Recensione Tak and the power of the juju

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Recensione Tak and the power of the juju
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Disponibile per
  • PS2
  • Gba
  • NGC
  • Intro

    Uscito un po' sordina, e circondato da una quasi totale indifferenza da parte del pubblico, approda sugli scaffali “Tak and the power of the juju”, platform 3d ad opera della Thq. Sebbene sia tutt'altro che un capolavoro, alcuni tocchi di classe, e una buona interazione con l'ambiente circostante, ne fanno un titolo godibile, sia dai veterani che dai più giovani.

    Trama

    Ci troviamo in un antico mondo tribale, dove la magia juju regna sovrana. Un “bel” giorno, la quiete del villaggio viene disturbata dal perfido Tlaloc, che si è impossessato delle potentissime pietre lunari, e ha trasformato quasi tutta la comunità in simpatiche, quanto innocue, pecorelle.
    Lo sciamano del villaggio tenta la carta “eroe ufficiale”, ma purtroppo il “body builder” Lok è indisposto, causa ciuffi di lana sul corpo e belato come grido di battaglia...spazio dunque a Tak, che seppur molto più “modesto” e mingherlino, accetta l'incarico più gravoso di tutti: salvare, da solo, il mondo. A dire la verità non è proprio lasciato a se stesso: infatti, lungo il corso dell'avventura sarà accompagnato da Flora, una guida magica che gli fornirà tutte le informazioni necessarie al fine di rimpossessarsi delle pietre lunari.
    Armato, inizialmente, di un semplice bastone, si avvia alla missione più importante della sua vita...vai Tak, i Pupanunu credono in te(a dire la verità non molto...ma non vogliono rimanere ovini a vita)!

    Grafica e sonoro

    L'aspetto tecnico non è di certo dei più curati: i paesaggi, che comunque godono di una certa profondità(anche se neanche lontanamente paragonabile a quella di Jak), all'interno dello stesso livello, sono troppo simili, creando una marcata sensazione di smarrimento, soprattutto nelle aree più vaste. Inoltre, gli elementi di contorno sono mediocri: soprattutto la realizzazione dell'acqua è ridicola, ricordando i giochi della scorsa generazione.
    Inperdonabile è il pessimo character design: Tak è oggettivamente uno dei personaggi più brutti mai realizzati nella storia dei videogiochi. Va bene che deve rappresentare “l'anti eroe” per eccellenza, ma un protagonista così anonimo e privo di carisma raramente mi è capitato di vederlo.
    Anche i nemici, oltre che poco vari, sono squallidi: se pensate che delle piante carnivore rappresentano il massimo ostacolo, capirete il mio sconforto.
    L'impatto generale è comunque godibile, pur non innalzandosi mai da un livello di scarsa sufficienza.
    Gradevoli ed appropriati i brani musicali, anche se essendo molto pochi, sono purtroppo proposti troppo spesso, rischiando di indisporre il giocatore.
    Molto buona la localizzazione, anche se totalmente in inglese, il che in parte rovina l'atmosfera umoristica del titolo, e per i poco “anglofoni” sarà molto dura, vista l'assenza dei sottotitoli nella nostra lingua.

    Il gioco

    Dal punto di vista del gameplay, il gioco vanta un buon sistema di controllo, anche se forse troppo spesso bisognerà puntellare la telecamera con l'analogico, visto che a volte pasticcia non offrendoci la visuale ottimale.
    Nella parte alta dello schermo, saranno presenti le barre di energia fisica e magica, che ricaricheremo con delle piume: a seconda del colore, variano i punti ripristinabili. Sebbene il titolo sia stato creato soprattutto per un pubblico molto giovane, la possibilità di morire è veramente molto alta; nonostante tutto, però, non c'è da allarmarsi, visto che le vite saranno infinite, e che potrete riprendere il livello dallo stesso punto in cui siete stati uccisi.
    Trovandoci in una giungla, di basilare importanza sarà la collaborazione con la fauna del luogo: per esempio, potrete utilizzare le pecore a mo' di Ulisse nell'Odissea nella grotta di Polifemo, per nascondervi dagli occhi dei nemici; o ancora, sfruttare la fame dei gorilla, che per raccogliere le banane dagli alberi creeranno delle vere e proprie catapulte, lanciandovi in zone altrimenti inaccessibili; addirittura cavalcare dei rinoceronti, al fine di liberare dei passaggi precedentemente ostruiti da barriere. Ce n'è veramente di tutti i gusti, e alcune di queste azioni regalano anche un minimo di tattica che non guasta mai; infatti, a volte capiterà che per far intervenire un gorilla, dovrete prima colpire una scimmia, che risponderà prontamente al fuoco: se vi nasconderete appropriatamente dietro all'immensità di un gorilla, questo verrà beccato e correrà verso l'albero della scimmiotta per riempirla di botte, in modo tale da cambiare albero, e quindi direzione alla catapulta.
    A proposito di armi: inizialmente, come detto, avremo a disposizione esclusivamente un piccolo bastone; col procedere dell'avventura, avremo a disposizione un buon numero di attrezzi d'offesa, come cerbottane, oggetti magici e un costume da pollo, che permetterà di planare e di lanciare uova-bomba sui nemici.
    In alcuni luoghi, potrete trovare dei portali magici che vi porteranno in una realtà alternativa; se nel mondo reale il passaggio era ostruito, in questo potrebbe magicamente comparire, per pochi secondi, un ponte, o qualcos'altro che permette di proseguire.
    Man mano che si procede, oltre a sbloccare nuove armi e abilità, saranno accessibili nuovi livelli e nuovi obiettivi per quelli già affrontati: questo creerà un minimo di ripetitività, anche se il rischio di abbandonare il titolo prematuramente è scongiurato da una comicità e un' ironia veramente sopra le righe. Il rammarico, come sottolineato, è che purtroppo non tutti la potranno cogliere, vista la malaugurata decisione di non tradurre il gioco in italiano, nemmeno con i sottotitoli, che ormai sono presenti nella quasi totalità del software.

    Conclusioni

    “Tak and the power of the juju” è dunque un buon titolo, che piacerà moltissimo ai giovani e agli amanti dei platform, ma che regalerà più di un sorriso anche alla “casta” degli Hardcore Gamers, che tra un capolavoro e l'altro necessitano sicuramente di giochi semplici e distensivi.
    Non è da comprare a scatola chiusa, ma se avrete la possibilità di provarlo da qualche amico, potrebbe rivelarsi una piacevole sorpresa.

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