Recensione Super Mario 64 DS

Rinasce su DS uno dei migliori platform, ma questa volta Mario non è solo!

Recensione Super Mario 64 DS
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  • DS
  • It's a-me, Mario!

    Super Mario 64 DS è il remake del miglior platform della storia e di conseguenza la sua valutazione parte da questo presupposto, con conseguente e inevitabile voto alto.

    È vero, è strano come modo di iniziare una recensione, concordo con voi, ma è inutile perdersi in filosofeggiamenti filo-professionali nel tentativo di far capire ai lettori quanto il proprio metro di giudizio possa essere obiettivo o meno, puntando il dito sul sistema di controllo (probabilmente) inferiore all'originale, sul fatto che sia un titolo già apparso, etc...

    Dal canto mio preferisco considerare il gioco per quello che è, ovvero il primo titolo Nintendo di spessore ad apparire sulla nuova console portatile, portandosi in dote tutte le meraviglie del titolo per N64 con aggiunte consistenti e quel “tocco” in più che rende l'esperienza da vivere.

    Running through the battlefield

    Presto presto, non c'è da perdere tempo! C'è una principessa da salvare, un regno da difendere... come faccio a saperlo? Che dire, dopotutto è un gioco di Mario!
    Non c'è spazio dunque per i convenevoli... inseriamo la cartuccia velocemente e accendiamo la console!
    La voglia di entrare subito nel vivo del gioco subisce una brusca frenata nel momento in cui appare la schermata del titolo: la musica, ripresa dall'originale, è una calda accoglienza per chi ha già vissuto questa avventura e le nuove animazioni di introduzione intrattengono il giocatore mostrando la resa delle animazioni 3D attraverso i due schermi.
    Ma il DS è celebre soprattutto per il suo touch screen, quindi proviamo a toccare Yoshi per vedere se il dinosauro gradisce le nostre coccole, ed eccolo tramutarsi in un disegno da deformare a piacimento, con il pennino, con i tasti (per ruotarlo o schiacciarlo): un passatempo particolare che non mancherà di strapparvi qualche minuto ogni tanto.
    Un'occhiata più attenta ci fa notare la presenza di un'opzione chiamata “Rec Room” (stanza della “ricreazione”), che offre dei minigiochi semplici ma assolutamente assuefanti: nessuno può esimersi da provare il minigioco della fionda, in cui bisogna controbattere l'attacco aereo delle bob-omb sfruttando il touch screen per tirare l'elastico della fionda stessa, calibrando quindi al millimetro potenza e direzione del proprio colpo... impossibile da spiegare per bene a parole, va provato!
    Ma l'avventura è l'avventura! Un eroe non dovrebbe perdere tempo, è ora di tuffarsi con decisione nel campo di battaglia!

    La novità più piacevole di questa nuova versione viene mostrata al giocatore fin dall'inizio: Mario, Luigi e Wario rispondono all'invito della principessa, ma con il passare delle ore il gruppo non fa ritorno: cosa può essere successo?
    Ecco quindi che il “cameraman” Lakitu va ad avvisare Yoshi del problema, trovandolo impegnato nel suo hobby preferito, ovvero un bel pisolino!
    “Yoshi, Mario non è ancora tornato”

    Ed è l'inizio della grande avventura.

