Recensione The Day After

E se la guerra fredda si fosse risolta in un disastro nucleare?

Recensione The Day After
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  • The Day After

    L’incipit di The Day After - Fight for Promised Land, racconta con dovizia di particolari le fasi della guerra fredda e della crisi cubana, per poi passare al conseguente disastro missilistico. Preso dal panico di fronte a tali avvenimenti, e perdendo ogni residua speranza sulle mie vacue reminescenze storiche, sono stato costretto a sospendere tutto e darmi una rapida scorsa al manuale che mi ha permesso di tirare un sospiro di sollievo. I 1C Company hanno ben pensato di tessere una trama fantapolitica basandosi su avvenimenti realmente accaduti, e con tale dovizia di particolari, da farmi dubitare della mia memoria, almeno prima di leggere le note riguardanti la terza guerra mondiale e i disastri nucleari che, grazie al cielo, sono sicuro non siano ancora accaduti :)
    Questa dunque l’ambientazione del gioco: una Terra disordinata e priva dei vecchi confini tra gli stati, resa parzialmente inabitabile dal disastro delle armi di distruzione di massa. Una cornice storica così ben curata è di certo un ottimo inizio, ma le caratteristiche che rendono buono uno strategico sono ben altre.

    La struttura di gioco

    Terminata l’introduzione avremo a disposizione le classiche modalità: campagna, addestramento, multiplayer e le solite opzioni. Addentrandoci immediatamente in quella che è la colonna portante del gioco, e scegliendo una delle quattro fazioni presenti, non si può far a meno di notare come, anche in virtù di un approccio originale, l’immediatezza non sia di casa. Al di là dei testi storici a corredo di ogni singola situazione bellica, che a mio avviso risultano anche un po’ esagerati data l’eccessiva lunghezza, ci si trova di fronte, anzichè ad una selezione delle missioni, ad una mappa del territorio, con segnati i relativi battaglioni o strutture militari. Il gioco infatti affianca, alla modalità strategica tipica di ogni rts, una fase di pianificazione che viene lasciata nelle mani del giocatore, diversamente dagli altri titoli del genere che si limitano solitamente a mostrare passivamente la situazione.
    In breve, e magari con l’aiuto del corposo manuale, che tra l'altro fa parte di una confezione decisamente sopra gli standard, si riesce a padroneggiare l’interfaccia: ad ogni turno riceveremo un certo numero di risorse dipendenti dalle strutture in nostro possesso, e che potremo sfruttare per procurarci nuovi mezzi da distribuire sul terreno di scontro, nella nostra area d’influenza, che ovviamente dovrebbe, prima o poi, sovrastare quella del nemico. Per fare ciò è opportuno cercare di conquistare le strutture chiave, che ci permetteranno di avere diversi vantaggi: maggiori risorse nel caso di fabbriche e depositi, oppure appoggio aereo se si stratta di aeroporti; il radar invece ci permetterà di monitorare con ampio raggio la zona circostante. Nel frattempo la malvagia CPU non starà a guardare e tenterà di fare lo stesso con i nostri possedimenti: starà a noi non lasciarli del tutto indifesi.
    Comunque sia, ogni qualvolta che una nostra armata si avvicinerà ad una nemica, oppure tenterà di conquistare una struttura avversaria, partirà la missione vera e propria sotto forma di strategico in tempo reale, che tuttavia avremo anche la possibilità di saltare, lasciando il tutto ad una simulazione.
    Prima di scrutare quest'ultima parte di TDA, tiriamo le somme sulla modalità tattica: personalmente la trovo una simpatica aggiunta alla monotonia degli rts, e anche se alla fine risulta semplice e non particolarmente esaltante, credo costituisca un interessante valore aggiunto.

    Maledetta intelligenza artificiale...

