The Darkness 2 Recensione: l'oscurità approda su Xbox 360

Don Jackie Estecado alla conquista dello shooter

The Darkness 2
Recensione: Xbox 360
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Wii U
  • Pc
  • Tra i moltissimi sequel attesi in questo 2012 il primo ad arrivare è anche uno tra i più attesi: The Darkness 2. Sequel di quel The Darkness che nel 2007 stupì mezza popolazione videoludica (l’altra metà era infatti impegnata a disprezzarlo, per i suoi comunque innegabili difetti), il secondo episodio sta per giungere sugli scaffali con premesse ben diverse rispetto al predecessore, nonché caricandosi sulle spalle un livello d’attesa decisamente maggiore. Lo sviluppo, anzitutto, è passato da Starbreeze ai ragazzi di Digital Extremes, già responsabili della componente multiplayer di Bioshock 2. Questo passaggio di consegne, come abbiamo visto nei numerosi hands on che ci hanno portato fino a questo punto, ha segnato profondamente lo sviluppo del titolo, che ha preso -consapevolmente- una direzione ben diversa rispetto al progenitore, abbracciando uno stile cel shading decisamete più “fumettoso” (il concept, d’altronde, è tratto da un comic americano datato 1996) ed un incedere più dinamico e deciso.
    Promesse e perplessità hanno dunque caratterizzato questi interminabili mesi d’attesa. Ora, con la produzione in arrivo questo 10 Febbraio per Playstation 3, Xbox 360 e PC, è venuto il momento di scoprire cosa ci riserva realmente The Darkness II.

    Un mondo malato

    A due anni dagli avvenimenti del primo episodio Jackie Estecado è saldamente a capo della famiglia, di cui guida gli affari sostenuto dalla zia e dagli inseparabili “gorilla”. Il ricordo di Jenny, morta in seguito allo scatenarsi della Tenebra, non si mai affievolito e, nel tentativo di sotterrare per sempre la mostruosità che alberga dentro al suo corpo, il buon Jackie mantiene un basso profilo. Almeno fino a quando, in una serata come un’altra, il nostro oscuro eroe riceve la spiacevole visita di un’organizzazione conosciuta come la Confraternita (gli originali custodi della Tenebra) che, vomitandogli quintali di piombo addosso gli fa capire che “uno come lui” non può mai sentirsi al sicuro. La devastazione del ristorante di Jackie è totale, i morti dappertutto... eppure i loschi figuri dietro quest’apparente cospirazione mafiosa non intendono fermarsi, attaccando in ultimo proprio il nostro beniamino nel tentativo di risvegliare ciò che per tanto tempo era stato in grado di mantenere sopito. In un raptus di follia, sull’orlo della morte, Jackie cede alla Tenebra, riabbracciandone i poteri e partendo al folle inseguimento del bieco individuo dietro alle recenti malefatte.
    Dietro a questa "giornata di ordinaria follia" si nasconde il fosco disegno del villain di turno, intenzionato a riprendersi la tenebra con ogni mezzo; estirpandola con la violenza, se necessario, dal corpo di Jackie. Il protagonista e la Tenebra stessa, per nulla intenzionata ad abbandonarlo, intraprenderanno dunque una lotta all’ultima mutilazione (è proprio il caso di dirlo), per mantenere il controllo di un potere scatenato al suo massimo grado. Ma non finisce qui. Ad un tratto (poco prima dell’esatta metà dell’avventura) verremo catapultati in uno sconosciuto ospedale psichiatrico, dove la trama parrebbe prendere un sentiero del tutto differente (non intendiamo anticipare nulla in proposito).
    Con due (e anche più) storie parallele ad intrecciarsi man mano che si avvicinerà lo scoppiettante (e devastante) finale, il titolo riesce a mantenere il giocatore saldamente incollato allo schermo per l’intera durata dell’avventura, spalmata in una decina d’ore. Ad intrigare, ancor più dell’intreccio in se (ottimamente confezionato), la perfetta caratterizzazione del protagonista e dei comprimari, in grado di sorreggere ed impreziosire il plot. Da Johnny -il braccio destro- al folle Jimmy -esperto della Tenebra- sino al silenzioso Chief ed al malvagio antagonista, ogni comprimario sarà parte integrante e fondamentale di una piramide narrativa che vedrà al suo apice Jackie (e, a volte, anche Jenny), impegnato, tra un caricamento e l’altro, nei monologhi che già in passato abbiamo imparato a conoscere. Momenti di vera e propria cinematografia gangster che colpiranno come un pugno allo stomaco il giocatore, precipitandolo, tramite i racconti dell’adolescenza di Jackie, nelle stesse tenebre in cui il nostro eroe ha vissuto, più buie che mai. Tra toni estremamente cupi ed inaudita violenza, The Darkeness 2 tratteggia una tra le vicende dark ed introspettive più riuscite di questa generazione, lasciando spesso intontito il giocatore, inconsapevole fino all’ultimo istante di come potrebbero risolversi le cose.