    My eyes reacts as my hands act

    É difficile riuscire a comunicare agli altri le prime sensazioni di gioco: prima di tutto, nel caso di chi ha giocato all'originale, è un sentimento di commozione misto a stupore a farla da padrone. La piacevole sensazione di essere tornati a casa si unisce alla freschezza delle novità inserite donando al giocatore un'enorme spinta nella fase iniziale, che con il proseguire del gioco e delle scoperte continua a trascinare l'incauto che si pone ai comandi del DS.
    Chi invece si pone per la prima volta davanti a questo titolo probabilmente non potrà cogliere la rivoluzione vissuta tempo addietro, ma potrà sicuramente immergersi in un titolo che fin dall'inizio risulta fresco e invitante.
    Nel momento stesso in cui il giocatore, forte del suo thumbstrap, poggia il pollice sul touch screen, è un susseguirsi di emozioni: è difficile raccontare le sensazioni che si provano quando “toccando” uno schermo si osservano reazioni dirette di quello che facciamo fisicamente e non semplicemente relative a input forniti con qualsivoglia periferica.
    In Mario 64 DS noi siamo Mario, noi decidiamo al millimetro la posizione di Mario, perché sappiamo che a seconda di quanto muoveremo il pollice sullo schermo inferiore, Mario si sposterà per la stessa distanza nello schermo superiore.
    Potrà sembrare follia, esaltazione da novità, in realtà la sensazione di essere dentro il gioco è totale e contribuisce a dare valore all'esperienza globale, già di per sé molto valida.
    In pratica nel momento in cui il pollice tocca lo schermo, su questo appare un cerchio in cui notiamo 3 diverse zone colorate, che regolano i movimenti del personaggio: allontanandosi dal punto di contatto ed entrando nella zone successiva si aumenta la velocità di Mario.
    Quindi abbiamo camminatine “stealth”, utile per i momenti che richiedono assoluta precisione e per passare dietro le piante senza svegliarle, la camminata normale classica e la corsa.
    L'istinto iniziale è di guardare lo schermo per capire come muoversi, ma in realtà basta solo qualche sessione di pratica per prendere confidenza con le distanze e le zone di sensibilità.
    In pratica bisogna lavorare per ottenere il meglio.
    È possibile utilizzare un sistema di controllo che sfrutta la croce e che per correre richiede la pressione del tasto Y, a mio parere molto comodo e preciso, validissima alternativa al metodono touch.
    Come terza possibilità ve ne è una studiata appositamente per l'utilizzo del pennino e del DS appoggiato su una superficie piana, con le azioni eseguibili dei tasti frontali ribaltati anche sulla croce direzionale: valida anche questa sicuramente, a mio modo di vedere però un pelo meno performante in fatto di rapidità di esecuzione.
    Ma si sa, non esiste un metodo di controllo che metta d'accordo tutti, e molti giocatori potrebbero trovarsi meglio con l'uno o l'altro, indipendentemente da questa recensione.
    Fin dal suo primo titolo il DS si rivela una console che eredita l'ergonomia multipla del joypad N64, espandendo il concetto per diversi generi e un numero ancora maggiore di possibilità.

    I'm going to catch the stars

    Venendo al gioco vero e proprio, in pratica un remake nuovo!
    La base del titolo è la stessa che ha reso grande il titolo per N64, con opportune aggiunte che ampliano e migliorano oltremodo il valore dell'opera stessa.
    Possiamo parlare dei 4 personaggi che si alterneranno al comando del giocatore, ognuno caratterizzato da movimenti, animazioni, controllo e abilità speciali che li caratterizzano.
    Mario si comporta esattamente come nella versione N64 ed è l'unico personaggio che è in grado di eseguire il “wall jump”: equilibrato come velocità, potenza e salto, è la scelta ideale per conquistare le stelle alla portata di tutti.
    Yoshi è il personaggio più debole di tutti, ma vanta una buona velocità oltre che al suo classico salto in due tempi, che gli permette di allungare la portata agitando freneticamente le gambe... per non parlare della sua capacità di usare la lingua e “fagocitare” i nemici per poi farne uova e lanciarne contro altri, aumentando così le proprie capacità offensive piuttosto ridotte (Yoshi non può tirare pugni per esempio).
    Luigi è una via di mezzo tra Mario e Yoshi: seppur simile al proprio fratello, Luigi vanta una capacità di salto maggiore a discapito della forza fisica.
    Oltre ad un salto simile a quello di Yoshi, l'abilità peculiare del fratello in verde è un salto “elicottero” che gli permette una lunga planata, utile a superare con semplicità le sezioni di gioco che possono risultare complicate per gli altri personaggi.
    Wario, come si può intuire è il “bruto” del gruppo e possiede una forza fisica superiore a scapito di una velocità e di una capacità di salto decisamente ridotte.
    I suoi pugni però sono in grado di scaraventare i nemici molto più lontano di quanto possa fare Mario (utile soprattutto nelle missioni in cui sono coinvolti i “bulli”) e come peculiarità unica ha la possibilità di distruggere i blocchi neri, che gli altri personaggi non possono minimamente scalfire.
    I quattro protagonisti si offrono al giocatore concedendogli di rivivere l'esperienza originale (usando principalmente Mario quindi) o di sfruttare le peculiarità degli altri 3 per recuperare le nuove stelle inserite appositamente per questa versione o semplicemente per trovare nuove e divertenti vie per ottenere quelle più semplici o quelle troppo difficoltose utilizzando determinati personaggi.
    In pratica una varietà di gioco che mancava al predecessore, varietà che si pone al giocatore non solo all'inizio di una missione, ma anche durante la stessa.
    In questo gioco infatti è possibile trovare per i vari mondi i cappellini di Mario, Luigi e Wario che indossati permettono di assumere le sembianze del proprietario e sfruttare le sue abilità, pur mantenendo la propria voce (dettaglio carino e simpatico, soprattutto quando Yoshi indossa il cappello di Wario) e le proprie sembianze al termine della missione.
    L'esperienza di gioco offre quindi delle importanti novità rispetto all'originale, rendendo il titolo godibile anche per chi ha già consumato la versione N64.
    Per non parlare poi dei nuovi livelli.

