Tennis World Tour 2 Recensione: la rinascita della serie tennistica

Dopo un primo episodio non entusiasmante, Tennis World Tour ritorna sotto le cure di uno studio di sviluppo diverso e differenti migliorie.

Tennis World Tour 2 Recensione: la rinascita della serie tennistica
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  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • Che il primo Tennis World Tour fosse un disastro, purtroppo, è davvero innegabile; il gioco sviluppato da Breakpoint era impossibile da consigliare anche al più accanito fan dello sport in questione (per approfondire recuperate la recensione di Tennis World Tour). Ormai sono passati più di due anni dal suo esordio, e siamo finalmente pronti a vestire nuovamente i panni dei migliori tennisti al mondo in quello che, per il publisher francese, vuole essere un vero e proprio tentativo di riscatto. Tennis World Tour 2 è figlio di un reset completo del progetto, della voglia di mettersi alle spalle il passato e concedere agli appassionati ciò che da anni stanno attendendo con impazienza: un tennistico completo, ricco di contenuti e divertente da giocare.

    L'alba di una nuova era?

    Per portare a compimento quella che sulla carta poteva sembrare una missione impossibile, Nacon ha deciso di apportare cambiamenti drastici all'intero progetto: via il vecchio team di sviluppo per far spazio agli australiani di Big Ant Studios, già al fianco dell'azienda francese durante la realizzazione di AO Tennis 2, gioco dedicato agli Australian Open di discreta fattura, senza ombra di dubbio molto più riuscito del presunto "fratello maggiore".

    Benché budget e aspettative per il primo tennistico targato Big Ant fossero tutt'altro che stellari, il team ha saputo dimostrare grande capacità e inventiva; pur non mancando di mettere in evidenza tutte le limitazioni di un prodotto realizzato con pochissimi soldi e altrettanto limitate ambizioni, il risultato ha saputo riaccendere la speranza negli appassionati, orfani di un gioco di spessore dedicato al loro sport preferito già da svariati anni.

    Il team di sviluppo, però, non era sicuramente l'unico problema del primo Tennis World Tour. Il difetto principale consisteva nella fretta con cui era stato sviluppato e distribuito, oltre all'esorbitante debito tecnico accumulato a causa dell'utilizzo di tecnologie non certo al passo coi tempi. Di conseguenza anche il motore grafico è stato completamente sostituito, presumibilmente allineandolo con quello utilizzato per lo sviluppo della controparte dedicata al torneo australiano. In tutta onestà, da un punto di vista prettamente visivo - nonostante le evidenti migliorie - il risultato finale continua ad apparire leggermente datato, soprattutto nelle inquadrature ravvicinate o quando ci si sofferma sui dettagli a bordo campo.

    Il cambio di engine ha però consentito agli sviluppatori di migliorare in maniera esponenziale la fedeltà della animazioni e di eliminare una volta per tutte buona parte di quegli imperdonabili bug che affliggevano la precedente incarnazione. Aumentando il numero di animazioni, la loro fluidità e la capacità del gioco di leggere le situazioni, ad esempio, i ragazzi di Big Ant sono finalmente riusciti a far sì che ogni tipologia di colpo riuscisse a richiamare sempre la movenza corretta. D'altronde, e può sembrare strano, nel Tennis World Tour originale capitava spessissimo che il gioco mostrasse animazioni errate, rendendo imprevedibile e incoerente il gameplay. Al netto di qualche piccola sbavatura - tra cui alcune movimenti poco naturali che si verificano quando ci si avvicina in corsa e si prova a colpire la palla in velocità - abbiamo trovato il sistema di animazioni implementato in questo seguito davvero ben fatto, un netto passo in avanti rispetto al passato.

    A rendere ancor più complesso e variegato il gameplay ci pensa anche l'introduzione di un nuovo sistema di battuta: in fase di servizio sarà possibile decidere, oltre alla classica potenza di tiro, anche l'angolatura con cui colpiremo la palla. A tale novità se ne affianca un'altra, forse non altrettanto originale ma pur sempre importantissima: l'aggiunta del concetto di "tempismo" durante gli scambi di gioco.

    Ciascun colpo richiede adesso maggiore precisione, e impattare la palla troppo presto o in ritardo può incidere significativamente sull'esito del nostro tiro. Ad ogni tocco, ovviamente, riceveremo un feedback visivo sul nostro tempismo, in modo tale da poter calibrare meglio i successivi. L'incidenza di tale sistema sulla buona riuscita di un'azione, inoltre, si è rivelata direttamente proporzionale alla potenza del tiro da noi effettuato: quelli caricati, che già di base tendono ad avere una minor precisione, subiscono molto di più l'influenza di eventuali imperfezioni nella scelta del tempismo rispetto ai tiri di precisione.

