Recensione Super Dragonball Z

La ricerca delle sette sfere continua...

Recensione Super Dragonball Z
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Disponibile per
  • PS2
  • I'm Super, thanks for asking!

    Di primo acchito un ennesimo titolo dedicato alla celebre serie a fumetti partorita dalla mente di Akira Toriyama potrebbe sembrare superfluo, in special modo dopo il successo ottenuto dai tre ottimi Budokai, ma il nome Noritaka Funamizu nel gruppo di programmatori di questo Super Dragon Ball Z ha fatto si che l’ultima fatica Bandai/Atari guadagnasse una certa fama tra gli appassionati di manga e picchiaduro.
    Dopo un ottimo successo nelle sale giochi giapponesi, per Goku e compagni è la volta di dimostrare il proprio valore sul monolite nero di casa Sony. Riuscirà questo titolo a stupire quei videogiocatori che credevano di aver trovato il nirvana in Dragon Ball Z: Budokai 3, sfruttando a dovere l’aiuto di una delle menti dietro quel capolavoro che fu Street Fighter II più di quindici anni fa?

    Messatsu...KAMEHAMEHA!

    La realizzazione per mano di un team di sviluppo che conta nomi illustri e la presenza nelle sale giochi lasciano intuire che questo Super Dragon Ball Z sia un picchiaduro più tecnico delle precedenti incarnazioni che si sono avvicendate su PS2.
    Prendendo in mano il pad ed affrontando i primi scontri, questa speranza trova infatti subito fondamento.
    I giocatori abituati a titoli come Street Fighter o Tekken raggiungeranno subito una certa familiarità con il sistema di controllo dei personaggi, che si muoveranno liberamente in aree a tre dimensioni utilizzando la croce direzionale o lo stick analogico sinistro. I tasti dedicati all’attacco sono due, uno per i colpi leggeri e veloci, l’altro per quelli più potenti e lenti. I restanti due pulsanti permettono di parare e saltare. Premendo una seconda volta il tasto del salto mentre siete in aria, il personaggio potra cominciare a fluttuare, e potrete restare in volo finchè l’apposita barra (denominata Action Meter) non si scaricherà del tutto. Combinando i due tasti di attacco il vostro combattente effettuerà una presa, mentre premendo un pulsante di attacco e la parata effettuerete attacchi in corsa nella direzione desiderata o schivate; anche questi movimenti fulminei consumeranno l’Action Meter, e quando questa starà scarica dovrete aspettare alcuni secondi perché ritorni piena prima di ritornare a schivare e volare.
    Purtroppo una volta esaurita la piacevole sensazione di sorpresa iniziale ci si rende conto che il sistema di gioco offre un numero forse troppo esiguo di mosse e combinazioni. La lista di attacchi speciali comprende delle piccole combo che superano difficilmente la pressione di quattro tasti, delle semplici mosse a base di “mezze lune” ed un paio di special che potrete eseguire consumando la barra del Ki presente subito sotto quella dell’energia del personaggio. I guerrieri appartenenti alla razza dei Sayan, inoltre, possiedono la capacità di trasformarsi in una forma più potente, il Super Sayan: questo aumenta le loro capacità offensive e difensive per un breve periodo di tempo, che scade all’esaurirsi dell’energia all’interno della sempre presente Action Meter.
    Malgrado tutto Super Dragon Ball Z si lascia giocare piacevolmente e, che siate in compagnia di un amico o meno alcune interessanti modalità di gioco cattureranno la vostra attenzione per lungo tempo.
    All’accensione della console infatti, vi troverete davanti ad un menu tipico dei giochi convertiti dai cabinati da sala. Le classiche modalità di allenamento, storia e settaggio di opzioni sono questa volta affiancate da un’interessante aggiunta: l’Edit Mode.
    Selezionando questa voce, verrete portati in un sotto-menu in cui vi si chiederà di scegliere un personaggio e creare una “scheda” per costui.
    Da questa scheda potrete modificarne il nome e scegliere la palette del suo costume tra varie che sbloccherete giocando. Nella scheda inoltre ci saranno alcuni spazi vuoti (di cui spiegheremo l’utilità più avanti) ed una barra da riempire. Questa rappresenta la barra dell’esperienza del vostro combattente, che aumenterà mano a mano che effettuerete scontri nelle varie modalità di gioco.
    Ogni qual volta raggiungerete il numero di punti necessario, guadagnerete un livello e potrete acquisire una nuova abilità per il vostro combattente. Ogni personaggio ha uno “skill tree” personale, ovvero uno schema di abilità acquisibili diviso in bivii. Per ogni livello potrete ottenere una capacità tra tre disponibili, dopodichè avanzerete alla sezione successiva dello schema, senza possibilità di tornare indietro. Queste abilità compariranno negli spazi vuoti della scheda del personaggio, in modo che voi e i vostri avversari possiate immediatamente riconoscere in che modo avete potenziato il vostro combattente. Quello che potrete ottenere ad ogni aumento di livello varia da nuove mosse speciali a bonus per le caratteristiche del vostro personaggio, ed il fatto che dovrete fare delle scelte mirate richiede un livello elementare di pianificazione e strategia che non può che giovare al titolo Bandai/Atari.

    Grant me a wish...

