Recensione Tekken 4

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Recensione Tekken 4
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  • PS2
  • Fight!

    Il calore dei riflettori e il clangore della folla fanno vibrare le corde delle tue emozioni, i muscoli sono tesi, senti le scariche di adrenalina prepararti all'azione, provi a raccogliere le ultime energie che ti sono rimaste per concentrarti esclusivamente sul tuo obiettivo, quando improvvisamente tutto svanisce intorno a te, ogni rumore si attenua, ogni figura si dissolve, ogni emozione è dissipata e l'unica visione chiara è quella del tuo avversario… Un destro violento smuove l'aria, con grave intensità si dirige sul tuo zigomo sinistro, ma con la leggerezza d'una farfalla pieghi con eleganza la gamba destra, il busto, in perfetta sincronia, effettua una torsione e mentre il tuo sguardo rimane fisso sugli occhi increduli del tuo antagonista, che pericolosamente si sbilancia alla tua sinistra, sinuoso ti sposti dietro di lui e con leonino coraggio esponi il capo al raggio d'azione del suo devastante diretto, che non tarda ad arrivare… ma ancora una volta, con la velocità di un cerbiatto, ritiri il volto, il celere passo felpato ti permette un rapidissimo gioco di gambe, essenziale per evitare un jab e un gancio e un uppercut, che, in sinistra successione, cercano invano d'abbattersi sulla tua fugace figura… poi cogli l'attimo, percepisci il momento e con perfetto e freddo tempismo esplodi in una vorticosa serie di colpi, insieme eleganti e tremendi, sinuosi e precisi, leggeri e durissimi per la perfezione e l'efficacia della loro esecuzione, uno dopo l'altro s'infrangono sul bersaglio che ineluttabilmente si piega, impotente, al cospetto di cotanta terribile grazia… Il gong tintinna più volte, come d'incanto tutto riappare, i suoni si fanno più chiari, la luce più forte, una figura afferra il tuo braccio e senza esitazioni lo alza al cielo, il gusto che stai assaporando è quello della vittoria... benvenuto nella storia, benvenuto nella leggenda… benvenuto a TEKKEN 4.
    L'indubbia qualità del prodotto si evince già dalla multicromatica ed elaborata confezione. Una volta gustato l'attimo di esaltazione nello strappar via la esile linguetta di nylon, si estrae delicatamente uno dei due DVD (l'altro è una sintesi video dei prossimi giochi in uscita) e si inserisce, con ogni cura che il caso richiede, nella nostra console preferita. Qualcosa è cambiato, già perché sin dal menù di selezione, che ci appare dopo brevi momenti di spasmodica attesa, notiamo un'opzione che, udite udite, non compare nella versione NTSC. Un selettore richiama l'attenzione alla scelta tra 50 e 60Hz, ma un successivo indica la modalità progressiva. Chi ha la fortuna di avere un televisore avente la peculiare caratteristica del progressive-scan può gustarsi il prodotto in tutta la sua eccellente fatturazione. Il progressive-scan è infatti una funzione di un particolare microchip che garantisce una fluidità d'immagini in movimento veramente spettacolare. Per tutti gli altri, me compreso, ci si può "accontentare" dell'ormai sempre più presente opzione a 60Hz, la quale garantisce una velocità di gioco equivalente alla controparte nipponica. Finalmente una edizione PAL degna del suo pubblico e con niente, ma proprio niente, da invidiare alla versione giapponese.
    Si apre ora, ai nostri apparati sensoriali, il sipario ad uno dei più bei FMV che mi è stato dato di vedere. Lo gusto appieno e non contento lo riguardo ancora prima di provare il gioco vero e proprio, nel caso mi fosse sfuggito qualche particolare interessante. Gratificato da cotanta bellezza grafica mi appresto a visionare il menù di apertura. L'esplosione e l'effetto della cenere che ancora arde nell'aria digitale che soffia alle pendici della titanica scritta: Tekken 4, è veramente bellissima. Potrà tutto questo vedersi nel gioco? Mi domando mentre visiono con cura tutti i vari menù. Imposto per prima cosa le opzioni generali, tutto ben fatto, nessuna lacuna, nessun smarrimento, bene. La stessa sensazione vale per ogni fase di settaggio: le selezioni avvengono in un ambiente familiare, ma, allo stesso tempo, nuovo. Perché dilungarmi nei dettagli? Perché sono quest'ultimi a fare la differenza tra il capolavoro e la mediocrità. Andiamo avanti. Una volta soddisfatto delle impostazioni effettuate mi accingo a giocare sul serio. Ma prima una scorsa ai fondamentali. Apro la sezione Training ed ecco una nuova e piacevole sorpresa: mentre si controlla la lista di movimenti è possibile visionarli, in una veloce ed esplicativa esecuzione-tipo data dalla CPU. Grande. Ok è arrivato il momento di provare, le tecniche acquisite, sul campo. Ma prima segnalo anche un monito della Namco, dato mentre si visiona la demo che parte automaticamente dopo qualche istante d'inattività: Attenzione non giocare per lunghi periodi di tempo. =)

