Recensione Super Scribblenauts

Maxwell è tornato, stavolta in compagnia degli aggettivi! Recensito il geniale Puzzle Game di 5th Cell

Recensione Super Scribblenauts
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  • DS
  • Scribblenauts rappresentò un vero e proprio caso nella scena videoludica del 2009. Il titolo per Nintendo DS sviluppato da 5th Cell stupì pubblico e critica fin dal suo annuncio, grazie ad un concept incredibilmente originale e semplicemente impensabile per una produzione che potremmo definire indie (dunque senza un budget faraonico alle spalle), e per di più destinata alla console meno potente fra quelle dell'attuale generazione.
    Il titolo riuscì ad imporsi fra i vari "Best of the show" all'E3 dello scorso anno, creando un notevole hype che però fu per certi versi tradito. Pur rappresentando un buon titolo, e mantenendo le promesse riguardanti la folle meccanica di gioco, Scribblenauts non fu riconosciuto come il capolavoro tanto atteso a causa di alcuni difetti che ne minavano pesantemente il gameplay.
    Ad un anno di distanza 5th Cell ci riprova con Super Scribblenauts, versione riveduta e corretta (nonché arricchita) delle avventure di Maxwell e del suo taccuino.

    Ne ferisce più la penna...

    Per chi non avesse avuto modo di giocare al primo capitolo, ripetiamo quale sia l'idea alla base della serie. I livelli in cui è suddiviso il titolo nascondono al loro interno uno Starite, una sorta di stella da raccogliere per terminare lo stage: gli obiettivi da raggiungere per ottenere lo Starite sono diversi, e di questo parleremo più avanti. Ad essere peculiare è il modo in cui Maxwell, il protagonista del gioco e nostro alter ego, può raggiungere tali obiettivi, ovvero facendo comparire davanti a se qualsiasi oggetto il cui nome venga scritto sul suo taccuino. Se leggendo per la prima volta questo concept vi sentite scettici, ricredetevi già da ora: la quantità di oggetti, animali, persone, personaggi storici, mostri, creature mitologiche, edifici ed in generale "roba" che Maxwell può far comparire è sbalorditiva, e saremo in grado di far comparire quanto prima qualsiasi cosa ci venga in mente.
    Se le soluzioni implicate da tale premessa si rivelavano innumerevoli già nel precedente episodio, Super Scribblenaut aumenta le carte in tavola ed espande esponenzialmente le possibilità grazie all'introduzione degli aggettivi. Ogni oggetto creato può essere ora arricchito e specificato grazie all'utilizzo contemporaneo di diversi aggettivi che ne possono modificare l'aspetto esteriore ed il comportamento. Si va dunque dalla modifica del semplice colore ("maglietta rossa" o "bandiera arcobaleno") alla definizione di caratteristiche quali temperatura, dimensione ed altro ancora. Anche il numero di aggettivi si rivela esorbitante, regalando termini inutili quanto graditi (ammettiamo la puerilità di far comparire un "vampiro luccicante" e riderne di gusto), ma anche parole i cui effetti hanno una notevole portata (ogni cosa può essere resa "volante" o "guidabile"). Insomma, l'aggiunta degli aggettivi ci ha convinto pienamente, sia in chiave ludica che per quanto riguarda l'aspetto esilarante delle creazioni possibili (provate a non ridere mettendo Maxwell a cavallo di una "pizza volante guidabile"). Da notare la presenza di tutta una serie di nuovi termini legati ai "meme" in voga attualmente in internet, ed il ritorno di oggetti fantascientifici come la "macchina del tempo", questa volta in grado di portarci in diverse ere storiche su nostra richiesta.

