Recensione The Aquatic Adventure of the Last Human

Il giovane team YCJY ci propone un titolo dai ritmi eterogenei, che sembra assomigliare ad un Metroidvania subacqueo, ma si focalizza in realtà su un'esplorazione solitaria e contemplativa.

Recensione The Aquatic Adventure of the Last Human
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  • Le apparenze ingannano. Ad un primo sguardo The Aquatic Adventure of the Last Human appare etichettabile come un metroidvania subacqueo, ma bastano poche ore di gioco per notare come questa definizione calzi stretta al titolo di YCJY. Gli unici punti di contatto con i classici del genere sono infatti relegati alla mappa esplorabile tramite gli immancabili gadget, ma la totale assenza di nemici ostili nelle varie locazioni sposta l'attenzione sulla semplice esplorazione. L'obiettivo principale è quella di avvolgere il giocatore in un'atmosfera malinconica, mentre vaga tra città sommerse e relitti marini ricostruendo, tramite alcuni piccoli indizi, gli eventi che hanno portato alla catastrofe. I punti cardine attorno a cui ruotano le vicende sono subito chiari: l'ecoterrorismo, il consumo irresponsabile delle risorse e, come sempre, una dimensione scientifica avida e cieca alle necessità del pianeta.

    Cambio di ritmo

    Il discorso cambia radicalmente quando si incontrano i boss del gioco e l'esperienza si apre ad una dimensione più strettamente ludica attraverso degli scontri decisamente ben congegnati. Ogni boss va affrontato studiandone a fondo le peculiari meccaniche, e non saranno tanto i power up sbloccati a fare la differenza quanto la reale abilità del giocatore di sapersi districare tra i vari pattern di attacco. La difficoltà è tarata verso l'alto e le gigantesche creature marine che dovremo combattere richiederanno più di qualche tentativo ( e un buon numero di imprecazioni) prima di essere domate.
    Non mancano alcuni difetti veniali. Una maggiore pulizia delle collisioni e del sistema generale forse avrebbe risparmiato qualche morte superflua, inoltre la parte esplorativa soffre l'assenza di una mappa generale (visibile a grandi linee solo in alcuni checkpoint specifici). Per questo l'impatto iniziale può risultare spaesante. Se si aggiunge il fatto che molte boss-fight saranno sin da subito accessibili è facile perdersi d'animo soprattutto durante le prime ore di gioco, ignari della conformazione della mappa e della portata della sfida che ci si presenta dinanzi. Inutile dire che va messa in conto anche una buona dose di backtracking, la cui tediosità è mitigata da un'ambientazione accattivante, valorizzata da una pixel-art forse non del tutto riuscita nei suoi singoli elementi ma capace di un impatto visivo che lascia genuinamente ammaliati. A donare l'ultimo tocco, una colonna sonora che crea il giusto tono al nostro viaggio solitario.

    The Aquatic Adventure of the Last Human è una riuscita e divertente variazione sul genere, si muove sinuoso come Shadow Of The Colossus ma si gioca con la stessa foga di Dark Souls. E' un equilibrio precario che riesce a unire due dimensioni opposte, quasi inconciliabili, ma a cui manca quel tenero sentimento di empatia che si sviluppava nei confronti dei giganteschi colossi. Per questo motivo le maestose creature presenti nel gioco mancano di quella caratura emotiva che rappresentava uno dei punti di forza del titolo di Ueda, lasciando spazio a più comuni sentimenti di sfida legati agli intensi combattimenti che li vedono protagonisti. Il risultato è comunque coerente. Stavolta il senso di colpa non appartiene al giocatore, esterno alle vicende e chiamato solo a rappresentare l'ultimo testimone della scellerata fine dell'umanità. The Aquatic Adventure of the Last Human è come una strana canzone che alterna momenti di intima quiete a bruschi cambi di ritmo che ne mutano totalmente forma, eppure nonostante questa strana idiosincrasia incuriosisce e mantiene viva l'attenzione, immergendo il giocatore in un mondo affascinante e tutto da scoprire.

    The Aquatic Adventure of the Last Human The Aquatic Adventure of the Last HumanVersione Analizzata PCGli ibridi corrono sempre dei rischi. Non sempre l’estro creativo e la pura sperimentazione riescono a rendere giustizia agli ingredienti utilizzati. Il peggio che può accadere è associare sapori contrastanti toppando l’equilibrio e soffocando i singoli gusti. A volte invece i mix più azzardati sanno sorprendere e questo è il caso The Aquatic Adventure of the Last Human. Chi è alla ricerca di un metroidvania classico potrebbe rimanere deluso ma la sua unione di esplorazione e combattimento, presi come poli agli antipodi di esperienze diverse, danno vita ad un prodotto affascinante, non rifinito a dovere ma capace di catturare a patto tenere duro nei primi spaesanti momenti.

    7.5

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