Recensione Steel Battalion

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Recensione Steel Battalion
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Disponibile per
  • Xbox
  • Imponenza di Metallo

    Il fascino che la figura del Mech riesce
    ad esercitare sulle nuove generazioni è tutto particolare, ed ha ispirato
    moltissimi Game Designer di tutto il mondo, a partire dal Giappone per arrivare
    fino negli Stati Uniti. Abbiamo visto, fino ad ora, questi grandissimi robot
    fare la loro apparizione praticamente in ogni genere di videogioco. Dagli
    Strategici in tempo reale ( chi non ricorda in Starcraft il Goliath, che
    nient’altro era che un meglio noto Mech), agli sparatutto (ricordiamo, per
    esempio, Mech Assault, uscito non molto tempo fa su XBOX). Tale massiccia e
    metallica figura è stata interpretata in svariati modi ed ha conosciuto una
    serie propria di stili, di Designs. Per esempio, lo stile Giapponese alla Zone
    Of Enders (Z.O.E, uscito su PS2 e con un seguito in imminente uscita) ci
    riporta, con la memoria, indietro nel tempo, fino ai cartoni giapponesi del
    genere più classico, come Goldrake e compagnia bella. Figure imponenti ma agili,
    dotate di arsenali fantascientifici, che compivano imprese eroiche, tutte votate
    alla spettacolarità e all’azione. Inutile dire che questo tipo di
    interpretazione è quella di maggior successo, ed è, di gran lunga la più
    popolare. Ma esiste anche un altro modo di concepire i Colossi metallici, tutto
    diverso da quello che ho adesso descritto. E’ uno stile più “realistico” e
    credibile. E’ ragionevole concepire una macchina che pesa moltissime tonnellate
    come una macchina lenta e per nulla agile. Niente fronzoli, niente colori
    sgargianti, niente estetismi... Tutto ciò che questa immane macchina da guerra
    monta è votato esclusivamente all’aumento della sua capacità di seminare morte e
    distruzione. Una macchina del genere non può che essere corazzata fino
    all’inverosimile, allo scopo di renderla il più possibile resistente agli
    attacchi nemici. E’ legittimo sospettare che comandare un congegno del genere
    sia piuttosto complesso, a causa delle sue numerose funzioni e della sua stazza.
    Fino ad ora nessuno si è mai occupato di questo aspetto, ovvero tutto ciò che
    riguarda il comando del mezzo; in molti si sono limitati a semplificare il
    tutto, visto che elaborare un “realistico” sistema di comandi sarebbe stata una
    impresa titanica, e totalmente impossibile da compiere col solo ausilio dei
    normali Pad per console. Per niente scoraggiata dalla intrinseca complessità dei
    controlli che una macchina da guerra come un Mech avrebbe potuto avere, la
    Capcom ha dato alla luce una pietra miliare dell’intrattenimento videoludico
    casalingo... Vediamo il perché.