    Le due modalità in single player offerte da Super Dragon Ball Z sono il tipico Arcade mode, in cui dovrete superare sette scontri da più round, e lo Z Survival. Anche in questo caso dovrete affrontare sette avversari, ma questa volta sconfiggendoli utilizzando la stessa energia, come nei più classici dei survival. Alla fine di ogni incontro dello Z Survival apparirà una roulette che vi permetterà di ottenere diversi upgrade per l’incontro successivo, come una ricarica per l’energia o un aumento temporaneo della forza o della difesa.
    Malgrado siano delle modalità standard, c’è un altro motivo che le rende interessanti e che vi spingerà a giocarle e rigiocarle: oltre alla raccolta della preziosa esperienza, infatti, vincendo gli incontri avrete la possibilità di entrare in possesso di una delle sette sfere del drago, e quando le avrete collezionate tutte, potrete chiamare il drago Shenron e chiedergli di esaudire un vostro desiderio.
    Questi desideri variano da ulteriori upgrade alle caratteristiche del vostro personaggio ad elementi di gioco sbloccabili, come personaggi ed arene.
    Una volta espresso il desiderio, il drago scomparirà e le sfere si disperderanno per il mondo, ma potrete riottenerle continuando a giocare e a vincere.
    Man mano che raccoglierete le sfere ed avanzerete le vostre richieste al drago ne appariranno di nuove, ed esaudire tutte quelle presenti nella lista richiederà un certo impegno!

    Lightning and explotions

    Super Dragon Ball Z si presenta, come i suoi predecessori, in un buon cell shading.
    Sia i personaggi che le arene catturano alla perfezione lo stile dell’opera di Toryama.
    Il numero di combattenti non è certo esorbitante: siamo di fronte ad un roster di 18 personaggi (inclusi quelli segreti), alcuni dei quali semplici versioni alternative dei protagonisti più importanti.
    Ingiustificabile quindi la presenza di questi “doppioni”, specie considerata l’assenza insistente di alcuni personaggi neanche troppo secondari e carismatici almeno quanto quelli principali.
    Anche se questo difetto mina la varietà di gioco, bisogna ammettere che i guerrieri presenti sono ben realizzati e sufficientemente differenziati tra loro. Queste differenze acquisiscono nuova dimensione se si considera la possibilità di potenziamento ed aumento di livello.
    Il cell shading è supportato da buone animazioni, ma bisogna ammettere che si sente la mancanza di tutte le linee cinetiche e la regia dinamicissima di Budokai, che ovviamente manca in questo titolo molto più tecnico e ponderato.
    A questo si aggiunga il fatto che gli effetti delle onde energetiche (vero marchio di fabbrica della serie) hanno un’aria molto meno devastante e convincente del solito. Sembrano quasi più statiche, forse proprio a causa della mancanza dell’azione frenetica dei titoli precedenti. Divertente invece l’idea di far comparire delle onomatopee ad ogni colpo andato a segno, che imprimono una certa “forza” ai colpi, facendoli sembrare più dolorosi ed efficaci.
    Le arene, che ricalcano alla perfezione il dettaglio degli ambienti mostrati nel fumetto, sono molto grandi e spesso ricche di oggetti contro cui fare sbattere gli avversari e da distruggere. Anche in questo caso si sarebbe potuto sperare in un minimo di varietà in più, ma tutto sommato anche i giocatori più esigenti non potranno che essere soddisfatti, specie dopo aver sperimentato il piacere di poter distruggere con le proprie mani l’arena del torneo tenkaichi. Purtroppo anche gli stage soffrono di un certo senso di immobilità. Se non fosse per le nuvolette di fumo che si sollevano al saltare dei personaggi e per gli oggetti che si frantumano quando vengono colpiti, sarebbero completamente statici. Qualche effetto di vento o anche un classico lens flare avrebbero reso gli ambienti ottimamente realizzati più vivi e davvero memorabili!
    Ad infiocchettare il discreto aspetto cosmetico c’è la presentazione del gioco, composta da stupendi menu realizzati facendo sapiente uso delle illustrazioni del fumetto e da schermate di caricamento di ottima fattura, che decretano senz’altro il successo di questo tentativo da parte dei programmatori di rievocare l’atmosfera di una delle serie più importanti del panorama fumettistico (e non solo) giapponese. Contribuisce a questo anche la colonna sonora del gioco, che riprende alcuni temi musicali e lo stile degli accompagnamenti musicali del cartone animato. Non si tratta di tracce memorabili, sicuramente non le canticchierete una volta spenta la console, ma sono un sottofondo efficace per gli scontri.
    Anche gli effetti sonori sono di ottima fattura. Oltre alle esplosioni del caso, tutti i personaggi si prodigheranno nelle frasi e grida di routine tipiche dei picchiaduro dedicati alla saga delle sfere del drago.

    Super Dragonball Z Super Dragonball ZVersione Analizzata PlayStation 2Super Dragon Ball Z si propone come una validissima alternativa ai Dragon Ball Z Budokai: l’impostazione di gioco estremamente diversa potrebbe far felici gli amanti della tecnica stanchi dell’eccessivo “button mashing”. Malgrado questo, includere alcune delle tecniche presenti nella serie di picchiaduro “concorrente” come i teleport e gli scontri tra onde energetiche sarebbe stata una scelta azzeccata che non avrebbe sicuramente snaturato la tecnicità di questo titolo. Il punto di forza di Super DBZ, ovvero il sistema di personalizzazione dei personaggi, anche se piuttosto semplice, si rivela efficace per spingere il giocatore a continuare a giocare per molte ore, elevate a potenza in caso si posseggano amici con cui scontrarsi. I piccoli difetti grafici, le clamorose assenze nel roster dei personaggi selezionabili e altri dettagli che non convinvono a pieno fanno di questo titolo un gioco estremamente interessante e pieno di elementi migliorabili in un eventuale seguito che, siamo sicuri, riuscirebbe a convincere ancor più i fan di Dragon Ball che non sono rimasti completamente soddisfatti.

    7

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