    Dinamismo e poteri oscuri

    Al contrario del plot, ricco di sorprese dall’inizio alla fine, il gameplay di The Darkness II mostra sin dal principio quasi tutte le sue caratteristiche. Le vellità strategiche, tattiche e stealth del predecessore (Darkling controllabili, tentacoli da mandare in avanscoperta...) sono definitivamente svanite per fare spazio ad un’azione che definire dinamica pare davvero un eufemismo. Eccezion fatta per alcuni banalissimi enigmi ambientali e per la necessità di distruggere sorgenti di luce e, di tanto in tanto, generatori ben nascosti, i livelli di gioco si presenteranno lineari e stracolmi di nemici da disintegrare. A nostra disposizione, un non vastissimo arsenale di bocche da fuoco (diciamo poco più d’una mezza dozzina d’armi) ed una pletora -invece- di nuovissimi poteri legati alla Tenebra, che si presenterà qui sottoforma di due tentacoli sempre al nostro fianco. Sulle prime saranno proprio i tentacoli a servire da strumento di morte principale, indispensabili per dilaniare i nemici, nonchè come strumento per disarmarli o utilizzare i moltissimi elementi interattivi presenti in ogni scenario: dalle portiere delle automobili, scardinate per offrire copertura e poi lanciate a mo di fresbee per decapitare i malcapitati, alle aste di ferro, tramite le quali impalare brutalmente i nemici da distanze siderali. Acquisita dimestichezza e accumulati Punti Tenebra (divorando i gustosi cuori delle nostre vittime) avremo la facoltà di sbloccare qualche potenziamento da un nutrito menù circolare, equamente suddiviso in quattro rami rappresentati la branche di competenza dei talenti disponibili. Le possibilità, massacrati abbastanza avversari, saranno davvero enormi: si andrà dalla facoltà di richiamare uno sciame d’insetti per infastidire i malcapitati (impossibilitati, nel mentre, a muoversi e sparare) all’aggiunta di cruente esecuzioni tramite i fedelissimi tentacoli, utili per ripristinare la salute ancor prima di ottenere il cuore delle vittime o recuperare, sempre allo stesso modo, munizioni extra. Non mancherà, benché in maniera completamente differente rispetto al passato, il supporto del fastidioso (in tutti i sensi) Darkling, del tutto slegato dal nostro comando (e nemmeno potenziabile). L’esserino, controllabile in sessioni pseudo-stealth per un totale di 10 minuti scarsi in tutta l’avventura, avrà il compito di aiutarci a risolvere qualche situazione spinosa e, generalmente, darci una sostanziosa mano in battaglia. Se il primo compito viene svolto adeguatamente, le prime problematiche si verificano proprio nell’adempimento del secondo. Anche dopo aver ottenuto la possiblità di lanciare personalmente il Darkling contro il nemico, questo sarà più d’intralcio che d’aiuto, limitandosi molto spesso a starci tra i piedi, guidato da un’intelligenza artificiale davvero rivedibile. E poco mitiga il sollazzo che spesso questo figlio della tenebra ci regalerà, grazie ad una naturale propensione per commettere dissacranti "atti osceni".
    Al di là di questo piccolo difetto, tuttavia, si può dire che per oltre metà l’avventura scorre veramente bene. L’azione è sempre varia e dinamica, grazie alle numerose variabili in campo (poteri, armi, oggetti interattivi) ed al corollario di nemici, per quanto non super-intelligenti, più che discreto. Anche la varietà di situazioni non manca, con le fasi shooter ad alternarsi alle più tranquille sessioni narrative alla villa o all’ospedale psichiatrico, con l’interessante aggiunta di qualche Boss Fight (per quanto minimamente impegnativo) ad impepare il tutto. Passata una certa soglia, scandita in particolare dal sopraggiungere di altri esseri dotati dei poteri della Tenebra, la magnificenza di tali meccaniche s’affievolirà, mostrandoci la parte più ripetitiva e tediosa della produzione, derivante soprattutto dalla completa eliminazione delle fasi stealth ed on rail che caratterizzavano il primo episodio. E’ infatti proprio la varietà a venir meno, mettendo in luce tutti i limiti di una produzione comunque di altissimi livello. I nemici potranno essere eliminati solo e soltanto tramite utilizzo estensivo delle bocche da fuoco, obbligandoci ad abbandonare quel divertente mix di proiettili e fendenti coi tentacoli che ci aveva accompagnato allegramente sin’ora. I livelli, lineari come all’inizio, si dilateranno improvvisamente, accendendo nel giocatore la voglia di portare quanto più presto possibile a termine il capitolo, per gustare l’immediatamente la successiva fase narrrativa. Fortunatamente il difetto si presenta solo nelle ultime fasi di gioco, andando a scalfire minimamente la bontà del prodotto e limitandone scoraggiando soltanto i meno appassionati del genere, che più difficilmente si impegneranno nella Nuova Partita +, interessante invece per gli amanti delle sparatorie ben ritmate.
    La longevità -aldilà del completamento della campagna single player- sarà comunque garantita dalle missioni Vendetta, incarichi a parte da portare a termine in coop. Lodevole, in questo caso, l’integrazione nei risvolti della vicenda principale. I cinque personaggi giocabili, ognuno dotato di uno strumento “imbevuto di Tenebra” (katana, bastone, accetta...) e di una personalità distintiva molto ben tratteggiata, verranno inviati, nel corso di una ventina di incarichi, a sbrogliare situazioni collaterali alla trama principale, che ci troveremo belle che sistemate proprio nel corso della progressione del già citato Estecado. Anche in questo caso, tuttavia, alla lunga, lo spettro della ripetitività si farà sentire. Il peso esiguo poteri unici di cui saranno dotati i nostri eroi e la caratterizzazione sempre piuttosto simile degli obiettivi, farà sì che ci ritroveremo ancora una volta ad imbracciare in larga parte armi da fuoco, implorando perché le orde di nemici s’esauriscano velocemente.