    Nell' oscuro lontano futuro c’è solo la
    guerra

    Il gioco prenderà inizio nell’anno 2080; voi vestirete i panni di una nuova
    recluta che sta per prendere parte alle operazioni militari. Il mondo è gettato
    nel caos a seguito di una serie di rivolte militari che hanno rotto alleanze e
    creato nuovi blocchi contrapposti che promettono soltanto guerra. Gli Stati
    Uniti sono ancora il paese più ricco, ma non detengono più il primato militare e
    non sono più in grado di guidare le nazioni libere. Voi vi troverete,
    all’improvviso, a dover salire per la prima volta, su un mech da combattimento
    per respingere un attacco mosso verso la base militare dove siete distaccati.
    Senza un preciso perché vi ritroverete a dover fronteggiare il nemico a bordo di
    queste nuove e potentissime armi: i mech. In effetti il nome che i nostri
    giganteschi mezzi assumeranno in questo gioco sarà VT, ovvero Vertical Tank (per
    i non-anglofili, Carroarmato Verticale). Benché tale nome possa, a primo
    acchitto, far sorgere un sorriso sulle vostre labbra, nessun nome è, invero, più
    appropriato per questi mezzi. A ben vedere il termine Tank (che in Italiano
    viene comunemente tradotto Carroarmato), nell’accezione Statunitense, descrive
    qualcosa di ostico da abbattere, armato molto pesantemente, ed in grado di
    intimorire, col suo semplice incedere, i nemici. Ebbene non credo sia piacevole
    vedersi arrivare addosso un bestione alto 20 metri e armato pesantemente. Il
    nostro VT potrà appartenere a 3 categorie: Light (leggero), Medium (medio) e
    Heavy (pesante). Posto che anche il modello Light è tutto altro che agile,
    vediamo di spiegare le differenze che ci sono tra le varie categorie. In buona
    sostanza, più il vostro VT sarà leggero, più ristretto dovrà essere il suo
    arsenale. Per contro i VT più leggeri godono di una migliore stabilità che vi
    agevolerà nel compimento delle manovre, evitando di farvi cadere rovinosamente a
    terra, in balìa del fuoco nemico. Si cadrà a terra quando si tenterà di fare
    movimenti troppo bruschi (come un improvviso cambio di direzione) oppure quando
    metterete uno degli arti inferiori del VT in fallo, ma la procedura per
    rialzarsi non sarà troppo complicata. Le armi che potrete equipaggiare sul
    vostro VT sono di molti tipi: si va dalla classica mitragliatrice, fornita in
    più calibri, al mortaio, all’obice, al lanciarazzi, al lanciamissili a ricerca
    etc. etc. Le armi saranno suddivise in due grandi categorie: le armi da montare
    come “Primarie” e quelle da montare come “Secondarie”. In buona sostanza la
    prima categoria racchiude le armi più potenti e la seconda le armi con meno
    pretese, da usare contro i bersagli più piccoli. Per cui, come avrete avuto modo
    di intuire, l’elemento “gestionale” ha in questo gioco il suo peso, benché
    limitato alla selezione delle armi e della tipologia del VT. Il modo per poter
    acquistare nuovi VT e altri piccoli Gadget (come per esempio un Mangianastri per
    ascoltare la musica mentre combattete), è semplice: al termine di ogni missione
    vi verranno elargiti dei punti-crediti che voi userete, appunto, per acquistare
    altri VT o oggetti. Ovviamente, meglio vi comporterete nella missione, maggiore
    sarà il numero di punti che vi verranno accreditati.

    La tecnica nel gioco

    Quello che vi salterà
    inizialmente agli occhi sarà il dettaglio dei meccanismi di bordo, che,
    peraltro, occupano una consistente parte dello schermo. Il senso di
    disorientamento vi assalirà, mentre cercherete di avviare il VT. Gli strumenti
    che vedrete segnalano praticamente tutto quello che sta accadendo dentro e fuori
    del vostro mezzo. In alto avrete un piccolo schermo che fungerà da mappa e, più
    in generale, vi fornirà informazioni su tantissime cose (come il numero dei
    nemici distrutti, l’obiettivo della missione, il carburante che state consumando
    etc. etc.). All’occorrenza questo schermo potrà essere disattivato, liberando
    così una parte della visuale. Tuttavia, una volta che avrete preso confidenza
    con i comandi, che meritano una trattazione tutta loro e che avrete capito a
    cosa servono tutti gli strumenti, il grosso è fatto. Tutto quello che vedrete
    comparirà su uno schermo, che, una volta chiuso il cockpit, verrà a trovarsi
    davanti ai vostri occhi; non vedrete praticamente mai niente in maniera diretta,
    poiché, come ho già detto, tutto sarà mostrato sullo schermo interno del vostro
    VT, che non mancherà di deliziarvi, all’occorrenza, con effetti molto
    convincenti (immagine disturbata, non perfettamente nitida e, se cadrete,
    disturbo di segnale). Per quello che riguarda la grafica di per sé ci sono
    diversi aspetti da osannare e qualcuno altro da criticare. La grafica è un
    concentrato di effetti di luce, effetti grafici di ottima resa, oggetti che si
    muovono su schermo senza perdere neanche un frame... insomma una delizia... Ma
    purtroppo il tutto è un po’ sciupato da quell’effetto di sfocatura, dovuto alla
    non elevatissima risoluzione utilizzata dal motore grafico. Inoltre ciò che può
    far storcere il naso a parecchi è quell’ effetto di clipping che i programmatori
    solitamente introducono quando si rendono conto che sarebbe troppo difficile per
    la console gestire ambienti troppo vasti. Vedrete quindi apparire, man mano che
    vi ci avvicinerete, gli elementi dello scenario (un po’ come si era visto in
    Morrowind). Discorso tutto diverso va fatto per il comparto audio... Una autentica
    delizia per l’orecchio. Effetti eccellentemente realizzati e che contribuiranno
    a rendere questo gioco una esperienza ancora più indimenticabile. Ottime le voci
    che sentirete via radio; vi sembrerà davvero di essere nel bel mezzo di una
    battaglia di quelle che si vedono nei film.

