Recensione The Beginner's Guide

A due anni di distanza dal suo ultimo lavoro, Davey Wreden (autore di The Stanley Parable) torna a conquistare gli schermi dei nostri PC con una nuova, intrigante e angosciante visione.

Recensione The Beginner's Guide
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • A due anni di distanza dal suo ultimo lavoro, Davey Wreden torna a conquistare i nostri PC con una nuova, intrigante e angosciante visione: The Beginner's Guide. Un titolo che, per sua stessa ammissione, dura circa un'ora e mezza, non presenta meccaniche tradizionali, scopi, né ricompense, ma punta semplicemente a raccontare la storia di una persona e del suo sforzo nel voler comprendere qualcosa evidentemente più grande di lui. Una struttura in parte già vista nel geniale The Stanley Parable, ma non per questo meno audace nel voler scardinare ancora una volta quelle certezze che fanno parte della vita di tutti i giorni, approfittando del medium videoludico per offrire un'esperienza diversa dal solito. Nel 2013 la nostra attività di videogiocatori abitudinari è stata messa a nudo con sublime maestria, oggi è giunto invece il momento di riflettere su un tema importante come quello dell'amicizia.

    Stima

    L'intera intelaiatura del gioco ruota attorno al fortissimo sentimento di stima che Davey ha nei confronti di Coda, un ragazzo che si diletta a sviluppare videogiochi indipendenti e con cui instaura un sincero rapporto d'amicizia a partire dall'immensa considerazione che il protagonista ha per i suoi lavori. Fin dal primo istante ci viene infatti segnalato (dalla voce narrante di Davey stesso) che quest'avventura non è altro che una sequenza di mini-giochi che Coda ha avuto occasione di realizzare tra il 2008 e il 2011. Lo scopo di The Beginner's Guide è proprio quello di dare visibilità a uno sviluppatore talmente timido da aver interrotto bruscamente la propria produzione senza apparente motivo, sperando che l'inevitabile apprezzamento che gli utenti faranno dei suoi lavori gli permetta di riacquistare fiducia in sé stesso. I 17 capitoli di cui è formata la campagna sono simbolo di una duplice evoluzione di Coda, inteso sia come sviluppatore, sia come essere umano. Livello dopo livello non solo si ha la netta sensazione che i giochi siano via via più raffinati da un punto di vista tecnico e stilistico, ma è anche possibile delineare con una discreta precisione quali siano gli stati d'animo che affliggono l'artista in quel dato periodo della sua vita, nonché quale messaggio voglia mandare al suo amico, destinatario dei suddetti prodotti videoludici. Il titolo può essere infatti visto come un epistolario travestito da software grazie al quale i due colleghi si tengono in contatto nel corso degli anni, scambiandosi opinioni e preoccupazioni, e cercando conforto in questo guscio fatto di texture e poligoni. Tutto ha inizio da una semplice mappa per Counter-Strike, in cui (secondo Davey) già era possibile vedere in nuce tutta la maestria di Coda con gli editor del motore Source, citato nel gioco stesso sottolineandone pregi e difetti, offrendo ai giocatori anche dei rudimenti sui limiti tecnici da affrontare durante lo sviluppo. È infatti curioso notare come la guida a cui fa riferimento anche il titolo risieda proprio nel costante commento di Davey ad ogni singolo aspetto di queste mappe, che riesce a concentrare l'attenzione di chi gioca anche su quegli elementi che normalmente passano in secondo piano. Ogni missione presenta uno sforzo interpretativo da parte del protagonista, il quale cerca di cogliere i messaggi che il suo amico gli sta lasciando di volta in volta in pacchetti sempre più raramente recapitati, mentre il tono dei livelli cambia man mano fino a non avere più nulla a che vedere con i primi esperimenti. Inevitabile e percepibile fin dalle prime battute è infatti la convergenza dell'avventura verso un finale che sembra nascondere qualcosa che intuiamo e che allo stesso tempo ci sfugge, ed è proprio in questo aspetto che risiede gran parte della bellezza di The Beginner's Guide. Senza cadere nell'insidiosa trappola dello spoiler, possiamo confermarvi come (anche in questo caso) l'esperienza sia fortemente orientata a trascendere la "mera" dimensione ludica, per arrivare a toccarci direttamente nel profondo, lasciandoci interdetti anche una volta raggiunti i titoli di coda. Comprendere appieno una persona a noi vicina, per quanto possa essere un nostro amico, è un compito spesso molto più grande di noi e questo titolo ce lo ricorda senza mezzi termini, invitandoci a una riflessione inevitabile su chi ci circonda. È per questo motivo che, contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, non a tutti potrebbe risultare interessante vivere l'ultima avventura di Davey Wreden, che è caldamente consigliata ad un pubblico maturo. Intendiamoci, nessun riferimento esplicito al sesso o alla violenza viene mai fatto in alcuna scena, ma cogliere il messaggio che lo sviluppatore vuole lasciarci, cercando di vedere oltre l'innegabile e affascinante surrealismo che domina la maggior parte delle sequenze, è un "lavoro" destinato a chi quantomeno abbia vissuto un buon numero di relazioni importanti nella propria vita. Il rischio altrimenti è quello di annoiarsi cercando continui stimoli in un gameplay che -va chiarito- non offre altro che il seguire determinate istruzioni e l'esplorare una serie di livelli, peraltro spesso volutamente scarni dal punto di vista tecnico, vista la natura evolutiva del progetto.

