Recensione Test Drive: Ferrari Racing Legends

Ferrari troppo scolorite

Test Drive: Ferrari Racing Legends
Recensione: Xbox 360
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • Il marchio Ferrari, conosciuto in tutto il mondo, è una delle poche eccellenze al 100% italiane che ancora tutti ci invidiano. Fondata ufficialmente nel 1929 a Modena, la Scuderia Ferrari ha riportato, nella storia dell'automobilismo, successi del tutto incredibili, primeggiando in ogni competizione alla quale abbia mai partecipato. A partire dal 1952, infatti, si registrano ben quindici Campionati del Mondo Piloti e sedici Campionati del Mondo Costruttori: un record. Piloti come Tazio Nuvolari, Juan Manuel Fangio, Alberto Ascari, Niki Lauda e Gilles Villeneuve ed automobili come la Ferrari 125S (prodotta in soli due esemplari), hanno contribuito a costruire una storia ed un palmares che sono già entrati di diritto nella leggenda. Gli omaggi alla casa automobilistica di Maranello, nel corso degli anni, si sono sprecati: ad iniziare dall'oggettistica (penne, borse, scarpe, taccuini) fino a libri d'illustrazione e manuali contenenti l'intera storia, granello dopo granello, della scuderia. Oggi, quest'immenso e meraviglioso mondo si arricchisce di un'ulteriore tassello: un videogioco totalmente celebrativo che, per la prima volta, dedica tutto se stesso alla nostra Ferrari, come nessun'altro ha mai fatto.
    Per quanto non sia il primo nel suo genere (tutti ricorderanno F355 Challenge, prima in sala giochi e poi su Dreamcast e Playstation 2), Test Drive Ferrari Racing Legends è sicuramente uno dei pochi (se non il solo) a presentare un'escursione nell'intero parco macchine del Cavallino Rampante, dagli anni '50 ad oggi. Una sessantina di vetture per ripercorrere la storia dell'automobilismo made in Italy: basteranno?

    Minimalista

    L'offerta ludica di Test Drive Ferrari Racing Legends comprende tre modalità. La principale, atta a ripercorrere la storia del brand; la classica Gara Veloce e l'altrettanto immancabile Attacco al Tempo, dove impratichirsi curva dopo curva in una costante gara contro la propria ombra. Partendo dal principio troviamo la Carriera, caratterizzata da una sequenza di oltre duecento eventi innestati in un arco temporale che va dal 1952 ad oggi. Per quanto questo numero faccia subito pensare ad una progressione grandiosa, basteranno una decina di eventi per farci cambiare radicalmente idea. A mancare, prima di tutto, sono gli elementi di contorno che, normalmente, contestualizzano una modalità di questo genere. Nessuna creazione del pilota, nessun filmato o ritaglio di repertorio: nulla.

    "In pista (o fuori) ognuna delle oltre cinquanta Ferrari presenti si comporterà alla stessa maniera, differenziandosi sostanzialmente solo in velocità raggiunta ed accelerazione. Ripartizione dei carichi identica, aerodinamica identica, manovrabilità identica - dal 1952 al 2012, passando dalle sportive stradali alle F1 con totale nonchalance"