    Graphic Novel

    Lo stile grafico, sin dal principio, è stato uno dei fattori ad aver acceso nei fan di The Darkness le maggiori perplessità. Perplessità che ci permettiamo oggi di fugare quasi toto, elogiando quello che, a conti fatti, è uno dei migliori cel shading “noir” di sempre. Pur mostrando chiare velleità da graphic novel, la produzione Digital Extreme non lesina assolutamente sul particolare, mostrandoci un comparto visivo ricco di dettagli ed impreziosito da effetti particellari sapientemente integrati (ed in grado di veicolare mutilazioni di estremo impatto). Le maggiori lodi vanno però alla maniera in cui sono state gestite le fonti d’illuminazione, con l’effetto di stordimento audiovisivo ed il viraggio al bianco e nero della scena ogni qual volta Jackie, posseduto dalla tenebra, viene colpito da un fascio luminoso. Davvero da Oscar. In un quadro tanto ricco non poteva mancare, naturalmente, anche qualche piccolo difetto: sono presenti piccole imperfezioni nella “stesura” delle texture ambientali ed una sporadica mancanza di fluidità in certe animazioni (d’impatto minore). Peccato anche per la poca cura nelle cut scenes e nelle scene dei dialoghi, macchiati da animazioni non proprio allo stato dell'arte, e da modelli non troppo ispirati. Di minore efficacia il comparto sonoro che, a fronte di una colonna sonora godibile, presenta una serie di campionamenti ambientali (armamenti su tutti) non troppo convincenti, ai quali abbina, di contro, un doppiaggio da puro blockbuster.

    The Darkness 2 The Darkness 2Versione Analizzata Xbox 360The Darkness II, pur non classificandosi come un capolavoro assoluto (soprattutto per la ripetitività in parte delle sue situazioni), appare come una delle produzioni più interessanti di questo 2012: un titolo che fan della saga e non solo non dovrebbero assolutamente farsi sfuggire. Il cambio di rotta, piccoli inciampi a parte, ha giovato alla saga, che si fregia ora di un’azione più ritmata e di una più varia gamma di possibilità d’azione. Il multiplayer, una volta tanto scevro dalle modalità competitive, appare poi come una carta vincente (anch’esso coi suoi limiti) per allungare in maniera decisiva la longevità del prodotto.

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