    Nonostante il motore sia il sopracitato Source dimentichiamoci l'ordine e la pulizia a cui abbiamo assistito in The Stanley Parable, poiché molto spesso avremo a che fare con elementi reiterati nel tempo o con geometrie coloratissime su sfondi monocromatici: insomma, nulla che faccia gridare al miracolo. Eppure la bontà con cui è stata riprodotta la crescita stilistica di Coda e il modo con cui si amalgama ai suoi stati d'animo è un fattore da elogiare, in quanto difficilmente rilevabile in un prodotto videoludico. Completa l'offerta un comparto sonoro eccellente grazie alla rassicurante voce di Davey Wreden, che ci accompagna in maniera espressiva lungo tutto il corso di un'avventura di cui sembra sapere già il finale. E proprio relativamente a quest'ultimo, sembrerà quasi che chieda proprio al giocatore di esprimere un secondo parere. A tale proposito segnaliamo che sia il doppiaggio, sia i sottotitoli non sono purtroppo disponibili in lingua italiana, ed è quindi necessaria una comprensione più che buona dell'inglese per poter godere appieno della trama e delle sue sfumature.

    The Beginner's Guide The Beginner's GuideVersione Analizzata PCDurante la prima missione non abbiamo idea di chi sia Coda e del perché abbia deciso di interrompere la sua carriera di sviluppatore indipendente, ma una volta arrivati alla fine del gioco possiamo veramente affermare di aver capito fino in fondo questa persona? The Beginner’s Guide è un enorme spunto di riflessione per tutti coloro che hanno avuto almeno una persona davvero importante nella propria vita, invitando a considerare quanto piena e ricca possa l’essere esistenza di chi si ha di fronte e quanto possa nascondere in realtà l’apparente semplicità di chi ci circonda. Un gameplay estremamente lineare e una realizzazione tecnica non esaltante non compromettono un’esperienza che ci sentiamo di consigliare a chiunque voglia mettersi in gioco con un titolo che vi porterà a considerare diversamente l’importanza che si dà all'amicizia. Un percorso che siamo sicuri continuerà anche a titolo terminato, quando inevitabilmente vorrete condividere la vostra interpretazione con un amico al quale consiglierete di vivere la sincera bellezza di The Beginner’s Guide.

    8.5

    Che voto dai a: The Beginner's Guide

    Media Voto Utenti
    Voti: 3
    8
    nd