    Arriviamo finalmente a testare il gioco vero e proprio. Seleziono il personaggio che, tra nuove entrate e vecchie conoscenze, mi attira di più (come avrete intuito nel leggere la promenade): Steve. Costui è un giovane e virgulto boxer. L'introduzione al combattimento nasce con la successione di bellissimi, almeno a mio avviso, art-work, suggellati da uno speaker inglese, dovutamente tradotto da sottotitoli in italiano, che spiega le svariate ragioni per cui il personaggio prescelto si è ritrovato a partecipare a questo torneo. Si apre così uno dei tanti bellissimi scenari a far da contorno alla nostra personale lotta senza quartiere. L'ambiente in cui si muovono i contendenti al trofeo pugno di ferro quarta edizione è curato fin nei minimi dettagli. Provate nello scenario in riva al mare a muovervi al largo di quest'ultimo, prima l'acqua avrà un colore tra il celeste e il sabbia chiaro e, mentre progredirete, il fondale diventerà più profondo, tanto che l'acqua crescerà sino a raggiungere quasi l'altezza del ginocchio del vostro alter-ego digitale, cambiando tonalità e lasciando il posto ad un più scuro celeste. Particolari privi d'utilità, ma che sottolineano la cura e l'attenzione mostrata dai programmatori, così come il magnifico effetto ondulatorio dei lembi del vestito del vostro lottatore/lottatrice o la distorsione delle texture applicate al vostro personaggio: notate le torsioni dei busti a nudo o quelle della tuta militare di Hwoarang, o l'aprirsi e il richiudersi delle mani durante e dopo l'esecuzione di un colpo o il leggero sfarfallio delle timidi ali dello stravagante completo di Yoshimitsu o il corposo ondeggiare dei capelli sciolti di Paul o, ancora, il riverbero dell'acqua, che a seconda dell'inquadratura, lascerà intravedere il fondale o rispecchierà l'ambiente circostante o entrambe le cose. Anche gli schizzi d'acqua che seguiranno il trepestio dei piedi e delle mobili evoluzioni dei protagonisti cambiano: se si effettua un semplice passo, saranno timidi, mentre se si effettua una capriola con piroetta all'indietro diverranno più consistenti. Notevole è anche il riflesso delle superfici lisce, come il marmo dei pavimenti che rispecchia l'ambiente circostante o come anche la risoluzione degli elementi decorativi: statue, vetrate, colonne, cabine… La cosa che più impressiona, comunque, a parte la pregevole fattezza dei protagonisti, degli sfondi e delle animazioni a loro legate (addio scalette, l'anti-aliasing domina), è la quasi perfetta sincronia e le interazioni delle mosse a disposizione. Il contatto poligonale tra lottatori è calcolato con una precisione disarmante. Ad esempio, si stava svolgendo il combattimento tra King e Marduk. Quest'ultimo prende una rincorsa e mentre sta effettuando un colpo, che richiedeva una rotazione a 360 gradi, King effettua una presa. In perfetta sincronia King afferra Marduk nell'istante in cui si trova nel mezzo dell'esecuzione della sua mossa, cioè a 180 gradi e rivolto di schiena, a quel punto, in una sequenza fluida e senza la minima sensazione di artificiosità, King si destreggia in una proiezione della mossa del cobra, interrompendo quella in esecuzione del suo sfortunato avversario… Spettacolare.
    Una volta terminata la successione dei lottatori da battere si conquisterà di diritto la finale contro Heihachi (per qualcuno il finale comporterà un'ulteriore scontro) dopodiché altri art-work, seguiti da filmati in CG, spiegheranno l'epilogo e le vicende successive alla vittoria, con conseguente sblocco di un nuovo personaggio (in totale una ventina) selezionabile a nuova partita, più il finale appena visionato. Esiste infatti un menù di selezione per visionare tutti gli epiloghi e prologhi dei lottatori e i FMV introduttivi.