    Nonostante le battaglie del gioco seguano lo stile dei normali strategici, si possono rilevare molti aspetti particolari che tentano di dare un tocco di originalità, e soprattutto di realismo. I mezzi dispiegati in ogni missione avranno munizioni e carburante limitato, e andranno riforniti con gli adeguati furgoni, che a loro volta preleveranno le risorse dai nostri magazzini dislocati sulla mappa, bypassando in questo modo tutta la fase di costruzione degli edifici che bene conosciamo. Altro fattore importante è la grande fragilità dei nostri mezzi: come nella realtà basterà un solo colpo di cannone ben assestato per demolire anche il miglior carro armato, per non parlare di mezzi corazzati leggeri, vera e propria carne da macello. Personalmente ammetto di essere rimasto un po' spiazzato, non solo per il fatto di essere abituato ad unità più resistenti, ma anche perchè questa relativa fragiltà costringe ad una poilitca decisamente attenta in fase offensiva, dato che una mossa falsa fa perdere un’unità senza tanti complimenti, spesso con gravi conseguenze. Purtroppo le cose peggiorano a causa di altri due fattori. Il primo è la scarsa intelligenza artificiale delle unità (più che altro delle nostre): capiterà spesso infatti che se la strada è stretta il primo mezzo del convoglio si incastri, talvolta causando una reazione a catena per tutti gli altri, e rimanere bloccati sotto il fuoco nemico non è certo cosa gradevole. Attraversare un ponte può rivelarsi un vero incubo.
    In secondo luogo la visuale sarà purtroppo molto limitata: capiterà di essere bersagliati da chissà dove per poi fare un passo in avanti e veder spuntare come un fungo un mortaio nemico. Da un certo punto di vista può essere considerata una feature che aumenta la componente tattica, ma mi risulta difficile non considerarne l’implementazione un po’ frustrante.
    L’interfaccia per muovere tutto ciò non è proprio comoda come si potrebbe sperare, risultando un po’ macchinosa. Per contro molte sono le possibilità a disposizione: oltre ai normali comandi di attacco e movimento sarà anche possibile trincerarsi, o tendere un’imboscata. Inoltre la fanteria potrà usare i binocoli per osservare una zona altrimenti buia, mentre grande spazio sarà dato al supporto aereo: paracaduti, bombardamenti ed elicotteri costituiscono una componente strategica e tattica (oltre che di grande effetto) molto importante.

    Non guardarmi

    Se dal punto di vista del gameplay The Day After non convince appieno, ma si difende, sul piano tecnico risulta difficile assegnargli una sufficienza. Sorvolando sui menù, che possono piacere o meno, va da se che un misto 3D e 2D al giorno d’oggi fa fatica ad entusiasmare. Non pensiate che sia un maniaco delle tre dimensioni, o che senza un numero minimo di poligoni non riesca ad apprezzare un gioco: nonostante invece molti titoli bidimensionali a mio avviso, se ben curati, possano essere anche migliori di altri più blasonati per l'aspetto pirotecnico, bisogna ammettere che c’è ben poco di bello da vedere in questo caso. Non che gli sfondi siano brutti, ma non sono neanche troppo curati o dettagliati, e spesso peccano di qualche animazione che avrebbe dato quel tocco in più. Devo ammettere almeno che l’integrazione con il 3D dei veicoli (ben fatto, ok, ma tutt’altro che eclatante) è buona, abbastanza da non far storcere il naso, perlomeno. Il quadro generale, tuttavia, resta davvero desolante per essere nel 2005.
    Gli effetti sonori e le musiche si difendono, ma queste ultime non appaiono particolarmente ispirate.
    Per quanto concerne invece il supporto multiplayer (online e in LAN) sono presenti due modalità. La prima, la più classica, consiste nella conquista di alcune zone marchiate prima dell’avversario (dato che, lo ricordiamo, nel gioco non c’è nessun sistema di basi ed edifici atti a costruire unità).
    La seconda, decisamente più interessante, mette a difesa di una zona militare (con tutti i pro del caso, come ad esempio strutture difensive) uno dei giocatori, mentre al secondo è dato il compito di espugnare.

    The Day After The Day AfterVersione Analizzata PCThe Day After, ormai l’avrete capito, non riesce a spiccare nel mare degli strategici, complici da un lato una grafica vetusta e dall’altro un sistema di gioco che, nonostante tenti di innovare in qualche modo, ci riesce solo in parte. A questo si aggiungono alcuni problemi relativamente gravi, come l’IA a basso QI, a costituire un giudizio non troppo positivo. Nonostante i suoi pregi quindi, mi sento di consigliare The Day After soltanto agli irriducibili degli RTS in crisi d'astinenza, o per tutti gli appassionati che non vogliono spendere troppo, dato che viene venduto all’uscita al prezzo che vale: 19.90€.

    6

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