    Mamma mia!

    Cosa rimane quindi di cui discutere?
    Di fronte alla perfezione del level design, alla giocabilità sublime, i controlli validi e la cura certosina classica di Nintendo, c'è veramente poco da dilungarsi.
    Graficamente, pur trattandosi del primo gioco N assoluto per DS e non avendo quindi metri di paragone validi, possiamo comunque parlare di assoluta eccellenza: la mole poligonale è aumentata in maniera consistente e i primi a giovarne sono i modelli dei personaggi, molto più simili alle controparti a 128 bit di quanto non lo siano rispetto a quelli della versione N64.
    Anche i nemici e le comparse (i conigli e il gufo per esempio) vantano una nuova realizzazione e nel complesso tutto il mondo di Mario 64 assume connotati nuovi, sicuramente più vivi.
    Fluidità eccezionale, orizzonte più lontano e un lod i cui limiti sono stati notevolmente allontanati completano il quadro dei miglioramenti.
    Piccolo discorso va fatto sulle texture: queste risultano evidentemente migliori a livello qualitativo e di dettaglio, offrendo però in alcuni casi una resa inferiore rispetto all'originale a causa dell'assenza di filtro bilineare, quindi risultando fastidiosamente pixellose nel momento in cui la telecamera ne inquadra una da vicino.
    Dettagli, la realizzazione tecnica di Mario 64 DS risulta nel complesso decisamente superiore all'originale e allo stesso tempo è una dimostrazione chiara delle capacità della console nell'uso del 3D.
    Visto questo, è lecito aspettarsi remake da N64 validissimi (se non superiori) e nuovi titoli creati appositamente per sfruttare le nuove caratteristiche della console al tempo stesso capaci di offrire un'esperienza emozionante graficamente.
    In quanto a sonoro, non ci sono parole per esprimersi: le capacità audio del DS settano nuovi standard nel campo dei portatili e offrono un sonoro pulito e avvolgente, con la possibilità di scegliere anche un'opzione “surround” capace di sfruttare al meglio le due casse per creare un effetto avvolgente davvero unico per questo tipo di console.
    Per capirci, le musiche di Mario 64 erano eccezionali pur non venendo riprodotte da cd e questa versione le ripropone alla perfezione rendendo al meglio con cuffie o senza: assolutamente soddisfacenti sotto ogni punto di vista.
    Gli effetti sonori sono quelli storici e calzano a pennello, e (strano ma vero), Nintendo in un paio di occasioni si avventura nell'offrire anche del parlato di buona qualità; ma lascio ai giocatori scoprire quando ciò avviene.
    Pollice alto dunque per l'aspetto tecnico del titolo, come è lecito aspettarsi da un titolo Nintendo.

    Super Mario 64 DS Super Mario 64 DSVersione Analizzata Nintendo DSMario 64 DS si presenta come titolo simbolo del lancio della nuova console Nintendo, pur non rappresentando lo spot ideale per mostrare al pubblico le capacità del portatile; ruolo che calza meglio a titoli come Feel The Magic e Wario Ware: Touched!, ma che nel caso dello storico platform rischia solo di indurre a valutazioni erronee. L'inizio dell'era DS vede un titolo tecnicamente alla soglia della perfezione, ineccepibile quanto a giocabilità e level design e, dall'alto delle 150 stelle disponibili (30 extra create appositamente per questa versione), dotato di una durata ben oltre la media del genere. Se aggiungiamo i nuovi livelli, i mini giochi da sbloccare durante l'avventura principale (catturando i conigli) e la modalità multiplayer a una cartuccia (molto carina pur nella sua limitatezza, dovuta alle sole 4 arene disponibili) ci rendiamo conto che del valore eccezionale di questo titolo, che non può mancare nella collezione di chiunque abbia intenzione di comprare il nuovo portatile Nintendo. Mario 64 DS è quello che si può definire un assoluto capolavoro: non rivoluzionerà certo in mondo dei videogiochi, avendolo già fatto quasi 9 anni fa, ma rimane pur sempre una pietra miliare immancabile per un appassionato. Consigliatissimo senza la benché minima riserva.

    9

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