    Il nuovo aspetto che contraddistingue questa versione di Tekken è il fatto che questa volta le arene sono "chiuse" e non piane, bensì con leggeri dislivelli che mutano, a seconda di dove si è posizionati, le strategie d'attacco o di difesa. Se prima si poteva correre "all'infinito", ora si troveranno degli ostacoli al nostro girovagare e costringere l'avversario "spalle al muro" potrà essere una tecnica che garantirà un notevole vantaggio poiché i colpi incassati dall'avversario avranno un effetto danno aggiuntivo prodotto dall'urto di quest'ultimo con l'oggetto o la parete che sta alle sue spalle. Esiste infatti una specifica presa destinata allo scopo di ribaltare questa spiacevole situazione, che non comporta danni, ma un semplice, e a volte risolutivo, scambio di posti. Sarà possibile, inoltre, immortalare i nostri successi più suggestivi tramite un salvataggio di replay che permetterà di rivedere l'intero incontro e di andarne fieri per i secoli dei secoli. Un'altra novità è il gradito ritorno del Tekken Force Mode che ci vede protagonisti di una specie di Final Fight a scorrimento tridimensionale. Raggiunta la fine del livello si affronterà un boss per progredire allo scenario successivo.

    In ultima analisi quindi ci troviamo di fronte ad un prodotto veramente curato nei minimi dettagli che, come menzionato prima, traduce e gratifica il lavoro dello staff di programmazione, trasformando le loro fatiche in un lavoro di successo e donando alla Namco un nuovo e fiammante cavallo di battaglia. I difetti sono veramente esigui e trascurabili nel complesso dell'esperienza videoludica: si possono segnalare minime imprecisioni di collisione tra il modello poligonale del personaggio e gli elementi di fondo, come ad esempio pareti e/o fogliame (mi sono dovuto impegnare per accorgermi di ciò). Tuttavia c'è un neo in questo grande gioco che, a mio avviso, è anche il suo massimo punto di forza: il pregio di essere Tekken. Mi spiego: se da una parte mi ero emozionato non poco con la sua prima apparizione per Playstation, purtroppo, non è stato così intenso il sentimento provato per questa sua nuova ed ennesima reincarnazione (il titolo porta l'appendice "4 ", ma, se si considera Tekken-Tag, è già il quinto episodio della serie). Come ho ampiamente descritto sopra, il tutto è condito e confezionato in maniera egregia, tuttavia la sensazione di deja-vu è veramente forte. Il gameplay, a parte qualche ritocco dovuto alle nuove esigenze circostanziali e l'aggiunta di alcune mosse, non è cambiato poi tanto… insomma, il timore è, che se si va avanti così, dovremmo rassegnarci a vedere i nostri nipoti che si divertono con Tekken XXIII; non che questo fatto debba necessariamente essere un male di per se, ma solamente una prospettiva un po' triste per chi, come me, è appassionato a questo mercato che sta vivendo ora una preoccupante fase di stasi. Per gli amanti della concorrenza in alternativa a questo prodotto c'è il pregevole VF4 che, sebbene risulti uscire decisamente sconfitto da un confronto sul comparto grafico, forse, aggiunge un po' più di profondità nell'approccio strategico al combattimento.

    Tirando le somme, quindi, nonostante sia un prodotto di innegabile alta qualità e di pregevolissima fattura, mi sia consentita solo questa lieve ed ultima considerazione, che non intacca minimamente il considerevole valore dell'ultima fatica in casa Namco: consigliato vivamente (un must) a chi è entusiasta ad una nuova versione up-gradata del suo picchiaduro preferito, una maggior cautela all'acquisto per chi è in cerca di nuove emozioni; comunque sia: assolutamente da provare!

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