Recensione Tennis no Oji-Sama

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Un altro tennis?

Contrariamente a quanto avviene sulle altre piattaforme ludiche (eccezion fatta per la PS2), caratterizzate da un'endemica penuria di giochi di tennis, il GBA può vantare vanta nella propria line-up numerosi titoli dedicati allo sport con racchette e palline. La maggior parte dei titoli tennistici usciti per GBA sono caratterizzati da un'impostazione smaccatamente arcade e, tra questi, svetta, a sorpresa, questo tie-in, adattamento videoludico di un recente anime nipponico, “Tennis no Oji-Sama” (che possiamo tradurre come “Il principe del Tennis”). Lo stile grafico adottato (rigorosamente super-deformed) spinge ad accostamenti con il Family Tennis Advance di Namco, solo che, rispetto a quest'ultimo (porting piuttosto fedele del vecchio Smash Court per PSone), il gioco Konami può vantare una maggiore qualità cosmetica ed un gameplay più immediato e meno frustrante.

Il gameplay

Selezionato il proprio giocatore tra i vari personaggi dell'anime disponibili (caratterizzati, naturalmente da abilità diverse l'uno dall'altro), si affrontano una serie di incontri intervallati da alcune sequenze di intermezzo di discreta fattura (rigorosamente in giapponese e quindi del tutto incomprensibili, a meno che non siate tra i pochi a conoscere il giapponese oppure ad aver visto la serie tv, mai trasmessa in Italia), finalizzate a ricevere i consigli del nostro allenatore oppure a dialogare con gli avversari di turno.
Le partite sono contrassegnate da scambi rapidi e colpi veloci, con i due tennisti super-deformed (caratterizzati da un enorme testone) impegnati in spettacolari tuffi per raggiungere in extremis la pallina o intenti a scagliare i loro super-tiri: come in ogni titolo ispirato ad un cartone animato sportivo giapponese che si rispetti, infatti, anche “Tennis no Oji-Sama” non può esimersi dal proporre insensati colpi speciali (palline che si moltiplicano, che assumono traiettorie assurde e così via...), preceduti da animazioni appositamente dedicate (un po' come accade nei giochi dedicati a Captain Tsubasa, “Holly & Benji” in Italia) durante le quali una barra orizzontale appare sullo schermo, mostrando il volto del giocatore intento a lanciare il suo grido da battaglia, circondato da linee cinetiche.
Il sistema di controllo, si diceva, più permissivo di quello del gioco Namco, permette di orientare la direzione dei propri colpi con estrema semplicità. Gli unici problemi sorgono, a ben vedere, al momento della battuta quando si occupa la porzione superiore del campo: una volta lanciata la pallina, infatti, questa scompare alla vista del giocatore, costringendolo a azzeccare a memoria il lasso di tempo necesario prima di “tentare” la battuta.

Grafica e competizioni

Il comparto grafico del gioco ne costituisce uno dei pregi migliori, tale da porlo una spanna al di sopra della concorrenza: giocatori finemente animati corrono su campi estremamente puliti nei loro colori pastello, mentre le sequenze d'intermezzo mettono in risalto il piacevole character design proprio della serie a cartoni.
Al torneo principale, infine, Tennis no Oji-Sama affianca gli incontri di pratica (fruibili anche in doppio), e la modalità multiplayer, che consente ad un massimo di quattro giocatori contemporaneamente di prender parte ad una gara.
Curato e godibile, il tennis Konami costituisce quanto di meglio il GBA abbia finora espresso in fatto di titoli tennistici. Caldamente consigliato a chi alle verdi praterie calciofile preferisce la nobile arte della racchetta, ed agli irriducibili nostalgici di di “Ace o Nerae”, meglio nota da noi come “Jenny la tennista”...