    Il controller

    E’ arrivato il momento di parlare
    di quello che è la peculiarità di questo gioco: il Controller. Questo gioco,
    infatti, non sarà giocabile con l’ausilio del normale Pad di XBOX, ma sarà
    giocabile soltanto con il Controller che verrà fornito insieme alla confezione.
    Tale controller è quanto di più bello mi sia capitato di vedere. Esso sarà
    composto di tre pezzi (che andranno a costituire, una volta montati, la console
    dei comandi)

    più una pedaliera con tre pedali (da sinistra a destra: pedale di movimento
    rapido, freno, acceleratore).

    La larghezza di questo controller si aggira intorno agli 80 cm ed è provvisto di
    34 tasti, 5 interruttori, 2 joystick, 1 cambio (Retromarcia, Folle e dalla 1°
    alla 5°) e una manopola di sintonizzazione radio. Inoltre avrete a disposizione
    anche la pedaliera, che dovrà essere connessa alla console di comandi. Il tutto,
    inutile nasconderlo, all’inizio vi lascerà davvero disorientati, e se non
    consulterete il manuale non capirete le funzioni dei singoli tasti e apparecchi;
    comunque, una volta presa confidenza con il controller, il gioco vi rapirà, e vi
    tratterrà fino a quando quell’ultimo VT non avrà abbandonato questo mondo tra le
    fiamme e le esplosioni. Indescrivibile la sensazione che si prova nel premere il
    “pulsante rosso”. Questo pulsante è ubicato in alto a destra sul controller e
    serve per lanciarsi fuori dal VT prima che esploda, e per premerlo dovrete
    sollevare la protezione trasparente. Vi sentirete davvero dentro ad un
    gigantesco Mech da guerra.

    Considerazioni
    finali

    Questo gioco è controverso. Da un lato siamo
    entusiasti di questo nuovo gioiello che Capcom ha creato. Dall’altro ci sentiamo
    di criticare Capcom per alcune scelte e sviste. Spesso vi troverete a sparare,
    per errore, ad un vostro compagno su un altro VT perché si è frapposto con
    noncuranza tra voi e il nemico; oppure vi accorgerete che quello che ostacolava
    il vostro incedere non era un palazzo, ma uno dei vostri compagni che vi era
    troppo vicino. Insomma, alcune funzioni della Intelligenza Artificiale potevano
    essere raffinate maggiormente. Inoltre credo che il manuale che viene fornito
    nella grande confezione spesso si riveli criptico e non esaustivo. Per quello
    che concerne la longevità si può tranquillamente essere contenti, visto che le
    23 missioni che sarete chiamati a portare a termine sono belle e avvincenti,
    oltretutto saranno anche riproposte una volta terminato il gioco, anche se in
    chiave un po’ diversa. Niente toglie, in ogni caso, a questo gioco il suo
    irresistibile fascino di “simulatore fantascientifico”, degno di essere
    considerato come uno dei titoli più innovativi di sempre (grazie anche al suo
    controller), e che fa della credibilità il suo punto più forte. Un elogio alla
    Capcom che, questa volta, ha fatto vedere qualcosa che nessuno aveva mai visto.
    Il prezzo è elevato (si parla di 200 Euro circa) ma avrete portato a casa il
    vero simulatore di mech.

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