    Qualche (tediosa) schermata di caricamento per annotarci l'obiettivo della sessione e verremo fiondati in pista, con giusto un paio di parole via radio dai box per indicarci cosa fare. Il coinvolgimento appare quindi azzerato sin dalle prime battute: ipotesi largamente confermata poi dal prosieguo della carriera. La consequenzialità di eventi (ricordate? oltre duecento!) non prevederà alcun intervallo. Che si venga promossi ad una categoria superiore, che si passi dalla prima alla seconda tranche di gare, nulla darà al giocatore l'occasione di spezzare il ritmo e di sentirsi coinvolgere in quello che sta facendo. Nessuna cut-scene, nessuna traccia di "personaggi famosi" da affrontare od affiancare all'interno delle mitiche Scuderie Ferrari. Tutto ciò che ci verrà proposto saranno statiche schermate di caricamento con i risultati appena ottenuti, gli obiettivi successivi ed un riepilogo globale dei progressi registrati sul nostro profilo.
    Le problematiche, purtroppo, non finiscono qui. Complice forse la totale mancanza di contestualizzazione di cui sopra, lo svilupparsi della progressione, gara dopo gara, si farà presto di una noia insopportabile. Verremo per diverse gare consecutive catapultati all'interno della stessa macchina, con l'obiettivo di stabilire questo o quel record in pista, di battere un pilota in particolare entro un determinato numero di giri o di recuperare posizioni partendo (su giro lanciato) da metà schieramento. Per quanto questo genere di compiti siano comuni a moltissime produzioni automobilistiche, non avere la libertà di navigare in un HUB (accessibile soltanto per verificare i progressi) ed essere dunque forzati e bloccati in una progressione lineare metterà completamente a repentaglio la godibilità della carriera. Poco importa insomma di ripercorrere gli anni di gloria del Cavallino Rampante se per metter mano su tre auto diverse (non quindici) bisogna guidare per oltre tre ore, quasi sempre sulle stesse due o tre piste. Già perché nemmeno le classiche Gara Libera ed Attacco al Tempo, almeno all'inizio, permetteranno di svagarsi, di prendersi una pausa, mettendoci alla guida di un qualsiasi modello presente nel gioco. Ad essere "libere" sin dall'inizio saranno cinque vetture in totale: una Testarossa, una 360 Modena, la mitica F1 1987 e poche altre meno rilevanti. Senza prender parte per un'abbondante numero di ore alla Carriera, dunque, non avremo nemmeno la possibilità di testare il parco auto o di esplorarne le caratteristiche. Lo stesso discorso vale per le piste: disponibili in quantità esigua senza prima affrontare l'immenso tedio della progressione nella modalità principale. Un vero peccato poiché il potenziale di circa trenta circuiti (circa quindici "reali" con tutte le varianti apparse nel tempo) ed una cinquantina abbondante di Ferrari viene in tal modo sprecato, andando ad inficiare non solo la fruibilità del single player ma anche quella del multiplayer, che soffre delle stesse identiche problematiche. Vetture e piste, insomma, andranno sbloccate anche per poterle godere online.

    Nessuna opzione

    Deludente almeno quanto l'offerta ludica risulta il gameplay di Test Drive Ferrari Racing Legends. Chi si aspettasse un titolo fortemente arcade dovrà rivedere le sue priorità, esattamente alla stessa maniera di coloro i quali anelavano alla simulazione. Quello proposto dal titolo Rombax Games è infatti un ibrido che non soddisfa nessuno, ma riesce solamente ad uniformare il comportamento delle vetture in una maniera -come vedremo- non certo soddisfacente. Prima di passare al sodo, tuttavia, bisogna entrare nel dettaglio delle opzioni che TDFRL propone: quasi nessuna. I menù, che si giochi col controller o si inforchi un volante, non consentiranno alcuna regolazione più approfondita rispetto alla mappatura dei pulsanti, imponendo persino in quella alcune limitazioni. In una produzione che parte con l'idea di accontentare tutti (amanti dell'arcade e della simulazione) e di porsi come "The Ultimate Driving Experience" per gli amanti del Cavallino Rampante, non trovare nemmeno la possibilità di regolare la lunghezza (generale) delle marce o l'incisività di freno anteriore e posteriore fa decisamente storcere il naso. Regolazioni meccaniche ed aerodinamiche -inesistenti- a parte, girovagando tra i menù troviamo la possibilità di attivare il classico aiuto della traiettoria su pista, affiancato da una fantomatica opzione che consente di regolare le opzioni di guida su tre differenti modelli: Principiante, Normale e Pro. Le differenze, scesi in pista, sono immediatamente visibili. Il livello di difficoltà più basso propone un driving system totalmente permissivo, ricco di aiuti alla guida (controllo trazione, anti-sbandata) applicati persino alle vetture primi anni '50 (?!) e con la possibilità di guidare mantenendo costantemente la pressione sull'acceleratore e sterzando quando necessario: alla stregua di Forza Motorsport nella sua veste più edulcorata, il sistema scalerà, decelererà e frenerà per noi, seguendo pedissequamente le indicazioni della CPU. Spostandoci a Normale il controllo della vettura in frenata passerà completamente nelle nostre mani, lasciando comunque attivi la maggior parte degli aiuti alla guida. A livello Pro, infine, una parte di questi aiuti scomparirà, lasciando ancor più spazio di manovra alle nostre mani.