    Cambiamenti

    All'aggiunta degli aggettivi si affiancano una serie di modifiche al gameplay finalizzate alla soluzione dei maggiori problemi del primo Scribblenauts.
    Il primo elemento che salta all'occhio è la modifica del sistema di controllo. Se l'utilizzo dello stilo è stato meglio calibrato (ad esempio, Maxwell si ferma una volta sollevato il pennino dallo schermo, evitando tante morti inutili avvenute nel primo capitolo della serie), a farla da padrone è ora l'utilizzo della pulsantiera del DS. Niente di trascendentale, s'intenda, visto che la grande innovazione è la mappatura dei movimenti sulla croce direzionale della console (mentre le interazioni vengono lasciate al touch screen), ma certamente un enorme balzo in avanti per il gameplay, che ora può sfruttare un sistema di controllo dotato della precisione richiesta in alcuni stage.
    Altro cambiamento sostanziale è l'organizzazione e la natura dei livelli di gioco. Il primo Scribblenauts ci proponeva un pari numero di stage dedicati all'azione rispetto a quelli dall'approccio più puzzle, ma specie i primi vennero criticati da più parti per un semplice fatto: l'utilizzo di alcune parole portava ad una soluzione degli stage fin troppo facile e veloce; era solo questione di tempo prima di rendersi conto che "Dio" poteva difenderci da ogni nemico, un "jetpack" o un paio di "ali" potevano portarci ovunque nel livello ed il "mantello dell'invisibilità" poteva farci evitare un sacco di rogne (per non parlare del "phon", la nemesi di ogni creatura marina ostile).
    Gli sviluppatori hanno cercato di ovviare a tale pecca dando una vera svolta puzzle al titolo. La quasi totalità dei livelli di Super Scribblenauts sono ora dedicati non al raggiungimento dello Starite fra mille avversità, bensì alla ricerca delle parole e degli aggettivi utili al raggiungimento dello scopo dello stage. Indice di questo cambiamento è il gran numero di livelli in cui ci vengono presentate delle equazioni come somme e differenze di diversi oggetti, i cui termini mancanti vanno riempiti dal giocatore. O ancora pensiamo ai livelli in cui l'unico oggetto presente è il Creat-a-tron, un macchinario in cui inserire gli oggetti caratteristici che compongono una qualche entità: ad esempio, nel creare un "licantropo" andranno ovviamente evocati un uomo, un lupo e... quello che manca, non vogliamo spoilerare troppo!
    Questa scelta è da considerarsi azzeccata? Ebbene, la struttura e la caratterizzazione degli stage è purtroppo un limite, forse l'unico, di questo Super Scribblenauts. Nonostante non manchino alcuni livelli davvero memorabili ed in grado di emozionare in qualche modo il giocatore (facendolo esplodere in una risata o facendogli scendere una lacrimuccia grazie ad una citazione colta), il numero di stage in cui l'unico ostacolo fra noi e lo Starite è l'evocazione di un oggetto più che ovvio è troppo alto, specie considerando che la quantità totale di livelli tutt'altro che esorbitante. Il titoli di coda possono comparire nell'arco di un paio di giorni, salvo continuare a giocare per completare tutti gli stage disponibili e rigiocarli utilizzando diverse parole per arrivare allo Starite.
    A risollevare una longevità deludente ci pensa l'aggiunta ex-novo di un editor ben confezionato, con il quale creare schemi da condividere sia localmente coi propri amici che tramite la Nintendo Wi-Fi Connection. Si tratta di una gradita aggiunta, ma se sia effettivamente in grado di aumentare le ore di gioco dipende dalla comunità che si formerà su internet attorno al titolo.

    Invariato rispetto al passato lo stile unico che ha caratterizzato il primo episodio. Il titolo si presenta così in un delicatissimo 2d stilizzato fatto di personaggi simili a manichini caricaturali e scenari esagerati, con nuvole appese al cielo come se fossero le quinte di un set teatrale. L'accompagnamento musicale ispirato è il perfetto contrappunto per un colpo d'occhio esile ed efficacissimo.

    Super Scribblenauts Super ScribblenautsVersione Analizzata Nintendo DSSuper Scribblenauts corregge i difetti del suo predecessore e ne aumenta le possibilità ludiche, affinando e rendendo finalmente maturo un concept di cui l'anno scorso avevamo apprezzato l'indubbia originalità. A non convincere sono alcuni livelli troppo semplicistici ed in generale una longevità al di sotto delle aspettative, che però non minano una delle esperienze di gioco più scoppiettanti e divertenti del 2010.

    8.7

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