoraggerà anche il più convinto fan della serie. Non risollevano il giudizio una modalità survival e la possibilità di rigiocarsi i singoli livelli per conquistare le medaglie mancanti: Starfox manca del carisma classico della serie e, a costo di sembrare decisamente di parte, dimostra a tutti gli effetti di non essere sviluppato da Nintendo e suonano davvero fuoriposto i nomi di Miyamoto e Iwata nei titoli di coda.
    Arrivederci su Revolution, nella speranza di vedere Fox McCloud tornare a volare nei cieli come ai vecchi tempi...

    StarFox Assault StarFox AssaultVersione Analizzata GameCubeStarfox Assault è una grossa delusione per i fan (a cui comunque verrà la pelle d’oca al momento della sezione di gioco finale) e al tempo stesso un gioco discretamente godibile per chi non conosce la serie e cerca un titolo diverso rispetto alla media Gamecube. La modalità multiplayer è un’aggiunta piacevole, ma per tutto il gioco sarete accompagnati dalla sensazione che si potesse fare di più. Peccato.

    7

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