    Per quanto questa divisione risulti soddisfacente e costringa il giocatore ad imparare a parzializzare educatamente il gas, il driving system non riesce mai a convincere ed invogliare a proseguire nell'avventura. Le problematiche vanno ricercate in particolar modo nell'inesistente diversificazione delle vetture, che sottende a qualcosa di ben più grosso: un modello fisico quasi totalmente casuale. La difficoltà, infatti, non sarà instillata dall'handling di una vettura più performante o meno "tecnologica" rispetto ad un'altra, o nell'usura gomme e quant'altro, ma solamente dalla pura e semplice selezione della manovrabilità di cui sopra, che renderà più o meno controllabile la vettura. Va sottolineato dunque come la più grossa e pesante problematica di Test Drive Ferrari Racing Legends sarà la mancanza di varietà nel modello di guida. In pista (o fuori) ognuna delle oltre cinquanta Ferrari presenti si comporterà alla stessa maniera, differenziandosi sostanzialmente solo in velocità raggiunta ed accelerazione. Ripartizione dei carichi identica, aerodinamica identica, manovrabilità identica - dal 1952 al 2012, passando dalle sportive stradali alle F1 con totale nonchalance. Se a questo aggiungiamo il pesante effetto pattinamento che presenterà ogni bolide e la totale assenza di danni meccanici (schiantandoci ad oltre 300 Km/h potremo ripartire di scatto in pochi istanti), ecco inquadrato perfettamente il sonoro disgregarsi di una struttura ludica dall'elevato potenziale di partenza.
    A sostenere leggermente il tutto, prima del crollo definitivo, un'Intelligenza artificiale un gradino sopra la media. I piloti avversari, con nostra gioia, non si limiteranno a seguire una traiettoria prefissata come vagoni di un treno merci, ma insceneranno curiose ed adrenaliniche bagarre e, soprattutto, daranno sempre la sensazione di essere al corrente di quanto accade intorno a loro. Peccato si mostrino di tanto in tanto delle palesi routine scriptate, come l'uscita di pista quasi pre-determinata dei primi quando -a livello di difficoltà più facile- saremo loro negli specchietti.

    Luccicante come una Ferrari?

    Anche dal punto di vista tecnico Test Drive Ferrari Racing Legends non regala molte soddisfazioni. La modellazione poligonale delle vetture appare ottima in ogni aspetto: dall'esterno all'interno ogni dettaglio è al suo posto, con un'enfasi particolare proprio per gli abitacoli. Grande cura è stata posta dal team di sviluppo nella realizzazione credibile degli interni, che mostrano tutto il loro splendore dalla visuale dedicata. Ognuno diverso, ognuno caratterizzato dai medesimi particolare della controparte reale. Qualitativamente non giunge ai livelli di Forza Motorsport o di Shift 2, ma l'effetto complessivo soddisfa il palato di qualsiasi videogiocatore. I guai, purtroppo, arrivano spostando lo sguardo alla pista ed al bordo pista. La texturizzazione, in questo caso, è povera oltremaniera e quasi completamente priva di mappe superficiali e shader che facciano apparire minimamente credibile ogni componente. L'effetto, soprattutto scegliendo la visuale esterna al veicolo, è davvero fastidioso, tanto da far sembrare questa una produzione di qualche generazione fa. Nonostante la mancanza cronica di dettaglio il frame rate non riesce a mantenersi costante sui 30fps, ballando in maniera quasi surreale quando la quantità di elementi a bordo pista supererà una certa soglia. Il colpo d'occhio globale, nonostante i numerosi filtri ed espedienti per rendere "vintage" più d'un frangente (l'inizio gara, nelle prime fasi della carriera, sarà in bianco e nero o seppia), non è dunque dei migliori ma, anzi, riesce a rovinare ancor di più una produzione che di ulteriori aspetti negativi, sinceramente, non sentiva il bisogno. Il comparto grafico chiude, come abbiamo già anticipato, con una gestione dei danni piuttosto edulcorata, che vedrà al massimo rompersi cristalli ed alettoni anteriori e posteriori (per le F1), senza alcuna ripercussione in game, mai.
    Molto diverso il discorso per quanto concerne la campionatura sonora, uno degli aspetti indubbiamente più curati dell'intera produzione. Ogni motore produrrà il suo rombo peculiare, immergendo i più esperti (e fanatici) della scuderia di Maranello in un mondo, per questo frangente, veramente magico.

    Test Drive: Ferrari Racing Legends Test Drive: Ferrari Racing LegendsVersione Analizzata Xbox 360Test Drive Ferrari Racing Legends non dona pressoché alcuna soddisfazione al videogiocatore; a quello esperto come a quello casuale. Inforcare il volante di una Ferrari 125S e vederla comportarsi in pista come una Testarossa è semplicemente deprimente. Purtroppo anche il lavoro “di contorno” al gameplay non funziona quasi mai: la modalità di gioco principale pare essere strutturata per incatenarci in una progressione senza respiro e le modalità collaterali dipendono dalla prima in maniera assolutamente esagerata. Il comparto tecnico infine, che mostra la cura che ci si poteva aspettare da un titolo celebrativo solo in alcune sue parti, lasciando tutto il resto completamente allo sbando. Una produzione, in sostanza, consigliata solo a chi fosse talmente legato alla Ferrari ed alla sua storia, da collezionare qualsiasi cosa ad essa collegata.

    4.5

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