    Decisamente meno incisivo di quanto ci saremmo aspettati invece il sistema legato alle carte potenziamento, che pur funzionando a dovere e risultando molto intuitivo, non ci è sembrato influire più di tanto sullo svolgimento del gioco. Da una parte, però, potrebbe anche essere meglio così: preferiamo di gran lunga un meccanismo poco invasivo ad uno in cui le carte riescono da sole a sopperire ad eventuali mancanze del giocatore. Potremo equipaggiare un massimo di cinque card diverse ("spacchettabili" nel negozio utilizzando la sola moneta in-game), pronte ad essere utilizzate all'interno delle partite attraverso la semplice pressione di un tasto. Si parla solitamente di boost temporanei al vigore, alla precisione o alla potenza, ma, come dicevamo poc'anzi, niente che possa sbilanciare troppo gli equilibri di un match.

    La nascita di una stella

    L'offerta contenutistica di Tennis World Tour 2 è decisamente corposa, ben più di quella del predecessore. Il roster è composto da 38 tennisti, senza contare, ovviamente, il nostro atleta personalizzato, il quale potrà essere selezionato in qualunque modalità, come da tradizione. La prima sorpresa arriva quando si tenta di avviare un match di esibizione, la classica amichevole veloce. Finalmente sarà possibile giocare i doppi, sia assieme all'IA che circondati da avversari in carne ed ossa.

    Se siete alla ricerca di una sfida offline più articolata, il nostro consiglio è quello di gettarsi a capofitto nella modalità carriera, sebbene questa si sia dimostrata una delle porzioni del gioco ad essere cambiate di meno rispetto a due anni fa. La natura iterativa di tale modalità ci era già stata anticipata in sede di anteprima dal publisher stesso, il quale aveva però anche posto l'accento sul fatto che non si trattasse di una questione di pigrizia: era semplicemente una delle poche aree del prodotto di cui erano soddisfatti. E in effetti, per quanto non presenti chissà quali idee innovative, anche noi abbiamo trovato l'essenzialità della modalità single player sufficientemente stimolante e divertente.

    Si parte con la creazione del nostro personaggio, configurabile grazie a un editor che - proprio come quello di AO Tennis 2 - presenta un numero di personalizzazioni impressionante. Una volta affrontato questo step introduttivo si tratta solamente di farsi strada attraverso una sfilza di attività da affrontare una dopo l'altra secondo un calendario prestabilito; a fare la differenza rispetto al passato è soprattutto la presenza di un gameplay meno più solido, ben diverso da quello che in passato finiva spesso e volentieri per rendere vano ogni guizzo creativo del team di sviluppo.

    La sezione dedicata alle competizioni ufficiali di Tennis World Tour 2 ci offre la possibilità di disputare l'immancabile Roland Garros, uno dei più importanti a livello mondiale per la disciplina, e ci dà modo di creare una competizione personalizzata, scegliendo regole (set, game e condizioni di vittoria) e numero di turni totali da disputare.

    La vera novità - una di quelle che abbiamo gradito maggiormente dell'intero pacchetto - è rappresentata dall'inclusione, con tanto di grafiche ufficiali, del divertentissimo Tie Break Tens, format iper-veloce che sta lentamente iniziando a far breccia nel cuore degli appassionati. Si tratta di un torneo uno contro uno molto particolare, caratterizzato da partite brevissime costituite da un singolo tie break - senza dunque i canonici set e game - in cui vince il primo che arriva a quota dieci punti.

    Grandi novità sono state previste anche per quando riguarda le modalità multigiocatore. Purtroppo non abbiamo ancora avuto modo di testare con mano le varie opzioni online e la stabilità dei server, un'altra area in cui il team di sviluppo dice di aver lavorato alacremente, ma possiamo confermare l'introduzione di un'interessantissima modalità classificata, modellata sulla falsariga delle "divisioni" che da tempo spopolano nei più blasonati titoli sportivi (soprattutto i calcistici). Speriamo vivamente che i singhiozzi e le imperfezioni del netcode che avevamo riscontrato nel capitolo precedente possano dunque rappresentare soltanto un lontano ricordo.

    Tennis World Tour 2 Tennis World Tour 2Versione Analizzata PlayStation 4 ProAd un primo impatto, Tennis World Tour 2 ci era parso ancora un po’ grezzo e poco rifinito, ma pad alla mano ha saputo dimostrare di avere tutto un altro passo rispetto al predecessore. Le migliorie in termini di gameplay e di pulizia del codice sono tantissime, e quasi tutte evidenti sin dai primi minuti di gioco; il nuovo sistema di animazioni, seppur con qualche sbavatura, ci ha saputi stupire positivamente, così come l’inclusione tra le opzioni di gioco di modalità inedite come il poco famoso Tie Break Tens. Sebbene mostri evidenti progressi anche dal punto di vista tecnico, visivamente parlando il titolo di Big Ant Studios continua ad apparire ben lontano dagli standard qualitativi a cui gli sportivi ci hanno abituati nel recente passato. Se siete appassionati dello sport in questione, però, non lasciatevi fuorviare dal colpo d’occhio poco appariscente e dalla modellazione poligonale non proprio all’ultimo grido: Tennis World Tour 2 è un ottimo nuovo inizio, un inaspettato barlume di speranza per il futuro di uno sport da troppo tempo lontano dalle luci della ribalta del mercato videoludico.

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